La finale di Italia’s Got Talent a sorpresa…

30 Apr

Una delle regole per mantenere un umore sereno è quella di non guardare mai i Talent che, in individui dal carattere anche appena empatico, possono indurre una certa tristezza. Però magari vai a guardarti i risultati della finale di Italia’s Got Talent. In questo caso per vedere come se la fosse cavata Cristiana Maffucci, che aveva portato con grande successo un monologo sull’amare se stessi (vedi qui) il cui video aveva fatto un autentico boom di visualizzazioni. La Maffucci in finale però non c’era, misteri dei talent.

Però, e qui c’è la sorpresa, al primo posto si è classificato un gruppo comico, i Trejolie (qui il pezzo della finale) e al secondo un monologhista napoletano: Francesco Arienzo (qui durante le selezioni). Che sembrano aver rotto le due regole consolidate: 1) Ai talent partecipano anche i comici, ma vincono sempre i circensi. 2) Ai talent partecipano anche dei comici già passati in tv che i giurati e la produzione fingono di vedere per la prima volta.

Allo stesso modo, chiunque abbia mosso qualche passo su di un palco, è stato inglobato, fagocitato, cooptato, ha sulla faccia le impronte digitali di Zelig, Colorado, Made in Sud, laboratori connessi e trasmissioni limitrofe (quindi spesso portati ai talent dalle top agenzie). In questo caso è successo il contrario: i Trejolie e Francesco Arienzo sembrano dei debuttanti veri. Questo è positivo ed è un risultato onesto rispetto a quella che dovrebbe essere la “scoperta di talenti”. Chiedendo in giro agli addetti ai lavori se li conoscessero, sono cascati tutti dalle nuvole.

I Trejolie (qui su FB) spaziano dalle canzoni, alle poesie, al ballo, al visual. C’è da dire che fisicamente sono molto carini, tecnicamente preparatissimi ed eclettici. Ci sono (forse) un po’ troppi richiami a cose già viste: gli Oblivion, i Gemelli Ruggeri, i bignami di Andrea Di Marco, le storie zippate di Maurizio Lastrico, insomma devono trovare ancora un loro stile. Francesco Arienzo (qui su FB) appartiene a quella tradizione napoletana timido stralunata che ha visto in Troisi l’artista più importante. Sembra avere un suo stile efficace.

E queste erano le sorprese (non banali) della finale di Italia’s Got Talent, forse anche un segnale dei tempi (comici) che stanno cambiando.

Ananas Blog

23 Risposte a “La finale di Italia’s Got Talent a sorpresa…”

  1. Ah Annàmo bbene Maggio 5, 2017 a 7:58 PM #

    Scusa amministratore, ma il post di Mi meriterebbe un’analisi anche sul tramonto di alcuni dei “nuovi eroi” tanto decantati in questi ultimi tempi. Basta anche un “scusate ci eravamo sbagliati” perchè la new new nuova ondata di stand up (open mic) che sta rovinando quel po’ di mercato che è rimasto, nasce dall’idea che basti dire due tre volte “sbovva” su un palco per essere degli artisti. Non è questione di haters o senza cultura, ma se si vuole fare una analisi bisogna entrare negli argomenti ed essere più obbiettivi. Lo so che non c’entra molto come commento a questo post, ma aspettiamo qualcosa di più attinente, grazie.
    https://pryorkaufman.wordpress.com/2017/02/16/giorgio-montanini-dice-balle-e-cazzate-e-copia/)

    RISPONDI

    • ananasblog Maggio 5, 2017 a 9:29 PM #

      Esageri e semplifichi, l’ondata open mic nasce da motivi più profondi. Mai sentito che bisognava dire sbovva per forza anche se può aver avuto una forza liberatoria. Secondo me il vecchio sistema è stagnante. Servono altre ondate, anche in campi come le serie tv, il cinema, etc. L’A

