Una nuova stagione stand up (seconda parte)

26 Set
un microfono

dal sito di immagini gratuite https://pixabay.com/

Nel precedente post (leggi qui) abbiamo elencato alcune tra le tante novità per la prossima stagione di stand up comedy, fenomeno in crescita e unico che dimostri una certa vitalità in un quadro generale in peggioramento costante. Vediamo di raccontare ulteriori news:

A Verona è in avvio la terza stagione di Comicus, ideata e organizzata da Diego Carli e Alberto il Grezza Grezzani, dopo la riuscita delle precedenti edizioni. La sede è quella del Teatro Satiro Off, la domenica ogni 15 giorni. Esordio il 23 ottobre. Lo stesso gruppo sarà protagonista della programmazione stand up al Maite di Bergamo sul lato femminile Sofia Gottardi il 16 marzo (Sesso, droga e coniglietti) e Laura Formenti il 2 aprile (Sono una bionda, non sono una santa). Segnaliamo anche le date del giovane Andrea Pilotto: 19 gennaio 2017 al Maite e il 14 dicembre al Millenote (vedi sotto).

Torino è una tappa obbligata, in cui il gruppo “Banditi”, presieduto da TAC (tutta un’altra comicità)  è attivo da ben 4 anni. Le serate di pezzi rigorosamente inediti riprendono il 7 ottobre 2016 presso lo Spazio Ferramenta, sotto il Sibir, ristorante siberiano, via Bellezia 8g. Da due anni viene anche organizzato il Torino Stand up Festival che propone serate Stand up e Workshop (qui il sito) a breve verrà comunicato il calendario per il 2017. Passiamo al Millenote, club di Busto Arsizio. A partire dal 5 ottobre, per due mercoledì al mese, ci sarà una programmazione serrata, con molti comedian provenienti da Comicus, e altri tra cui Dado Tedeschi e Clara Campi. News: si riavvia anche Stand up Comedy Sardegna, presso il Sa Domu di Cagliari, a partire da venerdì 14 ottobre.

A Brescia si avvia la programmazione al Fuori dal Coro, in zona Carmine, ogni ultimo giovedì del mese. 5 comici a serata che si alternano sul palco. E’ un’iniziativa nata da Andrea Saleri, David Shushan, Pietro Comincini e Gianluca Ettori. Infine Roma, la capitale. Riprenderà a fine mese/inizio ottobre il Cocktail Comedy Club, guidato dal grande Saverio Raimondo, presso l’Oppio Caffè, al mercoledì (a breve le date precise). Poi c’è l’iniziativa di Daniele Fabbri, cioè il Stand Up Comedy Garage, all’Altroquando Pub, via del Governo Vecchio 80 (piazza Navona), data d’inizio il 18 ottobre, nasce come una “line up” aperta sia a chiunque voglia affacciarsi alla standup, e sia a comici già esperti che vogliono lavorare sul loro repertorio. Segnaliamo tra i tanti, le giovani e capaci Michela Giraud e Martina Catuzzi, già apprezzate questa estate anche in Emilia Romagna.

Chiudiamo con un invito dello stesso Daniele Fabbri a chi fa un cabaret più tradizionale:

“Tempo fa un mio amico, cabarettista veterano molto noto a Roma, mi mandò un testo che raccontava il suo conflitto interiore di padre ateo che manda il figlio a scuola dalle suore, non era affatto un pezzo di cabaret ed era divertentissimo. Non vedo l’ora che venga a farlo da noi. Mi piacerebbe molto che i cabarettisti “vecchio stile” venissero ogni tanto al Garage per mettersi in gioco e provare a fare un altro tipo di repertorio. Essere un cabarettista non significa essere cretino, e un comico già esperto che ha voglia di sperimentare un altro linguaggio è una ricchezza per tutti!”

