L’undicesima stanca, obsoleta, ripetitiva puntata di Zelig ha totalizzato 4.398.000 telespettatori (lo share aboliamolo a cominciare da qui). Cifra modesta ma che consente di vincere la serata.
Zelig ha vinto tutte le serate, grazie a: nessuna concorrenza. Ha anche evitato il confronto con Sanremo. E settimana prossima non andrà in onda per non battersi con avversari temibili: la via crucis, l’esodo pasquale, Gesù.
Però ieri una innovazione c’è stata: da anni i conduttori fanno battute sul fatto che “stasera è venerdì” (la trasmissione viene registrata lunedì e martedì). Ieri, mentre Bisio e Cortellesi facevano battute su com’era andato il Milan, è apparso un sottotitolo tristissimo (roba da tv private anni ’80) che avvertiva che la trasmissione era stata registrata prima della partita.
Bisogna riconoscere al gruppo autorale e alla regia il coraggio dell’innovazione.
Pezzo migliore della serata: I Pali e Dispari.
Ananas Blog (l’unico servizio pubblico cabarettistico)
la stanca puntata numero 11 di Zelig
31 Marla vignetta del momento: lo share
30 MarMarco Mengoli commenta il problema numero 1 della qualità televisiva cabarettistica (e non solo): lo share, quell’animale che più diventa lungo, più aumenta di percentuale, più obbliga a “prime serate interminabili”.
Ananas Blog
500 post… (sembra quasi ieri)
28 Mar
Ananas Blog ha raggiunto i 500 post pubblicati: una “montagna” di informazioni, di analisi e di inchieste, dove in precedenza vigeva la regola del silenzio. I panni sporchi si lavavano in famiglia, ANZI, non si lavavano mai.
Eravamo un po’ il terzo mondo del mondo dello spettacolo, pur disponendo di grandi risorse, un po’ come quei paesi ricchi di petrolio, in cui una piccola elite si arricchisce e il resto della popolazione è priva di diritti.
La piccola rivoluzione copernicana di Ananas è stata: Continua a leggere
sentiti ringraziamenti…
28 MarEmiliano Petruzzi, autore di una notevole tesimonianza sul “tritacarne Zelig Off” e di un incredibile post in cui viene destrutturata la “macchina burocratica” legata a questa trasmissione (leggi post precedente), ha voluto scrivere alcuni ringraziamenti finali, relativi alla sua esperienza. In questa stagione in cui si avvicinano i prossimi “provini tv”, sono di grande interesse:
Ringraziamenti e riflessioni di un comico che passava di là per caso (di Emiliano Petruzzi).
Prima di affrontare la nuova annata professionale sono doverosi dei ringraziamenti per ciò che mi è capitato nel 2011…
Ringrazio la Bananas s.r.l. che in questo grande periodo di crisi economica mi ha fatto buttare una consistente somma di denaro… mi servirà di lezione la prossima volta che mi imbatterò in agenzie dilettantistiche. (che taccagni! NDR)
Ringrazio il direttore artistico dello Zelig Lab di Napoli per avermi fatto comprendere Continua a leggere
Colorado: la sfida impossibile
27 MarSulla prossima edizione di Colorado c’è molta incertezza. Per diversi motivi. Forse si può parlare di “commissariamento” da parte di Italia 1 (e, in senso lato, da parte di Mediaset). Il nuovo capo progetto non sarà più un addetto ai lavori cabarettistici, come Cesare Vodani, ma un uomo di televisione, vale a dire Dario Viola, autore anche dello show dei record.
Se così fosse, sarebbe comunque difficile rianimare uno show che, assieme al confratello di viale Monza 140, ha praticamente disossato la comicità italiana diventando, di anno in anno, sempre più inguardabile (festa festa festa, fa girare la testa testa testa, la teeeeeeesta).
Il primo scoglio da superare sono i 155 minuti da riempire quando tutti i monologhi, tutti gli interventi a schiaffo, tutti i “pupazzetti”, tutti i personaggi, tutti i calembour, tutte le battute, tutte le interazioni, tutte le offese tra i conduttori sono già stati usati in ogni variazione possibile.
Il secondo scoglio è che mancano talenti (oh, come mai?) e che, se ci sono, vengono portati in tv già bolliti e serializzati. Anche qui l’assurdo sovraffollamento gioca il suo ruolo decisivo.
Il terzo scoglio sono proprio le necessità della rete: obbligare degli over 50 a vestirsi da pupazzi (perché fino a una cert’ora ci sono i bambini davanti allo schermo), durare fino alle 0,30 per salire come share, eccetera, tutte necessità commerciali che hanno contribuito a uccidere la comicità italiana, che in realtà è stata già commissariata da anni.
Ci vorrebbe una lunga pausa di riflessione da parte sia di Zelig che di Colorado, un po’ come i divieti di pesca in mare, in modo che sia il novellame che i pesci più grossi inizino a respirare un po’ e a riprodursi seguendo cicli più naturali. L’unico varietà che ha funzionato bene è stato Italia’s got Talent. Forse ci sarà la tentazione di trasformare Colorado più in uno spettacolo d’arte varia, ma anche questo sarebbe uno snaturamento totale.
Insomma, si tratta di una missione impossibile: trasformare qualcosa di bollito in materiale fresco appena colto. In bocca al lupo comunque.
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in cerca di talenti su YouTube (coi fratelli Vanzina?)
