Satira sul web: territorio felice o guerra tra bande?

9 Gen
un gruppo di battutisti si avvia marciando verso la palestra creativa

un gruppo di battutisti si avvia verso la loro palestra creativa

Questo è il secondo articolo dell’approfondimento che Ananas Blog sta dedicando al tema della satira sul web. Soprattutto sul fenomeno dei “collettivi di battutisti” che sta vivendo una moltiplicazione dei “luoghi” in cui si “battutizza” tutto ciò che succede. NB per proseguire sarebbe meglio leggere il post precedente (leggi qui).

“E’ sempre preferibile restare due minuti al sole che un anno sotto la pioggia” (da: l’Adorabile Giulia di Gilbert Sauvajon).

Caro aspirante battutista, che speri di essere “pubblicato” o che, addirittura, coltivi il sogno segreto di farne un’attività, lo sai che i “selezionatori” tra loro, potrebbero chiamarti con nomignoli spregiativi come “negro” o addirittura con paragoni animali (tipo “criceto”)? E lo sai che se qualcuno ti dice che “Questa è un’attività che non ha fine di lucro, il suo unico scopo è quello di divertirsi e imparare in amicizia”, quel qualcuno ti sta mentendo?

Che cosa sei tu in questo gioco? Tante cose, ma soprattutto un NUMERO. Vai a incrementare il numero degli iscritti, dei partecipanti a una palestra o laboratorio di satira; il numero di chi condivide e mette mi piace o retwitta o partecipa ai reading; contribuirai anche ad aumentare il numero di battute (che è già sovrabbondante).

Perché qua funziona (anche e non solo) come in certe lande medioevali in cui i vari signorotti traevano il loro potere dalla quantità di acri, di contadini, di servi, di cavalieri, di fanti, di capi di bestiame. La posta in palio, allora, era chiaramente la ricchezza unita al potere, mentre qua, nelle terre web satiriche, la posta in palio è più indefinita. Ma esiste. Qual è? Lo scopriremo assieme…

aiutaci a costruire un castello migliore, metti "mi piace" sul ponte levatoio

aiutaci a costruire un castello migliore, metti “mi piace” sul ponte levatoio

Una volta ci furono “Le Formiche…” di Gino & Michele, madre di tutti i collettivi, poi arrivò la Palestra di Luttazzi e il Forum di Spinoza che fece il vero boom online. Poi arrivarono le scissioni, poi arrivò la moltiplicazione della battuta web. Adesso il sistema che si è creato porta inevitabilmente all’espansione incontrollata dei “numeri”. Prepariamoci all’alluvione…

DA SPINOZA A UMORE MALIGNO – UM nasce da una dozzina di autori di Spinoza che se ne sono andati in cerca di altre avventure, verso i lidi di una satira più feroce (qui la pagina Facebook e qui il Sito ufficiale). Lo staff adesso è composto da 16 autori (molti muniti di un loro blog), 4 grafici, 1 attore. La loro versione della separazione da Spinoza è la seguente:

“per quanto riguarda la scissione, le cose, dal nostro punto di vista, sono andate più o meno così: un certo gruppo di autori, membri dello staff di Spinoza, ha iniziato a scrivere battute per conto proprio (pubblicandole sui propri blog), anche perché in disaccordo con la linea editoriale presa da Spinoza, laddove si era iniziato ad ignorare battute decisamente belle ma “difficili” per prediligere quelle più da “grande pubblico” (tipo giochi di parole, battute sul nanismo di Brunetta, Berlusconi e gormiti).
La nostra scelta non è stata apprezzata e il gestore di Spinoza ha deciso, prima di azzerare lo staff e, successivamente, di ricreare uno staff con tutti quelli che c’erano, tranne quegli autori che nel frattempo hanno creato, insieme ad altri ex utenti di Spinoza ritenuti bravi, Umore Maligno. Il resto, compreso il tentativo di spiegare la nostra fuoriuscita per motivi economici, è aria fritta.”

Infatti circolano e sono circolate molte voci di una separazione dovuta al malcontento sulla “gestione dei soldi” cosa che qui viene smentita ufficialmente. Sulla linea editoriale scelta UM precisa che:

“Pubblichiamo/cerchiamo di pubblicare materiale non da grande pubblico (le nostre battute su Berlusconi si possono contare sulle dita di una mano) e visto che preferiamo perdere fans con una battuta sulla Boldrini. O forse siamo semplicemente scarsi.”

