il secondo, clamoroso video di Ruben Marosha

10 Dic
una delle domande contenute nel video: come mai i grandi capi non dicono prima a cosa sono interessati?
 Segnaliamo la pubblicazione del secondo video girato da Ruben Marosha dietro le quinte degli Zelig Lab (guarda il primo video e leggi post di commento).

Nel video sono state alterare le voci e oscurate le fisionomie dei protagonisti, sono stati coperti tutti i riferimenti a loghi e marchi commerciali, quindi non c’è alcun motivo per rimuoverlo da YouTube (come è sucesso, sempre per motivi non chiari, al primo video). Rimuoverlo sarebbe un grave atto di censura, soprattutto perché in un mondo così poco trasparente è giusto che la gente sia informata.

Il video è piuttosto lungo, con immagini poco chiare, spesso non facile da seguire, ma è comunque un documento di straordinaria importanza: è un zoom sulla “macchina di alterazione della verità” messa in atto dalle politiche bananifere sulla pelle dei comici e che produce una massa enorme di “lavoro non retribuito” (fai click qui sotto per vedere il video):

Guarda il video di Ruben Marosha.

Nel video Ruben dialoga con l’autore Zelig, un autore di supporto, un comico che è giunto al successo, altri comici e collaboratori del laboratorio. Siamo prima dell’ultima serata. Ruben cerca di avere delle risposte e scopre che…

Uno dei grandi capi è venuto qualche settimana prima dicendo di non essere venuto per “fare selezione”. In realtà è venuto per fare (e ha fatto) selezione (attitudine a mascherare la verità).

Il grande capo ha detto che la comicità di Ruben Marosha non interessava a Zelig, ma questo non è stato comunicato al diretto interessato (la gente non deve sapere, mai) tanto che ha continuato a essere convocato alle serate di laboratorio, ovviamente a proprie spese! Questa è una cosa molto grave, ma frequentissima .

L’autore di supporto sembra ignorare tutto ciò e, addirittura, propone a Ruben un altro anno di laboratorio. Sembra inoltre nno a conoscenza di cosa interessi a Zelig.

L’autore Zelig credeva nelle possibilità di Ruben, ed è dispiaciuto. E’ uno di quelli “umani” che provano empatia, uno str**** se ne sarebbe fregato. Promette che se sarà autore di una data trasmissione, sicuramente chiamerà Marosha. 

In generale si nota uno SCOLLAMENTO TOTALE tra gli autori e le intenzioni dei capi (come raccontato più volte nel blog). Inoltre i criteri di valutazione sono ESCLUSIVAMENTE TELEVISIVI (alla faccia della definizione Bananas dei laboratori: una scuola di recitazione per aspiranti comici).

Da notare come le informazioni recuperate da Ruben Marosha sia state ottenute insistendo, altrimenti sarebbe rimasto all’oscuro di tutto (come quasi tutti quelli che finiscono nel tritacarne zelighiano, privati del diritto di sapere). Nel finale c’è un breve spezzone dell’ultima esibizione di Ruben.

L’intero video non vuole prendere di mira i “quadri inferiori”, ma prendere di mira i “piani alti”, i veri responsabili di questo degrado vergognoso.

Notare come, dopo che le speranze indotte artificialmente ricevono la mazzata della delusione, la soluzione sia sempre quella di offrire un altro anno di laboratorio (come curare Wanna Marchi col Maestro Do Nascimento).

Le situazioni raccontate nel video rappresentano un formidabile esempio (perfettamente vero, reale) di come funzioni la macchina di manipolazione zelighiana e di come ciò parta dall’alto, dai grandi capi (buuuuuuuuuuuuuuuu).

L’Amministratore di Ananas Blog (è un lavoro pulito, ma qualcuno lo deve fare)

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71 Risposte a “il secondo, clamoroso video di Ruben Marosha”

  1. Anonimo dicembre 17, 2011 a 11:35 am #

    Ho letto d’ un fiato il romanzo di Gavelli… Esilarante, interessante, coinvolgente e semplicemente: STREPITOSO!! Naturalmente, qualcuno dirà che sono di parte…ma mi ha lasciata veramente molto sorpresa per la capacità scorrevole e nello stesso tempo “articolata” della scrittura; con voli pindarici interessanti e coinvolgenti… LO CONSIGLIO VIVAMENTE PER UN OTTIMO REGALO DI NATALE!
    Dedicato, naturalmente, solo ai buongustai e non a chi deve, assolutamente, trovare sempre qualcosa da dire su coloro che cercano di esprimere un parere diverso dalla massa…

  2. ananasblog dicembre 15, 2011 a 4:08 PM #

    Con immensa soddisfazione posso dire che la prestigiosa rivista TIME mi ha eletto Uomo Dell’Anno: http://blog.panorama.it/mondo/2011/12/14/time-the-protester-il-contestatore-e-la-persona-dellanno/
    Ovviamente a me, Ruben Marosha e tanti altri: l’uomo dell’anno è colui che protesta, manifesta, si indigna. Rientro nella categoria? Certamente sì.
    L’Amministratore (romanziere e uomo dell’anno)

  3. Ruben Marosha dicembre 13, 2011 a 5:26 PM #

    ahahahahah scubiduscia & o sta impazzendo
    bravo gavelli lasciagli pubblicare tutte queste stupidaggini così la gente si rende conto di quanto è stupido ahaha…
    …e pensare che gli ho pure risposto pensando avesse il quoziente intellettivo sopra il 40…
    ahaha brava nullità facce sognà…intanto qui si continua seriamente a critcare il “sistemino” di cui tu fai certamente parte

    diciamo così “stüpidott'”

    haahaa

    • ananasblog dicembre 13, 2011 a 6:34 PM #

      >lasciagli pubblicare tutte queste stupidaggini così la gente si rende conto di quanto è stupido ahaha…

      Diciamo che di fronte a certa gente anonima (l’ultimo è Piazza San Marco) provo lo stesso sentimento di noia che prova il Direttore Artistico di Zelig di fronte al millesimo comico che sbava per fare Zelig. Non credo sia una persona triste, solo annoiata, appunto.
      Comunque potrebbero aprirsi un blog e scrivere le loro opinioni invece di venire in casa di altri a insultare il padrone di casa (di solito il padrone di casa ti caccia a pedate).
      Tra 20 minuti decido se cancellarli o meno, dopotutto sono andati fuori tema (compreso il pseudo dossieratore del giornale della Ciociaria) anche se la questione mi annoia profondamente, data soprattutto dalla loro inconsistenza. Dopo che Bananas ti ha mandato una diffida di 7 pagine ti ci vogliono emozioni forti per smuoverti.
      L’A

      • l'orticello di indivia dicembre 13, 2011 a 6:50 PM #

        No, non cancellare l’i***a, altrimenti anche noi potremmo annoiarci ogni tanto. Male non ne fanno (anche se si percepisce una patetica intenzione) e voi non fate nemmeno tanta fatica, fanno tutto da soli!

