
un personaggio del futuro? (dal sito di immagini gratuite https://pixabay.com/)
Antefatto: ci sono alcuni comici giunti da poco sulla scena (ma non facciamo i nomi) che appartengono a un genere di comicità molto in voga soprattutto all’estero (ma non citiamo il genere). Questi comici, soprattutto uno (non facciamo il nome) provocano reazioni rabbiose, stroncature, insulti, auguri di una brutta fine professionale, reazioni quasi sempre anonime. Andiamo però oltre.
Proviamo a cambiare prospettiva: a chi gioverebbe? Anzi, mettiamo che la cosa sia già successa: il comico tal dei tali e il comico tal altro sono in miseria e friggono patatine nei fast food o nelle sagre. Finiti. Dimenticati. Ci siamo liberati dalla loro presenza ingombrante. Possiamo ragionare sul futuro a mente fredda. Cosa ci aspetta? C’è qualche possibilità di rinnovamento o di cambiamento? Si aprono nuovi orizzonti?
Possiamo notare che si stanno moltiplicando le situazioni di “comparsata gratuita” con l’allargamento della formula “talent” a un numero crescente di format, quindi a sempre più comici. Il meccanismo azzera tutto: il veterano, il professionista messi assieme al neofita (che si esalta e dice: che bella opportunità che mi avete dato) i neofiti arrivano in massa. Saranno sempre di più di stagione in stagione (se continua così). Gente a cui vendere un corso o uno stage? Saranno loro l’indotto? Sarà un cane che si morde la coda e poi se la mangia?
Se è questo che ci aspetta, non si sa se sia desiderabile, se sia un futuro allettante. Una volta se ti mettevi una camicia bianca e un paio di occhiali e dicevi “Fùfù” facevi un botto che ti bastava per tutta la vita. Adesso sembra non ci sia mercato per quella roba. Senza mercato sono più possibili il ridimensionamento, il crollo, la scomparsa di interi settori di intrattenimento comico.
Mettiamo anche che i cambiamenti, nel pubblico, viaggino molto veloci e che tutto quello che conosciamo adesso diventi obsoleto di colpo, così come lo è stato il vinile per i dischi ai tempi. Che i giovani guardino altrove, che nelle altre generazioni non ci sia più interesse a monologhi di costume o a buffi personaggi o a “il prossimo comico è…!”.
Quanto può reggere un indotto che non è richiesto o è poco gradito è facile immaginarlo. Per capirlo bisognerebbe fare il conto di tutti quelli che non lavorano, che lavorano poco, che lavorano in perdita, che stanno scappando dal cabaret e aprono tante attività. Oppure a tutti quelli che avevano uno stipendio dai cachet tv che adesso si è evaporato. Paragoniamo tutto ciò a cosa succedeva qualche anno fa. Che tendenza si sta verificando? (Mentre i capri espiatori magari friggono inutilmente patatine in un fast food). Magari si scopre che siamo in ripresa…
Certo, ci sono quelli che lavorano nei teatri e staccano biglietti e fanno i pienoni, ma quanti sono? Non sembrano molti e non sembra che le piattaforme televisive siano in grado di lanciare i nuovi sbancatori al botteghino. Oppure verremo smentiti e le prossime trasmissioni lanceranno dei veri fenomeni da sold out.
Dove stiamo andando?
Dove andremo una volta spazzati via quelli che volevano cambiare le cose (adesso ridotti a assemblare cheeseburger o ad affettare salumi per il gnocco fritto) ?
Ananas Blog
Buona sera! Senza nulla togliere ai contenitori che pur gradisco ( a me sia Colorado che Zelig non mi dispiacciono) io spero fortemente nel ritorno di trasmissioni, in cui è contemplata la presenza di un solo comico. Ricordo malinconicamente quelli show che aspettavo tutta la settimana per vedere il comico di turno. Penso a Grillo, o a Benigni, o al trio …. diventavano un po’ il marchio distintivo della singola trasmissione. I comici per crescere hanno anche bisogno di spazio.
Il punto sta nell’antefatto: il comico di cui non facciamo il nome ha come punti di riferimento dei comici dall’estero che sono morti da più di dieci anni, e non è vero che vanno per la maggiore all’estero, complimenti al futuro! Sveglia! Il comico di cui non facciamo il nome è più vecchio di Bramieri (e non fa ridere)
Allora riesci a fare finta che tutto ciò non esista? O vogliamo annoiare gli utenti all’infinito con una polemica su cui è già stato detto tutto? Il comico in questione (mettiamo) non c’è più, frigge patatine alla sagra del cinghiale, io lo aiuto e ho chiuso il blog (mettiamo). Si può ragionare sul presente e sul futuro? Ripeto: ciò che dici è già stato detto e ridetto. L’A
e che ci aspetterà mai…. quello che già abbiamo oggi.
Qualche bravo professionista che passa in tv, nei teatri, nelle feste paesane e campa più – meno- abbastanza dignitosamente del suo lavoro.
Dei cani morti, inutili, inetti, senza dignità, che passano in tv, nei teatri, nelle feste paesane e campano più – meno- abbastanza dignitosamente del proprio lavoro.
Qualche bravo intrattenitore che lavora gratis, fa provini, micropezzi, e mangia cacca.
Altri cani putridi, inutili, eccetera, che lavoran gratis, fan provini, micropezzi e mangian merda.
come oggi, insomma.
pensa un po’
>Cani morti… Cani putridi…
Possiamo abbassare i toni e rispettare di più il prossimo? Comunque linguaggio a parte, la prendo come: più o meno così come va ora, magari più in piccolo ma con le stesse proiezioni ed equilibri di adesso. Potrebbe essere. Ammesso che il sistema regga così com’è, non è scontato. L’A
Mii che voglio di fare outing…
non so perché ma il mio commento è sparito, almeno io non lo vedo, io non ho mai augurato il male a nessuno, mi fa piacere se il pubblico si fa le ossa su Montanari, così poi quelli bravi fanno il botto
Abbiamo detto: facciamo finta che… non esista e tu mi fai un commento su di lui. Allora sei rimba. L’A
“abbiamo”…
Magari sarebbe il caso di smetterla di organizzare troppe serate gratuite o di beneficienza fatte da gente che avrebbe a sua volta bisogno di beneficienza…
La beneficienza va bene, poi le serate gratuite sono anche un riflesso delle trasmissioni gratuite. Se uno va gratis in tv poi come va a pretendere di essere pagato? L’A
Quindi per gli open mic va bene ma per i zelig lab no. Ok.
ti do un compito: trova le differenze. L’A
no le serate gratuite sono un riflesso della coglioneria e basta,
il vittimismo passato i 4 anni di età non paga piu.
Bene mettiamo agli atti. L’A
Eh no allora non ci siamo capiti: facciamo finta che non ci sia!!!