Dov’è Mario? è la serie tv in 4 puntate di Corrado Guzzanti appena andata in onda su Sky. La trama è semplice: Mario Bambea, un intellettuale snob di sinistra, dopo un grave incidente in auto, di notte si trasforma in Bizio, un comico grezzo e qualunquista che se la prende con le suocere, gli assorbenti e i rumeni. Il bersaglio di Dov’è Mario? non è unicamente il cabaret televisivo, ma lo prende di mira con una ferocia mai vista prima.
Un certo tipo di comicità nazional popolate e televisiva viene presa a esempio di ciò che è successo negli ultimi 20 anni, è il mostro fuori controllo uscito dal declino culturale del nostro paese. Poi l’altro bersaglio è la sinistra snob che si parla addosso e si pavoneggia nei talk show, ma la parte cabarettara è quella su cui c’è il maggior minutaggio. Vediamo i punti salienti di questa incredibile serie tv satirica:
All’inizio Bambea guarda affascinato in tv una trasmissione che sembra presa da Eccezionale Veramente – Made in Sud: due donne travestite da vecchiette che fanno giochi di parole, un pugliese che urla tormentoni, la gag della supposta “Scurè” col Trio Scurè (di cui uno è travestito da suora). C’è un teatrino rampa di lancio per i comici: Odeon Off (hai capito?) da cui si può passare al teatro Odeon Grande in cui si registra una trasmissione tv di grande successo (hai ricapito?) che si chiama Fuori di Capoccia. Nell’Odeon Off un monologhista sta parlando del Tevere che esonda dal cesso di casa sua.

Buffi travestimenti e giochi di parole, il divertimento è assicurato?
Il conduttore introduce il personaggio dell’Orsetto Frocio, che fa il suo ingresso trionfale con un costumone da orso. Bambea prende il posto di Fabrizio Capoccetti (interpretato da Saverio Raimondo) e gli ruba il monologo sui centri commerciali. Intanto un comico piemontese viene scartato dal provino e torna a casa senza rimborso spese. Bambea, ormai trasformato in Bizio si produce nel classico monologo qualunquista di costume in cui tutti si riconoscono basato sul “Ciavete fatto caso?”, dove Guzzanti con grande bravura ruba l’anima a certi monologhisti tv, comprese le battute offensive sul pubblico.
A Capoccetti che lo accusa di avergli rubato il pezzo, Bizio risponde: “Non te lo rubato, te l’ho migliorato, non si ruba la merda.” Altro monologo di Bizio, sui metrosexual: “non so’ froci ma gli dispiace. Noi eterosessuali il merito è di chi ha inventato la fregna”. Il pubblico è tutto dalla sua parte. Poi se la prende con gli intellettuali. La badante rumena Dragomira viene a prendere Bambea e diventa un personaggio dello sketch: “l’applauso che ti hanno fatto era per me” gli dice lui.
Nella seconda puntata c’è un altro monologo: le donne al supermercato e quando ti mandano a comprare gli assorbenti (che perdite c’ha tua moglie? L’altro giorno gli è cascato un mazzo di chiavi), “se vedi un rumeno su una bicicletta, la bicicletta potrebbe essere tua”. Faglia, il manager televisivo, che è all’Odeon Off a fare scouting, ruba a Bizio la badante rumena e la mette a fare da spalla al Pugliese, comico molto popolare che ha sfondato dopo aver vinto il Festival di Nepi. Bizio tenta il provino all’Odeon Grande, incontra Faglia, che è un manager che viene dall’imprenditoria, per lui la comicità è un business (ma dai!) si lamenta del furto del personaggio di Dragomira: “A casa mia si chiama plagio… c’è il diritto d’autore, c’è la Siae…”
“Con la crisi che c’è in Italia la gente deve morì, ma morì dal ridere” dice Faglia. ‘Chaplin non aveva bisogno di dire “Fregna”.’ A Bizio viene proposta la grande occasione: 3 minuti di tv in cui giocarsi tutto (3 minuti proprio come Eccezionale Veramente). Bizio viene messo dopo il personaggio forte del Pugliese (così qua inizi e qua finisci… La televisione è un mondo spietato). Dietro le quinte si vedono due vestiti da palloni (in stile Borotalko di Zelig). In un camerino c’è uno vestito da ape che sembra intento a uno strano gioco erotico. Si vede uno con una giacca colorata da personaggio.

