… cosa aspettate ad agire?

11 Lug
La desertificazione era prevedibile (dal sito di immagini gratuite Pixabay.com)

La desertificazione era prevedibile (dal sito di immagini gratuite Pixabay.com)

Ricevo l’ennesima lamentazione sul lavoro che non c’è. Assisto all’ennesima lamentazione pubblica sul lavoro che non c’è. Vengo a conoscenza dell’ennesima situazione precaria o disperata, anche (o soprattutto) per il lavoro che cala sempre di più.

“Ci sono poche serate” è il succo del discorso, anche se c’è poco in generale. Ma le serate sono il motore di tutto. Alla fine si va in televisione per quello, no? Sono la benzina nel motore del comico.

Rispondo, commento, considero che l’attuale situazione era facilmente prevedibile già quattro anni fa, in pieno delirio comico cabarettistico. Aggiungo che certe situazioni sono state anticipate da Ananas Blog, scritte, analizzate, alla nausea. E’ innegabile, sono cose risapute, non c’è alcun compiacimento. Manco l’antipatia del “Io l’avevo detto”.

Però adesso la domanda è una sola: cosa aspettate a fare qualcosa? Ad associarvi, a proporre soluzioni a cercare di contare qualcosa? In situazioni simili io andrei fuori di testa, combatterei, tenterei di smuovere il mondo (detto da uno che questo mondo almeno un po’ l’ha ribaltato).

Ci sono state occasioni sprecate. La prima è anche la più imperdonabile, Capitò quando il comico diventò una star televisiva e raggiunse una popolarità impensata. Era quello il momento di “passare all’incasso”, di prendere il controllo dell’ambiente, di diventare “soggetto”. Nonostante il potere raggiunto i comici andarono a essere “oggetti”, pronto a essere  sommersi dalla montante marea cabarettistica che metteva tutti sullo stesso piano, tutti in posizione passiva, tutti “oggetti”.

Ognuno ha pensato che se fosse stato il più passivo possibile (politicamente) il sistema lo avrebbe premiato. Si trattava solo di aspettare. La ruota girava e si sarebbe fermata di nuovo su di lui.

Beh, non è andata così.

Ma le domande rimangono sempre quelle: cosa deve ancora succedere prima che vi muoviate? Cosa cazzo aspettate a fare qualcosa?

Roberto Gavelli Amministratore di Ananas Blog (Long May You Run)

9 Risposte a “… cosa aspettate ad agire?”

  1. Anonimo agosto 6, 2014 a 1:30 PM #

    Con la Crisi economica che sta attraversando il nostro Paese, molti bravi comici non trovano lavoro nemmeno in questo periodo estivo, mentre per i “soliti” si lavora anche troppo, guadagnando in modo fin troppo esagerato, solo perché sponsorizzati dalla RAI (con i soldi di tutti gli Italiani), da Siani e De Laurentiis. Infatti, tutte queste persone stanno comprando casa, si stanno sposando e si stanno arricchendo con il doppio lavoro, e non per la loro bravura, perché non fanno altro che ripetere sempre le stesse cose dette da anni (alla faccia di tutte le persone che sono state licenziate oppure che non arrivano a fine mese) .
    Non si vergognano neanche un pochino, ma sono diventati tanto tronfi (cioè pieni di sé, arroganti e superbi) e buffoni che sono convinti di essere diventati delle grandi stars (avendo le spalle forti grazie all’aiuto di persone di potere).
    Sui social network vi sembra normale che chi ha migliaia di “mi piace” nei post commentano pochissime persone, per lo più amici e parenti?
    Siete RIDICOLI!
    In ITALIA adesso non esiste la meritocrazia, ma si spera che prima o poi un giorno le cose cambieranno, e che emergerà un solo comico bravissimo, che si distinguerà da tutta questa massa di persone tutte uguali e prive di talento.

  2. Anonimo luglio 21, 2014 a 12:23 am #

    De Laurentiis è dal 2012 che al ritiro del Calcio Napoli a Dimaro fa venire alcuni comici di Made in Sud (da quando è riuscito a farli andare in onda su RAI DUE, e c’è riuscito anche quest’anno!) e stasera ha detto “…STIAMO LAVORANDO PER TRASFORMARE QUESTI COMICI IN ATTORI…”.
    E’ Lui che sta lavorando con i suoi collaboratori per loro? Quindi, perché la RAI Televisione di Stato Italiana pagata con i nostri soldi del Canone, gli permette di mandarli in onda per ottenere quello che vuole lui?
    Com’è possibile che lo Stato non dice nulla e continua a fargli fare tutto quello che vuole in RAI?
    Si è comprato il Calcio Napoli, ma non vuole ristrutturare il San Paolo che potrebbe crollare addosso ai Tifosi Napoletani (ma ristruttura la zona VIPS), impone in RAI i suoi “comici/attori”, anche se ci hanno SFASTERIATO con le loro battute demenziali sempre uguali da anni (tranne qualche eccezione).
    Ormai per essere dei “comici” basta avere le giuste “conoscenze” e chi è un Comico veramente bravo e le conoscenze altolocate in ce le ha, rimane nei piccoli teatri a lavorare sodo con la speranza che qualcosa cambi.. ma ciò poteva accadere solo anni fa.
    Un esempio è Massimo Troisi con la Smorfia. Infatti nel 1978, dopo tre mesi trascorsi a Roma per esibirsi in piccoli locali, il gruppo fu notato da Bruno Voglino e Mario Pogliotti, due funzionari della RAI. Successivamente il trio fu sottoposto ad alcuni “ESAMI” da Enzo Trapani e da Giancarlo Magalli, rispettivamente regista e autore dei testi del programma televisivo e solo dopo furono scelti per il programma NON STOP, che andò in onda solo 2 anni. Eppure bastò poco tempo per decretare Troisi un genio della comicità partenopea.
    Ancora per quanti anni, invece, dovremmo sorbirci i “comici/attori” di De Laurentiis, visto che, nonostante la grandissima pubblicità in tv e le feste con la squadra del Napoli, non “decollano”?
    E’ uno schifo!!!!

