Archivio | gennaio, 2016

aspettando marzo… domande

30 Gen
per il momento segnale non pervenuto

per il momento segnale non pervenuto

Mercoledì 27 gennaio 2016 è stata registrata la prima puntata del talent comico Eccezionale Veramente (di cui si parla qui). Per capire bene come sia occorre aspettare la messa in onda prevista per i primi di marzo. Infatti sul programma vige un patto di segretezza assoluto e spezzarlo potrebbe avere anche conseguenze legali (chi lo sa). Il motivo della segretezza sembra ovvio: qualcuno potrebbe spoilerare i risultati della gara e bruciare la sorpresa. I più complottisti possono sbizzarrirsi dicendo che è una gara farlocca di cui ci si vergogna profondamente, piena di magheggi, meno se ne parla meglio è.  Da qui la segretezza (dicono i complottisti).

Sulla stessa operazione sorgono tante domande. E’ un flop annunciato, come ipotizzano molti? Oppure è qualcosa che per il rotto della cuffia riuscirà a portare a casa il risultato? Nella mente è difficile immaginare qualcosa di meno interessante e rimasticato, ma poi vai a sapere, magari su La7 se fai un 4% di share stappano lo champagne. Si salverà col montaggio? Oppure sarà il montaggio coi suoi tagli incongruenti ad ammazzarlo definitivamente? L’impatto del talent avrà ripercussioni sull’ambiente? Frotte di pubblico andranno a vedere dal vivo quelli che si sono messi in luce? Staccheranno tanti biglietti per vedere i loro idoli? Oppure l’operazione provocherà un’ulteriore ondata di miseria in un ambiente quasi comatoso? Chi ci ha scommesso se la prenderà nei denti? O trionferà?

Le domande sono tante, difficile dare una risposta. Facciamo un gioco, cerchiamo di indovinare come sarà lo stato d’animo dei giudici e del conduttore:  il grandissimo Diego Abatantuono, disincantato, riflessivo, un po’ stanco, a chiedersi come mai Checco Zalone spacca il culo senza fare il presenzialista e lui sia andato a ficcarsi lì; Selvaggia Lucarelli, di passaggio, pensando ad altre cose che andrà a fare, attenta a non esporsi troppo nel caso andasse molto male (tanto lei sarà già altrove); Gabriele Cirilli energico e saltellante, l’unico che ci creda davvero; Paolo Ruffini (che salutiamo) con l’occhio della tigre stanca, anche lui a chiedersi come mai sia finito in una corrida per comici invece di essere altrove a fare film di culto. Intrappolato però nella positività del “va tutto bene, tutto ganzo”. La naturalezza di Paolo fa sì che non riesca a mascherare i propri sentimenti e, anche per questo, gli si vuole bene.

Comunque le domande avranno una loro risposta a marzo.

Ananas Blog (Throw down like a barricade)

Stefano Nosei e il suo Lovin’ James (Taylor)

27 Gen
La cover di Lovin' James

La cover di Lovin’ James

Stefano Nosei è l’iniziatore del fortunato filone, nel cabaret tv, dei centoni, vale a dire di quelle canzoni famose a cui si cambiano le parole per ottenere un effetto comico. James Taylor è uno dei più celebrati cantautori del genere soft rock, autore di capolavori come Carolina in My Mind, How Sweet It Is (To Be Loved by You, Fire and Rain.  Il legame tra i due è nel disco  (e nello spettacolo omonimo) “Lovin’ James” un omaggio di Stefano Nosei a James Taylor, in collaborazione col musicista Andrea Maddalone. I due: “Con rispetto, e molto talento, provano a trasmettere e rilanciare le emozioni che il songwriter americano ha regalato a diverse generazioni. Un puro e divertente atto d’amore per la musica di Taylor, per la delicatezza e la pacata ironia delle sue canzoni.”