26 MarI leggendari fratelli Vanzina (non certo dei nerd) stanno cercando nuovi talenti comici su “YouTube”. il sito di questa singolarissima iniziativa è al seguente indirizzo: http://www.nuovicomici.it/,
Nuovi Comici sembra voler bypassare la macchina burocratica cabarettistico televisiva. (Leggi articolo sul Corriere della Sera):
«Siamo partiti da due considerazioni. La prima è che facciamo da tutta la vita provini e casting, eppure c’ è sempre qualcuno che si lamenta: “noi non conosciamo nessuno, noi non riusciamo mai ad arrivarci” – spiega Enrico Vanzina -. Pensano che ci sia qualche inghippo sotto che poi non c’ è mai. La seconda considerazione è che le grandissime major dovrebbero investire nella ricerca di nuovi talenti, facendo casting a fondo perduto, in giro per l’ Italia, al di fuori del circuito di “Zelig” e “Colorado” che poi emergono in maniera prepotente in televisione. Così è nata l’ idea dei Nuovi Comici di YouTube. Vediamo come risponde questo enorme popolo misterioso degli utenti della rete, che in modo democratico farà emergere quello o quelli che meritano di più».
Insomma, le idee sono ancora vaghe: forse c’è la speranza che salti fuori qualche fenomeno del livello di Guglielmo Scilla (alias Willwoosh), forse c’è insoddisfazione per la mancanza di veri talenti tra la massa dei televisivi, che rappresentano però il monopolio di una risata ormai precotta e poco originale.
Comunque si sa che i budget si stanno spostando sempre di più soprattutto su Twitter e su Facebook. I 300.000 followers di Fiorello rappresentano un’audience superiore a molti canali tv. Recentemente Comedy Central ha prodotto una sitcom che va sulla sua fan page di Facebook: amici@letto, con Omar Fantini e Melissa Satta.
Sono piccoli segnali, però… Che il futuro sia dietro l’angolo e che l’epoca giurassica dei grandi dinosauri televisivi abbia iniziato il processo d’estinzione?
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la stanca puntata numero 10 di Zelig
24 MarZelig conferma la tendenza al ribasso. La puntata 10 ha ottenuto 4.390.000 spettatori per un 18.63% di share. La conduzione ha toccato il suo punto più basso: abulica, con qualche guizzo qua e là (che faceva risaltare ancora di più la stanchezza generale).
L’inizio è stato stranissimo: Mr Forest, con pupazzo di corvo, in una lunghissima gag spesso inesplicabile, seguita da alcune altrettanto inesplicabili gag tra Claudio Bisio e Paola Cortellesi.
Il grande Giacobazzi, addirittura, ha portato un pezzo sulla gaffe di Lapo Elkann durante una partita di basket NBA, che risale al 10 marzo 2010, più di 2 anni fa! E’ la metafora di come la trasmissione sia invecchiata e fuori luogo, nonostante la marea di lavoro gratuito che c’è dietro, nonostante la marea di autori.
Si stanno già verificando scene di questo tipo:
Comico -Sono a Zelig, dammi 5.000 euro.
Impresario – Avete perso 1 milione e mezzo di spettatori, te ne do massimo 2.000
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Ricordando Gilda Radner (live from New York)
23 MarTanti anni fa (nei mitici ’80), nell’inferno delle tv locali, a tarda notte, tra una televendita e un telefilm sbiadito, a qualcuno sarà capitata la fortuna di vedere “Gilda Radner live from New York”. Gilda Radner (vedi Wikipedia) , grandiosa attrice e comedian, fece parte del cast originale del Saturday Night Live, sposò Gene Wilder e morì, purtroppo, a soli 43 anni.
Quel suo one-woman show potrebbe essere preso ancora a modello, in un periodo in cui le prime serate comiche sprofondano nella noia e nella mancanza di contenuti. Ci sono artiste che potrebbero fare qualcosa di simile, ma che sono impantanate a fare altre cose (più o meno inguardabili): Paola Cortellesi, Sabina Guzzanti, per esempio. Una che potrebbe farcela è la grandissima Virginia Raffaele (ormai leggendaria la sua imitazione di Belen Rodriguez a “Quelli che il calcio…”).
Lo show si chiudeva a sorpresa in modo evocativo e romantico, rievocando il tempo passato: calavano i festoni dall’alto, come in una festa da Hig School, e Gilda intonava “Honey Touch Me” (guarda video). Prima c’era stato spazio per i suoi incredibili personaggi, come la giornalista Roseanna Roseannadanna (guarda video) e le guest come Father Guido Sarducci.
Father Sarducci, al secolo Don Novello, faceva un monologo sui peccati (peccati da usare come bonus) che, forse, se lo recuperi e lo traduci fai ancora un figurone e non ti scopre nessuno.
Ma in un epoca di decadenza, in cui gli one man show servono a sputtanare gli artisti (ieri sera è crollato pure Fabio Volo), Gilda Radner Live from New York (registrato nel 1979, 33 anni fa), rimane ancora un modello che sarebbe da seguire.
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In calo anche Sabina…
22 MarLa seconda puntata di “Un due tre Stella” di Sabina Guzzanti, su La7, è calata a 828.000 telespettatori per uno share del 3.53%. Si conferma la crisi nera delle prime serate comiche e/o satiriche che terminano oltre mezzanotte, dai guai della Dandini, all’abulia di Chiambretti, alla crisi di Panariello, al declino di Zelig, al commissariamento di Colorado, fino al ridimensionamento di Checco Zalone (che ha esaurito in 2 puntate tutto ciò che aveva). Unici rimasti in piedi: Fiorello e Crozza.
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