Un Articolo di Flavio Oreglio
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- Categorie Testimonianze critiche verso Zelig
49 Risposte a “Un Articolo di Flavio Oreglio”
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ottobre 27, 2010
[…] avuto il filo conduttore e la continuità che il blog è riuscito a darle. Ha fatto molto scalpore l’articolo di Flavio Oreglio, ripreso recentemente dal blog, (assieme a uno analogo su Alberto Patrucco) ma non sono state la […]
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Vorrei solo precisare che il titolo dell’intervista ad Alberto Patrucco (“Censurato dalla casta di Zelig”) va molto oltre i concetti che Alberto esprime nel pezzo. Nel pezzo si legge di alcuni monologhi ritoccati per opportunità varie e del fatto che non lo hanno più chiamato perché non interessati alle sue cose. Sono constatazioni abbastanza pacate, mi sembra. Insomma, il titolo è una bordata che non rappresenta, a mio avviso appieno, i concetti espressi magari con un velo di amarezza. Ciao a tutti e non litigate.
Mi fa piacere che quanto ho scritto più di un anno fa sul mio blog sia ora oggetto di discussione. Intervengo per chiarire la mia posizione, perchè non posso non difendermi e per offrire magari ulteriori spunti di discussione. Voi parlate, commentate, discutete, ma non conoscete alcuni aspetti della vicenda che sono invece per me molto chiari. Alcune premesse: Io ho sempre amato Zelig, fin dal momento in cui è nato come locale a Milano nel 1986. Zelig ha sempre perseguito una filosofia di spettacolo basata su contenuti e particolarità espressiva, e non esito a collocare la sua storia iniziale nel solco del più sano e grande cabaret. Tengo a precisare che per me non esiste solo la satira, per quanto importante sia questo genere, esiste anche l’umorismo, la comicità, l’ironia, il sarcasmo e la poesia; non si può relegare tutto nella pur nobile arte che Quintiliano definì “tota nostra”. Zelig ha sempre proposto tutto questo finchè non è diventato fenomeno televisivo.
La volontà di entrare a far parte dello spettacolo in televisione ha comportato inevitabilmente l’accettazione di qualche compromesso. Per me il primo Zelig era il massimo del compromesso possibile. Non possiamo negare che “quello Zelig”, per quanto non puro, sia stato comunque una rottura con quanto fino allora proposto in TV. E qui sta il punto. Eravamo riusciti con un prodotto diverso a fare breccia nel cuore e nella testa dei telespettatori. Da li bisognava partire per rilanciare l’idea originaria di Zelig e spingere l’acceleratore nella direzione di una proposta sempre più potente dal punto di vista dei contenuti. Io l’ho fatto presente. Mi è stato risposto picche. Allora me ne sono andato. Tutto qui. Nelle mie ultime apparizioni in trasmissione, il primo anno al teatro degli Arcimboldi (dopo le quali è scattata la prima querelle)ho proposto monologhi più strutturati tra cui un brano di otto minuti in latino (la favola di Fedro del lupo e l’agnello) dopodichè mi sono staccato definitivamente da quell’ambiente. (prima di tali apparizioni erano già due anni che non frequentavo la trasmissione, mi sono riavvicinato perchè speravo che l’insediamento in teatro potesse comportare una sorta di “ripensamento” circa la proposta artistica. Così non è stato; hanno semplicemente trasferito il “Circus” sul palco del teatro). Da parte mia non c’è astio nei confronti di Zelig, semplicemente non mi piace (non mi piace mai) quando qualcuno dice cose non vere.
