Sono passati pochi anni eppure sembra che un’epoca sia tramontata del tutto. Uno dei riti più bizzarri non solo dell’ambiente comico, ma dell’intero mondo dello spettacolo, non c’è più. Stiamo parlando dei provini televisivi di maggio/giugno di Zelig presso viale Monza 140. Resta qualche residuo, molto meno appetibile. Ma quel rito che cos’è stato davvero? Tante cose:
Un viaggio della speranza, col miraggio del “botto televisivo”.
Un carnaio umano che terminava oltre l’una di notte con 30 e passa comici a serata, per più serate.
Un sistema efficace di condizionamento e di lavaggio del cervello, in cui ognuno doveva piegarsi a ottusi criteri televisivi.
Un metodo per stabilire chi comandava e per indurre l’atteggiamento umile/sottomesso. Continua a leggere