        W gli i***i!!

        • ananasblog dicembre 13, 2011 a 7:15 PM #

          >No, non cancellare l’i****a, altrimenti anche noi potremmo annoiarci ogni tanto. Male non ne fanno (anche se si percepisce una patetica intenzione) e voi non fate nemmeno tanta fatica, fanno tutto da soli!

          Sono passati 20 minuti e ho deciso di “sforbiciare” un po’ di commenti fuori tema (sbadiglio di noia), almeno si inventassero qualcosa di valido (c’è pure il pseudo autore che fa giochi di parole… “Piazza San Marco”: Mariello Frapappappo la strapperebbe… risbadiglio).
          UNA COMUNICAZIONE AGLI UTENTI:
          1) commentate il tema del post, che è il retroscena degli Zelig Lab e di come si creerebbe la “macchina da lavoro gratuito”.
          2) i romanzi, specie quelli riusciti, si comprano e si leggono (http://www.arethusaedizioni.com/schedaprodotto.aspx?IDProdotto=22&LV=0), il mio si ordina online o in libreria, sicuramente è presente alla libreria Arethusa di Milano, via Napo Torriani 1 (piazza Cincinnato) o nell’omonima di Torino, via Po 3. L’invito è valido soprattutto a coloro che hanno scritto (con vari toni) su facebook che tutto quello che scrivo fa schifo, mi riferisco a Carlo Turati, Alessio Tagliento e Alessandro Betti: un romanzo è qualcosa di più importante e di più grande di uno sketch televisivo o di qualche battuta per Kazzenger, quindi chiedo di essere valutato per questo… Altrimenti, parafrasando l’ottimo Kalabrugovic, succederà che: ho impennato un romanzo di 336 pagine… e gli zelighiani muti!
          L’Amministratore

          • Anonimo dicembre 14, 2011 a 1:54 PM #

            quindi puoi arrogarti il diritto di censore!! ok ….. sei come chi critichi!!!
            ” posso anche non essere d’accordo con quello che dici ma difenderò con la vita il tuo diritto di poterti esprimere”!
            questo sarebbe un bel gesto democratico….. ma mi sa che chi si professa democratico vorrebbe, in realtà, diventare “imperatore”.
            e basta con questo ” è andato fuori tema”. fallo con i tuoi scolari non con chi si esprime. ciao gavelig!!

            • l'orticello di indivia dicembre 14, 2011 a 2:16 PM #

              quindi per te anche le offese sono “espressioni”? Magari culturali… o filosofiche… o intellettuali…
              aspetta aspetta… ANONIME, ecco!

              • Anonimo dicembre 14, 2011 a 3:52 PM #

                l’orticello d’invidia equivale a nome e cognome invece?

                • l'orticello di indivia dicembre 15, 2011 a 12:07 am #

                  intendo che oltre l’anonimato mancano pure i contenuti, solo polemica, polemica, attacchi personali, attacchi personali, cambio d’argomento e cambio d’argomento.
                  Altro che “chi esprime”, i***a!

                  • Anonimo dicembre 15, 2011 a 1:06 am #

                    andavi bene fino all’idiota… esternazione con la quale hai reso nullo un discorso che poteva essere valido

                    • l'orticello di indivia dicembre 15, 2011 a 9:51 am #

                      Ti ho chiesto se per te le offese sono “espressioni” come tu le chiami, e non mi rispondi. Anzi addirittura mi chiedi tu “argute” delucidazioni sul mio anonimato, proprio tu che oltre ad esserlo ti ci firmi pure. Ti dò dell’i****a -quale sei- e solo in questo caso mi dai ragione -per quello che può contare il parere di uno come te- per quello che ti ho detto prima dell”i****a”…
                      beh, un passo avanti, meglio tardi che mai, “intelligentone”!
                      PS ma davvero te lo devo scrivere che non ci arrivi da solo?

                  • Anonimo dicembre 15, 2011 a 10:51 am #

                    visto che il tuo commento successivo non mi da la possibilità di rispondere te lo scrivo qui!
                    non mi sembra di aver letto offese su questo blog se non le tue. accusi la gente di ciò che fai tu e accusi pure gli altri di anonimato avendo tu il coraggio di firmarti! mi sembri un bambino delle elementari che quando non ha argomentazioni offende….. anzi forse un adulto ignorante che crede di avere la verità in tasca ma che quando non è più in grado di argomentare insulta. detto questo non vale più la pena darti retta. per gavellig: caro amministratore del blog ….. togliamo solo gli insulti a te o pure quelli a chi commenta? siete a senso unico! la caccia alle streghe di zelig! fate qualche cosa di nuovo…proponete programmi nuovi… inventatevi sitcom….o battetevene la ciolla della tv e fate qualcosa di teatrale e, se riuscirete a farle, avrete fatto davvero un passo aventi per cambiare qualche cosa….altrimenti mi sa che resterà sempre e solo la classica storia della volpe e l’uva!

                    • ananasblog dicembre 15, 2011 a 12:21 PM #

                      >mi sembri un bambino delle elementari che quando non ha argomentazioni offende….. anzi forse un adulto ignorante che crede di avere la verità in tasca ma che quando non è più in grado di argomentare insulta

                      Anonimo, però in questa diatriba mancano 2 cose: A) la tua verità sugli argomenti trattati sul blog B) il tuo argomentare che mi sembra sconosciuto, non pervenuto.
                      Vedo una personalizzazione ossessiva come se usando la personalizzazione si potessero annullare/esorcizzare i gravi problemi e la crisi sanguinosa che attanaglia il settore. La crisi c’è, ci sono le sue cause e questo è valido anche se chi lo denunciasse fosse uno che parcheggia in terza fila

                      >battetevene la ciolla della tv e fate qualcosa di teatrale

                      Qui mi sembri un po’ in stato confusionale. Sul blog si fa informazione (a senso unico dici tu? è una tua opinione) sul settore cabarettistico che è dominato da Zelig e (in generale) dalla bi-murti Zelig/Colorado. Il tuo errore è di personalizzare tutto, invece dovresti giudicare oggettivamente. Ora, dall’alto dell’aver scritto un buon romanzo (http://www.arethusaedizioni.com/schedaprodotto.aspx?IDProdotto=22&LV=0) ti dico: sono l’esempio vivente di come si possa scrivere bene e fare informazione (benino, come riconosciuto da tantissimi utenti).
                      Vabbè, che te lo dico a fare…
                      L’Amministratore

                    • l'orticello di indivia dicembre 15, 2011 a 1:37 PM #

                      se darti dell’i****a (che fondalmente `è quello che sei) serve a farti argomentare meglio almeno la forma dei tuoi interventi, benvenga l’accusa scritta.
                      Continuo a verificare che tu rimani un anonimo ed hai cominciato a far battute sull’anonimato degli altri.
                      Ma a parte questo particolare (da che pulpito le accuse di infantilismo…hai una bella faccia tosta ragazzino), quali sono le tue opinioni riguardo a questo sistema sporco?
                      Ora fammi un’altra battuta sull'”anonimato” e ti prendo ad i****a per il resto dell’esistenza del blog

              • Piazza San Marco dicembre 14, 2011 a 4:36 PM #

                in realtà io non ho offeso nessuno, anzi se proprio vogliamo essere fiscali mi son preso dell’idiota e chi l’ha fatto non è stato censurato. Il bello è che in questo blog partite dal presupposto che la verità sia la vostra. contenti voi. ciao ciao

                • ananasblog dicembre 14, 2011 a 6:18 PM #

                  >in realtà io non ho offeso nessuno,

                  Oh signùr, ma commentare il post mai?