A tale proposito, invito anche coloro che citano alcune mie battute/poesie a non prendere un singolo esempio eleggendolo a simbolo di una presunta filosofia di spttacolo. Sarebbe come voler giudicare Gaber da “Non arrossire”…”Il momento è catartico” era uno spettacolo di teatro canzone che durava circa due ore e in quello spettacolo io recitavo due o tre poesie per introdurre la canzone “E ci chiamano poeti” (…a proposito, la conoscete?)inoltre – e devo ammettere che mi secca moltissimo dire queste cose, mi sembra di essere Saulo di Tarso che si difende nelle sue Lettere, ma non si possono prendere badilate di merda in faccia senza dire niente – vorrei ricordare (o far sapere) a costoro che le poesie catartiche sono state oggetto di studio presso l’Università di Genova perchè considerate riedizioni in chiave moderna degli epigrammi greci e latini (per via della riproposta dell’aprosdoketon e del meccanismo che i latini chiamavano “in cauda venenum”). Questi aspetti, per me, sono altrettanto importanti dell’aspetto satirico che pure nei miei spettacoli non ho mai disprezzato. In questi cinque anni ho elaborato due progetti: uno personale intitolato “Siamo una massa di ignoranti. Parliamone” e l’altro collettivo chiamato “Musicomedians” che si è cristallizzato in un Festival che si tiene da quattro anni nel mese di giugno a Villa greppi di Monticello Brianza (LC) e in eventi come IL MOSCONE NEL WHISKY ANDO’ A CADER (tra ottobre e dicembre del 2009) e le PROSPETTIVE PER UN TEATRO DELL’ALTROVE tutt’ora in corso al Teatro della Cooperativa di Renato Sarti. Andate a vedere di che si tratta, perchè se aspettate di vedere qualcosa in TV, sarà molto difficile. Perlomeno a breve.
PS – Di questi tempi mi trovate sulle pagine del MISFATTO l’inserto satirico allegato ogni domenica al FATTO QUOTIDIANO o sul sito del medesimo giornale col mio Blog. Se vi capita, venite in teatro a vedere il mio Recital, così vi fate un’idea su che cosa faccio e su che cosa ho sempre fatto. Dopo magari riprendiamo la discussione, ma perlomeno sapendo di che cosa stiamo parlando.
Gent.mo sig. Oreglio lei e certo persona di cultura e nessuno lo mette in dubbio ne tanto meno lei ha bisogno di confermarcelo ritirandoci la merda addosso con il suo linguaggio forbito. Io ho solo ripreso in passo della sua intervista dove lei insultava -e ne sono ancora convinto- i suo colleghi ( mi perdoni l’accostamento). Ho riportato una poesia sola ma ne avrei potute mettere altre, solo per far capire a chi gestisce questo blog che anche lei non faceva certo solo uso del fioretto. Sono contento che le sue poesie siano state studiate all’università ma mi permetta di credere che il fatto sia dovuto al fenomeno scatenato all’epoca, dove Zelig era la novità, una novità sociale, un fenomeno di massa, fenomeno il quale lei ha contribuito ad alimentare con un umorismo leggero ed accessibile a tutti, come dimostrano le migliaia o milioni rinvilir vendute dei suoi libri e dei quali lei è stato il primo. Lei ha dato inizio alle letture cosiddette da spiaggia. Lei ha portato in libreria persone che di solito con i libri ci facevano dei sottobicchieri, e poi? Allora poi non può pretendere che queste persone possano seguirla in latino, al massimo possono arrivare a capire la divina commedia moderna di Lastrico (attore di teatro molt apprezzato). Lei di serate ne ha fatte quindi sa benissimo che pubblico si trova in certe situazionii. Provi ad immagimarsi in un centro commerciale – dove penso sia stato anche lei come tutti- a parlare di Fedro senza dare in cambio i bollini. Le chiedo solo se possibile di non buttare merda su chi in questo momento sta facendo o farà lo stesso percorso che ha fatto lei e con il suo medesimo entusiasmo. Con immutata stima
Romino Farazzi Rulli di Biondaspana in Saulo Tarso.
Amministratore, oreglio ha usato l’espressione badilate di merda. In passato avete censurato per molto meno. Chiedo che il signor Flavio sia bannato dal blog per coerenza editoriale. O almeno dia 50 punti fragola a tutti gli utenti.
