La puntata del 19 giugno 2013 di #Aggratis! ha totalizzato 652.000 telespettatori, per uno share del 3,52%, anticipata d’orario poiché su Rai 1 a mezzanotte l’Italia calcistica sfidava il Giappone di Zaccheroni. Vediamo i contenuti: questa volta Max Tortora fa Celentano in video (ah ah); sigla, fingono di condurre Simone Montedoro, Raffella Fico e Federico Russo, poi Canino, Francini, Delogu, Stockolma ballano Dancing Queen degli Abba; puntata dedicata alla tv; video con la Francini fiction parodia di Pupetta; di nuovo Celentano Tortora che fa Rugantino in romanesco; Fabio Canino intervista la Fico.
Video con Filippo Giardina che fa il piacione; parodia The Voice, il concorrente è Rosanna Cancellieri; Max Paiella, in promozione a “Paiella tutto compreso” che andrà ogni sabato mattina alle 8 su Raio 2 a partire da luglio; video con Pietro Sparacino imbianchino pittore; guest Chiara Galiazzo che canta “Vieni con me”; saluti alla Raffa che ha compiuto 70 anni, in suo onore la Galiazzo chiama una persona dall’elenco; il Twitter Thon è dedicato a Scialpi; il pedalatore misterioso è Tiberio Timperi; Video con Giorgio Montanini, cui è concesso di fare addirittura un monologo (breve): su Balotelli e il razzizmo: Balotelli è un bianco. Altro ospite musicale, il trio elettro pop Power Francers con “Io Vorrei”. Sigla. Annientamento monologhi riuscito. Stop.
Ciao Scialp!
Ananas Blog (l’unico servizio pubblico cabarettistico)
Aggratis è diventato “cronache marziane” con incursioni di “very victoria”. Lo stand up è “comico, microfono, stop”! L’unica trasmissione degna dello stand up è stata “assolo”. Veramente meravigliosa…
I ragazzi di Satiriasi erano fuori posto, il risultato è stato che un Filippo mi va a dire che internet ci ha illusi che l’opinione di tutti noi meriti attenzione in un programma che vorrebbe fondersi con Twitter, o che Montanini in buona sostanza si dissocia implicitamente e manda tutti a quel paese. L’interazione col web si è rivelata un’arma a doppio taglio, visto che li hanno bastonati quasi tutti, senza contare il fatto che Canino confondeva tweet e following. Gli altri comici “non Satiriasi” erano abbastanza scarsi: orridi il coro gospel, la signora De Marchi, le lesbiche, simpatici il divorziato e Schettino (a cui tutto sommato voglio bene) ma più da cabaret che da stand up comedy, il fatto è che ci stanno meglio loro in questo programma che i “Nostri”, perché un programma adatto a loro dovrebbe forse essere anch’esso scritto e pensato da una mente affine, non è semplice trasporre in tv quello che normalmente è asta e microfono senza in qualche modo snaturarlo. Vi dirò, a me Canino piace, e della Francini posso solo dire cose belle (e tutte al plurale), però puntata dopo puntata le cose sono per me peggiorate, li hanno censurati tutti man mano, è arrivata la cavalleria dei comici comodi, hanno riesumato persino Dado che parla di crisi di coppia…
Su fb i vari di Satiriasi ci hanno tenuto a sottolineare man mano le varie censure subìte, si sono già dissociati tutti a vicenda, quando i conduttori li presentano li introducono con cose tipo “e ora abbiate pazienza, ci toccano le zecche”, io direi che l’esperimento è fallito. Ok portare la standup in tv, ma è importante anche come ce la porti, se dici 3 minuti di cose forti mentre per il resto del tempo tutti cazzeggiano, non solo il tuo materiale si perde nel marasma indifferenziato generale, ma passi pure per il rompicoglioni della situazione.
Ecco, comunque il format “stand up in tv” è ancora free, poiché nessuno l’ha fatto e questa è una buona notizia. L’A
Un modo di fare comicità o un altro è come un prodotto commerciale. Ora va uno, ora va l’altro, oggi sei qualcuno, domani nessuno. Qualsiasi prodotto, confezione di pannolini o format televisivo è nelle mani degli opinion leaders e soprattutto di chi sposta miliardi e miliardi di euro.. I comici utilizzati? nient’altro che fattori produttivi, e gli autori dei miserabili capo produzione di officina. Gli stand up comedian oggi? nient’altro che scarto o spreco…ma un giorno chissà, magari loro diventeranno materiale prezioso, e uno di quelli che oggi è forte, una rimanenza immobilizzata.
Fare un programma comico è come un investimento. Se rischi poco, guadagni poco e perdi poco….ma non ti cambia la vita. Se rischi tanto invece…. o te ne torni a casa con le ossa rotte oppure te ne esci alla grande. Conclusione: che differenza c’è tra guadagnare poco, pochissimo e tornarsene a casa con le ossa rotte?
la burocrazia televisiva è molto vischiosa, la domanda andrebbe girata a chi veramente ha potere decisionale. L’A
a casa aggratis per favore,non si posso fare trasmissioni che non hanno nessuna identità
non esageriamo, ha preso un’identità pop. L’A
stiamo andando tranquillo! Poi però andate VOI in rai e provate a fare un programma “comico” diverso dai format in vigore! OK?????
spero che sia “stiamo andando (virgola) traquillo” e non “stiamo andando tranquillo” dove “andando tranquillo” è il predicato verbale 😉
virgola ovviamente!
io credo (virgola) che qui (virgola) tutti diamo la colpa a mammarai.
BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
E non ci andare in Rai, allora!
Beh se la rai ti offre un’opportunità tu la rifiuti?! non credo! se poi in corso d’opera ti mette dei paletti, cosa ci vuoi fare?!
esatto!
neuroni già in vacanza? Io ho lavorato per la HANGAR in appalto rai! E firmatevi caxxo!!!! Tutti anonimi!!!!
Che tipo di trasmissione é ora? Almeno prima, che piacesse o no, aveva un senso, una collocazione. Ora cos’è? A sto punto era meglio chiuderla piuttosto che portare avanti un cadavere.
tranquillo! Ancora una puntata e tutti al mare! Resisti!
No Giulia non fraintendermi, io sono dispiaciuto per l’occasione mancata.
non dirlo a noi!