  3. Anonimo luglio 17, 2014 a 9:03 am #

    La cosa assurda è che tutti i Comuni d’Italia sono al collasso per la crisi economica, ma in Campania, dove non vi sono nemmeno i soldi per mettere in sicurezza i palazzi antichi e nei paesi i borghi antichi, che stanno letteralmente crollando addosso ai cittadini con feriti e recentemente anche un morto, poi si vede che per le Sagre pagano molto molto bene questi comici solo perché sono stati visti in TV, e che lo fanno per hobby.
    Perché non fare delle serate di beneficenza per aiutare i propri concittadini in difficoltà oppure ristrutturare un edificio, invece di darli a chi il lavoro lo ha già?
    E lo stesso vale per la RAI (con i NOSTRI soldi del CANONE) che continua a mandare in onda sempre lo stesso programma da anni (brutta copia di Zelig) senza rinnovarsi, e dare anche ad altri comici più bravi e giovani la possibilità di potersi esibire, senza dover necessariamente far parte di un certo laboratorio…

  4. Anonimo luglio 17, 2014 a 7:52 am #

    Conosco diversi comici a Napoli che hanno un ottimo lavoro in Banca e Statale ed in più, grazie alla TV, tutte le sere guadagnano quasi quanto uno stipendio mensile (è chiaro che parlo di alcuni e non di tutti in assoluto).
    In realtà dicono di non voler lasciare il SUD e voler lavorare al SUD per non “emigrare” a Milano (neanche parlassero dell’Australia oppure dell’America), perché LORO il lavoro a Napoli già ce l’hanno la mattina, per cui è “comodo” la sera spostarsi in Campania nei vari locali e guadagnare tanto.
    I veri Comici che non vanno in TV e che fanno teatro ect, non sono tutelati affatto!
    Bisognerebbe che vi sia un ALBO professionale a cui si possano iscrivere pagando tutte le tasse (INPS ASSICURAZIONE ECT) dopo aver dimostrato, prima nei villaggi e poi nei teatri, quanto valgono, e solo dopo mandare in TELEVISIONE SOLO i comici BRAVI che hanno deciso di farlo per MESTIERE e NON per HOBBY.

  5. cucciolo luglio 12, 2014 a 2:05 PM #

    [ROT] (running off topic) Oggi al tg5 delle13 servizio su Charlie Caplin, con il contributo di Verdone e altri comici/attori di successo (?).La chiusura è stata di Paolo Ruffini, comico di successo “onorario” a tutti gli effetti, a questo punto!

    • ananasblog luglio 12, 2014 a 2:40 PM #

      La prossima puntata di Voyager propongo sia dedicata al mistero di Paolo Ruffini, medio man che forze misteriose cercano di spingere come genio. In coda alla puntata intervista a Paolo Ruffini. L’A

  6. Anonimo luglio 11, 2014 a 11:46 am #

    Su questo sei in errore caro amministratore. E’ cambiata la geografia del comico e le sue intenzioni: non si fa più televisione per fare poi serate, si fa televisione e basta, per apparire e infatti tutti hanno un altro lavoro e questo del comico è diventato l’hobby più autoreferenziale del mondo, un hobby che ti gonfia l’ego per bullarti con i tuoi amici/colleghi d’ufficio. Nota bene, quelli che fanno questo mestiere (lo allargo al mondo dello spettacolo) raramente vanno in TV, non hanno tempo per ca***te, stanno a casa a vendere e vendersi. Un esempio? I vari Talent quest’estate sono impazziti ad andare in giro a festival a raccattare sprovveduti per un passaggio in TV (gratis). La risposta dei molti è picche! e questi vanno in fibrillazione.

    • ananasblog luglio 11, 2014 a 11:58 am #

      E’ un commento questo che sostiene anche cose giuste, ma contiene un grave errore: non è tutto così, anzi è più vero il contrario. La carenza di lavoro è sentita profondamente, la gente si lamenta davvero, una categoria comica esiste e percepisce che le cose vadano male. Anzi, l’obiettivo della tv adesso è meno forte. In anni passati dava una tale visibilità che la gente ci moriva davvero dietro. L’A

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