Aldo, il mestiere del finto tonto è difficile e tu lo fai male. Abbiamo “bannato” Asinen per attacchi personali alla vita privata di una persona.
Quindi da oggi su questo blog siamo autorizzati ad usare senza problemi le badilate di merda. Un timido segnale di apertura in stile nord coreano. Bene. Presto magari ci saranno anche i primi segnali di distensione e le prime ammissioni su informazione a senso unico e mancanza di autocritica. Ti pregherei inoltre di non ironizzare sui problemi di alcolismo di Romino perché un mio caro amico e’ morto proprio a causa di problemi legati all’alcool: trovo il tuo commento del tuo inappropriato, fuori luogo e cinico. Se davvero ha tali problemi, lo prego di risolverli al più presto. Non e’ da scherzarci sopra. Ogni anno muoiono più persone per l’ alcol che per la malaria. Lo stesso vale anche per pierone2. Scusate ma su certe cose non me la sento ancora di scherzare e mantenere toni leggeri e frivoli.
>Mi fa piacere che quanto ho scritto più di un anno fa sul mio blog sia ora oggetto di discussione.
Flavio, ti ringraziamo per l’intervento, molto approfondito e molto vero. Purtroppo ci sono stati alcuni attacchi per cui vorremmo chiediamo scusa. Per esempio quello di citare qualcosa per tentare di sminuire l’autorevolezza di chi esprime opinioni contrarie a Zelig (guardate questo qua che fa i doppi sensi sui volatili e si permette di giudicare). E’ una specie di raptus: lo fanno con tutti, ma credevamo che con te si sarebbero astenuti. Sembra che non ne possano fare a meno, è tipo la sindrome di Tourette.
Per il resto giriamo l’invito ad andarti a vedere in teatro.
Con stima
La Redazione
Giuro Cavelli non ti capisco e a questo punto spero di non riuscirci mai. A parte che ti pregherei di non scusarti al nome mio per i presunti attacchi a lavoro altrui ( voi ci avete costruito un blog pensa te ), vorrei sapere visto che non hai ancora risposto ne a me ne ad Aldo, perché la merda nostra puzza più di quella di Oreglio o degli altri? Cavelli tutto questo si chiama contraddittorio e ananas è la comicità senza bavaglio o sbaglio? Invece di andare in giro a supplicare i comici a scrivere sul tuo blog qualcosa contro Zelig (radio cabaret l’ascolto anch’io), sarebbe più opportuno che abbandonassi un po della tua frustrazione di autore fallito( hai l’età dei datteri e il tuo cv piange, gino e michele alla tua età erano già molto più avanti http://it.m.wikipedia.org/wiki/Gino_e_Michele?wasRedirected=true) e ti accorgessi che forse si a Zelig molte cose non vanno come vorresti ma che fondamentalmente non sono cazzi tuoi! Cavelli compra delle quote sociali di Bananas e vai in consiglio di amministrazione a far valere i tuoi diritti tutto il resto sono fuffa.
>Giuro Cavelli non ti capisco e a questo punto spero di non riuscirci mai
Romino, è proprio quest’accozzaglia di insulti, disprezzo, demolizioni ad personam (compresa la vita privata delle persone, tipo quella che hai portato a Giovanna Senatore) che fortifica il blog. Sempre più gente si fa viva dicendo: “ma che razza di gente è questa? Ma sono fuori? che brutto ambiente! come mai sono così pieni di rancore e di disprezzo? Sanno solo insultare!” Volendo potremmo marciarci sopra ad libitum (lo faremo solo il giusto, quando serve) ma non ci interessa più di tanto, però ti ringraziamo infinitamente per i servizi resi al blog e per averlo rafforzato (indirettamente). Stai facendo un buon lavoro, continua così ti prego! (ovviamente attacchi ad personam o commenti OT vengono censurati)
La Redazione
PS è vera la leggenda metropolitana che ti vuole insultare Gino & Michele quando hai alzato il gomito? Tipo “Quei due sono degli st***zi, non capiscono un c***o”.