    • Stympfl Maggio 6, 2017 a 12:14 PM #

      Anche a me, appassionato di grandi monologhisti, questi stand up comedians sembrano dei dilettanti: proviamo a paragonarli a Pino Caruso. Però non diamogli troppa importanza. Che gli open mic rovinino il mercato residuo è vero così come i laboratori (tranne i pochi genuini) rovinavano il mercato che sarebbe potuto esserci e invece veniva intasato da ore e ore di esibizioni gratuite. Oppure locali che pagavano un comico 15.000 euro solo perché aveva il logo giusto sulla locandina e non c’era più lavoro per gli indipendenti che avrebbero continuato volentieri con il loro 1.000 euro a serata. Un tempo anche lo Scaldasole era quasi un open mic ma nessuno si offendeva. L’analisi approfondita che si chiede adesso, sul tramonto di questi “nuovi eroi”, bisognava farla in tempo reale quando i “nuovi eroi” della comicità televisiva venivano fatti passare per grandi figure del nostro secolo. Anche a loro, e quante volte, sono state fatte interviste in ginocchio! Oppure pensiamo veramente che “fu-fu” o “ti stimo fratello” fossero arte allo stato puro? Solo che lì era meglio non analizzare niente, per non inimicarsi “la grande mano”.

      • ananasblog Maggio 6, 2017 a 6:03 PM #

        Ciao!
        Il tramonto dei nuovi eroi? Calma. Il fenomeno è esploso all’incirca 3 anni fa (contro ogni pronostico). E’ presto. Allora riportiamo tutto agli inizi. Oreglio quando faceva cabaret da 3 anni. Ficarra e Picone. Pino Caruso agli albori. Eccetera. Quando c’erano i primi Seven Show.
        Poi da un punto di vista narrativo, la natura dell’eroe è sempre riluttante. Mica è stato facilissimo aprire ‘sto blog ;). L’A

        • Stympfl Maggio 8, 2017 a 11:32 am #

          Partivo dal post di Ah Annàmo bbene. Intendevo dire che se la nuova stand up gode di qualche benevolenza, ancor di più certi Zelighiani & C. erano finiti su un piedistallo grazie a un sistema compiacente, però nessuno si azzardava a criticare tanta adulazione per paura di farsi terra bruciata intorno. Per tanti anni non c’è stata nessuna analisi su un qualcosa che era diventato preponderante nella società italiana al pari di calcio e politica. Per cui mi sembra esagerato invocarla per la neo stand up. Drive In ad esempio, subì un trattamento ben diverso, additato come strumento berlusconiano di rincoglionimento delle masse. Eppure c’era gente come Zuzzurro&Gaspare, Francesco Salvi o Mario Zucca.

          • Ah Annàmo bbene Maggio 8, 2017 a 7:18 PM #

            Sì. Il mio post era critico sulla critica sbilanciata dell’autore. Sono d’accordo che negli anni passati ne abbiamo viste di tutti i colori e quasi mai il successo televisivo corrisponde ad una qualità autorale o artistica, ma siccome su questo blog (ed è qui che stiamo scrivendo) si sono prese posizioni entusiaste su “personaggetti” tutto sommato discutibili dal punto di vista artistico, tipo SuperMontanini Bros, mi aspettavo una fase di negazionismo o perlomeno me lo meno meno; che evidentemente Gavello-ormai-fritto non ha intenzione di percorrere. Vuoi per limitatezza, vuoi per altre ragioni. Peccato perchè le battaglie (ad esempio) sullo sfruttamento dei laboratori zelig (Gavelli si azzardava, eccome! Chapeau!) di qualche tempo fa, meritavano rispetto. …poi è arrivato Sincero

            • ananasblog Maggio 8, 2017 a 7:35 PM #

              sono d’accordo sull’ormai fritto 😉 ma le altre ragioni cui alludi quali sono? L’A

              • Ah Annàmo bbene Maggio 8, 2017 a 8:25 PM #

                magari non ti piace ammettere che ti sei sbagliato, oppure non hai la cultura necessaria per capire che non è “presto” per fare una critica sui nuovi eroi che ultimamente hai decantato e che si sono rivelati deludenti sotto molti aspetti. Visto che non lo fai, ci saranno delle ragioni che sai tu. Oppure a te piace così tanto Muntanellini, che il resto del mondo altro si sbaglia. Basta rileggere l’entusiasmo di qualche post sulla New(?) Stand Up Comedy che hai scritto un anno fa, o due, per vedere che poi tutta sta rivoluzione è un po’ loffia… o no?

            • Stympfl Maggio 8, 2017 a 9:11 PM #

              Sul Gavelli che “s’azzardava eccome” sui laboratori siamo pienamente d’accordo. Ri-chapeau! Io mi riferivo di più all’aspetto artistico: quella Beatlesmania secondo cui erano tutti indistintamente dei fuoriclasse e Bisio la spalla più grande di tutti i tempi. Dibattiti e controdibattiti per capire il segreto del far ridere ecc. Tutte cose che non sono state tirate in ballo neanche per Totò e Walter Chiari.

