È online il primo video tratto dal reportage che Ruben Marosha ha girato dietro le quinte dei laboratori Zelig. (Leggi intervista a Ruben). A questo (della durata di 6’35”), ne dovrebbero seguire altri tratti dalla totalità del materiale girato.
Vediamone le caratteristiche: le immagini sono prese con telecamera nascosta. La qualità è ovviamente bassa. Inoltre sono stati oscurati i volti, alterate le voci (che sono state sottotitolate), cioè si è evitato qualsiasi riferimento utile all’identificazione dei presenti per non violare le norme in materia di diritto d’immagine e privacy. Questo rende il video di non facilissima “visione”.
L’ambientazione è nello stesso laboratorio, ed è suddivisa in 4 scene. Ruben, sotto le “mentite spoglie” di Humber Sorana, dialoga con: A) un comico B) un autore C) una rappresentante dell’organizzazione D) una cabarettista. In grafica sono presenti delle considerazioni scritte sul tema dei laboratori.
Guarda il video completo di Ruben Marosha. (AGGIORNAMENTO AL 23.07.2011: DOPO LA RIMOZIONE DA YOUTUBE E’ STATO RIPRISTINATO AL SEGUENTE INDIRIZZO: http://vimeo.com/user7771448/videos)
Le 4 scene, nel montaggio, si intrecciano. Raccontiamole una per una:
A) UN COMICO: Ruben fa domande sull’utilità di così tanto lavoro gratuito. Il comico gli dà ragione, ma ammette che non ci sono alternative. Lui stesso frequenta 4 laboratori alla volta. Sembra rassegnato: o fai così o non hai speranze, anche se tanti fanno la fame e pochi si arricchiscono.
B) UN AUTORE: Ruben fa le stesse domande maliziose, l’autore (uno locale di supporto, non quello ufficiale di Zelig) gli conferma che si possono fare anni e anni di laboratorio, che le risposte ci sarebbero, ma che non verranno mai date.
L’autore fa una dichiarazione sorprendente (probabilmente una boutade): una dell’organizzazione Bananas gli ha detto che molti comici pagano per accedere ai laboratori, della serie: “qua fuori c’è la fila, quindi non fate troppo gli schizzinosi” (SICURAMENTE SI TRATTA DI UNA BATTUTA INFELICE, NON RISULTA CHE SIANO MAI ESITITE FORME DI “PEDAGGIO” PER ACCERE AI LAB ZELIG E CIO’ NON FA PARTE DEI METODI BANANAS).
C) UN’INCARICATA dell’organizzazione locale del laboratorio (quindi non appartenente a Bananas) gira con le due liberatorie che i comici devono firmare (su questo si apre un mondo: ne parleremo ampiamente in futuro). Lei ammette candidamente che: se non firmi non vai sul palco, che la firma ti toglie ogni possibile tutela su ciò che fai, che certifica la gratuità del tuo intervento, che la pratica deriva dagli accordi presi con Zelig/Bananas.
UNA CABARETTISTA, giustamente alterata, racconta che lei è iscritta alla SIAE, i suoi pezzi sono depositati, ma nella liberatoria questa opzione non è prevista (?!?).
Inizialmente si è rifiutata di firmare, per non dichiarare il falso, poi con la minaccia di non salire sul palco (pensiamo a tutti i sacrifici fatti e alle speranze bruciate per arrivare fin lì NDR) ha firmato la liberatoria.
L’autore Zelig, saputo delle sue resistenze, si “è inca***to” e non l’ha fatta salire comunque sul palco.
Il semplice episodio, così com’è raccontato, è di una tristezza unica, per la violenza coercitiva che contiene e per la ritorsione meschina verso chi ha osato porsi dei problemi, verso chi non ha accettato supinamente quello che viene richiesto dal sistema.
L’episodio è come un terremoto che rade al suolo uno degli argomenti usati ossessivamente da alcuni (o molto ingenui o molto in malafede): “Nessuno ti obbliga, non c’è la pistola puntata, uno partecipa a quel sistema per sua volontà”. Dicendo così si ignora quanto il sistema sia basato sulla coercizione e sulla violenza psicologica, su tante piccole “estorsioni” come quella documentata.
Ruben fin qui ha fatto un ottimo lavoro. Si tratta di una innovazione: per la prima volta una video inchiesta sbarca nel mondo grigio e chiuso del cabaret zelighiano (in ritardo di almeno 10 anni). Professionisti tipo Le Iene o Report avrebbero fatto un lavoro molto più raffinato, ma le cose vanno paragonate al contesto: i primi televisori in bianco e nero erano molto più grezzi di quelli attuali full HD, ma costituirono una grandissima novità.
Quindi, Ruben, bisogna ammettere che, pur nella povertà assoluta dei mezzi che avevi a disposizione, sei stato grande!!!
