Il tritacarne (Spoon Zelig)

23 Giu

Di Edgar Lee Ananas

 

Dove sono Le Tutine, Bruce ketta, Midena & Pacton,
quelli degli stacchetti musicali, il postino stanco, il duo comico intelligente?
Loro erano divertenti,
Lui faceva proprio ridere,
Loro facevano una comicità di qualità e provocatoria.
 
Tutti, tutti, tutti sono passati dal tritacarne.
 
Dove sono i Mammuth,  Gli Slapsus, e Niba,
quelli de “è la mia volta?”, quelli che nuotavano dietro un paravento, quello che mimava in playback?
Loro erano efficaci e avevano il tormentone giusto,
Loro erano bravissimi,
Lui era geniale, anche se non si capiva dove volesse andare a parare.
 
Tutti, tutti, tutti sono passati dal tritacarne.
 
Dove sono Giancarlo Barbara, le Ciciri e Tria, i Le Barnos,
quello delle parodie dei film, quelle delle canzoncine in chiesa, quelli del cabaret estremo?
Lui era bravo ed efficace
Loro erano divertenti e anche carine
Loro erano devastanti quando si schiaffeggiavano le chiappe.
 
Tutti, tutti, tutti sono passati dal tritacarne.
 
Dove sono I Doppio senso, Alfredo Minutoli, Jochen Wenz,Rubes, Clerico Vagante, Flavio Fuina, Pablo, Steve Eleki?
Dove sono i tanti che hanno assaporato i loro momenti di gloria e, poi, si sono chiesti come mai fossero diversi da come li avevano sognati?
 
Tutti, tutti, tutti sono passati dal tritacarne di Zelig.

15 Risposte a “Il tritacarne (Spoon Zelig)”

  1. Gianni - le barnos giugno 25, 2010 a 9:25 am #

    Salve, sono Gianni dei Le Barnos, (per intenderci, quello che stava in mezzo e si prendeva la pacca più forte).
    Dove siamo? In giro. Come facevamo prima di andare in televisione. Facciamo serate – pochine ma c’è la crisi un po’ per tutti – abbiamo prodotto un nuovo spettacolo teatrale lo scorso febbraio, continuiamo a lavorare insomma. Io posso dire che l’esperienza, sia laboratoriale che televisiva, per quanto ci riguarda è positiva. Pur esistendo dal 1995, la nostra “carriera” ha avuto, dopo Zelig, una notevole incremento. Abbiamo girato l’Italia, abbiamo fatto date un po’ ovunque e, grazie agli spettacoli live, abbiamo mostrato al pubblico che nel nostro repertorio non ci sono solo schiaffi e chiappe nude.
    Per quello che riguarda i laboratori, a parte alcuni appunti circostanziati, a volte mi sembra che la critica sia un po’ troppo unidirezionale. Per noi, frequentare i lab, ha significato entrare in contatto con altri comici – con collaborazioni e contatti per serate – ricevere consigli tecnici molto utili, come evitare sbavature, contenere i tempi, rapportarsi ai tempi di una serata “a casting”. Certo, non sono sempre tutte rose e fiori, ma è così per qualsiasi ambito lavorativo; i difetti si trovano nei concorsi, nei provini, nella gestione delle agenzie e dei locali. é il mondo del lavoro, e il cabarert è un lavoro come un altro. Grazie, ciao. G.

    • ananasblog giugno 25, 2010 a 10:56 am #

      Gianni, grazie per la replica molto equilibrata. Scusaci se vi abbiamo “nominato”.
      Hai ragione sul fatto che la critica sia unidirezionale.
      Però il “tritacarne” esiste e riteniamo che probabilmente siano stanchi sia chi ci finisce, sia chi gira la “manovella”, sia chi assiste allo “spettacolo”.
      Un abbraccio
      La Redazione

  2. Paletta giugno 25, 2010 a 1:52 am #

    Scusate, ma tutti i giocatori sono da champions league o magari ci sono anche quelli che vivono una stagione d’oro e poi ritornano sul calcio mercato?! Mi sembra che il mondo del cabaret non sia poi così diverso da altri ambiti lavorativi..