              • Ah Annàmo bbene Maggio 9, 2017 a 7:38 PM #

                Stiamo guardando la stessa sfaccettatura da due angoli diversi: concordo appieno sul fatto che non c’erano fuoriclasse della risata nemmeno ai tempi di Bisio, ma siccome sembrava che la svolta stesse arrivando con Satiriasi, Stand up Accazzo e Open Mic, (secondo l’A.) mi sembrava un bel gesto ammettere che la prova del 9 ha dato risultati di pubblico diversi, per non dire scarsi. Pari a Zero sul riscontro live. Mi chiedo se era questo ciò per cui valeva la pena spingere da parte di questo blog, oppure un facile limite da compitino dispettoso da scuola elementare. Tra l’altro in difetto di tempistica: i riferimenti stilistici della Stand up italiana sono vecchi di almeno 30 anni.

                • ananasblog Maggio 10, 2017 a 1:57 PM #

                  sì ma non mi tirate per la giacca sempre 😉

    • Teiya giugno 5, 2017 a 7:25 am #

      The following time I read a blog, I hope that it doesnt disappoint me as much as this one. I mean, I know it was my choice to read, but I actually thought youd have something ineetrsting to say. All I hear is a bunch of whining about something that you could repair in case you werent too busy on the lookout for attention.

  2. Sincerissimo Maggio 4, 2017 a 4:01 PM #

    Ci tengo a sottolineare la bravura dei comici in questa edizione di Italia’s Got Talent come i Trejolie e lo stesso Arienzo. Questo programma ha concesso il giusto spazio ad ogni comico che si è esibito.

  3. Sincerissimo Maggio 4, 2017 a 3:57 PM #

    Caro Amministratore, Arienzo ha frequentato i laboratori zelig di roma ed è stato anche a milano, tra i vari provinanti. Senza contare che a Italia’s Got Talent vi erano altri comici che sono passati per altrettanti laboratori zelig.
    Lei mette medaglie al petto secondo il suo modo di vedere le cose che, spesso, si rivela infondato e talvolta rovinoso a seconda dei casi.
    E questo suo modo di dare il personale punto di vista come giudizio tangibile e universale sulla comicità dimostra che il suo blog non può avere, nei giudizi, alcun tipo di credibilità.
    Per sottolineare la sua enfasi e quello che lei giudica positivo e onesto nel programma riporto la sua euforia:
    “i Trejolie e Francesco Arienzo sembrano dei debuttanti veri. Questo è positivo ed è un risultato onesto rispetto a quella che dovrebbe essere la “scoperta di talenti”. Chiedendo in giro agli addetti ai lavori se li conoscessero, sono cascati tutti dalle nuvole.”
    “E queste erano le sorprese (non banali) della finale di Italia’s Got Talent, forse anche un segnale dei tempi (comici) che stanno cambiando.”

    Che svista! Non riconosce neanche più i segnali del cambiamento…a Gavelliiiii!

    • ananasblog Maggio 4, 2017 a 4:45 PM #

      >i Trejolie e Francesco Arienzo sembrano dei debuttanti veri.

      Beh, “sembrano” non è “sono” poi il mio “Focus Group” si è rivelato non informato dei fatti. Forse qualche laboratorio e qualche provino non sono ancora un marchio di appartenenza al vecchio mainstream. Poi ho i miei punti di svista 😉 ma, ti chiedo, secondo te, quali sono allora i segnali di cambiamento? L’A

      • Mi Maggio 5, 2017 a 9:28 am #

        mi permetto di aggiungere che:

        (a) ‘sembrano’, ma sono: sono (almeno Arienzo) cresciuti professionalmente anche grazie al lavoro fatto con autori all’interno dei laboratori zelig e non ‘nonostante ecc. ecc.’. sì, ha in faccia le impronte digitali di zelig.
        (b) molti partecipanti comici sono stati selezionati durante i provini di zelig, con la presenza direi ben accetta di autori di ITG che avevano chiesto un aiuto
        (c) i focus group di cui si serve sono probabilmente composti dalla stessa gente che parla parla fuma fuma anche in questa sede
        (d) i trejolie ‘spaziano’ parecchio, verrebbe da dire che spaziano anche un po’ fuori dalla tazza. dove sono finite le sane prediche sul plagio? o siamo finalmente allineati mentalmente a montanini anche su questo? (cfr. https://pryorkaufman.wordpress.com/2017/02/16/giorgio-montanini-dice-balle-e-cazzate-e-copia/)