Lovin’ James consta di una serie di cover che vanno da Barbie Girl degli Aqua a Like a Prayer; da Someone Like You di Adele a Satisfaction dei Rolling Stones, tutte “taylorizzate” nello stile dolce e malinconico e struggente del cantautore americano. C’è anche spazio per una Sei Forte Papà di Gianni Morandi tradotta in Daddy You’re Cool o per una Tanti Auguri di Raffaella Carrà divenuta Many Whishes. Fin dalle prime note di una suggestiva versione di Get Lucky dei Daft Punk si capisce la raffinatezza dell’operazione e l’amore che Nosei riversa nell’omaggio a Taylor, che culmina in “Lovin’ James” l’unico inedito del disco. I restanti pezzi sono: Waka Waka di Shakyra, The Wild Boys dei Duran Duran e la ripresa strumentale di Daddy You’re Cool con Paolo Fresu al filicorno e Andrea Maddalone alla chitarra.

Non è un progetto propriamente comico, anche se affiora sempre una certa ironia e dimostra il talento di un artista come Stefano Nosei.

Lovin’ James è disponibile su Spotify e Itunes Deezer, il cd è acquistabile su Amazon.it (vedi qui), per lo show, fatevi vivi 😉

Ananas Blog (Throw down like a barricade)

Religo: visual e stand up secondo Carlo Della Santa

25 Gen

 

Religo, la locandina

Religo, la locandina

Carlo Della Santa è, tra le altre cose, uno dei massimi rappresentati della comicità visual (il mimo su una base sonora) in Italia. Oltre al cabaret e alla vendita di spettacoli, in questo periodo sta portando in scena lo spettacolo teatrale “Religo”. Il 30 gennaio 2016 sarà al Teatro di Vetro di Paolo Duranti.  Sarà poi a Marzo nella rassegna di teatro del Cicco Simonetta curata da Laura Pozone. C’è la collaborazione ai testi di Riccardo Piferi (che salutiamo) e sulla scena la presenza del fido Alessandro Mennuni.

Il progetto è interessante per diversi motivi. Intanto per l’interazione tra monologhi stand up e comicità visual, con puntate sul cabaret e sul teatro di narrazione, senza che una componente danneggi l’altra. Il tema è quello della satira sulla religione vista come la regia occulta del film che stiamo vivendo. Dopotutto certi passaggi della Bibbia non sembrano pari, pari al celebre “Io so’ io e voi non siete un cazzo” del Marchese del Grillo? Continua a leggere

come scoprire nuovi talenti

22 Gen
dal sito di immagini gratuite Pixabay.com

dal sito di immagini gratuite Pixabay.com

Anche per rispondere agli interrogativi angosciosi di alcuni addetti ai lavori, questa è una brevissima guida alla scoperta di nuovi talenti comici. Come fare? Non bisogna fare niente, ovvio. Ci vorrebbero almeno un paio di anni di pausa. In modo che i futuri fenomeni possano crescere in pace facendo le cose che piacciono a loro. I talent che stanno investendo in modo abbastanza invasivo anche il mondo comico hanno un unico scopo: abbassare il costo del lavoro, fare ore di televisione spendendo il meno possibile. L’altro scopo è azzerare la differenza tra professionalità e dilettantismo. Ricordatevelo quando piangerete miseria, ragazzi. Ci siete caduti in tanti dicendo “sì, ma poi cosa cambia?”. Siete lì a piangere sulla morte del cabaret, quando il decesso è avvenuto a furia di “sì, ma poi cosa cambia?”.

L’importante è aver capito che l’etichetta “nuovi talenti” e “Scoperta” in realtà significa: “Speriamo di monetizzare il più possibile”. Sulla scatola c’è scritto “biscotti”, ma dentro ci sono degli assorbenti, chiaro, no?

Un altro metodo di scoprire talenti è quello di eliminare ogni format comico. Ammesso che ci fosse la pausa di un paio di anni in cui i comici non siano obbligati a tirar fuori sketch da 3 minuti. La cosa è impossibile, allo stato attuale. Ciò farebbe tornare più spettatori sul live? Non si sa, non ci sono le prove, ma è probabile di sì. Il format andrebbe tarato su ciò che hai scoperto andando in giro per l’Italia (a scoprire davvero talenti, ovvio). Allo stato attuale l’avidità di forza lavoro a basso costo è talmente elevata che chiunque faccia  qualcosa di simpatico sul palco ha almeno 3 o 4 individui che cercano di metterci le mani sopra, spesso con intenzioni simili, contrastanti, opposte, tutte in una volta. In queste condizioni non vai da nessuna parte.

