Questo post parla dei cachet a puntata di Colorado (e non solo), però usando la formula del sentito dire. Il tema è così privato che nessuno ha voglia di andare in giro a chiedere ai comici “quanto prendevi, eh? Quanto prendeva il tuo collega, eeeh?”. Evitiamo lo scoop di serie zeta e andiamo più sul pezzo di costume. Nonostante ciò, il sentito dire determina una certa tendenza. L’unica volta in cui il tema fu trattato pubblicamente fu quando il giornalista Roberto Alessi annunciò in tv che il cachet a puntata di Belen Rodriguez era passato da 18.000 euro a 6.000 (leggi qui). Si sa anche che il cachet medio coloradiano (diciamo la fascia tra i 1.000 e i 500 euro (indicativamente la media dei 650 lordi) è bloccato da 4 o 5 anni (curioso proprio come gli stipendi della pubblica amministrazione nello stesso periodo).
La voce secondo cui agli esordienti della nuova edizione di Colorado sia stato proposto un cachet di 250 euro (ascoltata pigramente qua e là) è un po’ il motore di questo post. Se fosse vero, sarebbe una cifra scandalosamente bassa, da canale del digitale terrestre o satellitare (sai ci sono pochi soldi, 250 euro lordi di rimborso spese, però se il format avrà successo…). A dire il vero qualsiasi cifra al di sotto dei 1.000 euro lordi è assolutamente bassa. Con poche centinaia di euro netti non ammortizzi neanche l’impegno profuso, il tempo, le trasferte, i provini, lo sbattimento soprattutto se… Nel mondo cabarettistico televisivo, infatti, c’è stata l’usanza di tenere un po’ di comici impegnati per un anno, opzionati per un certo numero di puntate, tenuti in attesa delle convocazioni, poi chiamati solo per 2 o 3 puntate (magari sfasate tipo: la terza, la quarta e poi l’undicesima), arrivati a fine stagione stanchi, amareggiati e sostanzialmente “bruciati”. Questo è stato fatto un sacco di volte con variazioni minime.
Al contrario, la fascia di comici sui 1.000/650 euro lordi che era nel cast fisso, poteva (e può) sommare a fine stagione uno stipendio part time. Buttalo via. Un po’ di serate, un po’ di indotto, l’estate in cui comunque si lavora e l’abisso dei problemi economici si è allontanato almeno per un anno. Era ed è una specie di reddito minimo garantito. Al contrario la fascia alta, i vip, i senatori dovrebbero andare sulle diverse migliaia di euro a puntata (Facciamo un tetto di 5000?) con le punte più alte relegate forse più agli anni d’oro (si dice di un 10/15.000 euro a puntata per i Fichi d’India quando, comunque, diedero un grande impulso ai momenti di maggiore successo di Colorado).
Invece scendere sotto certe cifre porta direttamente al dopolavoro, all’impegno in perdita, a una specie di open- mic (in cui come scambio, in senso metaforico, ti puoi “bere un paio di birre” ed essere contento di essere “salito su un palco”). Diventa una specie di Talent, in cui non c’è cachet, ti pagano l’albergo, però vai in tv e chissà che uno non ti noti.
Certo, se ci fosse stata un po’ di organizzazione corporativa si sarebbe potuto ragionare di cachet minimo. Per stare nel professionismo. Per tenere fuori dal dopolavoro più gente possibile. Almeno per un altro anno, invece… Sono gli effetti del “40 comici a trasmissione” baby.
Ananas Blog
facciamo 1000 euro lordi minimi a puntata……….. 😉
I comici pagati poco ci sono sempre stati: nel 2009 i Gem Boy (alla loro prima partecipazione) hanno detto (parola loro) che prendevano 400€ (forse anche qualcosa meno) a puntata come rimborso spese, nonostante fossero già conosciuti e avessero appena avuto un successo fenomenale con “Fatalità” e “Potter fesso”