          • Alessio Tagliento dicembre 18, 2011 a 7:53 PM #

            336 pagine. Bravo.

      • Ruben Marosha dicembre 13, 2011 a 10:42 PM #

        può risultarti strano, amministratore ma non sono d’accordo al 100%, censurare quando si offende si, ma a volte attraverso la stupidità qi qualche anonimo si comprendono molti meccanismi del “sistemino” dell banane.

  4. giovanni dicembre 12, 2011 a 10:35 PM #

    “Per la cronaca a Torino (arriverà anche quel video) sarei dovuto essere tra i “preferiti”, diciamo così. Ma dopo il mio “scherzo” qualcuno è andato su tutte le furie cambiando improvvisamente idea. Non poteva andarmi meglio, la ciliegina sulla torta: permalosità e sindromi da padri padrone a cesellare un panorama già di per sé molto triste.” Triste????? Ma che dici???? Ma se sono solo un gruppetto di bbbravi ragazzi di mezza età che per anni hanno fatto pezzi da parrocchia spacciandosi per grandi comici non dimenticandosi mai di chiedere sempre il pagamento del biglietto (in che tasche sono finiti i soldi?) monopolizzando ogni spazio comico possibile in Piemonte!

  5. Andrea dicembre 12, 2011 a 3:30 PM #

    beh, in effetti il video non è ‘sto gran che… insomma, si vede poco e male.

    Che poi i laboratori siano una grossa balla, e bla bla bla, lo sappiamo tutti, anche quelli che scrivono contro al blog e al suo amministratore. Che Gavelli abbia o meno fatto il romanzo del secolo, o una cagata pazzesca, che Ruben Marosha sia un genio o un pacco, (chissenefrega, aggiungo) distrae dall’argomento principale: “un pacco” sono i laboratori, e gli autori che li tengono!
    E questo sistema che tiene per le palle centinaia di comici (gran parte dei quali, pare, amino essere tenuti per le palle…)

    • Ruben Marosha dicembre 12, 2011 a 3:57 PM #

      come dicono nel blog “quoto”

    • ananasblog dicembre 12, 2011 a 4:26 PM #

      >Che Gavelli abbia o meno fatto il romanzo del secolo…

      è vero, ma non è colpa mia se il romanzo (Promontorio 7) è venuto proprio bene!!!
      (https://www.facebook.com/home.php#!/pages/Promontorio-7/298407110173931)
      Sono reduce da due “Promontorio 7 Party Time” (Mira – Venezia e Pavia) che sono riuscitissimi, ci sono le testimonianze entusiastiche di chi lo sta leggendo e questo è molto gratificante, una gioia immensa che qualcuno condivida qualcosa che è tuo. Poi venderà 100.000 copie o 1.000, se ne farà un film o no (c’è qualche abboccamento) è secondario. Inoltre c’è un Gavelli’s Style che può essere valutato, una bella risposta ai “denigratori di professione” di T********ana, di Tag******, di A*******ana memoria, una pietra sopra il tragico “anonimato autorale” dei nostri tempi in cui l’unico tocco personale concesso è il modo con cui si scrivono le scalette.

      A parte questo, il sedicente Marco Piano è affondato nel suo stesso anonimato. In omaggio a ciò cancellerò i suoi prossimi commenti, così rimane ancora di più nell’anonimato che lo gratifica così tanto.
      L’Amministratore di Ananas Blog

      • Andrea dicembre 12, 2011 a 5:26 PM #

        no, cancellare i commenti non farebbe onore al blog… siamo per al libertà di opinione, no?
        Ciascuno si misura in base a quello che scrive, nel bene e nel male

    • lorenzo marini dicembre 12, 2011 a 5:34 PM #

      In questo clima un po’ arroventato ho tre domande, una a “marco piano”, una a “ruben marosha” e una a “ananasblog”. A marco piano volevo chiedere perchè questo accanimento contro roberto gavelli (di cui sto leggendo il romanzo 🙂 ) che è certamente libero di esprimere le sue opinioni (pur se -spesso- con un accanimento ad personam scarsamente comprensibile a chi non conosce tutta la storia) e che, comunque, sta metetendo in evidenza alcune contraddizioni del mondo dello spettacolo. C’è forse della ruggine personale che a me, lettore esterno, sfugge? Voglio dire, c’è qualcosa che dovremmo sapere del vostro passato o c’è dell’astio per partito preso?

      A ruben, che ringrazio per avermi fatto scoprire Andy Kaufman, quattro domande. La prima: leggo che stai lavorando con Belo Horizonte, qual è l’atteggiamento dei comici genovesi dopo la pubblicazione del video? Quelli più addentro ai meccanismi di sfruttamento che denunci, che posizione hanno preso? La seconda: hai provato solo a Torino e Genova o hai tentato anche in altri laboratori? Citando la primissima frase del video: hai mai provato anche a Milano dove “c’è l’autore che conta”? Se sì, come è andata in quella sede? La terza, qui si parla spesso del problema economico, ma da un punto di vista artistico come vedi la cosa? Intendo, se tu dovessi dire qual è la tua collocazione ideale, qual è il programma televisivo in cui ti riconosci, se esiste? E, secondariamente, cos’ha Belo Horizonte (sono andato su google a cercare d capire cos’è, lo ammetto ) che Zelig non ha? Tipo, il loro laboratorio è pagato? Non fanno firmare liberatorie? Non tengono la gente sulle spine, eccetera?

      A ananas blog, infine, vorrei invece chiedere se mi può spiegare la sostanza delle azioni legali contro il blog e secondariamente quanto reputa affidabili le fonti su cui basa i propri articoli? A prima vista si direbbero molto affidabili ma-nello stesso tempo- molto di parte, insomma molto i fatti poco separati dalle opinoni. E’ solo una mia impressione o me la confermi?

      Mi scuso x la lunghezza di questo post, ma almeno sta tutto in una pgina e magari ottengo delle risposte dagli interessati

      Lorenzo

      • Ruben Marosha dicembre 12, 2011 a 6:50 PM #

        Wow! tante domande (non sono 4!) ma mi piace, finalmente qualcuno con cui scambiare produttivamente qualcosa.
        Andiamo per ordine.