FRUTTA CORAZZATA (PRUGNA VS KOTIOMKIN) – Due collettivi di satira sembrano seguire un percorso parallelo, quasi come se si stessero marcando a vicenda: Prugna (vedi pagina FB) fondata da Michele De Pirro, uomo anche di solida gavetta satirica vignettistica e Kotiomkin (vedi pagina FB) da un’idea di Gianluca Neri (patron dei Macchianera Awards) con Teo Guadalupi e poi Carlo Turati (due autori Zelig, il secondo “storico”).

Anche qui ci sono stati degli “acquisti” di autori Spinoza. Kotiomkin ha raccolto alcuni “scontenti di Andreoli” che dovrebbero essere Montales (ora tornato a Spinoza NDR), LUIX (passata anche da Prugna e poi fondatrice di Labbufala), De Collibus (ora anche staff – selezionatore). “Dovrebbero” perché, caro aspirante battutista web, seguire gli organigrammi, gli spostamenti, le collaborazioni multiple è come tentare di descrivere una per una tutte le foglie del sottobosco: impossibile. E la situazione, in futuro, è destinata a ingarbugliarsi e a frammentarsi ancora di più.

Michele De Pirro aveva aderito a Kotiomkin, poi ha fondato un gruppo suo (infatti la data di nascita di Koti è il 21 aprile 2013, quella di Prugna 13 maggio 2013). Sia Prugna che Kotiomkin usano principalmente le “caption” (battute scritte su immagine grafica), Prugna ha  aperto un dominio: Prugna.net, Koti si sta apprestando ad aprirne uno suo. Kotiomkin ha una “palestra” con circa 700 iscritti diventata “gruppo chiuso” a causa di alcune polemiche roventi (le lande web sono infestate da scontri continui e violenti). Prugna ha il suo opificio su Twitter e, in un’interessante intervista al LoLington Post (leggi qui) De Pirro vanta circa 200 collaboratori suddivisi in “1. i bravissimi 2. quelli con ampli margini di miglioramento”. NB: quelli al punto 2 hanno ovviamente bisogno di una “palestra” per farsi i muscoli.

DOMANDA: Sì, ma un capolavoro della parodia, che ha anticipato tutte le brutture televisive, che ci ha fatto ridere fino alle lacrime, un capolavoro inarrivabile, come Indietro Tutta, non è stato scritto solo da 4 autori: Renzo Arbore, Ugo Porcelli, Alfredo Cerruti e Arnaldo Santoro? RISPOSTA: è vero, ma qui non conta il risultato, contano i numeri. Anche quelli di Prugna (oltre 20.000 “mi piace”) e di Kotiomkin (oltre 26.000) sono destinati ad aumentare. Certo ben distanti dai 430.000 e passa like e gli oltre 47.000 iscritti sul forum della “macchina da guerra spinoziana”. Il numero annichilisce ogni argomento, schiaccia ogni cosa, diventa un pastone indistinto che lievita, lievita sempre di più.

C’è anche Prugna Dark, dedicato alla battuta “cattiva”  (che quindi si sposta in zona “Umore Maligno”) Aggiornamento: Prugna Dark è stata chiusa e riaperta QUI. Ma Prugna e Kotiomkin sono in guerra tra loro? Diciamo che occupando spazi simili, con un prodotto simile, con la stessa scansione di battute e “caption” sugli stessi temi d’attualità, quindi sono destinati a starsi sulle palle a vicenda e a “marcarsi stretti”. E’ INEVITABILE*

*Racconto un aneddoto personale: mesi fa uno staff di Kotiomkin mi contattò amareggiato dal fatto che avevo messo “Mi piace” sulla pagina di Prugna ma non sulla loro. “Perché ce l’hai con noi? Cosa ti abbiamo fatto?” Io manco mi ricordavo di aver messo quel Like (ne metto molti di solito), ma sembrava avessi compiuto una specie di tradimento.

