una clamorosa, agghiacciante testimonianza su Zelig Off (seconda parte)

17 Nov
Emiliano Petruzzi
Questa è la seconda parte dell’incredibile racconto di Emiliano Petruzzi (che domani sera ha l’onore dell’esordio in Semiramide di Gioachino Rossini, sotto la regia di Luca Ronconi al teatro San Carlo di Napoli, un onore che vale 100.000 Zelig!). Antefatto:
Egli, tramite provini andati molto bene, ha ricevuto la conferma che farà Zelig Off (da parte dell’autore e del direttore artistico dello Zelig Lab di Napoli). In seguito è stato contattato da Bananas srl, gli sono state assicurate almeno 4 puntate, è stato stabilito il compenso + il rimborso spese, ha ricevuto il piano di produzione, ha spedito i propri dati personali (coordinate bancarie comprese) su richiesta di Bananas srl, è stato convocato per una prova generale tv e gli è stato suggerito di rimanere a Milano nel periodo delle registrazioni, cosa che ha fatto anticipando le spese.
Emiliano ha appena passato l’estate, su incoraggiamento dell’autore Zelig, a provare i pezzi televisivi, comunicando a tutti che avrebbe fatto Zelig Off… Un’avventura a lieto fine?

Seconda parte del racconto di Emiliano Petruzzi

Non tutte le banane riescono col buco!

…È  il 7 settembre. Sono di nuovo in viale Monza 140 per effettuare la serata di prova tv come da accordi presi nel mese di agosto (vedi calendario), sembra un film già vissuto: tanti comici, scaletta lunghissima, locale pieno di pubblico pagante.

Rispetto al provino effettuato nel mese di giugno noto una sola differenza: nei camerini per le esibizioni, insieme a me, ci sono tanti artisti  affermati: comici che già si sono esibiti in prima serata, altri che provengono da Colorado, altri dalla trasmissione Central Station e tanti altri che hanno già partecipato nelle svariate edizioni di Zelig Off (la famosa Melassa Comedy NDR).

Teresa Mannino e Federico Basso aprono le danze. Arriva il mio turno. L’autore mi ha chiesto di eseguire lo stesso pezzo presentato nei provini di giugno. La mia esibizione, per grazia ricevuta, risulta ancora una volta “degna”. Alla fine della serata l’autore mi congeda per la solita riunione con i grandi capi.

Il giorno seguente egli mi conferma che la mia performance è in scaletta di registrazione e si fa consegnare i copioni degli altri 3 pezzi che avrei dovuto eseguire nelle successive puntate (cosa tipica di quando sei già in produzione NDR), dicendomi che non avrei dovuto registrarli alla SIAE perché lo avrebbe fatto Bananas.

Successivamente, il direttore artistico dello Zelig Lab di Napoli mi comunica che ha visto le scalette delle prime due serate di registrazione e che non c’è il mio nome. Chiedo all’autore ed egli mi conferma la cosa, dichiarandomi che ritiene migliore apparire nelle puntate finali del programma, essendo già avviato e avendo una maggiore visione e riscontro del pubblico da casa rispetto alle prime puntate. Dice che si fanno le scalette delle puntate seguendo una logica di “crescendo televisivo” (tenere la gente ancorata alla speranza fino all’ultimo, spesso alterando la verità, sembra una pratica usuale NDR).

Avendo prenotato l’albergo fino alla data del 13 settembre (come da loro consiglio) rimango a Milano e seguo le restanti serate di prova tv e le registrazioni delle prime due puntate di Zelig Off 2011.

Dopo aver sostenuto 8 giorni di spese tra vitto e alloggio, con l’aggiunta del viaggio, decido di ritornare a Napoli e, salutandomi con l’autore, gli chiedo se è ha conoscenza delle scalette per le successive registrazioni. Lui mi tranquillizza dicendomi che il giovedì seguente mi avrebbero contattato per convocarmi per le registrazioni.

Una volta tornato in quel di Napoli, nelle due settimane successive, non ricevo nessuna comunicazione. Contattando periodicamente il mio autore per avere notizie in merito, vengo tranquillizzato sul fatto che mi avrebbero convocato.

In data 22 settembre invio richiesta al link provini/lab (nel sito areazelig) per frequentare il laboratorio Zelig di Napoli per la prossima stagione 2011/2012. La richiesta viene accettata (vedi e- mail) includo questo passaggio perché avrà sviluppi sconcertanti nel seguito del mio racconto.

la convocazione da parte di Bananas srl al provino per lo Zelig Lab Napoli

Arriviamo a venerdi 30 settembre. Oramai sono fuori tempo per le registrazioni della 7° e 8° puntata. Provo a contattare sia il mio autore sia i refenti di Bananas con cui avevo parlato nei mesi precedenti, ma sembrano tutti spariti nel nulla (di solito in questa fase spariscono tutti NDR). Decido di chiamare il direttore artistico dello Zelig Lab di Napoli. Lui non sa darmi spiegazioni in merito e mi rassicura che si sarebbe interessato in prima persona.