        In primo luogo sono felicissimo che possa piacerti Andy (per molti, diciamo la massa che fa “odiens”, incomprensibile e matto, in risposta alla relazine quantità-qualità che spesso viene fuori nel mondo dell’arte) e orgoglioso che possa essere stato in qualche modo la scintilla scatenante.

        1) Non posso sapere ciò che pensa un essere umano nei suoi ragionamenti più profondi, ma a Genova ho vissuto varie situazioni.
        Al Belohorizonte per esempio, non mi sono mai sentito a disagio, anzi, ho percepito comprensione per le mie azioni “extra palcoscenico” (oltre che rispetto come artista e professionista) e contemporaneamente rigore sulla proposta artisica (non male, meglio che usare il giudizio a seconda della convenienza).
        Alla repubblica delle Banane invece, se da un lato ho visto spesso imbarazzo nei miei confronti (e sicuramente qualche attacco celato dall’anonimato), dall’altro ho conosciuto (anche prima, sotto mentite spoglie) persone eccezionali e in sintonia con i miei propositi, che stimo artisticamente a prescindere dal loro pensiero “politico”, paradossalmente anche quando coincide (per ovvi e rispettabili motivi di ritorsione evito di fare nomi, nel rispetto del loro cammino professionale in un universo “minato” dalla paura)

        2) Di laboratori, qualitativamente ne avrò fatti occhio e croce una mezza dozzina ed ho constatato (tranne uno in particolare, Trovariso di Giorcelli a Torino) come la struttura sia letteralmente ricalcata a carta carbone col sistema di sfruttamento dei campi di Banane. Da qui il mio dissenso, individuando in quel modello (essendo imitato per il “successo” economico che rappresenta) la causa “a piramide” di tutto il malcostume galoppante, Un po’ come B. che dimostrando di essere un perfetto delinquente impunito è d’esempio per una caterba di persone (senza capacià di avere valori, che fanno democraticamente “maggioranza”) per delinquere a loro volta.
        Sí a Milano fui convocato per essere “visionato”. L”autore che conta” (come dici tu, ma in realtà sono 3 e il “che conta” è sogggettivo) mi attese, anche se a dire il vero non mi guardò molto (sembrava avesse gli occhi un po’ gonfi) e non mi “concesse” di fare la serata davanti a pubblico (tralaltro sarebbe stata comunque non retribuita, strana convocazione…).

        3) Artisticamente la vedo proprio male, nel senso il sistema sia per chi lo appoggia che per chi lo critica, impone la cessione di tutto quello che è il proprio ingegno a “qualcuno” -i baroni diciamo- e al loro interno ci sono gerarchie di “spartizione” ben lungi dall’effettiva meritocrazia dal punto di vista autoriale. Poche regole, serialmente funzionanti possono infatti fare a meno sia di necessitare una reale ricerca artistica sia una gran attitudine registica e diventano i riferimenti per negazione voluta delle “alternative”.

        3)Io? Grazie per la domanda. Direi che non ci sia più un granchè da ridere e forse bisognerebbe riscoprire l’origine della giulleria. Attualizzandola magari ai tempi che corrono potrebbe essere un punto di partenza vuoi un esempio: http://www.gilezz.com/Manifesti/MANIFESTO.pdf ed è quello che mi propongo di fare io tra mille difficoltà (se vuoi ti mando un video ma mi devi chiedere l’amicizia perchè non lo voglio rendere pubblico, mi è costato anni di fatica e non rischio di darlo in pasto ai Bananiferi e Coloriferi & co). Ma è solo un umile esempio, il mio. Sono convinto che tra gli artisti di idee migliori delle Banane ce ne sono eccome, quello che manca sono gli spazi culturali e di intrattenimento live. Il sistema è incartato e in mano a vecchi che non mollano la poltrona sia in parlamento, che in TV, che nelle sacre e intime famiglie italiche.
        E a volte so di battermi anche per qualche polemico ingrato.
        Quindi io non mi identifico in nessun programma “televisivo”, rivendico solo gli spazi di creazione fuori dai sistemi italico-mafioso-“liberisti”.
        Infine al Belohorizonte non hanno mai promesso nulla (almeno a me) che non abbiano mai mantenuto. Non millantano un potere che non hanno e l’ambiente genovese è certamente più sensibile culturalmente delle nebbiose terre del “Ghe pensi mi”.

        Spero di essere stato esaustivo.

        • Lorenzo dicembre 12, 2011 a 8:43 PM #

          grazie ruben, innanzi tutto ti rngrazio per il sito “manifesto”: molto interessante. Sono molto d’accordo che esitstano tante idee al di fuori del mondo di zelig e anche che è difficle che le persone te le riconoscano. Così come è giusto che tu cerchi di tutelare il tuo interesse. In quel che scrivi mi incuriosisce quando parli di gerarchie di spartizione, cosa che non mi è molto chiara. Quando dici del merito cosa intendi: che il merito funziona al contrario del potere? Più uno è potente, meno uno è bravo? Quelli bravi sono lasciati ai margini? Non ho capito. Mi fai degli esempi d autori bravi che non contano e di comici bravi che non hanno raccolto quello che meritavano?

          Ti espongo gl altri dubbi che mi sono rimasti. Innanzitutto, non ho capito che tipo d trasmissione televisiva ti rappresenta e in che modo Belohorizonte è coerente con le tue idee. Mi piacerebbe anche capire, se tu ne avessi la possibilità, che progetto vorresti realzzare, ma capisco che forse questa non è la sede, per quello chiedo qualcosa di già esistente. Ma, restando a Belohorizonte, quando non s tratta di registrare la trasmissione, loro fanno serate pagate nelle quali pagano la siae agli artisti che partecipano o funziona come i laboratori di Zelig? Tra l’altro, da come scrivi sembra che quelli di Zelig ti abbiano fatto delle promesse che poi non hanno mantenuto. Sarebbe gravissimo ma mi chiedo se ho capito giusto? E se sì, che cosa?

          Un’altra cosa che non capisco è perché sei andato a milano al laboratoro visto che sapevi che avresti fatto una serata gratis (tra l’altro non ho capito: se ti ha convocato è perché già ti conosceva?) Perché non t concesse di fare la serata davanti al pubblico? Perché hai sollevato dubbi sul laboratorio o perché non sei stato giudicato all’altezza? E comunque che impressione ne hai avuto?

