Leonardo Manera: un “candido” a teatro

6 Apr

Leonardo Manera - L'Ottimista

Leonardo Manera – L’Ottimista

E’ sempre interessante seguire cosa fanno i comici televisivi a teatro. Ancora più interessante è il progetto che in questi giorni sta portando in tournèe Leonardo Manera, uno dei veterani di Zelig, che ha sempre saputo cambiare pelle, a partire da “energia pura”, passando per “fluoro” fino “al comico esodato” dell’ultima edizione. Si tratta di “L’Ottimista” una rivisitazione del famoso racconto “Candido” di Voltaire. Attualmente lo spettacolo è al Teatro Franco Parenti di Milano, fino a domenica 7 aprile (le date sul sito ufficiale di Manera).

L’Ottimista è la storia del libro di Voltaire, divulgata, riletta tracciando paralleli con la realtà conteporanea, in cui la battuta e la risata rivelano proprio le analogie con ciò che succede al giorno d’oggi (vedi video in fondo all’articolo). Candido è un racconto satirico con cui Voltaire cercò di confutare il filosofo Gottfried Wilhelm von Leibniz il quale giustificava le imperfezioni del creato sostenendo che viviamo nel migliore dei mondi possibili (dove i ristoranti sono pieni e non c’è crisi, verrebbe da aggiungere).

Leonardo Manera, oltre a fungere da narratore, interpreta anche tutti i personaggi: Candido, Cunegonda, Pangloss, Martin, Cacambò… Regia di Marco Rampoldi. Produzione Bananas srl. 

Ananas Blog (l’unico servizio pubblico cabarettistico)

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12 Risposte a “Leonardo Manera: un “candido” a teatro”

  1. Anonimo aprile 6, 2013 a 11:02 am #

    Manera chi, quello che prima di andare a Zelig vinse a Torino il FESTIVAL NAZIONALE DEL CABARET 1996 e da lì partecipò a “Paperissima (Estatissima) Sprint” di Antonio Ricci l’anno successivo? Ah, si!

    • rael aprile 6, 2013 a 2:15 PM #

      immagino già la gente scazzottandosi per trovare il biglietto

      • Anonimo aprile 7, 2013 a 3:23 PM #

        Rael e amici varii che lasciate pungenti commenti su questo bel blog: ma chi c***o siete per criticare uno come Manera? Criticate perchè siete così scarsi da non essere nemmeno in programmi tv che (secondo voi) prendono solo gente che non fa ridere? Criticate perchè VOI sì che fate il bel cabaret? E, se sì, dove? Perchè in giro c’è tanta ma tanta ma tanta banalità. Lasciatemi l’indirizzo che vengo a vedervi. Ho davvero voglia di gente innovativa.

        • rael aprile 8, 2013 a 1:57 PM #

          ma io non faccio cabaret…sono un semplice spettatore, che ha suoi pareri personali così come tu hai i tuoi.

    • ananasblog aprile 6, 2013 a 7:34 PM #

      Il tuo commento e quello di rael, con tutto il rispetto, sono di una stupidità vergognosa. L’A

      • Otre aprile 6, 2013 a 8:46 PM #

        I personaggi più intelligenti di Leonardo Manera sono sempre stati censurati.
        Parlo del “dottore cinico” di un tono più marcato, sulla falsa riga di “Smash”, oppure “L’uomo che vive ignorando” di una comicità travolgente.
        “Purtroppo il futuro è sempre in ritardo, e di certo non è dovuto all’orologio biologico dei comici.”

        • Maria aprile 7, 2013 a 12:59 am #

          Concordo pienamente con quello che scrive Otre!
          Avemmo modo di organizzare uno spettacolo con Leonardo Manera negli anni del culmine della visibilità zelighiana…e devo dire che i pezzi conosciuti erano solo la punta dell’iceberg..ricordo ancora il suo spettacolo ricco di colori e passione con un Leonardo, solo in scena e senza accompagnatori, che usciva dalle quinte ogni volta con un personaggio diverso..un bello spettacolo non privo di spunti di riflessione..quindi questa sua scelta non mi sorprende affatto!!!
          AD MAIORA SEMPER LEONARDO!!!

      • Anonimo aprile 7, 2013 a 3:19 PM #

        No, no… lascia pure stare il “con tutto il rispetto”

      • Anonimo aprile 7, 2013 a 3:19 PM #

        Lascia pure stare il ‘con tutto il rispetto’

    • Anonimo aprile 7, 2013 a 3:20 PM #

      No, Manera quello che è molto bravo e che ha saputo rinnovarsi con bravura. Ah, sì. Aveva anche iniziato con qualche Festival di provincia, forse. ‘Quel’ Manera.

      • Otre aprile 7, 2013 a 4:58 PM #

        Anonimo mi pare di capire che tu sia un tipo spiccio e senza fronzoli.
        Secondo te Jannacci, essendo stato un dottore per il mondo dello spettacolo era un dopolavorista?

        • Anonimo aprile 11, 2013 a 2:20 PM #

          Essere ‘dopolavoristi’ non dipende dal tempo che si dedica ad una attività.
          Si può frequentare il mondo del cabaret per poche ore la settimana (causa altri impegni o perchè semplicemente sei realista e hai bisogno di un lavoro principale, magari perchè hai famiglia) ed essere geni assoluti.
          E si può strascicare i piedi tra locali e laboratori per vent’anni ed essere sempre miserevolmente dilettanti.
          Per rispondere alla tua domanda: no, Jannacci non era un dopolavorista.

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