Roberto Gavelli Amministratore di Ananas Blog (è un lavoro pulito, ma qualcuno lo deve fare)
*qualcuno potrebbe erroneamente osservare (in buonafede o no) che il blog dia credito a personaggi la cui identità non è accertata. In realtà non è così: il materiale video di Ruben Marosha è stato girato davvero dietro le quinte di alcuni laboratori Zelig. Nessuno è stato capace di smentire questa cosa, anzi anche sul blog Ruben è stato oggetto di critiche proprio per questa azione specifica. Quindi c’è tutto il diritto di commentare il video in cui sono rappresentate dinamiche che, per chi ha letto il blog a fondo o per chi conosce l’ambiente sono esempi fulgidi di ciò che succede. Esempio: un comico afferma di frequentare diversi laboratori contemporaneamente. Questo è un esempio vivente del fenomeno “il nomadismo tra i laboratori” illustrato quando si ignorava addirittura l’esistenza di Ruben Marosha. Chiaroveggenza o semplice conoscenza dell’ambiente? La seconda.
Forse perché in quel minutaggio sii riconosce un monile al collo dell’ artista donna di una nota marca,si vede un tale allo specchio riflesso e una camicia a righe che reclamizzava Maurizio Costanzo.
Ma chi vi obbliga ad andare?
“Ma chi vi obbliga ad andare?” …Non facciamo gli ipocriti bipartisan, si sa benissimo come un passaggio televisivo possa aiutare il comico, se te Massimo sei andato bene così, meglio per te, ma da una struttura potente ci si aspettava una serietà che io non ho mai visto. Chi ci rimette, come nella maggior parte delle cose in Italia, sono le persone corrette, che si fidano e pensano che per “arrivare” passo-passo sia giusto seguire un percorso “ufficiale” come viene dichiarato da anni dalla struttura Zelig: “Per accedere alla trasmissione televisiva bisogna fare i laboratori… ecc. ecc.” (Cosa addottata da un paio d’anni anche da Colorado, si vede ch l’idea a qualcuno rende…) . Insomma, sono d’accordo che nessuno, compresi i frequentatori dei lab non si possano nascondere dietro un dito o trovare scuse per la loro preparazione, ma siamo sinceri: un sistema, in teoria corretto, si è evoluto in una fabbrica di illusioni alla quale più persone approdano, più controllo e potere (anche economico) finisce nelle tasche di pochi. Per non parlare della omogeneità della proposta artistica… ma qui andremmo a incanalarci in un ginepraio parecchio intricato… Buona giornata. (P.S. se sei Pica, sappi che hai la mia immutata stima per la tua bravura)
Non son Pica, ma mi hanno preso, dopo anni di Lab, dove ho imparato a stare sul palco e ad avere tempi televisivi. Gli autori sono bravi (non tutti) e mi hanno aiutato tantissimo, accrescendo la mia autostima.
Si vede che c’è l’altro lato della medaglia, no?
Caro Massimo, si vede che c’era dell’altro… non c’è… i tempi migliori della struttura di Zelig sono andati.
D’altronde se pensi che anche il sistema Laboratorio non è un’invenzione Zelighiana ma copiata paro paro da laboratorio Scaldasole e Caffè teatro… attribuendosi negli anni il concept di idea loro e invadendo il mercato con traoppi laboratori inutili che hanno poi ucciso il mercato del live ai cabarettisti esperti che facevano spettacoli singoli
già… perchè forse non tutti sanno che i comici vivono essenzialemente di spettacoli e non tutti sanno che mica tutti i comici riescono a fare spettacoli di qualità da soli.
Ciao Cari, vorrei complimentarmi con Ruben. Voglio risottolienare che la vera prova attoriale l’ha data fuori dal palco e non sul palco. Con questo non voglio dire che sul palco non meriti, anzi l’ho visto e mi piace quello che fa. E’ comico, mi diverte e mi fa ridere. Quello che mi fa sorridere invece sono i detrattori di Ruben (ho inserito la parola detrattori perchè l’ho imparata stamattina, ogni giorno imparo una parola nuova. Ieri ho imparato obnubilato, ma non l’ho ancora utilizzata) che ancora stanno lì a dire: “Chissà cos’ha fatto” opure “è un coglione”. Intanto ci ha messo la faccia e non è poco. Poi trovo gravissimo che qualcuno possa supportare e sopportare lo sfruttamento di persone che, professionisti e non, si esibiscono e spesso portano a casa il risulatato e fanno si che le serate vadano avanti.
Io ho avuto la fortuna di lavorare con un autore serio, che non mi ha stravolto il personaggio e mi ha dato un paio di imbeccate, ma mi sembra di capire che gli altri hanno lo spessore deontologico di uno scalttista. Un pò la differenza che ppassa tra il vetrinista e lo stilista. Per ora vi saluto, stiamo diventando come la repubblica delle banane, solo che qui in qualunque campo spazi o ti muovi sono sempre CETRIOLONiS. Saluti, pace e bacetti a tutti.
