
una Virginia Raffaele angelica e idealizzata
Michele Mozzati sta sognando a occhi socchiusi. Immagina di avere una storia d’amore, in puro “Dolce Stil Novo”, con Virginia Raffaele. Lui le racconta aneddoti sul Circo di Paolo Rossi e su Aldo Giovanni e Giacomo quand’erano agli inizi e di Michelle Hunziker quando “fece siepe a Martesana in su la foce”; lei lo ascolta “d’umiltà vestuta” guardandolo con quegli occhioni teneri da cerbiatta, muovendo appena le belle labbra tremule.
E’ tutto un “ragionar d’amore e di cabaret”, sopra un vascello che naviga per tutti i navigli, sul quale salgono pochi spiriti eletti, dove la donna (angelicata) è fonte sia di adorazione che di elevazione spirituale. Michele si vede come un moderno Guido Cavalcanti: appassionato, colto e spavaldo, capace di tirar di spada, d’aneddoto e di battuta. Per un attimo si immagina in calzamaglia.
Poi una voce (modulata con lo stesso calore umano di un notaio quando ti illustra i dettagli della parcella per un rogito) si insinua nel sogno, riportandolo alla realtà. E’ la voce del suo socio di una vita Gino Vignali.
GINO – Michele, Michele, su…
MICHELE – Messer… cioè, ciao Gino… se ghé? cosa c’è?
GINO – Dobbiamo organizzare e pianificare e ottimizzare il tipo di conduzione che farà Virginia Raffaele (Michele tira un sospirone sentendo quel nome) a Zelig a fianco del Bisio…io direi di usare il “lodo Surina”.
MICHELE – Cioè?
GINO – Come abbiamo fatto con Giorgia Surina nel 2004: la portiamo qualche giorno nella mia casa a Lanzo d’Intelvi, sopra Como, così per creare affiatamento, spirito di gruppo e di tìm bilding (team building NDR).
Michele fa una smorfia: andarsene a Lanzo d’Intelvi con Virginia Raffaele e il troppo razionale e ragionieristico Gino fa a pugni con quel quadro romantico del quale stava sognando appena 5 minuti prima. E poi in quei prati pascolano così tante mucche da costringerti a fare lo slalom per non trovarti un “ricordino” sotto le scarpe, altroché amor cortese!
MICHELE – Oh, a proposito, hai visto Virginia Raffaele a Striscia la Notizia?
GINO – Visto, visto, la fanno condurre con le imitazioni, ma non funziona…
In questo momento nella mente dei due personaggi, per altri aspetti così diversi, si forma un unico pensiero comune: “Le imitazioni sono comicità di serie b, a noi non piacciono, noi siamo i continuatori del cabaret milanese di qualità, nelle nostre vene scorre il sangue dei Gufi, del Derby, di Iannacci, di Gaber, di Cochi e Renato e di Walter Valdi. Le imitazioni sono MALE a meno che non le diluisci in un monologo o in un personaggio usandole il meno possibile.”
GINO – … Se mi esuli dalla persona e metti la “maschera” crei una sovrapposizione in cui l’oggetto dell’imitazione travalica, schiaccia, fagocita l’imitatrice, per cui (non si ricorda più quale sia il soggetto del discorso)… non è una bella roba, ecco.
MICHELE – (Sta pensando alla vita che imita l’arte e viceversa, ma senza un filo conduttore, divagando con la mente).
GINO – Non resta che applicare il “lodo Paola Cortellesi”… il primo anno qualche imitazione, qualche “collegamento” sul Vidi Vuòl (VidiWall NDR) però che non funzionino troppo bene… sensa lode e sensa infamia
Nelle loro menti che talvolta si accendono all’unisono, appare la scritta: “i video non fanno parte del nostro DNA, noi siamo da palco“.
MICHELE – Beh, è un gioco da ragazzi, basta affidarli al Giancarlo e al suo tìm (Team NDR) autorale (dice Michele in un rigurgito di cinismo).
GINO – Esatto ci mettiamo il Renato, l’Alessio, il Carlo, il Gianpietro e l’Armando a ragionarci su…
Michele ha un attimo di smarrimento: solo Gianpietro ed Armando gli suonano familiari come autori Zelig, ma gli altri chi diavolo sono?
GINO – … E poi facciamo venire gli autori di Virginia, ce li mettiamo sotto contratto, basta che non abbiano pretese di fare le “genialate”…
l due fremono: le genialate sono destabilizzanti, sono un nemico subdolo che può annidarsi nei gradini rassicuranti della scaletta.
GINO – l’anno dopo, col magro risultato ottenuto, ci togliamo il terreno da sotto i piedi – alle imitasioni e ai video – e ci facciamo fare la fine della Paoletta Cortellesi… Poi ci inventiamo pig maglioni di qualche altra giovane di talento. Compris?
MICHELE – Tutto chiaro, limpido e liscio come l’olio.
Gino se ne va borbottando qualcosa (forse recita a memoria una fattura). Michele pensa ai primi versi del celebre sonetto di Dante Alighieri: “Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io…” ha un contorcimento, sente l’impulso di infilarci dentro una battuta su Lapo Elkann, su Beatrice trans e Dante che pipava, ma resiste eroicamente e prosegue a declamare: “…e messi in un vasel ch’ad ogni vento, per mare andasse al voler vostro e mio…“.
Ananas Blog
Se riguardo Tisana Bum Bum su rai 2 devo dire che tra Giacobazzi e Virginia Raffaele “sconosciuti” il cast di quella trasmissione si fa interessante. ciao Gav.
Grande ricordo! Ciao…