Va segnalato il gruppo di Facebook “Zelig tanto tempo fa…” (Vedi qui) dedicato a ciò che è stato Zelig, alla sua storia per certi versi gloriosa. Serve a ricordarci il passato. Sul web esiste una vasta letteratura sul lato oscuro zelighiano a opera di questo blog, con decine e decine di post ben indicizzati nei motori di ricerca. Recentemente proprio su Facebook alcuni comici hanno manifestato soddisfazione alla notizia della scomparsa di Zelig dai palinsesti Mediaset (leggi qua). Questa pagina serve a riequilibrare un po’ le cose.
Zelig tanto tempo fa… è amministrata da Giancarlo Bozzo il mitico Direttore Artistico di viale Monza 140. Il quale in un post (data 13 agosto 2015) ci ricorda che “Non viviamo di e nel passato ma occupiamo il presente e il futuro!!!”. Qua e là, infatti, emerge la voglia, la speranza di fare cose nuove, di rimettersi in gioco, di sperimentare o di riprendere in mano cose passate. La foto qui sotto, invece, è un frame di una sitcom mai realizzata, che si sarebbe dovuta intitolare “Il derby era un’altra cosa”, un caso di profezia che si è auto avverata? 😉
Tra le tante spicca una foto di gruppo che rappresenta davvero un dream team comico artistico, tra cui: Elio e le Storie Tese, Aldo Giovanni e Giacomo, Paolo Rossi, Gianni Palladino, Francesco Baccini, Luciana Littizzetto, Antonio Cornacchione, eccetera, mischiati fraternamente alla futura dirigenza televisiva. La foto postata da Davide Luca Civaschi, porta la frase: “Tempi meravigliosi. Un luogo di ritrovo di artisti di ogni tendenza. Tanti sogni e speranze”.
I sogni poi hanno fatto posto alla disillusione. La brigata cabarettista, il gruppo di amici creativi e innovatori è stato sostituito da uno sfruttamento televisivo e commerciale talvolta selvaggio. Zelig locale (di cui Giancarlo Bozzo era l’anima) è sfociato in Bananas agenzia (di cui l’anima sono stati Gino e Michele). Le due cose sono successe ed è sbagliato fingere che ce ne sia stata solo una. Non dobbiamo dimenticarcelo mai ogni volta che tentiamo un’operazione nostalgia o un’analisi critica. C’era comunicazione (quindi gruppo, scambio di idee, attenzione al lato umano) poi è arrivata la non comunicazione (“non ti darò mai risposte, devi produrre sketch televisivi”, quindi indifferenza all’aspetto umano).

Milani è un grande ma non è televisivo?
Così Giancarlo Bozzo è un personaggio duale. Ha vissuto pienamente sia la fase “bohemien” che quella televisivo affaristica. La foto qui a sinistra è un simbolo: Bozzo (dalla parte del comico) afferma che Maurizio Milani è il suo idolo assoluto. Bozzo (burocrate televisivo) non sembra aver protestato troppo per l’emarginazione televisiva zelighiana di Milani (la sua ultima apparizione risale al 1999, in “facciamo cabaret”, poi il vuoto).
Bozzo è stato sia l’amicone dei comici, appassionato, assiduo e pieno di empatia che il gelido burocrate privo di empatia, l’artefice maggiore di quel sistema dei laboratori che ha fatto i suoi bei danni alla comicità italiana. Sulla dualità c’è un bellissimo post satirico di Ananas in cui vengono “messi i sottotitoli” ad alcune dichiarazioni di Bozzo (leggi qui).
Ora, scongiurando il pericolo che quella zelighiana sia stata solo una storia gloriosa o affaristica, ricordiamo che alcuni aspetti del “lato oscuro” sono ancora attivi. Capita (due settimane fa) di raccogliere l’ennesima storia del comico che è lì da 10 anni, non ha ancora ricevuto risposte, viene convinto a partecipare all’ennesimo laboratorio, all’ennesima serata in presenza del direttore artistico, il quale non gli dà ancora una risposta definitiva incitandolo (tra le righe) a tornare a farsi sfruttare.
Ma non è il caso di polemizzare in eccesso. Anzi, raccogliamo il motto “Non viviamo di e nel passato ma occupiamo il presente e il futuro!!!”, proponendo qualche cambio di politica comica:
A) aprire alla trasparenza dando risposte chiare a tutti.
B) avviare progetti condivisi e ben definiti con la partecipazione attiva di comici e autori andando oltre la formula del laboratorio (e del finto provino).
C) calcolare dove ci sia stato sfruttamento palese e rimborsare prendendo dalle “riserve auree”.
Così anche la nostalgia avrebbe un senso e potremmo proiettarci nel futuro.
Ananas Blog
Zelig Circus 2015 con i conduttori quelli delle new entry sono, Gigi Proietti e Virginia Raffaele e con i comici quelli delle new entry, le guest star confermate e i rientri sono, Lillo e Greg, Max Giusti, Dario Vergassola, Maurizio Crozza, Giorgio Panariello, Corrado Guzzanti e molti altri ancora e con le musiche nella sigla del cantante quello della new entry, Fiorello che arriva da qualche giorno della settimana di ottobre 2015 con qualche orario di sera perché dopo Canale 5 si trasloca su Comedy Central, il canale 115 di Sky.
Adesso che il suffle si è sgonfiato salta fuori la pagina nostalgia promossa dallo stesso personaggio de “si stava meglio quando si stava peggio ma ho guadagnato meglio quando voi siete stati peggio”. Un Giano bifronte con un occhio al passato sinistroso bohémien e l’altro a contare i danè. Faceva più bella figura a rinnegare tutto e confermare che la scelta fatta è stata la migliore per tutti…loro.
La nostalgia ci può stare, l’importante è che non venga usata per ciulare nel manico. Per esempio: cosa organizzi una serata di lettura testi di Maurizio Milani? Dagli delle serate pagate bene, braccino corto!!! L’A
Parlare di qualità della comicità dopo l’ultima edizione zelig è come parlare di salari equi agli operai con il Rolex sopra il polsino. Ops mi ricorda qualcuno…
Adesso mi chiedo cosa faranno i comici che hanno fatto solo zelig?e se non dovesse ripartire?
la vita continua, anche senza di teeeeeee
Gin e l’amico Michele Frizz, al tempo de: “siam tutti compagni” Ci avevano già le mani sulla torta e per tutti i comici l’era propri un laurà de ciula.
Sarebbe bello raccontarsi aneddoti vintage del vecchio laurà de ciula. L’A
sembra la scena finale di “Shining”, quando inquadrano la foto. Presente e passato accomunati sempre dalle stesse facce,le tessere di un mosaico, chi non è mai invecchiato, chi era vecchio/a già allora. Critici verso il sistema capitalista, o semplicemente invidiosi, tanto che piu’ di qualcuno ora c’ha l’immobiliare. In fondo “La Coop sei tu, chi può darti di piu’?” Berlusconi, ad esempio. Altrimenti tocca arrangiarsi, per campà, tipo Forrest un po’ Gump http://www.32red.it/
Gino e Michele hanno sempre fatto loro la programmazione anche ai tempi del palchetto con etternit di sfondo. Giancarlo dava via i panini mi pare… nostalgia di che? Delle birre?
Versione troppo in negativo (la leggenda del barista sulla Martesana) insomma il Gianca è uno che si è speso. Ops, c’era una parete contenente amianto? L’A
Chi c’era, sa.
Wow, non pensavo che il Civas avesse queste foto 🙂
avranno anche un valore…