un apone in omaggio all’apetta?
Bizio rinfaccia a Dragomira: “questo paese ti ha accolto e tu gli rubi i testi! Lo stato deve tutelare prima i comici italiani poi, forse, i comici immigrati.” Poi arriva la grande occasione, ovvio sul tema che le donne rompono: “mi sono messo il cellulare qui così se mi chiama mia moglie, parla a sto ca’…” Bizio ha fatto il picco di ascolti, il manager gli offre un contratto in cui c’è tutto, ma non la cifra in soldi (qua c’è gente cha ha lavorato 20 anni) la cifra è “x” che va messa per legge. L’Enpals? non viene pagata però: “Non è evasione, è un atto preciso di ribellione politica” (ricorda qualcuno…).
L’agenzia di Bizio si prepara al Festival di Nepi, il più importante, quello che fa da lancio ai comici. In uno dei passaggi più criptici per il pubblico e più folgoranti per gli addetti ai lavori, la vittoria del festival viene contesa dalle agenzie in un incontro nelle toilette di un autogrill, minacciandosi a vicenda col coltello. Quello che viene suggerito è che il festival sia deciso a tavolino, compresa anche l’anno in cui qualcuno non deve vincere. A Nepi vengono mandati Bizio e Muscia che è un ex imitatore caduto in disgrazia. Imitava proprio Mario Bambea, ma con la scomparsa del personaggio ha perso il suo sketch più forte. Adesso è considerato una mascotte, è il tipico concorrente a perdere.

La grande popolarità di Bizio Capoccetti
Bizio vince il Festival di Nepi e viene proiettato in un mondo di popolarità, copertine, feste con mignotte e droga. Questo fino alla bizzarra conclusione dell’ultima puntata in cui vediamo in scena tra gli altri Walter Veltroni.
La serie ha alcuni difetti sul lato del racconto della comicità: descrive un mondo che non esiste più, quello in cui a un’apparizione televisiva corrispondeva il botto, la popolarità, la gente che ti riconosceva per strada. Anche il pubblico da avanspettacolo dell’Odeon Off così com’è rappresentato forse non c’è mai stato. Bizio è tarato su alcuni monologhisti romani ma forse si poteva prendere un bersaglio più “alto”. Inoltre i Festival sono decenni che non fanno svoltare chi li vince. Però l’interpretazione di Corrado Guzzanti ha dei momenti geniali, sorprendenti, assolutamente godibili.
E la comicità tv così in declino è diventata un simbolo del declino del nostro paese.
Ananas Blog (Throw down like a barricade)
Mancava la scena dell’autore rosicone che viene cacciato da Odeon Off e apre Avocado Blog.
Certo, è stata tagliata anche la scena dell’Odeon off che scompare dai palinsesti nonostante le epurazioni. L’A
Molti comici ed addetti ai lavori denunciano il Cabaret in tv (volgare, ripetitivo, scadente con tormentoni e parrucche ect) ma le tv generaliste continuano (ancora per poco) a mandarli in onda questi “signori”.
Con i soldi del Canone sulla bolletta della luce di tutti gli Italiani, la RAI ha assunto 24 dirigenti esterni (con stipendi altissimi) per fare cosa? Sempre le stesse cose e cancellare programmi come The voice of Italy che ha fatto più ascolti di Made in Sud che, invece, andrà, pare, per un altro anno in onda, nonostante gli ascolti sono stati i più bassi di sempre con tutti gli ospiti famosissimi!
A Discovery, invece, basta una sola donna, Laura Carofali, a contribuire a mutare il panorama della TV italiana ed, infatti, non ha esitato ad accaparrarsi MAURIZIO CROZZA che passa da la7 a Canale 9, mentre i 24 dirigenti RAI dormono, e noi paghiamo tantissimo per cosa?!? Per vedere in estate le repliche di programmi scadenti, telefilm e film visti e stravisti? Per fortuna ci sono le partite di Euro2016 e le gare delle Olimpiadi Rio 2016 con i programmi collegati, oltre al programma satirico “Nemico Pubblico” di Montanini!
“Non te lo rubato, te l’ho migliorato, non si ruba la merda.”
Quante volte si è sentito a Zelig?
Ci pensavo proprio ieri!
Gavelli fai i nomi!
sto cercando di smettere…