          Infine, una considerazione: è sempre brutto quando le persone non possono dire quello che pensano senza nascondere il proprio nome (mi riferisco ai comici genovesi), perché vuol dire che la libertà di pensiero non c’è più e con essa muore anche la voglia d creare

          Lorenzo

          • Ruben Marosha dicembre 12, 2011 a 9:06 PM #

            Come sempre fai moltissime domande e la cosa mi stimola molto. Spero di essere esauriente anche se stavolta-per stanchezza- rispondo panoramicamente. Scrivimi pure su FB, magari per certi scambi la sede più adeguata e comoda è una chat.
            Sí c’è un sistema di spartizione dei pezzi che debbono essere “autorati”, ci sono delle percentuali, e si decide come in un cosiglio di amministrazione di una holding (ché di holding si tratta). Quando fui convocato, fu perchè l’autore del lab si accorse che i miei brani piacevano veramente tanto al pubblico, ma le direttive ricevute evidentemente non mi collocavano “scientificamente” da papabile al programma, così fu l’autore a insistere per farmi vedere a Milano. Diciamo che una vlta lì sarebbe stato “carino” vedermi davanti al pubblico, che non temo, non a porte chiuse (da uno “svogliato” con occhi gonfi). Per la coerenza con le mie idee già sinceramente ti ho risposto ed eviterei di ripetermi, ma sarò felice di chiacchereare con te in altra sede, esempi inclusi. Lascerei a questa sede il tema più “grosso” della legalità e del “potere”.

            Una domanda te la faccio perchè non ho capito io stavolta.

            Per te c’è libertà se uno può non mettere il suo nome e cognome o quella di sparare a zero in incognito senza rispetto nè cognizione di causa?

            • Lorenzo dicembre 12, 2011 a 9:54 PM #

              Hai ragione che è meglio continuare in chat, ma skype è migliore di FB. Sono loremarini. Ti aspetto lì.

              Lorenzo

      • ananasblog dicembre 12, 2011 a 7:15 PM #

        >A ananas blog, infine, vorrei invece chiedere se mi può spiegare la sostanza delle azioni legali contro il blog e secondariamente quanto reputa affidabili le fonti su cui basa i propri articoli? A prima vista si direbbero molto affidabili ma-nello stesso tempo- molto di parte, insomma molto i fatti poco separati dalle opinoni. E’ solo una mia impressione o me la confermi?

        Lorenzo ciao e grazie per le domande così articolate e ben poste (attendo poi analisi critica del romanzo ;).
        Provo a rispondere: sul blog pende una sorta di lettera/diffida di 7 pagine da parte di Bananas srl che potrebbe preannunciare una denuncia per diffamazione. Per il momento ho dovuto pagare un legale per prendere in mano la questione, rispondere ed eventualmente, “preparare il contrattacco”. Credo abbiano fatto un’azione un po’ maldestra segno (forse) che non hanno alcuna esperienza con le voci critiche (non ci sono mai state fino a questo momento). La lettera conteneva alcune affermazioni palesemente false, aveva come scadenza ferragosto, eccetera, insomma un pasticcio e un pesante “danno d’immagine” per loro. Se dessero comunque via alle “minacce” ci sarà una reazione molto forte e molto determinata (con mezzi legali, per carità), tale da farli pentire/vergognare per il resto dei loro giorni.

        Probabilmente hai ragione: i contenuti del blog sono sia affidabili che di parte, nel senso che il blog nasce da alcune considerazioni di base, maturate nel corso di alcuni anni, soprattutto dopo che ho incontrato la “centesima persona” che aveva avuto le stesse identiche esperienze negative.
        Diciamo che la base ideologica è costituita da: 1) aver conosciuto l’ambiente dal di dentro ed esserne rimasto letteralmente nauseato 2) aver raccolto molte testimonianze dirette e racconti più indiretti 3) avere una discreta conoscenza della letteratura che riguarda i movimenti settari, attraverso la quale ho potuto fare un parallelo con l’universo chiuso di Bananas. C’è un quasi unanimismo nelle innumerevoli opinioni che mi arrivano privatamente: “Sono d’accordo su tutto” che spesso è doppiata da: “continuo a frequentare perché non ci sono altri posti dove andare”.

        L’Amministratore

        • Lorenzo dicembre 12, 2011 a 9:39 PM #

          Grazie a te, roberto e anche nella tua risposta qualche domanda che si apre. Parto dalla fine, “continuo a frequentare perché non ci sono altri posti dove andare”. Prima di riscriverti m sono un po’ documentato: a milano esistono molte situazioni che in qualche modo assomigliano ai laboratori d zelig (il ridinblu, le lumache, democomica, per citare i più famosi). Non pare anche a te che non solo esistono altri posti dove andare, ma che tutti funzionano con le stesse logiche di sfruttamento? E soprattutto non t pare che sia un po’ troppo facile la spiegazone che le persone danno per questo comportamento incoerenete? Poi, non ho capito di cosa ti accusano quelli di zelig. Se quel che dici è vero, non capisco come possano dirti che li hai diffamati. E’ giusto che tu reagisca a un malcostume così grave ed è giusto che le persone possano avere una valvola di sfogo per sottrarsi al ricatto. Trovo meno nobile, per quanto lo capiisca, che raramente compaiano i veri nomi perché le rivolte finiscono sempre allo stesso modo: se i ribelli vncono sono tutti ribelli, se i rbelli perdono è ribelle solo chi ci ha messo l faccia. Anche tra quelli che tii criticano, tipo il sgnor Piano. E’ da vigliacchi scrvere e non firmarsi, così come è da vigliacchi giustificrsi con frasi del tipo “mi fanno schifo, ma continuo a frequentare perché non c sono altri postii dove andare” e poi sparlare. Scusa se ho un tono critco, ma almeno tu m pare che ci hai messo la faccia (come Ruben) e ti sei tolto dal gioco…tanti altri mi sembra facciano i ribelli con le chiappe degli altri

          Lorenzo

  6. ananasblog dicembre 12, 2011 a 2:51 PM #

    PRECISAZIONE: nel video c’è una promessa di far partecipare Ruben Marosha a una nota trasmissione satellitare, nel caso fosse partita. La trasmissione è partita, Ruben non è stato chiamato. Punto. L’unica telefonata intercorsa è servita solo a sottolineare la promessa mancata, senza polemiche.
    Lo stesso Ruben fa parte del progetto Belo Horizonte da l’anno scorso. Riguardo al nuovo progetto televisivo è stato chiamato a partecipare (il rapporto è con l’editore direttamente, non con l’autore). Quindi non c’è stato alcun bombardamento di telefonate supplichevoli. Ricostruire telefonate private in modo falso è non solo scorretto, ma probabilmente illegale.
    Sul blog sono state ricostruitI (da utenti ANONIMI) i contenuti (falsi e/o inventati di sana pianta) di queste telefonate oppure sono state addirittura inventate telefonate mai fatte.
    L’Amministratore

    PS ripeto, Ruben Marosha facendo parte già da un anno nel progetto di belohorizonte ed essendo stato convocato al nuovo progetto non ha avuto alcuna necessità di supplicare chi, tra l’altro, personalmente stima più delle bananas

  7. Marco Piano dicembre 11, 2011 a 11:25 PM #

    scusate, ma… EMBEH??? boh…

  8. Skooby Doosha dicembre 11, 2011 a 6:55 PM #

    Bah questo video -interessante indubbiamente- è un po’ una delusione…

    una domanda a Ruben: ma si è fatto davvero un anno di laboratorio?
    E’ partito dall’inizio con l’idea di documentare l’andazzo dei laboratori o l’idea gli è venuta quando ha annusato che non l’avrebbero preso?
    E se l’avessero preso?
    Lo avremmo visto in tv o avrebbe rifiutato?