    • Anonimo giugno 25, 2010 a 7:27 am #

      è perfettamente uguale, tutto si sovrappone magicamente.
      Solo che i talenti artistici sono bene di singoli, e se si formano gruppi lo è per scelta dei singoli talenti artistici.
      La comicità di questi tempi è gestita come una squadra di calcio, un presidente, un mister o degli allenatori, titolari e coloro che stanno in panchina.
      Micro e Macro.
      Il succo del discorso qual’è?
      Che di questi tempi chi decide come fare le cose……NON CAPISCE UN C…O! (Lippi ne è un esempio)

    • Walt Nocino Whitman giugno 25, 2010 a 9:59 am #

      E tu, Edgar Lee Ananas, dove sei?
      Non sei sulla collina ad ascoltare le voci, sei su un ramo appollaiato come un vecchio avvoltoio. O forse sei tu, sepolto non si sa da quanto, che invochi la compagnia di gente che fa altro, come Gianni dei Barnos. Scherzare con un morto vero non vi ha portato bene, così ci provate immaginando cadaveri e colline immaginarie. Cadaveri che invece vivono, a vostro dispetto, moti forse fanno altro, alcuni delusi, altri consapevoli di un percorso interrotto o da rilanciare, altri penosamente traditi, ci può stare. Ma voi li commiserate nella stessa identica maniera, immaginando di parlare con le loro anime, che non avete mai conosciuto e che mai conoscerete.
      Amen.

      • ananasblog giugno 25, 2010 a 11:02 am #

        Commento cancellato per insulti (tra l’altro non a questo blog)

      • ananasblog giugno 25, 2010 a 11:13 am #

        Walt, mio capitano: “penosamente traditi” e “ci può stare” sono due cose che stanno male assieme.
        Se uno è stato penosamente tradito bisogna sottolineare l’ingiustizia dell’essere traditi, bisogna sottolineare la scorrettezza di chi tradisce.
        Ma quel “ci può stare” giustifica tutto, crea il grande calderone in cui si può compiere qualsiasi cosa perché, tanto, ci può stare.
        Secondo noi alcune cose “non ci stanno mai”.
        Riguardo alle colline immaginarie, la risposta sta nella misconosciuta canzone di Marina Arcangeli:
        chissà perché vive un poeta,
        chissà perché passa la vita
        a raccontarci storie strane
        piene di ladri e di donnine,
        per dare un senso a questa vita,
        ecco perché vive un poeta.

  3. Anonimo giugno 24, 2010 a 9:27 PM #

    in vari anni e varie trasmissioni

    Scaldasole laboratorio :
    Pali e dispari, Katia e Valeria, Alessandro betti, Debora Villa, Omar Fantini, Gianluca de Angelis, Marco Pozzuoli, Davide Colavini.

    Novate laboratorio: Kalabrugovic (salto a piè pari), Alfredo Minutoli,

    Rho poi Circolone laboratori: Carlo e Simone, Max Pisu, Eugenio Chiocchi, Corrado Tedeschi, Francesco Foti, Diego Parassole, Henry Zaffa, Stefano Chiodaroli, Italo Giglioli.

    Rock House laboratorio: Alessandro de Santis, Marco Bazzoni

    Ho nominato laboratori storici e dei nomi che potrebbero avere un riscontro con trasmissioni televisive.

    per ora anonimo

    • Anonimo giugno 24, 2010 a 9:47 PM #

      p.s.
      Di questi alcuni hanno anche registrato, poi non sono mai stati mandati in onda.
      Potrebbe esserci anche il gioco virtuosi di:
      Io registro un comico, questi ne parla e lancia sms o mail per reclamizare la sua partecipazione alla trasmissione televisiva.
      Parenti e amici, il classico SEGUITO, guardano la messa in onda.
      Non vedono il loro beniamino ma vedono la pubblicità.
      La tv deve assicurarsi che a casa ci sia un bacino di utenza GUARDANTE non virtuale.
      Spegnete la tv e uscite è maeglio.

      Ancora anonimo

    • ananasblog giugno 25, 2010 a 7:43 am #

      Gian Marco Pozzoli, non Marco Pozzuoli

      • Anonimo giugno 25, 2010 a 9:07 am #

        Grazie per la correzione, è vero.
        Gian Marco Pozzoli scusami.

