Precisazione al post su Marino Guidi

11 Giu

L’ARTICOLO  su Marino Guidi (vedi link), ha suscitato delle polemiche molto aspre. In alcuni casi sono spuntate le accuse di voler speculare su una tragedia, cosa totalmente lontana dal vero.

PERÒ È NECESSARIA una precisazione su un tema così delicato. Da cosa nasce il post?
METTIAMO CHE CI SIA anche una sola possibilità che certi comportamenti da noi considerati scorretti (tipo non dirgli per due settimane che era stato preso a Zelig Off e tutta la trafila successiva) abbiano logorato anche in parte il povero Marino e che ci sia anche solo la possibilità che ciò abbia contribuito a indebolirlo, allora è doveroso parlarne: non farlo da parte nostra sarebbe un gesto irresponsabile, persino criminale, visto che abbiamo il sospetto che certe pratiche siano ansiogene, stressanti a livelli pericolosi per la salute di qualsiasi essere umano.
CERTE PRATICHE vengono tuttora portate avanti con disinvoltura su centinaia di persone non solo da Zelig (vedi post ansia 2), ma adesso anche da realtà minori (vedi post Central Station).
CAMMINERESTE PER STRADA con un’arma carica e senza sicura sapendo che c’è una possibilità su mille che parta un colpo e che quel colpo possa ferire o uccidere qualcuno? Oppure mettereste la sicura a quell’arma?
NOI siamo per la sicura.
DISTRIBUIRESTE SU VASTA SCALA un medicinale che forse, in qualche caso, provoca gravi danni collaterali? Oppure cerchereste di saperne di più prima di distribuire quel farmaco?
CHE COSA siamo diventati?
STIAMO SCOPRENDO che il mestiere del comico è finito in una specie di buco nero dai confini indefiniti.
MA QUELLA DEL COMICO è una professione? Dai contratti tv risalta chiaramente: si parla di professione, di prestazioni professionali; si descrive in modo puntiglioso in che modo devono essere fornite; c’è un lungo elenco di sanzioni nel caso si venisse a meno agli obblighi professionali.
SE QUELLA DEL COMICO è una professione allora esiste un “ambiente di lavoro”, esistono dei “rischi connessi”, esiste la “prevenzione”, e probabilmente esistono malattie che hanno un’incidenza superiore rispetto alle altre categorie di lavoratori.
UN LETTORE DEL BLOG ha fatto notare: quello di Marino Guidi non è il solo caso di morte d’infarto tra i comici. Non è una notizia da far passare sotto silenzio, secondo noi.
CHE COSA SIAMO diventati? Indifferenti alla salute altrui, ma anche alla nostra?
È PROBABILE CHE NON ESISTANO ricerche a riguardo. E a maggior ragione è impressionante quello che abbiamo letto sul sito della Cgil (link) uno dei sindacati che guarda caso organizzano il concertone del primo maggio, sindacato cui i vertici Zelig dovrebbero guardare con attenzione, per ovvi motivi di identità di vedute: i concetti espressi, la definizione di “stress-lavoro correlato” sembrano adattarsi perfettamente al mondo Zelig e, in generale, alla situazione del comico in Italia.
FORSE, per non andare in giro con una “pistola carica”, non sarebbe meglio adottare delle semplici regole? Proviamo a metterne giù qualcuna:
1) QUANDO QUALCUNO È STATO SCELTO, comunicarglielo immediatamente e contrattualizzarlo. Se poi va bene uno si trova un fenomeno sotto contratto, se va male è comunque “rischio d’impresa”.
2) QUANDO QUALCUNO NON INTERESSA comunicarglielo immediatamente e non sottoporlo ad anni di trafile e laboratori e provini.
3) LAVORARE SOLO SU ARTISTI che facciano parte di un progetto e che si sa che faranno parte di quel progetto.
MA NON È UNA PROPOSTA, nello stato attuale delle cose appare come una bestemmia. Meglio chiedere doveri (quando fa comodo) e negare diritti (sempre quando fa comodo).