Siccome molti lettori l’hanno fatto notare, e la voce circola insistentemente, ti diamo uno spazio per smentire questa “voce infamante”.
A noi non piacciono le semplificazioni: critico = frustrato; autore incarognito = fa così perché a Zelig non conta niente. La gente ama le semplificazioni, noi no.
>Stai facendo un buon lavoro, continua così ti prego! (ovviamente attacchi ad personam o commenti OT vengono censurati)
La Redazione<
Cavelli ma stai facendo quello che critichi…attacchi ad personam al buon Romino Farazzi Rulli di Biondaspana cercando di screditarlo agli occhi degli altri con storie inventate…Romino Farazzi Rulli di Biondaspana è astemio, lo sanno anche i muli (quasi tutti)…ce l'avete con lui solo perchè è biondo alto e ricco!
ahi ahi Cavelli…parli bene ma razzoli malissimo…
pierone2, abbiamo detto che non condividiamo i luoghi comuni su Romino, e lo difendiamo in tutte le sedi quando si fanno delle semplificazioni su di lui. Gli offriamo uno spazio per esercitare il suo spirito polemico verso il prossimo (e manco ce paga). Lo facciamo sentire vivo e manco un grazie. Il prossimo step sarà di andargli a lavare l’auto gratis…
La Redazione
Grazie Pierone ma non voglio nascondermi più…si ho problemi con l’alcol e sto cercando di risolverli, certo che tutto diventa più difficile quando il tuo privato viene messo in piazza in questo modo. Grazie blog mi sento un po più vicino a Giovanna Senatore
Romino, la domanda è un’altra: mai fatto dichiarazioni pubbliche contro G & M? Se sì ti invito ad esprimere la tua opinione con voce chiara, alta e forte come facciamo in questo blog in cui attacchiamo senza paura i potenti, se no basta una smentita e ci faremo difensori contro le illazioni verso di te. La linea editoriale del blog è chiara: Zelig e Colorado sono produzioni verticistiche in cui tutto o quasi “piove” dall’alto ed è finalizzato al business. Capiamo la PROFONDA FRUSTRAZIONE di chi è lì e non decide e si trova continuamente scavalcato. Ammiriamo chi ha in mano la barra del comando, perché ha capacità di leadership e la usa sottotono, con educazione. Ma i suoi metodi non ci piacciono. Conosciamo l’ambiente. Lo conosciamo molto bene. Punto.
>Quando hai alzato il gomito
Mica vuol dire che hai problemi di alcolismo.
La Redazione
così non va bene…sei sempre il solito, attacchi e non vuoi essere attaccato…cosa ne dice il tuo psicologo?
lavagli la macchina almeno…
pierone2 per favore: commenta il tema Flavio Oreglio, oppure scrivi le tue petizioni all’indirizzo ananasblog@libero.it, verranno ascoltate e ci sarà una risposta. La linea editoriale del blog ha successo, non si cambia una virgola, neanche nella gestione dei commenti. La pubblicazione dei commenti avviene a discrezione dell’amministratore.
T’è capì?
Commenta Oreglio, segnala qualche tema importante, dai un contributo interessante oppure verrai cancellato. Per inutilità.
Favelli se togli Aldo o Pierone questo blog chiude.
Giuro mi metti addosso malinconia
Romino, concordo, però la massa di commenti fuori luogo mi dà un fastidio tremendo. Intendo andare indietro e togliere i rami secchi (compreso questo che sto scrivendo). Se per esempio uno mi scrive per 3 volte “sei un debosciato” ne tengo una o cose del genere. Il concetto “ce l’hai corto” (il curriculum) va bene una volta ogni tanto, eccetera.
