Di MAGIC
Magic si inerpica su sentieri non facilissimi e prova ad approfondire con parole un po’ più “alate” ciò che questo blog sta cercando di dire spesso in modo grezzo, immediato. Concentratevi maggiormente rispetto al solito, ne vale sicuramente la pena…
La nevrosi è un equilibrio che ciascun nevrotico (nel nostro caso il comico) tende a tenere in piedi.
Egli cerca di allontanare da sé il più possibile pensieri di sofferenza, pensieri negativi, che possono anche essere fatti dal cumulo di ricordi spiacevoli e di piccoli e grandi traumi.
Tutte le esperienze relative al mondo della comicità possono essere rimosse, per avere in cambio una tranquillità emotiva, per rimanere emozionalmente a questo livello di precaria e finta serenità.
La persona è comunque lontana dal proprio piacere autentico, che sarebbe quello di trovarsi nella condizione in cui maggiormente lei si identifica. Quindi, in un simile “sistema alterato”, non è se stessa.
C’è da dire che questa macchina nevrotica basata su un equilibrio instabile (tenere in piedi il massimo piacere, col minimo dispiacere) arriva a un punto, ciclico, in cui la tranquillità su cui si basa cede: il momento in cui la struttura crolla e l’individuo ha la possibilità di accorgersi della sua vera situazione.
Il punto di caduta è un buco nero in cui il soggetto sprofonda nella sua tristezza e, per non caderci del tutto dentro, rimette in piedi tutto il macchinario.
Il punto è così delicato e forte emotivamente che il corpo (talvolta) reagisce con manifestazioni somatiche, soprattutto relative a quelle del sistema respiratorio che sono legate all’ansietà (dal semplice raffreddore, all’asma).
Quel punto potrebbe essere rappresentato da una grave stroncatura, da un rifiuto forte, dalla mancanza di lavoro, da una crisi economica. È allora che la macchina nevrotica non regge, ma per la persona è difficile fare i conti con la propria sofferenza, la propria castrazione.
Anche entrare nel ciclo di laboratori e provini e non uscirne più (tema trattato più volte in questo blog) è un sintomo di nevrosi.
Se il comico incontra la propria solitudine e ci rimane, incontra i propri fantasmi. Se riuscisse a non farsi spaventare, allora avrebbe la possibilità di fare un passo avanti e di attenuare la nevrosi o di metterla addirittura in scacco.
La soluzione sarebbe andare incontro come nell’Edipo al proprio sapere tragico che ciascuno di noi prima o poi dovrà affrontare. Edipo (nel senso inteso soprattutto da Jacques Lacan) che cosa fa? Arriva a conoscere il proprio sapere tragico, scopre la propria verità e quindi l’insieme di esperienze drammatiche vissute nel proprio romanzo esistenziale. Così, tramite la conoscenza di sé si prepara ad affrontare l’esistenza nel miglior modo possibile.
Magic
C’è nessssssuuunooooooo?! Ormai sembra di essere nello spot dell’acqua Lete..
Io ci sono, ma non riesco sempre a seguire tutto … credo che l’estate porti a mangiare i frutti tropicali , e pur se i dibattiti possono esere interessanti, quando giri per strada la fauna femminile rimane molto più interessante.
Siamo già in pre vacanza: meno dibatitti + gelati 😉