6 Risposte to “Precisazione al post su Marino Guidi”

  1. Claudio giugno 15, 2010 a 9:47 PM #

    Tempo fa, dopo la scomparsa di Marino, un suo amico intimo mi chiese di scrivere qualcosa a riguardo in sua memoria.
    Non mi sono mai permesso per rispetto ad una persona che non conoscevo molto, ma col quale ho condiviso solo tre o quattro serate della mia vita.
    Questa sera mi voglio sbilanciare a chiosa di questo post.
    Ai figli dico di esserne orgogliosi, sicuramente essere artisti non va di pari passo all’essere genitori…Ci sono persone che quando si muovono tutt’intorno a loro la gente sorride…vostro padre era una di queste, anche quando non era sul palco.
    Questo era quello per cui era nato.
    Mi piace pensare che Marino Guidi nell’istante stesso in cui, abbia guardato in faccia la vecchia signora le le abbia detto:
    “Siamo sulla terra ferma e io sono alla guida, se si potesse fare un’ altro momento preferirei !”

    Claudio Masiero

  2. Daniele Raco giugno 14, 2010 a 7:39 PM #

    Secondo me siete ancora fuori strada, io ci sono dentro e secondo voi sono uno di quelli che è finito nel tritacarne.
    Vi sbagliate, io faccio il comico e questo indipendentemente dal fatto che io possa fare TV o meno, faccio un lavoro che prevede anche il fatto di andare in TV, invece da come la dite voi sembra primario.
    Non lo è.
    Ai ragazzi che frequentano il lab Zelig di Genova che mi onoro di dirigere insegno, mi si passi il termine, prima di tutto questo, la TV può arrivare come no e loro lo hanno capito talmente bene che da questo lab è nato un gruppo che fa serate, si diverte e guadagna.
    Il mio post precedente è stato cancellato perchè conteneva insulti, vero, ma ho risposto agli insulti con gli insulti visto che come comico mi sento insultato da ciò che scrivete, è la mia opinione ed è non condivisibile.
    Vi ho chiesto di cancellarmi e mi avete risposto che è comodo insultare e poi andarsene, vero e allora scriverò ma non ve la prendete se sarò sempre e comunche in disaccordo con le vostre opinioni che ritengo quanto meno infondate.
    Vi prego solo di una cosa lasciate stare Marino, se non altro per i suoi figli.

    • ananasblog giugno 15, 2010 a 8:33 am #

      Ciao Daniele.
      Nessuno dice che sei finito nel tritacarne. Sei un animale da palco e questo blog sta dalla parte degli animali da palco (vogliamo chiamarli mestieranti? Vogliamo chiamarli gente forte sul live?). Tu fai parte di quel gruppo di gente libera che può vivere del proprio mestiere.
      Però è giusto che chi si avvicina al mondo dei laboratori e alla speranza di fare tv legga anche la voce “controcorrente” di questo blog, come monito: “attenzione ragazzi, potreste non uscirne più, passare di delusione in delusione”. Ci sono tante trappole emotive in cui chi vuole fare tv può cascare e noi cerchiamo di elencarle una ad una, anche correndo il rischio di sembrare eccessivi. Talvolta i laboratori (magari senza che chi li gestisce sia responsabile) fungono da specchietti per le allodole.
      Su Marino accogliamo la tua proposta: non scriveremo più una riga a riguardo.
      Con stima nei tuoi confronti per il professionista e per l’uomo.
      La Redazione

    • Giulia Ricciardi ottobre 15, 2010 a 5:21 PM #

      Ciao Daniele,
      sei la dimostrazione vivente, che la PERSONA fa la differenza! Sono felice per il tuo lab e per chi lo frequenta. Evidentemente ti sei posto nei loro confronti con onestà. Sapendo che la tv può o non può arrivare, il comico DECIDE di frequentare o meno un laboratorio. E se decide di frequentarlo e “lega” con gli altri, poi nascono idee, spettacoli e serate! Se avessi frequentato il tuo lab, probabilmente ora non sarei qui a frequentare questo blog, che aldilà del presunto astio personale del suo fondatore, dice purtroppo cose vere. Cose che peò, fortunatamente, non riguardano te e il tuo operato. E questo ti fa onore. Riguardano purtroppo altri contesti che fanno parte dello stesso ingranaggio e se c’è la possibilità di “denunciare” questa situazione, credo sia doveroso farlo!
      Ti abbraccio con la stima di stima di sempre!
      Giulia

      • Giulia Ricciardi ottobre 15, 2010 a 5:22 PM #

        con la stima e non con la stima di stima,ovviamente!

      • ananasblog ottobre 16, 2010 a 10:59 am #

        Giulia ciao, grazie. Purtroppo qua si dicono cose vere (e quel che è peggio “risapute”).
        Ma nessuno si senta sminuito.
        Dobbiamo uscirne, tutti.
        La Redazione

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