Lasciamo che la gente vada dove il suo talento gli impone di andare. Nessuno vuole scoprire un Checco Zalone per poi vederlo avere successo con altra gente, altri autori, altri registi, altri produttori che lavorino solo sulle sue corde comiche e basta, mentre tu sei lì fermo a cominciare da capo. Eppure è la cosa migliore da fare.

Ananas Blog (Throw down like a barricade)

Se Checco Zalone poi avesse seguito i consigli di Michele e di Maurizio

18 Gen
La locandina di Quo Vado? dal sito di Famiglia Cristiana (link all'immagine)

La locandina di Quo Vado? dal sito di Famiglia Cristiana (link all’immagine)

Quo Vado? il film di Checco Zalone (alias Luca Medici) ha polverizzato ogni record d’incassi per il cinema italiano. Ha generato anche un dibattito virale incredibile: per giorni, per settimane non si è parlato d’altro. Un successo del genere non era prevedibile e, se fossero state fatte altre scelte, probabilmente non si sarebbe realizzato in queste proporzioni. Facciamo attenzione alla cronologia degli eventi (vedi qui Wikipedia):  

il 2 e 9 dicembre 2011 Zalone si esibiva in due prime serate su Canale 5 dal titolo “Resto Umile World Show”. Era reduce dal successo del 2009 di Cado dalle Nubi, (14 milioni di euro d’incasso) e da quello del gennaio 2011 di Ma che Bella Giornata (43 milioni di euro d’incasso). La presenza a Zelig, che gli aveva dato la grande popolarità iniziale, era ferma alle stagioni 2006, 2007 e 2008.

Fu dopo il Resto Umile Show che Michele Mozzati (interpretando di sicuro un pensiero simile di Gino Vignali) si rammaricò pubblicamente. Disse, in parole povere, che Luca Medici/Zalone con quello show aveva bruciato due anni di sketch televisivi. La considerazione aveva una sua logica, era perfettamente razionale: Checco Zalone avrebbe dovuto continuare a godere dello show Zelig di prima serata. Claudio Bisio lo invitò pubblicamente a tornare. Voci di un suo possibile ritorno circolarono anche in seguito. Zalone non tornò più. Continua a leggere

la rivelazione di Paolo

14 Gen

 

Una visione sul futuro?

Una visione sul futuro?

Ci sono rivelazioni che non appartengono alla Bibbia o all’Apocalisse di Giovanni, ma che possono avere un valore profetico. Il bravo Paolo Ruffini sembra aver avuto una di queste. Egli sarà tra i giudici del talent comico Eccezionale Veramente, su La7 le cui registrazioni inizieranno il 27 gennaio 2016 e la messa in onda a marzo. Format che si è segnalato per una notevole operazione di casting su quantità di comici mai viste prima nel settore (qui si cita un interessante  articolo di Irene Natali), in cui al vincitore spetterà un contratto di 2 anni con la Colorado Film, per il valore di 100.000 euro.

In un’intervista rilasciata a Libero e riportata da Tv Blog (leggi qui) il 28 dicembre 2015, Paolino si lasciava sfuggire un clamoroso: “Sarò tra i giurati insieme a Diego Abatantuono, presidente della giuria, e si parte a marzo. E’ un contest molto concreto, ai due vincitori andranno contratti di lavoro per due anni. Sarà una bella sfida”. Bingo. Il regolamento parla di un vincitore, ma nella “visione” si dà per scontato che saranno due. Cosa significa questa oscura profezia? Un errore? Un refuso? Un cambio di regolamento senza che nessuno sia stato avvertito? Si sa già chi vincerà e sarà una coppia? Insomma il talent ha i giochi già fatti e la gaffe lo rivela? Oppure ci sono due talmente bravi che valgono già da soli, sicuramente, il primo premio ex aequo? Mistero assoluto.