Mercoledi 5 ottobre: manca un solo giorno per un’eventuale convocazione alla registrazione delle ultime 2 puntate di Zelig Off. Richiamo il direttore artistico e la motivazione che mi dà è racchiusa in un’eloquente, quasi insignificante frase “Emiliano per questo anno salta tutto”.

A questo punto chiedo di incontrarlo personalmente. Il giorno dopo vado all’appuntamento e… da qui in poi il mio racconto avrà dei risvolti al limite del paradossale… e la storia continua…

Ananas Blog (è un lavoro pulito, ma qualcuno lo deve fare)

Post sull’argomento:

L’importantissimo valore strategico di Zelig Off

Zelig: manipolazione e uso del mistero

Un anno con Ivan Zeligovic

13 settembre 2010, iniziano le registrazioni tv di Zelig Off

Romina La Mantia racconta…

Provini Zelig: il solito “bunga bunga”

 

30 Risposte to “una clamorosa, agghiacciante testimonianza su Zelig Off (seconda parte)”

  1. scugnizzo novembre 18, 2011 a 6:25 PM #

    scusate a quanto la 3 parte?, sono proprio curioso… me sto appasionando!!!

    • ananasblog novembre 18, 2011 a 6:55 PM #

      >scusate a quanto la 3 parte?

      Immagino all’inizio di settimana prossima, c’è da dire che ci sono altri 2 “scoop” clamorosi in ballo e il palinsesto potrebbe essere un po’ “affollato”. Lo spread della bile banananifera potrebbe toccare il punto di non ritorno 😉
      L’amministratore

  2. scugnizzo novembre 18, 2011 a 6:23 PM #

    scus

  3. MARANZA novembre 18, 2011 a 8:44 am #

    così sappiamo di chi stiamo parlando

    • ananasblog novembre 18, 2011 a 9:36 am #

      >così sappiamo di chi stiamo parlando

      non stiamo parlando del tema del post.

      L’Amministratore (che recentemente ha dato alla luce un vispo romanzo di 336 pagine http://www.arethusaedizioni.com/schedaprodotto.aspx?IDProdotto=22&LV=0) di cui chi sta leggendo parla in toni entusiastici.

      • MARANZA novembre 18, 2011 a 1:56 PM #

        perchè hai cancellato il video che ho messo ?

        • ananasblog novembre 18, 2011 a 2:27 PM #

          >perchè hai cancellato il video che ho messo ?

          Perché era fuori tema. Il tema è: le porcate relative a Zelig Off

          • MARANZA novembre 18, 2011 a 3:16 PM #

            ok

  4. Isidoro novembre 17, 2011 a 10:59 am #

    Alcune cose:
    -se ronconi vale 100 mila Zelig, allora continui con quello e lasci il palco ai cabarettisti.. Beato lui se lavora con Ronconi.
    – sul foglio allegato c’è scritto che il provino dava solo accesso al lab
    – ananas, ma perché fai le cose a puntate? Chi sei? J.j. Abrams di Lost? Pubblica tutto e piantala di seguire logiche da fictiontv.

    • ananasblog novembre 17, 2011 a 11:21 am #

      >ananas, ma perché fai le cose a puntate? Chi sei? J.j. Abrams di Lost? Pubblica tutto e piantala di seguire logiche da fictiontv.

      Nella prossima puntata: il fumo nero di viale Monza aggredisce un cabarettista e lo trascina nella giungla di Sesto San Giovanni… Gli altri (Colorado) fanno un’incursione, rapiscono un comico e lo restituiscono vestito da orso abbracciatutti che ripete “la festa la festa, fa girare la teeeeeeesta…” … Si fa strada l’ipotesi che Jacob Vignali non esista, anche se Benjamin Turati sostiene di averlo visto una volta e di averci addirittura parlato…
      Prossimamente su Ananas Blog!

      • Isidoro novembre 17, 2011 a 11:27 am #

        Che ironia sapida! Dovresti fare l’autore per Emiliano.

        • format ananasblog novembre 17, 2011 a 11:51 am #

          dài, e tu scrivi per me?