L’Amministratore
t’è capì lo dici a tua sorella!
cancellami……inutile cavelli!
Io non devo proprio smentire un bel niente anzi ti autorizzo a pubblicare le tue intuizioni sulla mia identità se ci prendi 50 punti fragola anche a te. Ciao Cavelli buona ulcera
***Sempre più gente si fa viva dicendo: “ma che razza di gente è questa? Ma sono fuori? che brutto ambiente! come mai sono così pieni di rancore e di disprezzo?***
…non ti rendi conto che forse parlano di te?
Confermo che parlano di personaggi legati all’autorato di Zelig e Colorado, mi duole dirlo in quanto tra i nomi ci sono persone che stimo e con i quali, perlomeno io ho un ottimo rapporto.
Non cercare di girare la patata …
Cari amici della Redazione, non dovete scusarvi nè censurare nessuno. Ognuno ha il diritto di dire quello che vuole, anche se dovrebbe avere – secondo me – il dovere di informarsi bene prima di parlare. La mia sensazione è che le persone che intervengono nel blog mi conoscano solo per quanto fatto vedere a Zelig, il che mi dispiace un po’. Li capisco. Come diceva Jannacci: “La television la g’ha una forza de leon” e non posso certo pensare di arrivare a far capire bene quello che faccio senza l’uso del medesimo mezzo che ha dato una visione parziale di me e del mio lavoro. Solo un appunto a Romino: io non ho la pretesa di essere seguito sempre da tutti. Capisco che le poesie possano avere avuto un bacino d’utenza molto ampio, ma tu (o lei, barrare la casella che interessa) dici/e che non tutte le persone che le hanno apprezzate possano essere in grado di seguire la mia evoluzione… Evoluzione? Il famigerato pezzo de “il lupo e l’agnello” è un testo da me scritto circa vent’anni fa e proprosto e riproposto nei cabaret di tutta la penisola quando ancora non ero conosciuto. In quei luoghi ho incontrato gente di tutti i tipi che lo ha sempre apprezzato. Io non credo alla bufala del pubblico idiota,credo invece che sia tutta questione di voglia e di abitudine, quell’abitudine che i mass media non vogliono costruire e quella voglia che quindi viene a mancare.
Io non scrivo per qualcuno in particolare o per un mio “presunto” pubblico. Io scrivo perchè, così facendo, esprimo un mio punto di vista fatto di riflessione e gioco, di poesia e satira, di umorismo e tristezza. Alcune volte posso incontrare i gusti e l’approvazione di chi mi ascolta, altre volte no.
Resta un fatto; voglio essere libero sempre.
Sia chiaro, “Il momento catartico” non è stata un’imposizione mediatica, è stata una fortunata e fortuita coincidenza, un’idea da me liberamente scritta e scelta che ha avuto l’appoggio di chi gestiva in quel momento la trasmissione (che sono ancora gli stessi di oggi). In un secondo tempo però ho capito che quella trasmissione voleva il momento catartico e non Flavio Oreglio.
Di conseguenza, l’evoluzione, la possibilità di farmi conoscere meglio e la visibilità sono andati in un secondo a farsi fottere (si può dire “fottere” su questo blog?).
Lo ripeto: voglio essere libero… e se questo significa abbandonare lo schermo e il cosiddetto “grande pubblico”, lo faccio senza problemi di sorta.
PS Continuate pure la discussione, ma per favore smettetela di litigare tra di voi per la minima cazzata (si può dire “cazzata”?).
Sembrate un crocicchio di comari fuori tema.
Con affetto katartiko vi saluto.
