Zelig organizza il Premio di Comicità dedicato alla memoria di Gianni Palladino, importante figura storica di attore e comedian, a 5 anni dalla scomparsa (qui il link dove si può anche scaricare il bando di concorso). La figura di Gianni Palladino è legata ad alcuni progetti leggendari della scena milanese come “Comedians” che fu portata in scena nel 1985/86 su testo di Trevor Griffiths, dalla Compagnia del Teatro dell’Elfo, per la regia di Gabriele Salvatores (leggi qui dal sito di Claudio Bisio):
“E’ la storia di sei aspiranti comici che frequentano un corso serale tenuto da un vecchio attore, sei poveracci ciascuno con le proprie paure, le proprie delusioni, un proprio lavoro «normale» da cui spera di affrancarsi. Griffiths li coglie nel momento in cui l’impresario di una rete televisiva li sottopone a un esame di selezione.”… “il primo atto mostra la preparazione, il secondo i provini veri e propri, il terzo quanto accade dopo. Perché l’impresario è un antico nemico del comico che li ha istruiti, e i suoi gusti sono all’opposto: così, come nella vita, c’è chi tradisce gli insegnamenti del maestro per adattarsi alle circostanze, chi gli resta fedele anche a costo di vedersi scartato, chi vince e chi perde e chi non sa di avere vinto o perso.”
Da “Comedians” nacque il film “Kamikazen – Ultima notte a Milano” (vedi Wikipedia), sempre per la regia di Gabriele Salvatores e i dialoghi scritti da Gino & Michele, in cui oltre a Palladino figuravano Claudio Bisio, Paolo Rossi, Bebo Storti, Silvio Orlando, Gigio Alberti, Diego Abatantuono, Renato Sarti… Ripensando a quell’epoca si viene assaliti dai morsi della nostalgia.

il grande Gianni Palladino
Il Concorso è riservato a “… gruppi di comici, con un numero minimo di quattro (4) componenti, che propongono uno sketch corale originale e inedito, registrato in video in qualità HD Ready (720px) della durata da un minimo di cinque (5) a un massimo di otto (8) minuti. I componenti del gruppo devono avere compiuto diciotto (18) anni.” Tempo massimo per inviare la domanda di partecipazione: 15 marzo 2014.
La finale si terrà presso… “il Teatro Elfo/Puccini di Milano nel mese di maggio 2014, nella data che la direzione artistica provvederà a comunicare ai selezionati. La giuria sarà composta da Gigio Alberti, Claudio Bisio, Antonio Catania, Elio De Capitani, Gino e Michele, Silvio Orlando, Gabriele Salvatores, Renato Sarti, Bebo Storti.” Vale a dire il gruppo e il luogo in cui nacquero Comedians e Kamikazen.
Forse l’operazione nasce da una forma di nostalgia per il passato; per quando Milano non si faceva dettare la comicità dall’ufficio marketing Mediaset (stai nei 3 minuti, fai il personaggino, fai il tormentone), in cui era ancora forte la voglia stralunata e un po’ borderline di sognare. Forse la nostalgia un giorno prevarrà e torneremo a vedere un po’ di roba decente, forse addirittura torneremo a raccontare la realtà che ci circonda.
Il gruppo vincitore si aggiudicherà una puntata a Zelig Tv (il secondo e terzo premio verranno comunicati in seguito). Come premio non è un granché, visto che il concorso si rifà a persone (Palladino) e a progetti (Comedians e Kamikazen) che rappresentavano chi è fuori dal circuito Televisivo. E poi, se trovi qualcuno valido, gli fai fare anche 5 o 6 puntate, mica solo una (insomma, un congruo assegno sarebbe l’ideale).
In attesa di vedere un cambio di tendenza (Zelig è l’unica che potrebbe, volendo, Colorado e Made in Sud sono sdraiati senza speranza sulla comicità commerciale ripetitiva), notiamo come si nasca incendiari e poi si diventi pompieri:
“Sei comici dilettanti e disperati vengono chiamati dal loro agente, almeno altrettanto dilettante e disperato, per una serata: ridotto sul lastrico dal proprio vizio di puntare sulle corse ippiche, il manager inventa una storia che convince i comici a pagare per recitare. L’idea è irresistibile: tra il pubblico dello squallido night club dove avrà luogo lo spettacolo sarà presente un incaricato di Drive in, la più celebre trasmissione televisiva di cabaret dell’epoca, in cerca di nuovi talenti da portare sul piccolo schermo. I sei avranno 24 ore – scandite scena per scena insieme alla temperatura canicolare – per preparare i numeri, i migliori della loro vita, per sperare di sfondare e dare finalmente una svolta alle loro vite insofferenti.”
Questa è la trama di Kamikazen, scritto da Gino e Michele, poi “diventati” quel “mondo” che avevano inteso criticare. Allo stesso modo, nella presentazione del concorso, Giancarlo Bozzo, un tempo fautore di sottoscrizioni per i comici in difficoltà, cerca con un poco credibile salto logico di far passare i Laboratori di Cabaret (fucine di comicità televisiva un tot al chilo) come la continuazione dello spirito di Comedians.
Ma questo succede adesso. E la nostalgia per il passato induce a guardare il cielo notturno e a chiedersi se torneremo, un giorno, a sognare.
Ananas Blog
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C’era gente che allora come oggi che lavora nel settore, cerca nonostante le difficoltà di coltivare la passione per il cabaret http://www.youtube.com/watch?v=p1XVcr5wb1k
Anziché cabaret quando è che si comincerà a fare stand-up comedy?!
Per il momento non si vede nulla all’orizzonte. L’A
Bè… noi a Torino ci stiamo provando.
Da poco, ma ci stiamo provando.
https://www.facebook.com/events/512043295561157/
interessante, parliamone. Il pericolo principale è sempre però la vicinanza al mainstream farlocco televisivo (oggi vado a fare lo stand up, domani mi vesto da nutria per i provini di Colorado). L’A
Bene o male da lí ci siamo passati tutti…
È la maledizione che ci rende tutti poco credibili. Ci vorrebbe quacuno che ci rottami tutti. L’A