      • Attilio Bonvicini novembre 17, 2011 a 12:07 PM #

        Anch’io ho lavorato per Ronconi, un paio di volte, alcuni allestimenti hanno bisogno di un bel po’ di figuranti! E poi questo evocare Falcone e Borsellino mi fa pensare al rapporto strumentale di alcuni vippucoli con Padre Pio e mi distoglie dal voler immaginare autorevole la fonte. Pasolinianamente non ho le prove, ma quello che sento e immagino un po’ mi basta.

        • Neoborbonico novembre 17, 2011 a 12:25 PM #

          Quindi, per comprendere meglio faccio alcune domande.
          Secondo lei Emiliano fa il figurante tra “i tanti”?
          Lei lo sa in quanto lo deduce o lo sa perchè frequenta il San Carlo attualmente?
          Un figurante è un lavoratore degno di rispetto?
          È secondo lei più presigioso fare il “figurante” alla televisione?
          E infine sarei curioso di capire come lei definisce il comportamento avuto dai “bananeri” nei confronti di un lavoratore testimone del post in esame, ed eventualmente -se ne ha- proposte in merito.

          • Attilio Bonvicini novembre 17, 2011 a 12:35 PM #

            “Anch’io ho lavorato per Ronconi, un paio di volte, alcuni allestimenti hanno bisogno di un bel po’ di figuranti!”
            E’ tutto quello che ho detto, parlando evidentemente di una mia esperienza, con l’accento posto su “Anch’io ho lavorato per Ronconi”, specificando poi in che termini, per non far apparire qualcosa in più di ciò che avessi realmente fatto.
            Emiliano per quanto mi riguarda può anche essere Ronconi sotto mentite spoglie, le domande che mi pone ipotizzando una mia dietrologia ritengo siano fuori contesto rispetto alla mia semplice affermazione. Mi ha infastidito forse un po’ nel post precedente il riferimento a falcone e Borsellino, sventolato come uno stendardo autopromozionale, tutto qui. Ma forse sbaglio, possibile, e nel caso chiedo scusa. Ma le vostre beghe sui fenomeni che chiamate bananiferi sbrogliatevele da soli.

            • Omar Bashuner novembre 17, 2011 a 12:42 PM #

              beh in questo blog è dichiarato che si parli di quello e non di Falcone e Borsellino. Ma credo che oramai parlare dei due magistrati assassinati sia un riferimento generico alla giustizia soccombente in questo paese… in quel senso il parallelismo lo trovo pertinente alle “beghe sui fenomeni bananiferi”

  5. Neoborbonico novembre 17, 2011 a 10:09 am #

    Faccio un intervento per chiedere delucidazioni.
    Si evince un aspetto inquietante in quello che si prevede una storia già di per sé inaccettabile.
    Nell’ambiente televisivo di riferimento chiedono “espressamente” di non depositare i brani alla SIAE perchè “già lo fanno loro”? Ho capito bene?
    Quindi si presume che se si è autori del proprio brano -credo pur di andare in TV- si devono cedere i propri diritti a qualcuno? Ma non è un ricatto?
    Sempre che un brano non sia scritto direttamente da loro, per carità.
    Ma allora vorrei fare una domanda ad Emiliano, il pezzo lo hai scritto tu o stavi eseguendo un pezzo di altri autori (solo in quel caso è plausibile che lo vogliano registrare i legittimi proprietari)?
    Se non erro se si è autori SIAE per regolamento (pena la radiazione) si deve comunque depositare il brano scritto o, nel caso lo si esegua prima della registrazione dei diritti, avvisarne l’imminente deposito.

    Allora altro dubbio.
    Hanno speranza di lavorare in Tv gli autori dei propri brani o è una prerogativa di soli esecutori che accettino di cedere la paternità dei brani ad altri?
    E ancora, se non hanno speranza i pezzi sono realmente di altri oppure è un sistema per supportare i corrispettivi SIAE di qualcuno senza che in effetti questo qualcuno lavori per esigerli?

    Se qualcuno può rispondermi ne sono grato.

    • ananasblog novembre 17, 2011 a 10:26 am #

      >Quindi si presume che se si è autori del proprio brano -credo pur di andare in TV- si devono cedere i propri diritti a qualcuno? Ma non è un ricatto?

      Neoborbonico, se vai in tv devi cedere tutti i diritti di ciò che registri all’emittente, la quale deve essere proprietaria di ciò che manda in onda. Questo non significa che non ti venga riconociuta la Siae.
      Temo che Zelig, con 21 autori che firmano la trasmissione e molti altri che sgomitano per entrare (e tanti comici che non lavorano che stanno meditando di riciclarsi autori) debba in qualche modo pagarli tutti e usi la Siae per dare loro un contentino (come succede nei laboratori). Può essere, ma è solo un’ipotesi, che anche i pezzi tv vengano ridistribuiti tra gli autori “sottraendoli” ai comici.
      Comunque vale il solito discorso: è il far west, non ci sono regole, non esiste una “associazione di categoria”, l’arbitrio è dietro l’angolo.
      L’Amministratore

      • Andrea novembre 17, 2011 a 11:51 am #

        Quoto Borbonico, e non è per nulla chiara chiara la risposta dell’Aministratore..