L’EDITTO SPINOZIANO – il 3 settembre 2013 l’Amministratore di Spinoza Stefano “Stark” Andreoli pubblicava un post dal titolo “Altri collettivi satirici: richiamo all’ordine” (leggi qui ma occorre essere iscritti al forum) nella sezione “suggerimenti”. Sembra un secolo fa, ma non è passato molto tempo. Prugna e Kotiomkin erano aperti da pochi mesi. Eppure si presentavano già i problemi del “bordello battuta”. Qui uno stamp:

Altri collettivi

il problema delle stesse battute mandate a “collettivi diversi”

“Sappiamo che Spinoza, a differenza di altri, pubblica con il contagocce, e che la selezione qua dentro è serrata come in nessun altro luogo (altrimenti non saremmo arrivati fin qua). Capiamo quindi quanto possa risultare frustrante postare battute senza ricevere feedback, anche se stiamo lavorando all’architettura del forum per ridurre questo problema. Tuttavia vi chiediamo di comprendere il disagio dello staff di fronte all’aumento di questi fenomeni di invio multiplo (per gli anglofoni, crossposting) delle medesime battute all’indirizzo di più siti.”

Magari ci fosse solo il crossposting, il problema vero è il similposting (cose simili che vengono messe a getto continuo sulla rete). I grandi numeri rendono impossibile controllare la proliferazione delle battute, stabilire di chi sia l’idea originale, chi abbia copiato chi. Si spara a tutto ciò che si muove sulla cronaca. Muore Andreotti (battute a raffica), Flavia Vento dice una boiata (battute a raffica), affonda una nave (battute a raffica), Schumacher in coma (battute a raffica), episodio boccaccesco di cronaca (battute a raffica).

La vita produce notizie che diventano Link e sui Link si apre compulsivamente il fuoco di battute così come nel Secondo tragico Fantozzi, i cacciatori sparavano sul Perito industriale Carletti detto “Il Leprotto”:

un collettivo autori spara battute a tutto ciò che si muove

un collettivo autori spara battute a tutto ciò che si muove

L’EMORRAGIA CEREBRALE E’ UN ESERCIZIO DI STILE? – Sì, purtroppo lo è. La sindrome del Perito industriale Carletti (sparare/battutizzare a tutto ciò che si muove/succede), porta inevitabilmente a scrivere battute anche sull’emorragia cerebrale che ha colpito Bersani, come se fosse un “esercizio di stile”, usando i soliti 5 o 6 schemi + eventualmente una sventagliata di calembour, ma l’esercizio di stile lo si sarebbe applicato anche a una notizia di gossip o di gastronomia.

E’ capitato che un comico scrivesse una battuta su Bersani (pubblicata con tanto di caption su Facebook). Volevo citarla in questo post perché era simile ad alcuni commenti tra la vergognosa fiumana di insulti e “auguri di morte” piovuti sui social network (la battuta diceva che Bersani era in coma cerebrale da molti anni o qualcosa del genere). Stavo preparando lo stamp della battuta (e dei commenti) quando è stata tolta da FB, poiché stava “attirando” altri insulti mortuari. La stessa pagina del Il Fatto Quotidiano, per esempio, ha dovuto togliere la notizia dell’emorragia per gli stessi motivi.

L’episodio è significativo: chi ha scritto e chi ha preparato e pubblicato la battuta non si è reso conto dell’onda che era già montata contro Bersani (compulsione da Perito industriale Carletti detto “Il Leprotto”: si battutizza tutto ciò che succede). Questa non è satira, è ottusità (o anche mancanza di riflessi). Inoltre il comico che ha prodotto la facezia è uno da personaggi tv e tormentoni, mica uno alla Bill Hicks, cosa mi fai il trasgressivo se poi fai parte della conformista e convenzionale produzione tv che non dà fastidio a nessuno? 

Già, ma per tornare in tema, l’ostilità tra i vari signori della guerra battutara esiste? Si può citare un episodio, raccontabile perché visto da diverse persone e abbastanza noto. E’ successo ai Macchianera Awards 2013 a Rimini, durante un dibattito sulla “satira web”, una di quelle cose noiosissime e autoreferenziali che riabilitano la martellata sui maroni (titolo: “Twitter killed the video stars?” si trova su Youtube ma ve lo sconsiglio vivamente).

Sul palco ci sono stati momenti di tensione tra Stefano Andreoli di Spinoza e Carlo Turati di Kotiomkin (Andreoli lo zittisce in modo sorprendentemente brusco). Normale dialettica? Cose che succedono? Forse. Al di là del gossip che qui non interessa, forse è un piccolo segno che nell’ambiente le tensioni, le rivalità e le antipatie esistono e possono essere fortissime (alla faccia del “siamo tutti amici”). Dopotutto si combatte per conquistare più territori (leggi: numeri).

