
Dove corri uomo? Perché corri così? dal sito di immagini gratuite Pixabay.com
Perché corri così? Non ho capito bene cos’hai detto. Cioè: l’ho capito perché conosco il testo, ma uno del pubblico che ti ascolti non è che capirebbe granché. Sei andato subito al dunque, okay, ma troppo in fretta.
Ah… ti hanno detto di cominciare così. Chi te l’ha detto?… Adalberto. Ho capito. Quello del Laboratorio di Pizzighettone D’Adda. Adalberto ha detto che ci vuole una battuta ogni 15 secondi. Capisco… Ma tu devi parlare dei tuoi problemi di figlio di genitori francesi cresciuto in Basilicata, un minimo di discorso introduttivo ci vorrà, no?… Sei d’accordo?
Sei d’accordo, bene… Scusa un attimo, ma la battuta: “Sono francese, ma cresciuto nel sud Italia. A scuola tutti mi prendevano in giro, perché il caciocavallo lo chiamavo fromage cheval”… Fammi capire una cosa: a scuola tutti ti prendevano in giro?… No, eri perfettamente integrato. E caciocavallo lo chiamavi fromage cheval?… No, l’hai sempre chiamato col suo nome.
Allora cosa c’entra?… Ah, te l’ha suggerito Alfonso, del laboratorio di Garlasco… Ha detto che così rompevi il ghiaccio e creavi simpatia con un gioco di parole che capiscono tutti. Okay… Cioè, okay un corno: se dici cose surreali poi la gente non è che ti segua più. Elenchi una serie di battute che potrebbe dire chiunque altro. Non è roba tua, non ti appartiene.
Ecco, per esempio, non dovevi parlare di quell’episodio che ti è successo quando avevi 15 anni?… Sì quello del parroco bipolare che ti ha fatto venire paura della messa… Era divertente, no? Tu da giovane, il rapporto con la religione e la fobia per la messa: una cosa assurda, ma che è capitata proprio a te, che fa parte del tuo essere.
Problemi di memoria? Hai saltato un passaggio?… Ah, te l’ha detto Gianmaria, quello del laboratorio del Lago D’Orta, di toglierlo. E perché?… Perché era troppo lungo, durava 2 minuti e in un pezzo da 3 minuti 2 minuti sono un tempo enorme… Urca, ma non eravamo d’accordo di scrivere uno spettacolo completo di un’ora?… Gianmaria ti ha detto che se non rientravi nei 3 minuti non salivi sul palco?… Quella sera c’erano anche i provini tv e non potevi consumare tutto il pezzo usando quell’aneddoto che, per inciso, è bellissimo e dà un senso a tutta la tua comicità.
In tre minuti ci stanno 12 battute, una ogni 15 secondi, ha detto Gianmaria, ribadendo ciò che hanno detto anche Alfonso e Adalberto.
Capisco… ah, però l’aneddoto l’hai salvato! Benissimo! Bravo… Cosa vuol dire “l’ho zippato?”… Ah… su suggerimento di Paolone, il vice di Gianmaria, l’hai ridotto a una battuta!… Ma non detta da te… da tuo cugino… e al posto del parroco c’era Mick Jagger che diceva messa… perché secondo lui faceva più ridere… Ha fatto ridere poi?… No, ovvio. Gelo assoluto del pubblico davanti a tuo cugino che prende la comunione da Mick Jagger.
Comunque posso capire… anzi: adesso, solo adesso, ho capito tutto!
Dove corri uomo? Dove corri donna?
Perché correte così?
Dove state andando?
Dove state correndo?
Forse verso il nulla?
Capisco…
Ananas Blog (Throw down like a barricade)
…fromage cheval… ma porcoddue…..
Devo dire che il pezzo di oggi è molto carino. Ribadisce ancora una volta che il comico è un’isola. Individuale e personale. Che sa cosa scrivere. Che sa vosa dire. Senza farsi fuorviare, ne influenzare. Ascolta il suggerimento ed il consiglio, ma è ben conscio di ciò che su di lui funziona e cosa no