        – in che senso la trasmissione “deve” essere proprietaria di ciò che manda in onda? Per quel che so, deve avere il “permesso”.
        O forse il verbo giusto è “vuole” essere la proprietaria…

        – cosa significa “questo non significa che non ti venga riconosciuta la siae”? Se l’opera non è più del comico ma della trasmissione, come può venirgli riconosciuta al siae? con accordi privati? e allora perchè non riconoscergli direttamente la paternità dell’opera?

        PS: a quel che so, da ex iscritto alla siae, si può depositare solo come persona fisica, non come persona giuridica, quindi “la trasmissione” non può essere proprietaria di nulla.

        • Serpeco novembre 17, 2011 a 12:00 PM #

          Quoto Andrea .. speriamo non sia l’ultima volta.

        • ananasblog novembre 17, 2011 a 12:12 PM #

          >O forse il verbo giusto è “vuole” essere la proprietaria…

          mi sono spiegato male, allora metti che uno mandi in onda qualcosa e poi qualcuno ti manda una diffida dicendo: “lo sketch tal dei tali è di mia proprietà, chiedo di bloccare la messa in onda della trasmissione…” per questo l’emittente deve essere proprietaria di ciò che gira e mette in onda (Da qui si dovrebbe capire tutto, o forse non si è capito niente)

          • Andrea novembre 17, 2011 a 12:17 PM #

            deve avere il permesso firmato dell’autore, non deve essere proprietaria! C’è una bella differenza!
            insisto a dire che “vuole” essere proprietaria…

  6. ananasblog novembre 17, 2011 a 10:08 am #

    Una considerazione generale: l’Italia è un paese sfortunato, gli inglesi hanno avuto i Monty Python, noi Gino & Michele.
    A parte questo ci troviamo di fronte a un metodo che ha raggiunto il culmine dell’assurdità (la terza parte del racconto di Emiliano prenderà delle vie davvero surreali).
    C’è una sorta di allergia verso la verità e un comportamento che sa di poter contare sull’impunità totale (posso fare qualsiasi porcata tanto nessuno reagirà, tanto poi tornano tutti a fare i laboratori). Sicuramente dietro ciò c’è un vuoto assoluto (creativo, umano, morale) in cui bisogna sfruttare le energie di centinania di persone (per coprire quel vuoto) fare in modo che tornino sempre e, per fare in modo che “ritornino”, occorre non dire mai la verità (la cosa più semplice del mondo: sei stato preso, non sei stato preso; ci interessi, non ci interessi) cosa che svuoterebbe la corte zelighiana di centinania di “fedeli” con una semplice azione di verità. Ma da quelle parti c’è allergia…
    L’Amministratore

    • Isidoro novembre 17, 2011 a 1:06 PM #

      Vero. Il mondo ha Wikileaks, noi Ananas. Almeno diteci come va a finire sta storia, non come le altre in passato. Che fine hanno fatto gli ‘scandali’ Gigi rock, bazzucone, friggione e compagnia bella? Mica saranno ancora nel giro Zelig.. Altrimenti non mi sembrerebbe un bell’esempio..

      • Omar Bashuner novembre 17, 2011 a 1:17 PM #

        Come vada vada, questa storia è scandalosa a prescindere. L’abitudine ad aspettare che le cose le “risolvano” gi altri ha assuefatto la gente a non prendere posizioni di nessun tipo, ma solo quelle di soccorrere chi vince.
        L’opinione morale, in un blog, coperti dall’anonimato, non costa nulla. Chi non è capace di avere orientamenti morali è francamente ininfluente sia nel caso in cui si accodi al potente di turno sia che lo critichi alle spalle.

        • ananasblog novembre 17, 2011 a 4:45 PM #

          >L’opinione morale, in un blog, coperti dall’anonimato, non costa nulla.

          Purtroppo devo registrare la povertà di argomenti di certa gente che continua a scrivere sul blog pur non avendo niente da dire, il cui unico scopo sembra quello di voler sminuire, screditare chi ha il coraggio di prendere posizione contro il sistema.
          L’Amministratore
          PS adesso basta: commentate il tema del post o sparite.

          • Ruben Mafflosha novembre 17, 2011 a 10:29 PM #

            Come si chiamano l’autore e il direttore artistico dello zelig lab di Napoli di cui si parla?

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