    • Ruben Marosha dicembre 12, 2011 a 1:44 am #

      Ciao Skooby Doosha, Ruby & Skosha & co,
      ti rispondo. E ti faccio il riassunto così sai tutto.
      Come già dichiarato mesi fa, mi sono infiltrato (non in uno ma due laboratori contemporaneamente) sotto mentite spoglie proprio per verificare toccando con mano le mie “intuizioni”, perfettamente consapevole quindi della truffa a cui si andava incontro partecipandovi (credo che solamente un ingenuo possa non capirlo da sé).

      Detto questo, diciamo “non apprezzando” affato la “qualità” del programma in questione e soprattutto dei suoi “metodi di reclutamento”, ho deciso con pochi mezzi a disposizione (investendo tempo soldi e fastidi vari) di documentarlo. Ritengo infatti giusto mettere allerta agli addetti al mestiere. Le brutte abitudini contaminano il -chiamiamolo così- “mercato (e qui potrei fare una lista di situazioni ma mi fermo per non deviare la mia risposta a te).

      Quello che ne è venuto fuori però è stato ancor più scandaloso della semplice “scarsa qualità” di un mondo che rappresenta il monolite indiscutibile di riferimento del cabaret in Italia.

      Forse per “qualcuno” è di poca importanza ma non pagare gli artisti (anche il minimale enpals), far firmare false dichiarazioni ed appropriarsi (sistematicamente come si è abituati a fare in questi “laboratori”) è illegale, secondo le norme vigenti del paese in cui vivi.
      Altro che laboratori, serate a pagamento.

      Sono leggero quando mi si critica per avere semplicmente indicato un crimine, perchè so di avere ragione. Nel tuo particolare paese infatti è abitudine accusare “di criminale” chiunque segnali una ingiustizia. Questo accomuna molto il panorama nazionale a quello omertoso della conosciuta “cultura” mafiosa.

      Arrivo a soddisfare a tua curiosità, prevedendo come è già accaduto in altre circostanze l’incapacità di accettare la mia risposta: no.

      Per la cronaca a Torino (arriverà anche quel video) sarei dovuto essere tra i “preferiti”, diciamo così. Ma dopo il mio “scherzo” qualcuno è andato su tutte le furie cambiando improvvisamente idea. Non poteva andarmi meglio, la ciliegina sulla torta: permalosità e sindromi da padri padrone a cesellare un panorama già di per sé molto triste.

      Vedi ero e sono sereno. So che ci sono orde sconfinate di persone che al posto mio si sarebbero messe in tasca la dignità per elemosinare qualsiasi cosa per (non andare ma) “avere solo la lontana possibilità” di avvicinarsi alla TV ed io non sono tra quelli. Me ne fai una colpa?

      È un paese malato. E lo penso davvero non per invidie che sinceramente non ho. Qualcuno ha detto “certo criticare è facile come fai tu..” e io gli ho già risposto che facile non è affatto metterci la faccia -come faccio io- andando contro un sistema illegale e immorale, rischiando ogni giorno di essere boicottato e tagliato fuori (come è avvenuto senza che me ne stupissi).

      Beh se devo essere tagliato fuori per dire le cose come stanno, evidentemente l’ambiente non è il mio e finché ci sarà libertà di espressione continuerò a dire la mia in teatro, su di un palco, al tribunale o in un post di un blog.

      Spero di essere stato esaustivo altrimenti come dicono Lillo e Greg “Estiqatsi”

      • Serpeco dicembre 12, 2011 a 12:05 PM #

        Quoto al cubo.

      • Marco Piano dicembre 12, 2011 a 12:54 PM #

        Marosha, se vuoi essere pagato, prima devi inventarti un pezzo originale e non proporre per un anno di laboratorio il pezzo di Kauffman. Mi sembra che tu abbia delle belle pretese. Da quello che so, Tu non sei stato preso perchè il tuo pezzo non era originale e in più non faceva ridere. E non dire che non vuoi fare tv, visto che chiami in continuazione gli autori di Central Station e Copernico, piangendo che ti facciano fare qualcosa. Sei falso come i soldi del monopoli, e tutto ciò l’hai sfruttato solamente per farti pubblicità. fortuna che il tuo video clamoroso non lo vede una cippa di nessuno, tranne noi addetti. Sei veramente il paladino dei falliti come il tuo amico Gavelli. E lo dimostra il fatto che nei video non c’è nulla di interessante.
        You lose, Marosha! (o come minchia ti chiami)

        • anonimo dicembre 12, 2011 a 1:23 PM #

          >Marosha, se vuoi essere pagato, prima devi inventarti un pezzo originale e non proporre per un anno di laboratorio il pezzo di Kauffman. Mi sembra che tu abbia delle belle pretese.

          >nei video non c’è nulla di interessante.

          QUOTO! QUOTO!! STRA-QUOTO!!!!!

          • Ruben Marosha dicembre 12, 2011 a 2:09 PM #

            @anonimo
            la risposta per Super Katiusha è anche per te.

            PS in 24 ore un centinaio di visualizzazioni evidentemente così poco interessante non è…

        • ananasblog dicembre 12, 2011 a 1:53 PM #

          >You lose, Marosha!

          Marco Piano, attendo tuo curriculum e profilo come modello di vincente (io per esempio invidio molto Adrian Newey e Christian Horner, progettista e team manager del grande successo della Red Bull). Immagino sarai un grande innovatore del tuo settore d’appartenenza. Ti immagino come l’Adrian Newey della tua professione, dammi conferma.

          Roberto Gavelli (che recentemente ha scritto un romanzo coi contromaroni: http://www.arethusaedizioni.com/schedaprodotto.aspx?IDProdotto=22&LV=0 sul quale aspetto tua recensione, anche se dovresti comprarlo e non so se hai i soldi)

          • a lavorare in miniera anzicchè copiare dicembre 12, 2011 a 2:10 PM #

            forse non sa nemmeno leggere, che lo compra a fare…

          • Skooby Doosha dicembre 12, 2011 a 2:47 PM #

            Promontorio 7 o Rosso Cobalto?

          • Marco Piano dicembre 12, 2011 a 2:53 PM #

            adoro che gavelli dica che gavelli ha scritto un romanzo coi controcazzi ! meraviglia! E comunque quelli senza soldi siete voi, che qui a lato chiedete grano alla gente perchè non potete nemmeno pagarvi l’avvocato!
            e quante copie avrebbe venduto questo romanzo coi controcazzi? tante quante le visualizzazioni di questo “clamoroso” video?
            dati! dati!
            😉
            Vi voglio bene.

            • ananasblog dicembre 12, 2011 a 3:10 PM #

              >adoro che gavelli dica che gavelli ha scritto un romanzo coi controcazzi !

