La vita reale, la tv e la sindrome di capodanno

21 Gen

 

Quest’inverno, a un certo punto, correva voce che una buona parte degli artisti rappresentati da Bananas non avesse ancora trovato un ingaggio per Capodanno, che è la notte in cui si lavora di più, che è una specie di cassaforte per i cachet.

Non lavorare a Capodanno per un comico è sempre un segnale preoccupante.

Poi non è dato sapere se la cosa si sia risolta, magari abbassando le “pretese”. Ma può essere che il flop fosse dovuto alla crisi, alle richieste economiche troppo alte, alla fama che molti zelighiani hanno di essere deboli dal vivo, oppure all’inflazione di comici che rende quasi tutti anonimi.

Essere nell’Olimpo della comicità, nell’agenzia che detiene il potere televisivo e manageriale e poi lavorare poco (e magari essere scavalcati di continuo da nuovi arrivati “esterni”) non dev’essere una grande esperienza.  

I dati d’ascolto, lo share, i milioni di spettatori, quante puntate uno ha fatto in tv sono solo la punta dell’iceberg.

Quello che conta è il “sommerso”, quello che in questo mondo opaco non viene mai raccontato: cosa succede quando la tv è spenta. Quanto si lavora e quanto si fattura è la cosa interessante.

Lo stato mentale è ancora più interessante: quanta insicurezza, frustrazione, aggressività nascoste (quindi ancora più dolorose) ci sono nella testa di chi si è esposto per troppo tempo al sogno televisivo?

Ma, soprattutto, è un sogno o un incubo?

La Redazione di Ananas Blog (è un lavoro pulito, ma qualcuno lo deve fare)

PS: questa sera contro Zelig I Raccomandati schierano 2 pezzi da 90: Adriano Pappalardo e Luisa Corna (vedi articolo su DavideMaggio.it). Mai vista una controprogrammazione più feroce…

6 Risposte a “La vita reale, la tv e la sindrome di capodanno”

  1. Diego Carli gennaio 24, 2011 a 12:28 am #

    Faccio una considerazione per le serate di Capodanno. A parte i comici di Bananas che forse avranno anche caché alti e oggi come oggi si fa fatica a pensare a serate dispendiose come qualche tempo fa, c’è da dire che ormai per la mia esperienza, i locali dove si festeggia, cercano più l’animazione che il cabaret vero e proprio. E si sono di gran lunga abbassati gli ingaggi. A me è stato proposto più di un locale a cifre ridicole per coprire 3 ore di cagate, canzonacce, karaoke, barzellette ma spettacolo manco a parlarne. C’è da dire che all’ultimo dell’anno oggi: a chi gliene frega di vedere il cabaret? Vogliono fare solo casino e bere. Può essere una spiegazione per il calo di interesse?
    Diego

    • ananasblog gennaio 24, 2011 a 1:19 PM #

      >Faccio una considerazione per le serate di Capodanno
      Diego ciao, sicuramente c’è, oltre alla crisi, anche un calo di interesse verso il cabaret, che è una delle cose che si è rinnovata di meno negli ultimi 10 anni e che soffre di sovraesposizione televisiva.
      L R

  2. Vetrio gennaio 22, 2011 a 5:49 am #

    Ieri ho visto Zelig Arci, che dire Bisio e Cortellesi a tratti impacciati, non credo si meritino tutti quei soldi.

    • ananasblog gennaio 22, 2011 a 9:01 am #

      >Ieri ho visto Zelig Arci, che dire Bisio e Cortellesi a tratti impacciati, non credo si meritino tutti quei soldi.
      Invece ieri la Cortellesi è sembrata in crescita rispetto alla prima puntata. Mo vediamo gli ascolti.

  3. Vetrio gennaio 21, 2011 a 7:58 PM #

    Non c’è più la lira!

  4. Torre Pedrera gennaio 21, 2011 a 10:36 am #

    Non c’è più lavorooooooooooooo

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