Intanto la stessa Colorado e lo stesso Ruffini sembra si stiano buttando su un altro talent (o forse che serva da serbatoio a cose già esistenti), ne dà notizia Facebook annunciando la Colorado Experience preso il nuovo ristorante di lusso milanese Richmond Cafè. “Factory di varietà e talenti… Qualsiasi cosa tu sappia fare a noi interessa” A partire da lunedì 18 gennaio 2016. La ricerca di talenti continua, post corsa all’oro (leggi qui).

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Una nuova trasmissione comica: Piacere Italia

13 Gen
il logo di Piacere Italia

il logo di Piacere Italia

Segnaliamo la nascita di un nuovo programma comico, vale a dire “Piacere Italia”, sull’emittente Canale Italia, al tasto numero 83 del digitale terrestre. Nel progetto ci sono dei punti positivi, cioè un editore che ha voglia di investire nella comicità, guardando anche  a più stagioni future, un metodo di lavoro che non tiene in ballo gli artisti per mesi e un buon rimborso spese per chi arriva da lontano. Il programma andrà in onda tutti i lunedì sera alle 20:30 a partire dal 18 gennaio 2016 per 12 settimane + ulteriori 2 puntate “il meglio di Piacere Italia” per un totale di 14 Puntate (quindi dal 18 gennaio al 18 aprile tutti i lunedì sera) ed  è stato registrato a Padova nello Studio 12 di Canale Italia, quello del programma di culto “Cantando Ballando”. Le puntate avranno una durata di circa 35 minuti.

Il cast dei comici è composto da: Emiliano Petruzzi; Daniele Magini; Enrico Rosteni; Fulvio Fuina; Guido Marangoni; Ivan Periccioli, Matteo Cesca; Ultimi della Fila; Tracataiz; i Sformato Comico; i Francofabrica; Stefano Orselli; Vincenzo Di Stefano; Maurizio Bronzini. Presentatori: Maurizio Borgogni e Chiara Lanari. Scalda comici dietro le quinte: Michele Fioroni e Cristian Materazzi.

Altri dati: produzione “Roadster Productions” di Alessandro Dalbello, Regia e Grafica Fabio Nofroni; Caporedattore Manuel Guerrini; Registrazione Audio Alex Terzi; Direzione Artistica Maurizio Borgogni.

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l’Oro Rosa, una materia prima sempre più deprezzata

11 Gen
Persone a getto continuo dalla galleria della miniera d'oro umana (dal sito di immagini gratuite Piaxabay.com

Persone a getto continuo dalla galleria della miniera d’oro umana (dal sito di immagini gratuite Pixabay.com)

C’è stato un tempo in cui l’Oro Rosa era abbondante e, come materia prima, rendeva tantissimo.  La vena aurifera produceva tante pagliuzze che, singolarmente, non valevano granché, ma messe una con l’altra formavano dei lingotti. E, ogni tanto, veniva fuori una pepita di quelle grandi. l’Oro era costituito da persone, categoria comici o aspiranti tali. Rosa dal colore prevalente della pelle, visto che le miniere a cielo aperto  venivano avviate qui in Italia. La ricchezza era data dal numero di pagliuzze e dalle richieste di mercato. La domanda di comico sembrava inesauribile.  Avrebbe potuto, si pensava, colonizzare tutto, anche le previsioni del tempo e i talk show.

Curiosamente, non tutti finivano in un lingotto che poi venisse smerciato. La maggioranza delle pagliuzze rimaneva lì, da qualche parte. A volte passavano anni prima che diventasse lingotto. A volte neanche quello. A mano a mano che passavano gli anni, uscivano sempre meno lingotti. Era un’economia strana. “Che sia una bolla?” diceva qualcuno alzando le spalle, bofonchiando. Non c’era da farsi tante domande. Far parte di una corsa all’oro, non nella California del 1848, ma nell’Italia del secondo millennio, non aveva senso, si faceva e basta. Se ci pensavi troppo ti fermavi e gli altri avevano già dragato il terreno attorno a te. Poi tutto, gradualmente, diventò come quelle città fantasma che si formano quando la “febbre dell’oro” inizia a scemare. Continua a leggere

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