Per capire come funzioni davvero un late show (di quelli all’americana irriverenti, cui tanto vorremmo ispirarci) o per chiunque voglia realizzare l’ennesimo David Letterman Show all’italiana (ultimo tentativo deludente: Sorci Verdi di J-Ax su Rai 2) può essere utile leggersi un racconto del grande scrittore americano David Foster Wallace. Il titolo è “La mia apparizione” e fa parte della raccolta “La ragazza dai capelli strani” (edizioni Minimum Fax) qui su Amazon. Può essere utile almeno per capire un po’ il rapporto tra conduttore e ospite che non è fatto per compiacere tutti e due. Comporta dei rischi finalizzati alla riuscita dello show.
“La mia apparizione” racconta di un’attrice di popolari serie televisive, anche scritturata per una pubblicità di una marca di wurstel, che va per la prima volta ospite di David Letterman la sera del 22 marzo 1989 (in quel periodo lo show era prodotto dalla NBC). La narrazione è molto tesa, a tratti quasi come se fosse un thriller.
La protagonista teme David Letterman e le trappole in cui può attrarre l’ospite, con l’obiettivo di metterlo in difficoltà, di trasformarlo in uno zimbello, di sorprenderlo rendendo spettacolari le sue difficoltà. Continua a leggere