Ananas Blog

36 Risposte to “Una nuova stagione stand up (seconda parte)”

  1. Max Guidetti settembre 30, 2016 a 10:59 am #

    Quindi i comici senza passaggi tv alle spalle, fanno comodo quando c’é da riempire i palinsesti dei vari lab in giro per l’italia, non pagandoli, con viaggio e cena a carico, illudendoli quando non hanno il minimo talento, per mantenere un cast per la serata e farsela pagare dai locali e dai teatri a caro prezzo, ma quando c’é da riconoscergli un lavoro sul territorio, e una buona promozione mediatica, sono solo dei cazzoni sconosciuti che fanno cagare e che non concluderanno mai nulla? È così no?
    Io ho passato un paio dei 20 anni di cabaret che ho alle spalle nei lab, e di questi carnai gestiti da pseudoautori e frequentati da illusi che credono basti “far ridere” per poter andare in tv, io mi sono stancato molto velocemente.
    Ci sono nella stand up quelli che come dici tu “fanno cagare” (io preferisco dire che non hanno ancora trovata la strada giusta ma tant’é).
    Sappiamo tutti come funziona questo mondo, sappiamo tutti come si fa per andare in tv, sappiamo tutti che per prendere quanto? 400? 500 euro di cachet per una registrazione perdi due giorni del tuo lavoro e ti devi pagare pure le spese? quindi? Il senso? L’ego? Il selfie su fb? Fattelo dire: “non ce ne fotte una sega”
    C’è semplicemente una nuova ondata di live (pagati ancora male) di gente piú o meno giovane, piú o meno brava, con passati diversi, che si diverte a far divertire “a mani nude”, tutto qua.
    come quando avete iniziato ricordate?
    Quando una risata e un applauso ve lo facevano rizzare? Quando nei volti di chi vi guardava rimaneva stampato quel sorriso di chi sa che di lì a poco avrebbe riso? Quando non aveva importanza nient’altro che quella risata?
    Quando i franco boni (mitico) i pappalardo ecc… ti chiamavano per una serata e tu ti sentivi in qualche modo speciale, una razza a parte, non migliore, non peggiore, diversa.
    Quando il sogno non era una telefonata del buon skizzo o dello stimato boin per un provino, ma di un locale che ti regalava il suo palco e il suo pubblico. Tutto qua. Perché è tutto qua eh… il pericolo rosso dei comici stand up é tutto qua. Fottersene dei palinsesti televisivi e rincorrere solo la risata quella vera, quella con una birra davanti. “UNDUBBIO” Non diamo fastidio a nessuno, cercate di fare altrettanto.
    Con amicizia
    Peace and love

    Ps: iniziamo a firmare le nostre parole se ci crediamo veramente. Io lo faccio.

    • Cosa Non Si Fa Per settembre 30, 2016 a 5:03 PM #

      Belle parole, il problema sono le persone e le loro aspettative.

  2. Undubbio settembre 26, 2016 a 11:18 am #

    Questo blog ora spinge su piccole realtà locali mettendo tutto allo stesso livello. Manca di “critica” , nel senso di “analisi e valutazione”, in nome di una new age della comicità che in realtà non esiste. Il blog sembra non accorgersi che le difficoltà maggiori stanno in una dinamica di mercato che SI BASA ancora, e ancora, sulla RICHIESTA del “comico che è passato in Tv”. Alla faccia di chi sputa sul piatto di Colorado. Con il tubo dell’ossigeno ristretto molti comici si comportano come puttanelle al primo giorno in una nuova città, nuovi collant e cambio di pettinatura. Così molti diventano stand up dopo aver fatto il verso a Massimo Boldi (e non faccio nomi) altri si adeguano a quello che gli chiedono in tv ( e non faccio nomi) altri fanno cagare, ma altri ancora dicono che non è vero, quindi qualcosa devono valere. Ragazzi, la verità è che i soldi fanno andare l’acqua verso l’alto e la notorietà (al giorno d’oggi) è una droga che da assuefazione! Rimane sempre solo una cosa, e non lo dico io (anonimo, tra l’altro, così avete modo di dire che non conta) ma… “Il pubblico è l’unico giudice del lavoro del comico”.

    • Anonimo settembre 26, 2016 a 2:35 PM #

      Di i nomi di quelli che fanno cagare se hai il coraggio?

      • Undubbio settembre 26, 2016 a 3:04 PM #

        Credo tu non abbia capito il senso del commento. Non è una questione di nomi. Si tratta di equilibrio nel considerare la validità o meno di un progetto comico e l’articolo butta sul piatto delle realtà lodevoli assieme ad altre più marginali; come se la via stand up fosse il percorso migliore per rinnovare un settore che invece dipende (purtroppo) ancora dalla Tv.

    • ananasblog settembre 26, 2016 a 2:58 PM #

      Ciao, quello che dici è un luogo comune, ben motivato, per carità, ma sempre un luogo comune. Esempio:
      “i soldi fanno andare l’acqua verso l’alto e la notorietà (al giorno d’oggi) è una droga che da assuefazione!”
      Quello che temo è che la problematica che tu esponi esista, ma sia meno forte che in passato e che, addirittura, in certi casi sia finita del tutto. Tranne qualche raro caso (vedo Pintus, Siani, Pucci). Oggi il miglior modo per restare anonimo è quello di fare tanta tv. Pino direttamente di Italia’s got Talent, Zelig Off e Metropolis…(chi cavolo è Pino?). Le centinaia e centinaia di comici che passano in tv ogni anno abbassano il livello di popolarità generale, i cachet, le serate, eccetera.
      Se ci fai caso, la popolarità vera la raggiungono in pochi, oggi nel 2016. Mettiamo che siano 30. Quanti erano i comici popolari 20 anni fa prima che iniziasse il pompaggio televisivo esasperato? Scommettiamo che erano anche loro una trentina?
      Guarda che i comici sono meno scemi di quel che pensi. Ormai prevale il disincanto. Molti fanno semplicemente il calcolo di quanto convenga fare qualche puntata in tv (se il cachet è discreto ci pago qualche bolletta, se faccio qualche passaggio magari riesco a fare qualche serata in più). Tutto qui? Sì tutto qui, altroché droga, qua abbiamo pure smesso di fumare e di bere caffè.
      Poi vorrei che finisse questo stato di soggezione che provocano le realtà dove girano soldi. Prendiamoci il diritto di parlare di ciò che ci piace e ci interessa. L’A