  4. Andrea giugno 24, 2010 a 8:31 am #

    A parte il fatto che fra i nomi citati c’è anche della pessima roba (ma evito ulteriori commenti, che se no finiamo fuori strada), mi chiedo, appunto, dove sono finiti?
    Lavorano? Lavorano più di prima? A cachet migliori?
    Sono dei professionisti o… fanno altro per campare?

    Lo chiedo sinceramente, perché sarebbe un dato di fatto che, se sommato al precedente di cui avevo fatto richiesta (e non ottenuto risposta, ahimé), e cioè un elenco, fra i partecipanti alle trasmissioni televisive, di “chi” aveva fatto “quale” laboratorio e “per quanto tempo” “(vedi https://ananasblog.wordpress.com/2010/06/07/provini-zelig-del-07-06-2010-un-altro-giro-di-vite/#comments), darebbe un riscontro oggettivo su quanto serva fare un laboratorio (intendo in termini di ritorno economico/professionale, non in termini di apprendimento – quello è un altro discorso, da affrontare separatamente)

    E’ ovvio che io ho già una mia risposta precostituita, che mi piacerebbe però trovasse una conferma (o una smentita!) con dei DATI OGGETTIVI.

    Andrea

    • ananasblog giugno 24, 2010 a 10:58 am #

      Andrea, la risposta non c’è perché sul tema c’è una specie di cortina di silenzio, non ci sono dati, non ci sono informazioni, non c’è nulla, nessuno risponde di niente, e se uno ha avuto esperienze negative è colpa sua che c’è cascato.
      L’unica è stare sul territorio e informarsi, ascoltare le lamentele di chi non se la passa bene, incrociare i dati e scoprire che magari le delusioni di un singolo sono condivise da tanti altri. Allora ci si rende conto di trovarsi di fronte a un sistema e che nulla è casuale, che lo scopo del sistema non è avere dei professionisti realizzati, ma una massa di insicuri e di irrealizzati.
      Ovviamente intuiamo di essere TOTALMENTE d’accordo con la tua risposta precostituita (per quello che lasci intendere dalle tue domande, che sono le stesse che ci poniamo noi).
      La Redazione

      • Andrea giugno 24, 2010 a 1:57 PM #

        hum, però se andiamo avanti di sottintesi e di opinioni, non se ne esce…
        …varrebbe la pena che qualcuno (tradotto: La Redazione, alla quale va l’onere della prova) passasse un paio di mezze giornate fra google, telefonate ai conoscenti, ecc
        Magari richiedendo dati e presenza direttamente ai vari organizzatori dei laboratori, non saranno mica secretati, no?
        Poi, se i dati non esistono o non vengono forniti, diventerà un “dato” anche questo ma… nessuno li ha mai chiesti?

        Ipotizzo come svolgere la ricerca:
        – trasmissione X del 200X, in numeo X puntate
        ha fatto parte del cast:
        A, per X puntate, proveniente dal laboratorio XX che ha frequentato per anni XX
        B, per X puntate, proveniente… ecc ecc
        – trasmissione Y
        del 200Y, in numero di Y puntate, ecc ecc

        E poi, a ritroso:
        – laboratorio XX del 200X, hanno partecipato
        A, professionista/non professsionista, per numero X di serate, è stato preso / non è stato preso in trasmissione XX,
        B, ecc ecc

        Chissà cosa salta fuori.

        Buon lavoro…

        • ananasblog giugno 24, 2010 a 4:22 PM #

          Difficilissimo recuperare i dati, anche se sarebbe molto, molto interessante. Al momento è al di là delle nostre esigue forze impegnate a preparare la “campagna di settembre”. Andando anche a spanne si intuisce che si tratta di un imbuto larghissimo ma con un foro d’uscita inesistente: circa 300 comici all’anno messi sotto pressione e pochi o nessuno che diventano fenomeni (visto che gente tipo Giacobazzi o Checco Zalone ha saltato a piedi pari tutta la trafila).
          Si potrebbe prendere a esempio un microcosmo tipo il laboratorio di Genova, ma appena entri nello specifico ti “mordono”, “urlano all’infame”, eccetera.
          Esiste anche la paura di esporsi, la gente sta abbottonata, non parla, se parla ti chiede di non dirlo a nessuno.
          Comuque ci proveremo!

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