              Io invece deploro la tua mancanza di coraggio, il tuo non metterci la faccia, il tuo restare “Anonimo Genovese”. Cosa ti fa paura del metterci nome e cognome? Non dire il tuo nome (cosa che non sopporteresti) non ti chiedo questo gesto estremo di coraggio, ma almeno spiega cosa succederebbe di così grave se tu uscissi dall’anonimato? a) vergogna b) paura di ritorsioni c) lo svelamento che sei un looser, con un curriculum più che mediocre e che sei stato respinto a ripetizione da Zelig. Quale delle 3? Io dico il 3 al 99%.
              Comunque è già disponibile il tuo profilo: sicuramente sei genovese, frequenti lo Zelig Lab di Genova, hai tentato o stai tentando di enrare in Copernico, hai rapporti diretti con l’autore di Genova, fai parte di quel gruppo turatian aggressivo che si è distinto nell’insultare i critici. Ciò restringe il novero a 3 o 4 nomi.
              L’amministratore

            • l'orticello di indivia dicembre 12, 2011 a 3:14 PM #

              Ma quindi tu sei di quelli che…
              “l’è famöso, qüindi l’è brav'”

              Sarai minga un laüratür de l’Insübria, te?

              Hai proprio ragione tu più ce l’hai lungo e più sei “macho”!

              oh, 24 ore 101 visualizzazioni “di nicchia! mica male…

        • Ruben Marosha dicembre 12, 2011 a 2:03 PM #

          Un po’ mi fai compassione, ma penso sempre al lato positivo delle persone anche se prevedo che sia impresa impossibile con te.
          Dunque “il pezzo di Kaufman” (con una F) non è di Kaufman, (come deliberatamente e ripetutamente affermato dappertutto anche ai vari concorsi) ma è a lui ispirato, vista la mia stima nei confronti della sua inteligenza e che i miei lavori di dottorato sono stati per anni rivolti al lui. Ma non importa…

          In secondo luogo sei informato molto male, talmente male che credo in realtà ci sia molta mala fede da parte tua.
          Faccio un po’ d’ordine alla tua mala fede.

          Infatti “non sono stato preso” perchè “non facessi ridere”, come del resto afferma anche l’autore nel video (per quello che contano le parole degli autori bananaioli…) ma perchè “il personaggio non interessava” (l’ultimo giorno però..)
          De resto vincere tre premi a tre differenti concorsi forse qualcuno lo avrò fatto ridere.. e resto ironico, per non cadere in polemica con persone inutili, probabilmente come te.

          Inoltre (dovresti rileggere quel che scrivo, senza pregiudizi però) ribadisco che non “mi metto in tasca la mia dignità” soltanto per elemosinare qualcosina. Ma soprattutto in relazione alla TV, credimi non ne ho bisogno.
          Non ho mai “pianto” nè “chiamato in continuazione” -come dici tu (non so come ti possa permettere, visto che non ti conosco nemmeno e non credo tu sia un agente della STASI)- e se anche mi controllassi i tabulati non troverai alcuna corrispondenza alle tue fantastice affermazioni, davvero!
          Forse non lo credi, ma il fatto di non crederlo non significa che ciò che affermi sia vero, attento!
          Tuttalpiù ho fatto presente (tralaltro dopo 8 mesi!) ad un solo autore l’inutilità della sua promessa (ed è palese per giustificarsi di un comportamento dannoso).

          Con questo concludo e avviso che è l’ultima vola che rispondo a polemiche inutili di chi è looser. ed accusa gli altri di esserlo per l’incapacità di portare avanti i propri valori (perchè credo e spero che anche tu in fondo li abbia) contro tutto e tutti.

          Bisognerebbe ammettere i propri limiti e non cercare di porli agli altri per frustrazione. Io ammetto che in un abiente dove non pagano chi lavora (indipendentemente se male o bene, soprattutto se chi giudica lo usa come scusa per non pagare a suo piacimento) non ho spazio. C’è chi dovrebbe ammettere altrettanto che se non ha il coraggio di andare contro chi “ruba” veramente i pezzi (altro che “Omaggio a Andy”) facendo firmare dichiarazioni mendaci ed illegali (cfr art. nº2 della SIAE). Fino ad allora i miei brani li salvaguardo dalla vostra giungla italiana.
          Senza rancore, non ce l’ho coi “pesci piccoli”,
          fatti una pippa.

          • ananasblog dicembre 12, 2011 a 2:34 PM #

            >Un po’ mi fai compassione, ma penso sempre al lato positivo delle persone

            Ruben, tu che passi ogni tanto da Genova, non glielo hai spiegato che insultare i critici è inutile: a Zelig non amano i ruffiani, poiché sono pieni di gente che farebbe di tutto per salire di carriera (la noia dell’affollamento) anzi, spesso i servili vengono maltrattati perché (tanto) continueranno a essere servili. Insomma, inutile attaccare i critici.

            L’A

          • Marco Piano dicembre 12, 2011 a 2:56 PM #

            ah, ok… ispirato a Kaufman… scusa. Mi rimangio tutto.
            e vado a farmi una pippa.
            baci!

            • Ruben Marosha dicembre 12, 2011 a 4:34 PM #

              quindi ti rimangi questa sciocchezza che hai detto e non chiedi scusa per le menzogne sulle “telefonate” da te inventate?
              Beh nel tuo caso le pippe non servono a un gran ché e “falso come i soldi del monopoli” risultitristemente tu -e la gente come te-.

              Svela quindi a tutti la tua identità, quale winner invece credi di essere tu -e la gente come te- con nome e cognome e facci vedere quale publicità vorresti fare a te stesso tu -e la gente come te- sicuramente, dalla tua sicumera, non risulteresti un looser, non aver paura.

              ps scopata?

              • lil finto albanese finto-povero dicembre 12, 2011 a 7:20 PM #

                dicci il tuo, di nome e cognome. Mi sa che qui nessuno lo sa. Esci tu dall’anonimato.

                • Ruben Marosha dicembre 12, 2011 a 9:36 PM #

                  lo sai tu e lo sanno tutti in questo blog il mio nome e cognome (marco piazza) finito anche su repubblica, il tuo forse su qualche porta di autogrill con tanto di numero di telefono, conosciuto probabilmente a molti camionistii ma qui veramente sconosciuto. Adesso non hai scuse, no?
                  Dicci quale winner si cela dietro i tuoi tanti pseudonimi 😉

            • Alter Bactaer dicembre 13, 2011 a 8:53 am #

              Circa l’ispirazione derivata a Marosha dall’operato di Kaufman, vorrei ricordare a tutto coloro i quali fanno o cercano di fare il mestiere di comico, che ormai da qualche decennio nessuno inventa più nulla: ispirazione o scopiazzatura che dir si voglia, la diversificazione sta nell’intelligenza di chi arriva dopo e nella eventuale capacità di discernimento degli spettatori. Mi risulta (e credo non soltanto a me) che alcuni dei cabarettisti agli inizi di carriera su cui hanno messo le mani certe teste pensanti siano stati/e ispirati/e da artisti stranieri, grazie a provvidenziali videocassettette d’importazione.

