Archivio | marzo, 2019

Colorado, recensione gourmet

29 Mar

Giovedì 28 marzo è partita la stagione numero 20 di Colorado, conduzione Ruffini, Belen, Panpers, Scintilla. Senza Pucci e Pintus. I risultati sono stati 1.300.000 spettatori e share 5,1% nella presentazione,  1.700.000 telespettatori, share 8,74% nel programma.  Detto ciò, vediamo quali sono state le cose più interessanti, quelle da segnalare rispetto al nutrito gruppo di comici, insomma le scelte che farebbe un gourmet della comicità:

Max Pisu col mitico Tarcisio, sempreverde e con un pezzo standard ormai consolidato, poi ritornato come se stesso con spalla scintilla. Il grande Rubes Piccinelli, uno dei migliori interpreti della comicità surreale/disperata milanese post Jannacci che ebbe il suo inizio nel laboratorio Scaldasole – Barrios. Rubes si propone in coppia con Raffaele D’Ambrosio in una parodia azzeccata delle fiction “alla gomorra” in cui però il killer è bresciano. Alessandro Bianchi torna a Colorado con Bobo, un filosofo alticcio, sul genere “one liner” che fa molto ridere (vedi qui) e che magari dovrebbe uscire un bel po’ prima di mezzanotte.

Altra presenza da segnalare è quella di Angelo Pisani anche lui nato nel laboratorio Scaldasole (nostalgia canaglia), già Pali e dispari, qui con un monologo non banale sulla comicità. Poi Vincenzo Albano, col suo cavallo di battaglia, l’impresario cialtrone Enzo Ratti, è apparso uno dei più in palla della serata. Tra gli opinionisti Massimo Bagnato, che rimane uno dei massimi esponenti italiani della comicità nonsense.

Davide Calgaro stand up comedian di appena 18 anni, che mostra una bella grinta, già mostrata in concorsi e  serate in giro per l’Italia. Cristiana Chinaglia con un’analisi ficcante di 50 sfumature di Grigio. I Bella Domanda (già vincitori di Eccezionale Veramente 2) con uno stile surreale unico nel suo genere. Federico Parlanti che proviene da Up & Down  spettacolo con Paolo Ruffini e 5 persone con la sindrome di down.

Voilà, queste erano le scelte gourmet nel cast di Colorado.

Ananas Blog 

Made in Sud in controtendenza nonostante…

6 Mar

Fatima Trotta valorizzata come donna

Come viene sottolineato in questa recensione su Tv Blog, a cura di Fabio Morasca, la prima puntata di Made in Sud 2019, lunedì 4 marzo 2019, non ha presentato alcuna speranza di rinnovamento, a partire dalla durata monstre, bel oltre la mezzanotte. La news del momento è un’altra, come fa notare Fabio Morasca ed arriva da Netflix:

“E’ notizia recente, infatti, del colosso Netflix che ha scelto di puntare sui comedian Saverio Raimondo, Francesco De Carlo ed Edoardo Ferrario per una serie di speciali fruibili sulla piattaforma. Stiamo parlando di quegli stand up comedian che hanno vissuto recentemente un periodo fortunato (e celere), dal punto di vista televisivo, che la tv, però, ha sedotto e abbandonato, nel tentativo di addomesticarli, di addolcirli o di snaturarli direttamente (ciò che è accaduto a Giorgio Montanini a Le Iene si fa fatica a capire e a spiegare).”

La sorpresa di Made in Sud è stata negli ascolti dell’esordio 1.955.000 spettatori e il 9,3% di share, nonostante la concorrenza de Il Nome della Rosa su Rai 1 e l’Isola dei Famosi su Canale 5. La conduzione a cura di Fatima Trotta che finalmente è stata valorizzata anche in quanto donna, Stefano De Martino che si è rivelato un ragazzo simpatico che sa stare al gioco, alternati a Biagio Izzo ed Elisabetta Gregoraci.

Come scritto più volte qui, una delle chiavi di lettura dell’efficacia di Made in Sud sta nella regia, davvero notevole pur in un contesto di contenuti abbastanza o del tutto datati. Poi bisogna capire anche da dove arrivano i numeri. Facciamo un piccolo esempio con questo blog: 

il picco di visite dovuto alla keyword Made in Sud

Come si può notare dalle statistiche c’è un picco di visite in corrispondenza della messa in onda della trasmissione in cui si superano le 400 visual. Cifre interessanti se si pensa che A) il blog viene aggiornato di rado. B) il blog è settoriale. C) non era stato scritto alcun post sull’esordio di Made in Sud. Sugli scudi il post sulle cifre e i guadagni di Made in Sud, del gennaio 2014 che che nel tempo ha totalizzato più di 20.000 visual. 

Questo significa nel piccolo un certo interesse, una “domanda” da parte degli utenti… che poi si riflette in grande nei quasi 2 milioni che hanno seguito il programma.

Questo al di là del merito artistico. Bisogna capire però che anche l’innovazione deve fare i “numeri” così… addavenì Netflix. 

Ananas Blog

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