Di Gat
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Voglia di aria fresca
Che la Rai abbia rinunciato per anni ad avere un varietà comico di prima serata è uno dei misteri della nostra tv, visto anche il grande successo di Zelig e Colorado e il grande numero di comici da cui si potrebbe attingere.
Sembra quasi che in questi anni non si sia voluto “disturbare il manovratore”, magari senza sapere chi fosse il manovratore e senza sapere a chi giovasse questa mancanza d’iniziativa.
Ora Rai Uno ha cambiato passo realizzando Voglia Di Aria Fresca, condotta da Carlo Conti, che nella prima puntata ha avuto degli ascolti a livello di quelli della corazzata Zelig (5.600.000 spettatori, il 22,71% di share; poi è scesa al 17,72 e al 16,47; per risalire nella 4° e ultima puntata: 4.702.000 telespettatori e il 19,43% di share).
La trasmissione riprende la mitica Aria Fresca che a metà degli anni 90 assieme allo stesso Carlo Conti lanciò un bel gruppo di comici. La messa in onda era su Telemontecarlo: altri tempi, in cui anche realtà minori smuovevano le cose.
Certo, l’attuale trasmissione è criticabilissima, oggettivamente brutta e Carlo Conti ha dormito in troppi alberghi a 5 stelle rispetto alla grinta degli esordi.
Eppure Voglia di Aria Fresca non è dissimile come concept da Zelig, che ormai è fatta all’80% alzando la cornetta e chiamando delle “vecchie glorie” o degli esterni, con pochissimo lavoro creativo originale (minutaggio tutto a favore dei 15 minuti di Brignano, dei quasi 10 minuti di Bertolino, Forest, Giacobazzi, Gioele Dix, Gene Gnocchi, Zuzzurro & Gaspare, eccetera).
L’operazione di Rai Uno non è sbagliata perché in fondo si tratta di un varietà basato sul ritmo, sui numeri di arte varia e su un capocomico (a volte, ma non in questo caso, affiancato da una soubrette). Il varietà è nella nostra tradizione, è la sola formula che consenta di fare i grandi numeri.
L’ipotesi che esista il mostro Raiset (Rai + Mediaset) e che i due colossi si sostengano a vicenda, forse spiegherebbe il perché fino a questo punto dalle parti di viale Mazzini siano stati così remissivi… … così timidi, lasciando la comicità dalle parti di Cologno Monzese.
Se questo fosse vero, Voglia di Aria Fresca verrebbe “soffocata nella culla”, marginalizzata, affondata, in modo che non vada mai a intaccare lo stato delle cose.
Ma se ci fosse la semplice volontà di insistere, si potrebbe produrre una seconda serie (con tutti i miglioramenti del caso) nel cosiddetto periodo di garanzia, tipo autunno/inverno 2010 e poi lavorare per farla diventare un appuntamento fisso.
Un competitor comico sulla Rai migliorerebbe la scena, allenterebbe un po’ il monopolio Zelig/Colorado, libererebbe un po’ di energia creativa. Inoltre una programmazione di lunga durata obbligherebbe la stessa Voglia di Aria Fresca a migliorarsi. Ma non pensiamo che si debba inseguire l’utopia della qualità a tutti i costi, o farsi venire dei sensi di colpa per non aver fatto nulla di nuovo: è solo il buon vecchio, popolare, caciarone varietà.
esisteva anche ruvido show e poi va ora in onda affossati quando facevano 5 milioni a luglio..
è che come tutti sanno alcune cose sono prerogativa di raiset…
pensiamo alle candid cameraa o scherzi in tv..perchè solo a striscia?
vi ricordate poi matrioska?o lupo solitario?perchè mai piu in onda forse si teme il confronto con l’oggi?
misteri della fede o misteri liguri.,..
Caro Alemanzo, “Va ora in onda” chi se lo ricordava? Però ci sono segnali di cambiamento…
Paci, Ceccherini, Graziano Salvadori, ecc
Che bella che era ARIA FRESCA…frizzante e ben scandita, con personaggi eccezionali…Niky Giustini ad esempio…(gli altri ricordateli voi)