L’indiscrezione che Pino e gli Anticorpi quest’anno non facciano Colorado per aver chiesto una percentuale di Siae (proposta rifiutata), è interessante. Ma anche se non fosse vero, non risulta comunque che Colorado abbia mai pagato la Siae a chi andava in video (ovviamente qualsiasi precisazione o smentita è sempre gradita).
I comici (o chi per loro) sono virtualmente proprietari al 100% del materiale che portano in televisione, visto che gli autori (per stessa ammissione ingenua di molti di loro) si limitano a “spostare qualche virgola”, “dare qualche suggerimento”.
Cerchiamo di focalizzare le cifre, cioè quale sia l’ammontare della presunta “Siae negata”. Partiamo da un dato: i diritti Siae vengono calcolati secondo un valore base al minuto di 200/220 euro.
(E’ d’obbligo una precisazione: stiamo parlando di qualcosa che “compensa” gli autori per aver ceduto, al momento della stipula contrattuale della loro prestazione, tutti i successivi diritti di sfruttamento della loro opera. Quindi non è un compenso (come credono molti) che si estingua appena ceduti i diritti, anzi succede il contrario…
Per le trasmissioni in onda su Italia 1, la cifra viene ridotta all’80% per la prima serata (fino alle 22.30) e di un ulteriore 60% per la fascia di seconda serata dalle 22.30 alle 1.00. Colorado fino alla passata stagione durava 155 minuti (più o meno dalle 21.15 alle 0.30).
Approssimativamente (escludendo la pubblicità) ci sono 60 minuti in prima serata e 95 in seconda. Teniamo buoni i 200 euro al minuto per facilitare i calcoli:
Prima serata: 200 euro x 80% = 160 euro (al minuto) x 60 minuti= 9.600 euro;
Seconda serata: 160 euro x 60% = 96 euro (al minuto) x 95 minuti = 9.120 euro.
9600 + 9.120 = 18.720 euro a puntata x 12 puntate a stagione (anche se talvolta sono state di più):
224.640 euro lordi a stagione.
Se il calcolo è esatto si tratta di una somma importante. 224.000 euro, senza contare le repliche su Mediaset Extra, eccetera, eccetera. E’ probabile inoltre che la Siae a puntata sia addirittura più alta del cachet pagato (sempre a puntata) ai comici.
I riferimenti usati per il calcolo sono presi dal documento: “Gli autori audiovisivi e il rinnovo dell’equo compenso (ex art. 46 bis, legge 633/41) Audizione in VII Commissione Cultura della Camera dei Deputati”.
LEGGENDA VUOLE…
E’ un aneddoto che gira da tempo, raccontato da più voci. Leggenda metropolitana o verità? Una volta un bollettino Siae fu lasciato in giro per sbaglio e cadde in mano ai comici di Colorado. Da lì gli artisti scoprirono, con una certa indignazione, che la Siae era divisa tra un numero ristrettissimo di persone, vale a dire: i produttori, Abatantuono e poco più.
ZELIG PIU’ REGOLARE?
La suddivisione di Zelig (a meno che non sia cambiata recentemente) sembrerebbe più “distribuita”: Gino e Michele, Bozzo, attorno al 13%, poi a scalare gli altri autori e anche i comici (addirittura) prenderebbero qualcosina a meno che la loro quota recentemente non sia stata “mangiata” dalla quantità di autori (22 la scorsa stagione).
Sappiamo che spesso la Siae è una forma di scambio (non ti pago o ti pago poco, ma ti do dei punti Siae), solo che nel caso di Colorado sembrerebbe essere più un “sottrazione”.
Ananas Blog (l’unico servizio pubblico cabarettistico)
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Al diavolo la Siae … quadri ,sculture,idee e tanto altro tutto in nero. Ai ladri vampiri burocrati che pensano di guadagnare col mio cervello , dico andate a fare in…BIIIPP !!!!
il grande errore e’ sempre quello di considerare i diritti come remunerazione di lavoro, da qui deriva ogni abominio.Italianamente partecipando ad una decina di puntate di Colorado ci si regala 2 o 3 anni di serate di Cabaret con annessi i diritti Siae di quel che vai portando in giro, spesso il proprio spettacolo viene migliorato da aggiunte di autori televisivi di cui poi ci scordiamo,Colorado e Zelig sono dei taxi che ci portano lontano, la corsa in qualche modo va pagata. Ciao a tutti e buon lavoro..
Stefano ciao, a proposito, ho appena scoperto che esistono i “diritti di seguito”, che riguardano le opere d’arte (ogni volta che un’opera viene rivenduta la Siae dovrebbe pagare l’artista in questione, previo versamento, ovviamente, del gallerista). L’A
Quindi il Sig. Chiodaroli sta dicendo, anche poco velatamente che, i comici della trasmissione Colorado pagano di tasca propria come se comprassero un spazio pubblicitario? Se si cosa costa?
La SIAE non c’era per mia scelta perché nessun comico che ha vissuto sul palco di Colorado e spesso con idee degli autori si faceva problemi in serata. Escludo i Pini persone serie. Veramente serie. Tranquillizzate Marzio Rossi vi prego !!!!
Il discorso Siae è molto complicato, nel senso che (a partire dagli Zelig Lab) fino alla tv, passando per altri eventi live, non viene mai o quasi mai usata per gli scopi per cui è stata istituita.
R Gavelli
Ho visto la registrazione delle prime due puntate di Zelig off. Il locale con la nuova scenografia ha una pedana a cui manca solo il palo per la lap dance..più volte citata anche dalla conduttrice. L’atmosfera e’ quella di un dancing anni 70. I comici sono divertenti e i presentatori bravi, ma secondo me potrebbe essere l’ultimo anno del programma di Gino e Michela. C’era anche il mago Forest in sala che forse prendeva appunti in vista della prima serata.
Visto che sono un autore di Colorado, sono un omonimo dell’amico che ha scritto qui sopra e il nostro nome è abbastanza raro, tengo a precisare che non ho scritto io questo commento. Lo faccio presente perché in molti mi hanno chiesto chiarimenti in merito. Non ho peli sulla lingua, ma non è mia abitudine criticare i colleghi su un blog. Tanto vi dovevo. Marzio Rossi.
ma per gli spettacoli in piazza o i festival come funziona? spesso ti fanno firmare una liberatoria dove dichiari che lo spettacolo è frutto d’improvvisazione ma io sapevo che un iscritto SIAE, per contratto con la SIAE stessa, non può non depositare una cosa che è frutto del suo intelletto, cioè anche se non l’ho ancora depositata quando lo farò mi spetteranno i diritti d’autore postumi… e’ così?
>ma per gli spettacoli in piazza o i festival come funziona?
Alla fine non ci sono regole. Siamo in Italia, non dimentichiamolo mai. Per i concorsi credo che la Siae sia una roba del tipo: la diamo all’ospite così lo paghiamo un po’ di meno e c’è qualche soldo in più per il vincitore, insomma è un modo di mischiare gli addendi.
L’A