La cosa deve interessarti, perché tu ci sei in mezzo, caro negro… cioè criceto… cioè spina… cioè cinno… cioè, caro aspirante battutista. Il sistema feudale – battutaro forse ti porterà a esperienze deludenti, alla percezione che tutti i settori della vita civile, anche quello che la dovrebbe criticare, fanno schifo. Potresti arrivare a pensare questo, addirittura.

A meno che tu non sia consapevole del mondo in cui stai per entrare…

(Vai alla terza parte)

Roberto Gavelli, Amministratore di Ananas Blog

23 Risposte a “Satira sul web: territorio felice o guerra tra bande?”

  1. Antonio giugno 19, 2017 a 7:57 am #

    Personalmente mi diverto, non me ne frega niente dei Like , se mi vogliono pubblicare la battuta mi fa piacere altrimenti pace ed amen (condividi). I gruppi di Satira rispecchiano la vita di tutti i giorni , il mondo del lavoro, della scuola e perché no in certi casi la famiglia. Se hai paura di essere usato più di quanto tu non lo faccia con gli altri sei un perdente, hai diritto ad ogni formal rispetto ma nella vita entrerai sempre dalla porta di servizio……tu che ambisci più di ogni altro di entrare da quella principale.

  2. Adrien V. gennaio 10, 2014 a 11:36 am #

    E’ una questione strettamente legata a internet, che ci ha dato la possibilità di sentirci tutti speciali (e perché no, anche di esserlo). Ma è anche una questione che non riguarda solo la comicità (nulla in contrario, ma non mi sento di chiamarla satira quella di cui si sta parlando): se si parla di battutismo compulsivo si dovrebbe parlare anche di giornalismo compulsivo, ma chi siamo noi per dire che c’è troppo giornalismo su internet? E’ a nostra discrezione. Ognuno di noi, di fronte a un articolo scritto coi piedi, senza fonti etc come se ne trovano a secchiate su internet, eviterà la volta successiva di leggere quell’autore o quella testata (a meno che non abbia un blog di osservatorio sul giornalismo online italiano).
    Il fuoco di fila di battute su ogni argomento da parte di collettivi scissi fino a livelli subatomici è un effetto che si crea all’occhio esterno di chi li segue tutti, magari ogni singolo autore ha fatto solo una battuta in una settimana. Io, per dire, non ero nemmeno a conoscenza dell’esistenza stessa di Prugna prima di vedere quel dibattito alla Blogfest, cosa stranissima per me che su Facebook ho centinaia di amici “umoristi da web”, e questo perché evidentemente ho fatto un certo tipo “selezione all’ingresso” volto a escludere chi fa un certo tipo di battute per un certo scopo.
    Poi ovviamente, se in 100 trattano lo stesso argomento, vuol dire che scelgono argomenti banali. Se scelgono argomenti banali e li trattano in modo banale, e lo fanno per cavalcare l’attualità e fare a chi prende più mi piace, beh, sicuramente è più furbo chi da questa cosa almeno ci guadagna.

    • ananasblog gennaio 10, 2014 a 1:18 PM #

      non vorrei che a lungo andare il web faccia crollare il PIL invece di essere una risorsa. Hai ragione, c’è anche il giornalismo web compulsivo (uno scoop ogni mezzora, che poi si rivela inesistente, vedi Huffington Post e simili) che potrebbe andare in crisi assieme a quello dei talk show televisivi, solo che la tv perde utenti, il web ne sta guadagnando, ma se non produce PIL sono cazzi per tutti. L’A

  3. Filippo gennaio 9, 2014 a 2:46 PM #

    E’ una fortuna che questi si facciano la guerra, così non perdono tempo a riempirsi la bocca con la parola Satira.

    Quel giorno a Rimini l’unico che ha detto cose intelligenti è stato lui: http://www.youtube.com/watch?v=wJVAFk0iUC8

    Che Dio vi fulmini!

