
per il momento segnale non pervenuto
Mercoledì 27 gennaio 2016 è stata registrata la prima puntata del talent comico Eccezionale Veramente (di cui si parla qui). Per capire bene come sia occorre aspettare la messa in onda prevista per i primi di marzo. Infatti sul programma vige un patto di segretezza assoluto e spezzarlo potrebbe avere anche conseguenze legali (chi lo sa). Il motivo della segretezza sembra ovvio: qualcuno potrebbe spoilerare i risultati della gara e bruciare la sorpresa. I più complottisti possono sbizzarrirsi dicendo che è una gara farlocca di cui ci si vergogna profondamente, piena di magheggi, meno se ne parla meglio è. Da qui la segretezza (dicono i complottisti).
Sulla stessa operazione sorgono tante domande. E’ un flop annunciato, come ipotizzano molti? Oppure è qualcosa che per il rotto della cuffia riuscirà a portare a casa il risultato? Nella mente è difficile immaginare qualcosa di meno interessante e rimasticato, ma poi vai a sapere, magari su La7 se fai un 4% di share stappano lo champagne. Si salverà col montaggio? Oppure sarà il montaggio coi suoi tagli incongruenti ad ammazzarlo definitivamente? L’impatto del talent avrà ripercussioni sull’ambiente? Frotte di pubblico andranno a vedere dal vivo quelli che si sono messi in luce? Staccheranno tanti biglietti per vedere i loro idoli? Oppure l’operazione provocherà un’ulteriore ondata di miseria in un ambiente quasi comatoso? Chi ci ha scommesso se la prenderà nei denti? O trionferà?
Le domande sono tante, difficile dare una risposta. Facciamo un gioco, cerchiamo di indovinare come sarà lo stato d’animo dei giudici e del conduttore: il grandissimo Diego Abatantuono, disincantato, riflessivo, un po’ stanco, a chiedersi come mai Checco Zalone spacca il culo senza fare il presenzialista e lui sia andato a ficcarsi lì; Selvaggia Lucarelli, di passaggio, pensando ad altre cose che andrà a fare, attenta a non esporsi troppo nel caso andasse molto male (tanto lei sarà già altrove); Gabriele Cirilli energico e saltellante, l’unico che ci creda davvero; Paolo Ruffini (che salutiamo) con l’occhio della tigre stanca, anche lui a chiedersi come mai sia finito in una corrida per comici invece di essere altrove a fare film di culto. Intrappolato però nella positività del “va tutto bene, tutto ganzo”. La naturalezza di Paolo fa sì che non riesca a mascherare i propri sentimenti e, anche per questo, gli si vuole bene.
Comunque le domande avranno una loro risposta a marzo.
Ananas Blog (Throw down like a barricade)