Una sola parola per descrivere il contenuto del video: agghiacciante!!!
Si potrebbe provare però!!!!
io ho lanciato un messaggio alle Jene.
Fatelo anche voi e vediamo cosa succede?
>Si potrebbe provare però!!!!
Ma sì, perché no! Tieni presente che l’inchiesta è all’inizio. Bisogna lasciare che passino quei 10 giorni / 2 settimane per dipanare tutto quello che c’è da dire a riguardo…
L’A
Sarei curioso di sapere… chissà se è un dato pubblico…
– la siae delle serate Zelig Off a chi finisce?
– le trasmissioni tipo Italia’s Got Talent, o Cultura Moderna (se vi ricordate) dove spesso ci sono artisti che portano i propri pezzi), pagano la Siae?
Mamma RAI è anche peggio.
sinceramente sono un po’ deluso. non che mi aspettassi di vedere autori prendere la bustarella, ma mi sembra che alla fine vengano fuori cose che sapevamo già senza bisogno di un infiltrato che girasse un video. Cioè, se era per sentire l’opinione degli addetti ai lavori bastava una serata tra amici…
Come fate a mandare i filmati alle Iene se mezze Iene sono comici che aspirano a Zelig? Complici, tutti complici.
>Come fate a mandare i filmati alle Iene se mezze Iene sono comici che aspirano a Zelig? Complici, tutti complici
Giovanni, nessuno vuole mandare filmati a Le Iene. Qua le castagne dal fuoco bisogna cavarsele da soli.
L’A
Alle jene basterebbe cominciare con delle segnalazioni.
L’unica perplessità è che non credo vadano contro la gallina dalle uova d’oro cioè Zelig, e di certo andare a parlare degli sfruttamenti basati sul sistema televisivo con mandatari, Gino e Michele, con la complicità di Bozzo, Bisio e soci di bananas (perchè non credo non ne sappiano nulla questi comSunisti)
non vada a loro favore.
Più che le Jene ci vorrebbe la Finanza o l’ispettorato del lavoro!
vi immaginate l’inviato della Gabbanelli o una iena che insegue Gino e Michele che scappano, con una mano davanti alla faccia o per coprire la telecamera… in strada, viale Monza, c’è un auto che li aspetta (BMW 735 metallizzata con vetri scuri con adesivo sul retro “da vicino nessuno è diverso”) con a bordo Giancarlo Bozzo pronto a sgommare…
gli inviati restano a secco… fino a quando esce da Zelig Claudio Bisio, che con calma serafica… risponde alle domande con “non so e non ne sapevo niente… e comuque ora festeggiamo Pisapia” con i modi di un avvocato della difesa…
>fino a quando esce da Zelig Claudio Bisio, che con calma serafica… risponde alle domande con “non so e non ne sapevo niente
Antinore, questa sera su Iris c’è Puerto Escondido, in cui Claudio Bisio interpreta un personaggio che rifiuta la società consumistica e che si dichiara a favore degli oppressi e degli sfruttati. Fa ridere, ma si ride ancora di più alla battuta finale: il film è prodotto da Colorado! (ah ah ah).
L’A
Che vergogna, qui non ci fa una bella figura nessuno, ne la siae, ne i partecipanti, ma “Zelig” rivela veramente la sua faccia peggiore. Perchè non lo mandate alle Iene? O dobbiamo immaginarci che tanto sono tutti della stessa famiglia…
dovresti lavorare per la ‘ protezione testimoni’
non si riconosce nessuno
>dovresti lavorare per la ‘ protezione testimoni’
>non si riconosce nessuno
Kadmio, bisogna rispettare la privacy e il diritto d’immagine. Ma il video è reale (purtroppo).
L’A
stavo a scherzà
si riconoscono tutti
parlate tanto di rispetto e str**ate varie
poi siete i prima a sputtanare le persone
pensate che ora quelle persone potranno ancora farsi vedere nei giri zelig?
>stavo a scherzà, si riconoscono tutti
Non sembra proprio. A meno che tu non abbia la vista da Terminator in grado di decrittare i pixel.
>poi siete i prima a sputtanare le persone
Si chiama diritto di cronaca. Tra l’altro non è nulla che non sia già stato denunciato sul blog, ma una conferma video ha un impatto immenso.
Poi, Kadmio, facciamola finita con le solite accuse qualunquiste del tipo: “siete tutti uguali…” uguali un corno! (fatturo forse 16 milioni di euro io?) Sono argomenti usati per non vedere la realtà (brutta) che stiamo denunciando, ed è il sistema migliore per qualificarti come quello che attacca a testa bassa perché non ha argomenti.
L’Amministratore
facciamo che mi dai 1000 euro per ogni persona che ho riconosciuto ?