PPS Amici della Redazione perchè non ci sentiamo via mail così troviamo il sistema di chiarire questa vicenda e iniziamo seriamente a discutere su quello che ha detto Bisio e non sulla mia autorevolezza? Perchè quello che accade qui mi sembra una riedizione del “metodo Vespa”: parlare per dieci puntate di cosmesi, tette finte e del primo delitto che capita per non discutere dei processi del Premier…
Come si concilia la condanna di Oreglio (che voi distrattamente copiate e incollate) per le cazzatelle comiche – e nel frattempo sto cercando di ricordare se lui ha avuto successo con Aristofane o altro – con la celebrazione che avete fatto per una tal Zenere che racconta solo barzellette?
Nel frattempo penso che il problema della satira sia ascrivibile alla tivù in generale, e non a Zelig nello specifico; il punto è che manca una cultura della satira in Italia, e Zelig non si fa paladino di nulla (perchè dovrebbe?). Dove sono ‘il Male’, ‘Cuore’? Crozza attacca il politico mentre lui sorride compiaciuto in sala, Luttazzi copia e incolla, esattamente come voi… Patrucco lotta ancora con noi, ma gli altri? Colpa di zelig? Che brutta gaffe… La satira non nasce come un’opportunità artistica, ma come esigenza profonda di chi si esprime, non è come scegliere di fare le imitazioni o un monologo di costume. La satira è contro il potere, non può aspettarsi da questo tappeti rossi, sarebbe come criticare i genitori ma senza decidere di andar via da casa. La satira non reclama spazi, ma trova dentro di sè la forza per imporsi, altrimenti non è efficace, c’è chi la faceva persino da Buchenwald. Il Male non sarebbe mai diventato uno show televisivo, eppure lo conoscevano tutti. A Roma qualcuno che fa satira c’è (vedi Giardina e i suoi amici, non tutti), credo anche bene. Non credo loro abbiano in programma di fare un provino per Zelig o Colorado, non credo la menino come la menate voi… Chi vuol far satira la faccia, si associ, pensi e si ingegni. Oppure si rifugi nelle barzellette e si faccia difendere da un blog a caso.
Con simpatia
Ciao Microcrim
> La satira è contro il potere, non può aspettarsi da questo tappeti rossi, sarebbe come criticare i genitori ma senza decidere di andar via da casa.
Credo che Zelig abbia il POTERE su molti cabarettisti e i satiri hanno da esprimersi in tal senso …. non trovi?
Infatti chi ne parla o lo critica è perchè in qualche modo lo ha conosciuto.
Si può contrastare o evitare solo ciò che si conosce.
Zelig ormai è l’ex tempio del Cabaret con la “C”, dovete rendervene conto.
Ha scelto la via dei MEDIA e se ne gradisce i profitti, deve far conto anche degli aspetti negativi.
e qual’è il tempio del cabaret adesso?
Credo che si debba ancora definire.
Ma come è finito il Derby sta per finire anche quello di Zelig.
Non ricordo un passaggio di consegne chiavi in mano a Zelig tempio del Cabaret.
In passato, i comici trovarono sotto il circolo di Luciano Lama il loro giusto rifugio.
Ma passarono alcuni anni prima di riconoscerlo come tale, ti dirò che vedere una società per azioni con un simile fatturato e che, a leggere le ore GRATUITE che vi dedicano …. ha del comico.
Effettivamente una S.P.A. sotto il circolo Luciano Lama ….. credo si stia rivoltando nella tomba. AH AH AH AH
>Come si concilia la condanna di Oreglio (che voi distrattamente copiate e incollate) per le cazzatelle comiche – e nel frattempo sto cercando di ricordare se lui ha >avuto successo con Aristofane o altro – con la celebrazione che avete fatto per una tal Zenere che racconta solo barzellette?
MircocriM ciao. Giusy Zenere non è da esaltare o da denigrare, ha un bel giro di serate e la chiamano perché funziona. A me fa ridere. Punto.
Visto che il blog sostiene che il problema più grave sia la crisi del live, ci occupiamo di chi lavora, chi no, delle serate con la platea vuota, eccetera.
>Dove sono ‘il Male’, ‘Cuore’?
