
non 2 russi nella stessa trasmissione!
Il tema dei plagi è molto sentito, ma lo è altrettanto quello delle similitudini. Su questo blog è stato lanciato un sondaggio(vedi sondaggio) sul caso di chi porta in tv qualcosa di simile a ciò che fa un collega, quindi un’azione che sarebbe perfettamente legittima. Non ci sono stati molti “click”, poco più di una trentina (si può votare ancora), ma la maggioranza ritiene l’azione comunque “profondamente scorretta”: 14 voti, 41% oppure meritevole di essere regolata a livello legislativo: 1o voti, 29%.
Ananas Blog si è sempre occupata di presunti plagi o similitudini che nascono all’interno dello stesso ambiente. Per esempio Marco Capretti non si è lamentato perché qualcuno a Colorado faceva la parodia di yahoo Answer, ma perché lui, appena prima, aveva portato la parodia di Yahoo Answer ai provini di Colorado, di fronte agli autori e al cast. Detto questo ci sono dei motivi che rendono “scottanti” le similitudini:
GLI SCALETTONI, LA PERSONAGGITE, IL MARKETING TELEVISIVO – Negli ultimi 10 anni la comicità televisiva è stata regolata secondo regole ferree: ogni trasmissione una scaletta molto rigida, ogni gradino della scaletta una casella comica ben definita (leggi intervista sullo scalettone), ogni casella incompatibile con caselle simili. Per esempio Andrea Perroni e il Duo Idea possono convivere a Zelig perché, pur suonando la chitarra, il primo fa le imitazioni, i secondi i cosiddetti centoni (cambiare le parole alle canzoni). Altrimenti non potrebbero coesistere nella stessa trasmissione, sempre per la mentalità televisiva dominante. La personaggite (leggi post precedente) non è altro che la spersonalizzazione del comico, che perde la sua unicità e diventa “quello col camice e l’occhio nero”, “l’apetta”, “quello che fa i rumori degli scooter”.
ALCUNI ESEMPI PARADOSSALI – Qualche anno fa un comico che doveva fare tutte le puntate di Zelig Off, col personaggio di un predicatore che diceva freddure sotto forma di parabole, fu scartato all’ultimo momento con la motivazione che c’erano già Pablo e Pedro (con lo sketch del Signore e dell’Arcangelo Michele). Le due cose non c’entravano nulla l’una con l’altra, ma due “sketch religiosi” non potevano convivere nella stessa trasmissione. Allo stesso modo proposte di insegnanti di ginnastica o autodifesa, eccetera, furono giudicati non idonei a Colorado, poiché c’era già Andrea Ceccon col Vapfan-ghala, un maestro che raccontava storie Zen in rima. Nella mentalità da “scalettone” non potevano esserci 2 maestri che insegnano qualcosa.
Esempi così se ne possono fare a decine e fanno capire qual è il tipo di “gabbia mentale” che ha gravato in modo opprimente sulla comicità italiana negli ultimi anni.
ALCUNE AGGRAVANTI – Questo clima è stato reso più pesante dal fatto che tutti gli sforzi dei comici (investimenti di anni e anni di lavoro creativo a proprie spese) sono stati indirizzati verso il personaggio, lo sketch, il tormentone che andasse a occupare una delle caselline di marketing che portasse alla visibilità televisiva (unica possibilità di svolta della propria carriera, il sogno finalmente raggiunto, la cui alternativa era l’anonimato). Ma l’occupazione di una di quelle caselline escludeva gli altri che avessero qualcosa, non di uguale, ma di anche lontanamente simile.
Adesso inizi a capire, o popolo, perché le similitudini producono così tanta tensione?
Ananas Blog (l’unico servizio pubblico cabarettistico)
Com’è la storia di Ceccon?
Prima volta che la sento.
era un esempio
Ma se ci sono comici e autori cinefili che credono di scrivere cose inedite, e invece ripetono quasi pari pari cose scritte nei film.
da anni mi preoccupo solo di scrivere cose divertenti che facciano ridere la gente… magari non è la strada giusta per andare in televisione, ma è la strada giusta per vivere sereni con lo spirito vero di questo lavoro!