        • ananasblog Maggio 5, 2017 a 10:47 am #

          Adesso, “Focus Group” era un’iperbole, diciamo “qualcuno di quelli che conoscono tutti”. Sul fatto che i Trejolie ricordano gli Oblivion, i Gemelli Ruggeri, Di Marco e Lastrico (e forse altri) è stato detto.
          >autori di ITG che avevano chiesto un aiuto
          Sembra un passaggio di umorismo involontario. Ma come, il sistema ha prodotto centinaia di comici, ce n’è un’offerta sterminata, rispetto alla scarsissima domanda, basta allungare la mano che ne tiri su a mazzetti, e chiedi aiuto? Cioè, un esquimese ha l’emergenza granita?
          L’A

          • Anonimo Maggio 7, 2017 a 2:36 PM #

            vede, caro amministratore, nel mondo del lavoro esistono canali privilegiati, basati su stima e fiducia. ad esempio, nessuno, immagino, verrebbe a chiedere a lei un comico bravo, mentre è normale domandare informazioni a chi normalmente lavora con comici bravi. se lei conoscesse ciò di cui dice di parlare, non solo si avvarrebbe di focus group decenti, non solo eviterebbe di continuare a confondere merda con cioccolata, ma capirebbe anche che se un eschimese ha molto ghiaccio non significa che abbia anche lo sciroppo per fare la granita. e quindi si rivolge a chi conosce gli sciroppi.

            sui trejolie, possiamo dire che siamo contenti che abbiano vinto senza dimenticare che hanno pescato qui e là? sinceramente non ne farei una questione di sostanza, ma di principio: dove comincia, dove finisce, dove è ciò che lei giuridicamente chiama plagio?

            ricordo una sua polemica su un tizio che aveva fatto il ninjia in albania copiando da un altro tizio che l’aveva fatto in tanzania, che l’aveva visto fare da un terzo tizio in molise. auguro ai trejolie un successo comunque di più lunga durata dei tre ninjia messi insieme

            mi pare che la sua posizione coincida con quella di giorgio montanini: è plagio se lo fanno loro, è ispirazione se lo faccio io. è una posizione che ricorda quella di picasso, ma non è detto che occorra essere d’accordo con l’artista spagnolo. diciamo che la sua solidità intellettuale è molto simile a un budino, o a montanini che pure un budino rammenta.

  4. Sincero aprile 30, 2017 a 4:56 PM #

    A Italia’s Got Talent i Trejolie hanno meritato di vincere, finalmente dei GIOVANI bravissimi e molto divertenti! Arienzo, poi, non si è presentato come direttamente da Zelig lab di Roma, ma si è presentato con il suo stile e modo di raccontare molto particolare che fa sorridere.
    Purtroppo in altri programmi televisivi si vedono e sentono cose allucinanti!
    All’ultima puntata di Tvtalk su RAI3 è stato presentato come “PUNTA DI DIAMANTE” del programma Made in Sud il comico BAZ??!? Ma che c’entra? Forse perché vi è stato un netto calo di ascolti in Campania? E che fine hanno fatto i soliti riperitivi e banali comici della Tunnel distribuzioni? BAZ ha rappresentato il programma Made in Sud, dopo che per anni veniva direttamente da COLORADO.
    Anche a TV Talk hanno cercato di parlare solo delle pochissime cose positive del programma ma i telespettatori hanno commentato: —“…Silvia Motta non giustificare con la controprogrammazione….preferisco una messa in lingua celtica a questo orrore . Da napoletana…che avvilimento…”. —- “…Mi domando come un programma del genere possa stare in Rai , l unica domanda sarebbe ..Perché ? È terribile e non fa ridere per nulla , peggio di Colorado…”. —-“…No. Comicità terra terra e abbastanza ripetitiva.Non lo guardo più …”. —“…Pubblico campano drasticamente calato: eccomi!!!…”.

  5. Elio Vittorini aprile 30, 2017 a 9:06 am #

    Arienzo è al Zelig lab di Roma da due anni..ma si vede che non l’hanno contaminato abbastanza !!

    • ananasblog aprile 30, 2017 a 3:11 PM #

      Ecco è impossibile non essere passati dal mondo laboratoriale. L’A

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