E’ vero, non ci sono più. Mi sembra però che Oreglio e Patrucco si riferiscano a episodi di censura subite a Zelig, non ai massimi sistemi della satira che tu hai affrontato con argomenti anche condivisibili.
L’Amministratore
Mi pare che Flavio sia nella fase necessaria e sana in cui stia cercando di ammazzare i suoi genitori (genitori non in senso artistico, in quanto lui nasce prima dei suoi genitori, ma genitori della sua grande ribalta). Leggo tra le righe un astio che percepisco come eccessivo, ma tant’è… ormai lui discute con Colombo e Severino, forse anche con Dio, e quindi ha dalla sua la ragione. Sono certo che saprà incamerare creativamente questa furia anche nei suoi spettacoli. Preferisco l’approccio di Patrucco.
>Leggo tra le righe un astio che percepisco come eccessivo, ma tant’è
MicrocriM l’uscita assurda di Bisio (in Italia nessuno è mai stato censurato) forse meritava toni ancora più eccessivi
L R
Patrucco fa dei distinguo e dimostra una linearità che gli riconosco. Oreglio fa un attacco indiscriminato che non ha, a mio avviso, difesa. E soprattutto non risponde a Bisio, la cui affermazione è incomprensibile anche per me.
ancora una volta mi prende l’uzzolo di sapere se c’è conoscenza di specifici episodi di censura oppure siamo di fronte a pettegolezzo. fosse per me, lo chiederei anche ad Alberto Patrucco, perchè ho come l’impressione che se si entra nello specifico diventa un po’ difficile argomentare. Anche se, come si sa, Zelig sta alla satira come Jessica Rizzo sta alla verginità….
Microcrim
Zelig ormai lavora solo per la televisione, anzi oserei dire che la televisione l’ha plasmato a sua immagine e somiglianza.
Quindi credo che facciano bene ad alzare sto po poi di casino.
Ma poi che diritto si ha di criticare uno/a che dopo un’esperienza di lavoro se pur abbia guadagnato miliardi, redige un bilancio negativo dal punto di vista mortale.
Sembra che dal vostro dire se si sono guadagnati tanti soldi bisogna tacere e basta? Il premier odierno ha la stessa linea di pensiero e voi siete simili se ragionate così, ricordatevelo!
Oreglio avrà fatto il suo dovere e quindi ha ricevuto, punto.
Forse voi non avete avuto la stessa fortuna?
Poi diciamola , a Zelig censurano e di brutto, dov’è finito …. come si chiamava quello vestito con il foulard verde che pigliava per i fondelli quelli della lega?
Mi avevano segnalato dei video sul tubo, mi sembrava divertente, anzi faceva ridere …..
Chi dovrebbero celebrare allora …. ancora un po’ non possono toccare nessuno!
Magari questi di questo blog celebrano barzellettieri e maghi o imitatori che si differenziano per la loro personalità, e snobbino o si dimentichino volutamente di battutisti o autori bravi di penna ma scarsissimi di umanità?
Ma ovviamente è una mia personale interpretazione.
Non so quanto lo facciano distrattamente il copio e incollo,
comunque il TAM TAM di questo blog è forte ed arriva a molti.
Mi è capitato di sentire commenti favorevoli e contrari ….. ma ne parlano.
Fatemi capire:: se Romino ricorda che oreglio (uno dei pochi a vantare il grande slam Zelig-colorado) e’ diventato famoso con semplici poesie, allora” strategia della denigrazione”. Se oreglio invece si permette di dire che la maggior parte dei comici nni dovrebbe nemmeno allacciare le scarpe a una serie di nomi, allora “giusta critica” secondo me usate due pesi, due misure, due piedi, due scarpe. Ho già radunato un gruppo di ascolto per mercoledì, così giovedì diamo una mano a creare il nuovo mondo del cabaret. Senza lacci, ma solo col velcro.