    • ananasblog gennaio 9, 2014 a 4:01 PM #

      Notare la faccia funerea di De Pirro e Bottura quando ricevono l’informazione che Satirasi fa vera satira. Piano d’ascolto basito sensazionale.
      cdvf
      L’A

    • aiello gennaio 11, 2014 a 12:15 PM #

      e bravo giardina, coraggioso papà della satira internazionale…di cosa parliamo a satiriasi? finita la sbornia per Facebook? Perchè a Louis CK è passata da luglio 🙂

  4. Maury gennaio 9, 2014 a 12:21 PM #

    Ciao Roberto e ciao Ananassi, se ricordi tempo fa abbiamo avuto uno scambio di opinioni con l’amico comune Sergio Silvestri, su tutt’altro argomento. Personalmente sono uno a cui piace confrontarsi con gli altri e sentire pareri diversi, ma non è questo il motivo (o quello di quella volta) per cui ti scrivo, bensì il tema che stai affrontando: i blog e le pagine web di battutari. Mi sono iscritto all’Ananasblog proprio per avere una voce fuori dal coro che veda le varie situazioni satirocomicabarettistiche in modo distaccato.
    Io faccio parte da qualche mese di un gruppo di battutisti, non lo nascondo e non ho nulla di cui vergognarmi per ora, sono in Palestra Kotiomkin, scrivo spesso battute belle, brutte, spesso compulsive, a raffica, sono “un servo della gleba” se vuoi, ma lo faccio per (passami il termine) allenamento, cioè, nei miei monologhi di cabaret non troverai mai una battuta di quelle che faccio in rete, perchè ho tutt’altro stile, considerando che sono agli inizi e quindi un rookie.
    Sono sempre stato un tipo dalla battuta facile, immediata, compulsiva anche molto prima dell’avvento del web, fin da piccolo insomma ironizzavo e commentavo sarcasticamente gli eventi quotidiani o immediati che mi si presentavano.
    Ora continuo a farlo sul web e sinceramente non mi dispiace, la considero proprio una forma di allenamento cerebrale per vedere se ciò che dico o penso funziona a livello comico, più o meno come chi fa la settimana enigmistica per tenersi allenato mentalmente.
    Sinceramente se qualcuno scoppiazza le mie battute per ora non me ne faccio un cruccio, dovesse succedere sistematicamente, faccio sempre in tempo a smettere di postarle.
    Dopo tutta questa premessa, prolissa, che ho fatto, ho una domanda da porti, leggo molto volentieri le tue news essendo appunto iscritto alla newsletter e con questo secondo articolo sulle “bande rivali” di battutisti nel web, ti chiedo: cosa consiglieresti tu da autore e con esperienza a chi come me si ritrova in questa situazione?
    Cioè, è meglio escludersi a priori per evitare di essere carne da macello o continuare con accortezza?
    I tuoi due articoli sono di critica fredda e lucida nei confronti dei blog di questo tipo, ma oltre a mettere in guardia chi ne fa parte (se tutti gli adepti lo leggessero, ma dubito), hai anche dei consigli per dei principianti come me?
    Attendo fiducioso una tua risposta, ti saluto e… continua così perchè io ti leggo.
    Maury Matt

    • ananasblog gennaio 9, 2014 a 12:35 PM #

      Maury Matt ciao.
      Suggerimento: credo che a un certo punto bisogna “andare a vedere le carte”, nel senso che qualsiasi attività che si fa no profit e che comporta una certa quantità di impegno, prima o poi finisce, per esaurimento, per stanchezza, per mancanza di “fondi”. Come ho scritto in un post precedente, anche Ananas a un certo punto chiuderà o cambierà “format” senza trascinarsi troppo in avanti. Anche sulla satira web bisogna prima o poi andare a vedere quali siano gli obiettivi. Dove si vuole andare a parare? L’enorme movimento che si crea serve solo a generare “visualizzazioni” per Google, Facebook, Istagram, Youtube, eccetera? Solo in quel caso sarebbe già un fallimento completo. Se fossero solo pochi autori a monetizzare senza dire niente agli altri, sarebbe una truffa (visto che TUTTI sbandierano il no profit). Insomma, Internet o è una risorsa oppure provoca “miseria” per tutti e guadagni stellari per pochi. Bisogna che ognuno si chiarisca i propri obiettivi e li metta sul tavolo (vale per le persone, vale per i collettivi). L’A

      • Maury gennaio 9, 2014 a 12:53 PM #

        …credo manchi parte del testo, dopo la frase (vale per le persone, vale per i collettivi). L’A…
        non c’è più nulla, o forse era finito, sorry.