      • Skooby Doosha dicembre 12, 2011 a 1:00 PM #

        Ciao Ruben Marosha. Non avevo capito che per un anno intero ti eri sorbettato non uno, ma due laboratori, quindi devo supporre con molteplici convocazioni per provare (20? 30?) e un numero imprecisato di esibizioni in pubblico. Sobbarcandoti le relative spese di viaggio, vitto, alloggio etc oltre al tempo -giorni e giorni- solo ed esclusivamente dedicato a documentare l’andazzo dei laboratori.
        Scusami ma la cosa più divertente -ma forse ho equivocato io- è che saresti stato bocciato da un laboratorio e promosso da un altro… ma con lo stesso identico repertorio??????

        • Ruben Marosha dicembre 12, 2011 a 1:20 PM #

          Allora ti rispondo.
          No, i repertori erano distinti perchè distinti erano i brani e i personaggi (dentro e fuori le “quinte”) nei due distinti “laboratori”.
          Non sono andato proprio a tutte le “convocazioni” come tu le chiami, ma quando coincidevo in zona con altri lavori (ho vissuto tra genova e torino l’anno scorso).
          In realtà i miei pezzi erano da anni provati (in altra lingua e perfettamente funzionanti, l’ultima preoccupazione per me è stata quella di farmi giudicare da qualcuno che magari ne sapeva meno di quello che millantava).
          Infine (anche se per me è scontato ed è una ripetizione dirlo) le spese da me affrontate, sotto l’ottica di un mio personale (come è stato) divertimento sono soldi ben spesi, se però dovessi vederle come un “investimento” ribadisco sono una vera e propria truffa.

          • Andy Kaufman dicembre 12, 2011 a 1:25 PM #

            > In realtà i miei pezzi erano da anni provati

            da anni e anni…

  9. anonimo dicembre 11, 2011 a 4:14 PM #

    Sbaglio o i talent scout di cui si parla alla fine del video sarebbero i “grandi capi”?
    Strano che il presentatore del Lab di Genova dica “non ne capiscono un cazzo, io la vedo come te…”

    • ananasblog dicembre 11, 2011 a 5:29 PM #

      >Sbaglio o i talent scout di cui si parla alla fine del video sarebbero i “grandi capi”?
      Strano che il presentatore del Lab di Genova dica “non ne capiscono un cazzo, io la vedo come te…”

      Il clima è di grande scazzo, delusione, eccetera, tenuto insieme solo dalla mancanza di alternative e dall’ingordigia dei grandi capi verso il lavoro gratuito, dalle speranze che non muiono mai… ma il clima è di scazzo pesante
      L’A

      • Zemba dicembre 11, 2011 a 6:19 PM #

        io vedo solo l’imbarazzo di due tizi che non sanno come dire all’altro tizio che il suo pezzo non è stato preso. Se devo essere sincero, nulla di che. Boh? Voi che dite, ananas? Non mi sembra che i due autori si siano comportati male. Uno pensa che il suo pezzo non sia ancora pronto e all’altro invece piace, ma non sono tanto loro a decidere l’ultima parola. Dal montaggio ad effetto (quello che continua a dire che, secondo lui, dovrebbe fare ancora un annetto) sembrerebbe che Ruben marosha voglia col suo video dire chissà cosa, ma non abbia niente in mano. Davvero non vedo nulla di “clamoroso”. Mi sbaglio?

        • ananasblog dicembre 11, 2011 a 7:11 PM #

          >Davvero non vedo nulla di “clamoroso”. Mi sbaglio?

          Ordinario Zelig bananifero, ma fa scalpore vedere le cose dal vivo invece che raccontate.
          Sì, gli autori non ci fanno una pessima figura, si arrabattano, ma la colpa del degrado generale è dei grandi capi.
          Ovviamente, in qualsiasi altro settore dello spettacolo (e del mondo del lavoro in generale) le pratiche bananose sarebbero inaccettabili. Un caso come quello di Emiliano Petruzzi, pari pari per come si è svolto, trasportato in qualsiasi altro ambiente avrebbe fatto nascere, come minimo, una denuncia per truffa. Qui siamo assuefatti al peggio.
          L’A

  10. giovanni dicembre 11, 2011 a 2:35 PM #

    Scarseggiano i commenti e le condivisioni sui social network eh? Tele Maremma indipendente ah ah ah. D.R. immagino che con sacrificio faccia questo sporco lavoro su Genova perchè qualcuno deve pur farlo no? e allora è meglio che lo faccia lui che puntualmente finisce in prima o in seconda serata ogni anno! Ma 300euro per la seconda serata (non ci credo secondo me ti rimborsano appena le spese) o per la prima serata??? Certo che bisogna essere proprio dei disperati……Io lo scrissi mesi fa IL TELECOMANDO COME IL VOTO, CAMBIATE CANALEEEE!!!

  11. ananasblog dicembre 11, 2011 a 6:25 am #

    Notare una cosa: nel “mondo normale” le inchieste con telecamera nascosta fanno il “botto” e vengono premiate con una promozione in prima serata…
    http://www.davidemaggio.it/archives/50356/gli-intoccabili-di-nuzzi-promossi-in-prima-serata

    • Skooby Doosha dicembre 11, 2011 a 6:59 PM #

      Anche io non mi capacito. La mia inchiesta con telecamera nascosta dal rosticciere dove documentavo che il marrano piazzava tre strati di carta facendomeli pagare come prosciutto non se l’è filata nessuno.

      • a lavorare in miniera anzicchè copiare dicembre 12, 2011 a 1:48 am #

        un motivo ci sarà…

    • Vega dicembre 11, 2011 a 8:26 PM #

      Anch’io speravo andaste in prima serata con ‘sto video! Anche se mi ricorda il soufflé di mia suocera. Chiamare inchiesta sta roba è come attribuire a Balotelli una classe 4 di bonus malus.

      • l'orticello di indivia dicembre 12, 2011 a 1:49 am #

        ma sei un comico?

  12. nico pelosini dicembre 10, 2011 a 5:00 PM #

    ciao Marco sono quello che a sos arezzo cabaret faceva il gladiatore romano, volevo solo salutarti ed augurarti buona fortuna in quel di Barcellona.

    • marco dicembre 11, 2011 a 3:39 PM #

      ciao nico! mi ricordo, grazie e speriami di rivederci un giorno

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    […] il secondo video veniva reso pubblico il 10 dicembre 2011 (leggi post) e verteva sulle “ossessioni della fabbrica di pezzi […]

  2. Zelig Bananas: il tentativo di censurare il diritto di cronaca con la “norma liberticida” « - febbraio 1, 2012

    […] Primo video Ruben Marosha; secondo video; la “finta” scuola di recitazione; La finta scuola 2; laboratori Zelig e business. […]

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