Aldo il mocassino è il futuro
non sto più nella pelle!!!
>non sto più nella pelle!!!
Attendiamo tua stroncatura, altrimenti andiamo in crisi d’identità
giuro sono curioso!
e se i decorati al valore sono così superiori perchè continuano a sputare sentenze sui giovani comici? perchè forse non guadagnano più come una volta?
riporto visto che va tanto di moda:”…e cioè diffondendo una cultura comica fatta di cazzatelle, barzellette…”
Ma Oreglio non è quello che ha fatto i miliardi con poesiole stupide?
Un’altra cosa…i nomi delle mummie citate per comici anni 80 adesso arrivati davanti al locale non li fanno neanche parcheggiare. Dico mummie perchè tali sono, gente che faceva ridere negli anni 80 e forse sarebbe il caso di ricordare ad Oreglio che sono passati 30 anni e forse i tempi sono un po’ cambiati. così come sono cambiati altri ambienti dove i confronto con le vecchie glorie è affascinante ma alquanto improbabile.
Godetevi la vostra pensione dorata
>Ma Oreglio non è quello che ha fatto i miliardi con poesiole stupide?
Ecco, appena uno esprime opinioni contro il palazzo, subito diventa portatore di materiale stupido (regolare)
>Un’altra cosa…i nomi delle mummie citate per comici
Romino, riusciresti a procurarti la ricetta segreta del processo di mummificazione? Una volta per fare una mummia comica occorrevano 20/30 anni, adesso Zelig ci riesce in un anno.
Una volta la mummificazione arrivava per accompagnare nell’aldilà un faraone che aveva regnato per molti anni, adesso avviene per soldati semplici egiziani che vengono spediti nell’aldilà del dimenticatoio immediatamente.
La Redazione
sono d’accordo con te ma la colpa non è di Zelig, è della tv, di Internet, del telecomando, etc. etc
e poi perchè quelli di oggi devono per forza essere soldati semplici? lasciamogli il tempo di crescere e maturare, in fondo Oreglio e i suoi garibaldini l’hanno avuto.
ti faccio io una domanda:
Tu sai solo distruggere e rimpiangere i bei tempi andati, ma proposte?
Se io fossi un comico o un autore tu cosa mi proporresti in questo momento?
>Se io fossi un comico o un autore tu cosa mi proporresti in questo momento?
Romino, pazienza, mercoledì arriva una proposta interessante (e condivisibile)
Flavio parla anche della censura, tema che non va ignorato poiché è quello principale (rilanciato anche da Patrucco)
L R
allora lui può permettersi di giudicare il lavoro degli altri mentre se lo facciamo noi è per difendere il palazzo?
a parte che a me oreglio faceva ridere, riporto qui sotto un suo momento catartico
OGNI MATTINA
Ogni mattina un pettirosso si alza e vola.
Ogni mattina un canarino si alza e canta.
Non importa che uccello hai,
l’importante è che si alzi!
Qualcuno mi sa indicare dov’è presente la satira? la censura? i massimi sistemi? i lacci delle scarpe?
>allora lui può permettersi di giudicare il lavoro degli altri mentre se lo facciamo noi è per difendere il palazzo?
>a parte che a me oreglio faceva ridere, riporto qui sotto un suo momento catartico
Romino questa volta ti sbagli: censura = le cose che non sono andate in onda, tu mi citi come esempio le cose che sono andate in onda!
non hai colto l’ironia (sai che novità) nel voler raggruppare in unico esempio il fatto che oreglio farebbe meglio a pensare prima di sputare sentenze sui colleghi. Se ci fai caso anche i lacci delle scarpe non sono andati in onda
di nuovo, saprebbe cortesemente segnalare quelle non andate in onda (evitando, gentilmente, il riferimento a comici che non fanno ridere)? Una volta chiarito cosa non è andato in onda, inizieremo a parlare di censura, prima mi sembra improbabile argomentare. O no?