        • ananasblog gennaio 9, 2014 a 1:08 PM #

          era finito, ma si può spiegare meglio: usciamo dall’ipocrisia del “gruppo di amici che scrive senza pretese”, ognuno chiarisca i suo veri obiettivi (a se stesso) e se possibile li dichiari pubblicamente. Speri di fare i “grandi numeri” per aprire un domino e poi farci sopra la raccolta pubblicitaria? Speri di farti notare così ti chiamano come autore televisivo? Speri che Zelig o Colorado si decidano a coinvolgere un collettivo di battutisti? (Ma credo non lo faranno mai) Sono cose legittime, allora perché non chiarirle? Per una battuta copiata c’è gente che va fuori di testa, è un’attività seria. L’A

          • Maury gennaio 9, 2014 a 1:16 PM #

            Chiarissimo, grazie Roberto, un saluto.

  5. Andrea gennaio 9, 2014 a 11:03 am #

    proprio perché di mestiere faccio il comico, evito accuratamente non solo di partecipare a questi siti (mi vieni a vedere sul palco, se vuoi, e sui siti non si sentirà certo la mia mancanza), ma addirittura di leggerli (che se no, troppa roba, poi mi inaridisco io: tanto il mio stile ce l’ho, le idee pure, se voglio divertirmi vado a vedermi un live, non mi masturbo davanti al pc)

    saluti.

    • montales gennaio 15, 2014 a 8:54 PM #

      Ciao Ananas, ho seguito già la prima puntata con interesse. Scrivevi in un modo che dava da pensare che avessi fonti sicure. Finché nella seconda mi sono trovato citato a sproposito, col risultato che adesso mi viene da mettere in dubbio anche il resto. Mi presento, sono Montales, un cazzo di nessuno che ogni tanto scrive qualche battuta apprezzata. Non è vero che ho lasciato Spinoza per dissapori con Andreoli.
      E’ vero che ho iniziato a scrivere anche su Kotiomkin (ovviamente, non le stesse battute). Quando ne sono diventato un membro dello staff ho smesso di scrivere su Spinoza per correttezza. Ora non sono più un loro “staffer”, e sono tornato a scrivere su Spinoza. Tutto qui.
      Saluti

      • ananasblog gennaio 15, 2014 a 9:43 PM #

        Ciao, grazie della precisazione. Correggo eventuali imprecisioni nel post. Come immaginerai, nella vita non esistono fonti sicure ;). L’A

      • LVIX gennaio 16, 2014 a 3:21 am #

        Allora già che ci sono faccio una precisazione pure io. Mi fa troppo ridere che dopo aver spiegato per filo e per segno la sequenza dei miei molteplici ban, tu scriva che me ne sono andata da Spinoza in qualità di “scontenta di Andreoli”. Non è che me ne sono andata: è che non riesco proprio a rientrarci. Ridissimo. Ogni volta che vengo sbannata ci rientro (ci rientravo) più che volentieri a cercare nuovi estimatori del sadomaso verbale. Questo sia che stessi scrivendo anche per Prugna, Kotiomkin o Labbufala. Io non credo alle fazioni in lotta. Le trovo limitanti. La mia immensa generosità mi porta a credere che si possa dire una buona parola a tutti in qualsiasi gruppo, anche contemporaneamente.

        LVIX

        • LVIX gennaio 16, 2014 a 3:24 am #

          (Credevo di essere loggata con il nome nei commenti. Chiedo all’amministratore di mettere nome e firma al mio commento. Grazie :))

          LVIX

        • ananasblog gennaio 16, 2014 a 10:08 am #

          Ciao, scusa, ma sei stata bannata fino al 2014 compreso? cioè che scade il 31 dicembre 2014? Forse non ho capito bene. L’A

          • LVIX gennaio 16, 2014 a 6:07 PM #

            A vita. (Non so se mia o loro). 😀

            “Sei stato permanentemente bannato da questa board.
            Contatta un amministratore per maggiori informazioni.
            Questo ban è riferito al tuo nome utente”.

            • ananasblog gennaio 16, 2014 a 7:22 PM #

              Urca… Ma sulla cosiddetta “Allegra gogna spinoziana” non c’è scritto, dev’essere ancora notificato o non è che sia obbligatorio scriverlo? L’A

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