      • Undubbio settembre 26, 2016 a 3:08 PM #

        “prendiamoci il diritto di parlare di ciò che ci piace e ci interessa” …che faccia ridere, no? Mi sa che qui sta il problema vero.

        • ananasblog settembre 26, 2016 a 4:13 PM #

          La comicità tv di prima serata non prende una risata da anni e ci sono tanti comici televisivi che hanno un quarto d’ora di repertorio. L’A

          • nello governato settembre 27, 2016 a 10:37 PM #

            Visto che tu pretendi sempre nomi e cognomi, perchè non fai un elenco di nomi e cognomi “dei comici televisivi che non hanno un quarto d’ora di spettacolo”? Anche solo per mettere il pubblico sul chi va là ed evitare sòle.

            • ananasblog settembre 28, 2016 a 8:01 am #

              è dura, uno dovrebbe girare l’Italia 365 giorni l’anno e vederseli tutti. L’A

              • non capisco settembre 28, 2016 a 11:16 am #

                ma se non sei in grado di fare nemmeno un nome in quanto “è dura, uno dovrebbe girare l’Italia 365 giorni l’anno e vederseli tutti” come fai ad affermare “ci sono tanti comici televisivi che hanno un quarto d’ora di repertorio”?

                • ananasblog settembre 28, 2016 a 11:27 am #

                  Mi stai facendo girare la testa, giuro. L’A

                  • nello governato settembre 28, 2016 a 12:07 PM #

                    Non è la testa che ti gira. E’ che facile lanciare il sasso ma poi alla resa dei fatti, nomi non ne fai

                    • Nicolò Falcone settembre 28, 2016 a 12:29 PM #

                      Io io! Io sono andato in tv con 9 minuti di repertorio. ne vado fierissimo!

                    • ananasblog settembre 28, 2016 a 2:01 PM #

                      Perché dovrei rispondere a un’esigenza tua che è pure confusa? Poi sei evidentemente un addetto ai lavori, quindi se hai l’esigenza dei nomi falli tu. L’A

                  • nello governato settembre 28, 2016 a 5:02 PM #

                    Se dici a me, ti sbagli. Non sono un esperto, ma trovo sgradevole che tu faccia il gradasso senza coraggio. E’ una cosa costante in questa pagina

                    • ananasblog settembre 28, 2016 a 6:03 PM #

                      amico mio stai trollando 😉

                    • ananasblog settembre 28, 2016 a 8:46 PM #

                      Qui cancello simpaticamente per porre fine all’evidente simpatica trollata, un abbraccio e stai sereno. L’a

  3. Gli insulti ai commenti li segnalo alla polizia postale. settembre 26, 2016 a 10:33 am #

    Dopo la leccata di culo di Dado Tedeschi, potreste cambiare il nome in ananalsnblog. Scusate ma trovo che la beneficienza come le sviolinata, andrebbero fatte nell’ anonimato più assoluto. Almeno non si da adito a pensare di peccare di paraculismo.

    • ananasblog settembre 26, 2016 a 10:42 am #

      e arrivano pure gli hater di Dado Tedeschi. Perché? L’A

      • Se settembre 26, 2016 a 3:04 PM #

        Il prezzo della fama e della notorietà.

        • Se settembre 26, 2016 a 3:20 PM #

          Se quello che ha scritto, colui che si firma Dado Tedeschi, lo avesse scritto Benigni avrei avuto lo stesso sbotto.

      • Cosa Non Si Fa Per settembre 26, 2016 a 8:01 PM #

        A. Chi insulta gli anonimi, si può considerare far parte degli HATER ?

        • Cosa Non Si Fa Per settembre 26, 2016 a 8:05 PM #

          Chi odia l’anonimato é un hater? Si credo di sì. Quindi tutti allo stesso livello.

          • ananasblog settembre 26, 2016 a 8:45 PM #

            Paradosso che non regge amico mio. L’A

            • Master hater jamming settembre 27, 2016 a 3:19 am #

              Io non odio, non amo , non rido. Questo blog e un blog hater che odia Zelig e Colorado. Tutti allo stesso livello.

