Un collaboratore del blog (chiamiamolo Alex) che continua a frequentare ogni tanto l’ambiente dei laboratori (ma chi glielo fa fare?), sentendo l’aria che tira, ha messo a punto una teoria molto attendibile su quali saranno i piani di Zelig per i prossimi anni. Non perdetevelo e, un giorno, potrete dire “ma io l’avevo già letto da qualche parte!”.
Guerre Battutari, L’Impero Provina Ancora e Il Ritorno dello Yesman potrebbero uscire prossimamente sugli schermi cabarettistici (nonché il prequel La Minaccia Bananas NDR). Dietro le quinte si continua a dire che è tutto incerto, che forse ci sarà una pausa di un anno, che forse Zelig Off non si farà più, che forse, addirittura, la prima serata non si farà più. Tutte palle. Vediamo perché:
MEDIASET – Zelig ha (avrebbe) ancora un 2 anni di contratto con Mediaset, quindi anche l’idea di prendersi una pausa è impossibile, neanche volendo. Inoltre a Cologno Monzese, in un momento di grave crisi come questo, non gli passa neanche lontanamente di rinunciare a uno dei marchi forti del proprio palinsesto (lapalissiano! NDR).
FINTA PAUSA – Bananas dichiarerà in pompa magna una pausa di riflessione che, in realtà, è tarocca. Perché? Perché significherebbe andare in onda a settembre 2013 invece che a gennaio 2013. Quindi uno slittamento di soli 6-7 mesi. Però, facendo conto che quest’anno Zelig è finita un mese più tardi e che questa estate andranno in onda gli “Svisti e rivisti”, vediamo che lo slittamento (il periodo senza Zelig) sarà ancora minore.
COMMISSARIAMENTO – Se fai 6 milioni di telespettatori e il 25% di share puoi anche dire: si fa come dico io che funziona. Ma se fai 4 milioni col 17%, hai meno margine di manovra. Per cui il Biscione entrerà a piedi uniti nelle scelte Zelig. Lo fa già da tempo, ma adesso il gioco diventa duro (i rapporti tra Bananas e Arcore sono un mistero ben custodito NDR).
CONDUZIONE – Via Paola Cortellesi (a cui dare la colpa di tutto) e dentro una conduttrice Mediaset compatibile. Ilary Blasi è la candidata ideale: già volto de Le Iene, è una persona con cui si può fare all’infinito l’amatissima gara d’insulti: sei stupida, non parli l’italiano… autori scrivete battute su Totti! Ilary è un esempio, ovvio. Ma se il colpaccio riesce, se tutta la colpa è della “strega cattiva Cortellesi”, allora rinasce dalle ceneri il mito della Bananas scopritrice di talenti che non sbaglia mai un colpo.
BISIO – Ovvio, bisogna confermare Bisio a tutti i costi, a costo di sottoporlo a pressioni psicologiche, privazione del sonno, paura dell’anonimato, testa nel water mentre si tira l’acqua, come eravamo, ricatti sentimentali, eccetera (esempi surreali di pressione NDR).
GOT TALENTIZZAZIONE – Il vero varietà di successo di Canale 5 è stato Italia’s Got Talent. Quindi, per il principio commerciale che quello che funziona va succhiato fino all’osso, sia Colorado che Zelig verranno “GoTalentizzati”: più numeri di arte varia, più clownerie, più visual, più acrobazie. Meno comici. Anche gli autori verranno ridotti (basta la carica dei 22) con inserti robusti di teste pensanti mediasettarole, come successo già a Colorado.
I TRE PILASTRI – La dirigenza della Bananas, nei suoi sogni di gloria perenne, conterà non solo su una conduzione vincente, ma anche sulla scoperta di nuovi fenomeni alla Checco Zalone. I tre pilastri sono sempre stati a) ascolti b) conduzione c) sconosciuti che diventano fenomeni (che spesso tornano sconosciuti NDR).
LA LUNGA ATTESA – Lo iato (inteso come pausa NDR) ci sarebbe se non si fa Zelig Off. Che senso ha tenere la gente a fare laboratori e provini, laboratori e provini se non c’è la valvola di sfogo dell’Off? I bananas, per stare bene, devono tenere la gente sotto pressione. Sarà comunque un gioco da ragazzi. La gente è già abituata ad aspettare. E poi ndo va? A italia Coast2Coast? Il segreto è sempre quello: non dire niente a nessuno, creare quel mistero che piace tanto al comico (piace nel senso masochista del verbo NDR), organizzare laboratori che forse sono televisivi, forse no (dico e non dico).
ALLA FINE – rinvigorita da una finta pausa, col pieno del solito lavoro gratuito, senza avversari, la banana zelighiana sbarcherà in prima serata con l’intento di fare il botto, tentando il rimbalzo come fanno le borse dopo una forte perdita. Potrebbe succedere a settembre del 2013. L’unica cosa che può far fallire i piani di riscossa sono che se il pubblico ti ha già voltato le spalle non si giri più, che a settembre 2013 il fugone dalla tv generalista potrebbe essere già drammatico. Allora tutto diventerebbe ammuffito, sotto la finta novità.
COMMENTO: il quadro sembra coerente. Non si sa come andrà a finire, ma sicuramente il tema sarà questo: fare ciò che ha già dato successo, perché darà successo anche in futuro (e magari è la volta buona che ti affonda); stringere ancora di più le spire nell’abbraccio soffocante Mediaset. Usare più persone possibile non pagandole.
Ananas Blog (l’unico servizio pubblico cabarettistico)
Ogni tanto ti si legge lo devo ammettere, il tuo blog incuriosisce. In tante cose che scrivi si può essere pure d’accordo ma il discorso importante è un altro. Non credi che invece di attaccare il sistema criticandolo continuamente per anni sia più producente creare un’alternativa? Un circuito nei teatri? una web tv? Perchè pensare soltanto a distruggere una realtà altrui che avrà pure monopolizzato il mercato non credi sia solo una piccola parte del lavoro da dover fare (eticamente eventualmente) e tra l’altro quella più triste? Il tempo e le forze non potrebbero essere spese per costruire invece che per distruggere? Mi auguro che il tuo lavoro porti alla nascita di qualcosa e non soltanto allo sfogo di una frustrazione perchè questo trapela tanto pur stimando parte della tua ricerca e della tua analisi.
>Non credi che invece di attaccare il sistema criticandolo continuamente per anni sia più producente creare un’alternativa?
Domanda complessa. Fuga di telespettatori, crollo della qualità e crisi del live avvengono già senza bisogno di picconare. Il rapporto col web è inevitabile, però se ne parli in giro (e lo faccio tutti i santi giorni) trovi un’abulia generalizzata. A parte Grillo (e rare eccezioni), il comico è l’essere più ininfluente che ci sia in Italia. Se non c’è un’associazione professionale possiamo stare qui a menarcela all’infinito. L’A
PS Roberto D’agostino intervistato a “Wanted” su Rai5, ha detto delle cose su Dagospia che sono profondamente vere, applicabili (col dovuto zoom all’indietro, in piccolo, anche ad Ananas): ti occupi di cose non voluta, c’è un impegno notevole, c’è l’adrenalina perché si rischia sempre qualcosa. Questa è la verità raccontata da chi sa cosa dice.