              • dado tedeschi settembre 30, 2016 a 9:30 am #

                un cretino che cambia nome ogni post che lascia e che insulta la buona fede a prescindere dimostra in toto la sua malafede. Io parlo bene di chi cazzo mi pare, dichiaro la beneficenza quanto cazzo mi pare (perchè non toglie un euro alla causa e questo è l’importante). Peraltro credo di avere la stessa notorietà di Gino Rossi che lavora in posta e il fatto che tu ti affatichi a odiare un nessuno vuol dire che sei ancora meno di niente. Firmato Dado Tedeschi, un hater di anonimi che ci mette la faccia! (“come il culo” se ti serve una replica banale e veloce)

                • delio noti settembre 30, 2016 a 1:42 PM #

                  Non è vero che ha la stessa notorietà di Gino Rossi, signor Tedeschi. Siete solo su due piani diversi: anche Gino Rossi non fa ridere, ma non crede di essere un genio incompreso.

                  • dado tedeschi settembre 30, 2016 a 8:05 PM #

                    si, hai ragione, ora scusa, vado a prendere un fazzoletto per togliermi la parte di te che ho pestato e mi è rimasta appiccicata sotto le scarpe…

                    • delio noti ottobre 1, 2016 a 5:56 am #

                      signor tedeschi, ha ragione lei, sono un inutile palla di sterco. chiedo scusa e faccio quello che il mondo dello spettacolo ha fatto con lei, ignorarla.

                    • ananasblog ottobre 1, 2016 a 7:19 am #

                      Mo’ basta però, che il tema del post è tutt’altro. Se hai dei dissapori con l’ottimo Dado Tedeschi contattalo privatamente. L’A

                • Cosa Non Si Fa Per settembre 30, 2016 a 8:09 PM #

                  Non mi sembra di aver mai insultato nessuno. Ho espresso i miei sussulti. leggendo gli spot pubblicitari con tanto di marca in a sancirne la paternita. Ricordo cosa mi ha mosso a fare il primo commento al post della maratona. Non ricordo esattamente il tempo trascorso osservando eventuali movimenti. Non ci scriveva nessuno. Nessun commento. Conoscendo Guido Rossi. E sapendo che se vai al mercato, e vuoi che una bancarella vuota si riempia, basta che ti soffermi a guardare i prodotti sul banco, che, anche altri ti seguiranno.
                  Lo feci con una battuta. Non offensiva, giocando un suo aspetto fisico. Dovrebbe rivalutare se sia positivo offendere e denigrare firmandosi, non porta consensi. Le scarichi su un sacco da box le sue frustrazioni. Ostentare il proprio pseudonimo, denota un superio eccessivo, (non credo lei si chiami Dado) io ho fatto, io ho scritto, io ho detto ,io sono. Non ho mai bramato a conoscere il nominativo di tutti, non sono Dio. Ma visto che non amo che si nomini il mio nome invano. Anche questa volta non mi firmerò.

                  • Cosa Non Si Fa Per settembre 30, 2016 a 8:15 PM #

                    Cosa non si Fa per , rispondo anche le cose scritte da #webete.

                    • Cosa Non Si Fa Per settembre 30, 2016 a 8:34 PM #

                      Un buon amico che indica gli errori e le imperfezioni e ci rimprovera per il male commesso deve essere rispettato, come se egli ci rivelasse il segreto di un tesoro nascosto. L’ ha detto il Dalai Lama, credo sia un nickname, visto che negli anni cambia la persona ma non il nome.

  4. dado tedeschi settembre 26, 2016 a 9:40 am #

    Daniele Fabbri è uno di quei comunicatori di cui secondo me lo stand up ha un gran bisogno. Perchè senza farsi sconti quand’è sul palco, non demonizza mai “il resto della comicità”, ha opinioni serene e critiche sulla satira, ha rispetto di tutto il mondo comico e del pubblico (non è uno, per dire, di quelli che si vanta dicendo “ho parlato del papa che fa pompini e ho fatto scappare la gente”). Credo che molta della sua apertura mentale gli venga dall’aver “assaggiato” diverse situazioni prima di aver “morso definitivamente” lo stand up, ma anche dai tanti linguaggi che ha scelto di adoperare nella vita, il fumetto, la scrittura satirica pura anche oltre palco. E io ogni volta che lo leggo o lo vedo in una conferenza (visto in una a “Falcomics” l’estate scorsa), ringrazio Dio di conoscerlo (perchè ringrazio Dio? Perchè comunque mi piace anche far incazzare Daniele Fabbri…)

  5. Basta settembre 26, 2016 a 7:18 am #

    Basta con Colorado e i Nando Timoteo che fanno battute elementari… lui e’ un altro che ha preso la terza media sui calci in culo.

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