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Prove tecniche di (non) trasmissione

25 Feb

Relax in pausa

Ananas Blog esiste dal maggio del 2010. Come sanno alcuni lettori più o meno affezionati, da un po’ di tempo è stata diradata la pubblicazione di contenuti. Il motivo è semplice: un mondo intero sul quale il blog aveva puntato i riflettori è andato a mano a mano a scomparire. Ananas è nato per raccontare proprio quel mondo che, per tanti motivi, era del tutto nascosto. 

Chi ha vissuto in pieno l’epopea “Degli anni d’oro del cabaret” sa di cosa si stia parlando e ne può riassaporare i momenti di splendore e di resa economica. Allo stesso tempo ne avrà conosciuto il lato oscuro fatto anche di dolore e di umiliazioni e allora sentirà un retrogusto amaro in bocca.

Che quel mondo sia in declino è sia un peccato che un sollievo, qualsiasi cosa sia stato.

Ananas è andato avanti e continuerà a essere online per un altro motivo semplice, semplice: anche negli ultimi anni di poca attività, il blog ha continuato a macinare visualizzazioni. I lettori arrivano alla spicciolata anche se da tempo nessuno li cerca o fa qualcosa per attirarli.

Ananas Blog si è trasformato in una sorta di biblioteca informativa (che poi era l’intenzione iniziale).

Relax in pausa caffè

Un anno fa è arrivata la pandemia del Covid-19, della quale ancora non si vede la fine. Si è abbattuta tra gli altri su un settore già in forte crisi come quello della comicità/spettacoli dal vivo. Allo stato attuale non si vede una via d’uscita certa se non nella fine della pandemia stessa e nel progressivo ritorno al “liberi tutti”.

Cosa ne sarà della comicità italiana non è dato sapere. Forse con più lungimiranza avremmo affrontato la crisi con maggiore vitalità e posto le basi per la ripresa. È agli atti che per un lunghissimo periodo abbiamo appaltato quasi ogni attività ai “3 minuti televisivi” lasciando perdere filoni che adesso farebbero comodissimo.

Detto ciò Ananas Blog è stata sul pezzo e ha fatto il suo dovere, senza generare rivoluzioni, ma facendo un’opera di informazione e trasparenza unica nel suo genere.  

La quantità di contenuti, le migliaia di articoli, rappresentano una fonte di racconti e di retroscena cui chiunque può attingere. Molte cose sono da virare al passato non esistendo più.

Quella cattiveria umana che è stata in larga parte il traino dominante del bel mondo comico, probabilmente, esiste ancora, qua e là, a macchia di leopardo, anche se non crea più gli effetti di soggezione di una volta.

Quindi c’è una parte di contemporaneità anche nelle parti vintage di Ananas Blog.

Detto ciò proviamo a spegnere tutto, a rilassarci, a mettere quella parola FINE che si scrive laddove un buon libro ha detto tutto ciò che doveva dire al lettore e va riposto nella biblioteca di casa, ma sempre a portata di mano.

Ananas Blog

Le misure d’aiuto ai lavoratori dello spettacolo, cosa si muove?

5 Apr

Da Pixabay.com (Libera per usi commerciali. Attribuzione non richiesta)

In periodo di pandemia e di conseguente grave crisi economica, torniamo a focalizzarci sulle misure a difesa del mondo dello spettacolo, categoria forse in ginocchio più di ogni altra (e nel nostro particolare sui comici che vivono di live). Vedremo che c’è chi si muove bene e chi meno bene:

L’esempio di Artisti 7607

Artisti 7607 (qui il sito) è una società di raccolta diritti d’immagine nel settore audiovisivo (diritti connessi) che costituiscono una cifra considerevole (nel 2012 erano stimati attorno ai 60 milioni di euro l’anno). 7607 è un’alternativa al più istituzionale Nuovo Imaie.

A tal proposito, nel giugno del 2012 avevo partecipato a un importante incontro di presentazione a Milano, invitato dall’amico Stefano Chiodaroli; condotto dalla fondatrice Cinzia Mascoli (leggi il post). Da allora questa realtà “alternativa” ha fatto dei passi avanti non indifferenti. 

Artisti 7607, ai primi di marzo, con la crisi alle porte, ha prontamente liquidato la prima ripartizione 2020 e ciò è stata una boccata d’ossigeno per molti che, intanto, stavano subendo tutte le conseguenze lavorative della pandemia (qui le specifiche sui diritti liquidati).

Poi sono arrivate delle misure importanti di sostegno al reddito per gli associati: 500 euro per la perdita di lavoro  in marzo/aprile e la possibilità di richiedere 300 euro di anticipo per i compensi  di copia privata 2018 (Per i dettagli vedi qui).

Il sostegno al reddito è un’azione vitale in questi tempi di “non lavoro”. 

Il Nuovo Imaie intanto ha messo in campo un Fondo Speciale per gli associati  (qui il tutorial su come effettuare la domanda) con uno stanziamento previsto tra i 5 e i 7 milioni di euro. 

Il Caso SIAE

Il Consiglio di Gestione Siae ha inaugurato una serie di misure straordinarie valutate superiori ai 110 milioni di euro (Qui il comunicato del 31 marzo 2020)  tra cui:

“un fondo di solidarietà di 500.000 euro per acquistare 2.500 pacchi alimentari che saranno distribuiti agli associati in condizioni di indigenza e/o di invalidità e/o in precarie condizioni di salute che ne faranno richiesta alla mail fondo.solidarieta@siae.it o ai numeri telefonici 065990.2614-2613-2013-3155.”

Poi “un Fondo di sostegno straordinario a favore di tutti gli associati valido per il 2020 e il 2021 di 60 milioni di euro, finalizzato a supportare le ripartizioni nei prossimi due anni.”

Un altro fondo di sostegno per gli agenti mandatari di 4,1 milioni di euro, Poi “prestiti pluriennali a tasso zero agli associati in difficoltà di liquidità” (per questo è previsto uno stanziamento che può arrivare a 50 milioni di euro).

18 settembre? Troppo tardi…

Quello che colpisce è che, pacco alimentare a parte, le misure più corpose sono rimandate per l’approvazione definitiva al 18 settembre 2020 quando si riunirà l’assemblea generale. Cosa c’è di sbagliato? Semplice: a settembre potremmo già essere quasi tutti in mezzo a una strada o costretti a raccogliere ortaggi nei campi per sopravvivere.

La crisi indotta dal Corona Virus genera una carenza fulminea di liquidità (anche o soprattutto) nel mondo dello spettacolo. Per questo le misure di sostegno al reddito sono così importanti.

Si spera in un rinsavimento… 

Il paradosso dell’INPS

Com’è noto il cosiddetto Decreto Cura Italia ha stabilito un bonus di 600 euro per diverse categorie di lavoratori, tra cui quelli dello spettacolo che, però siano iscritti al Fondo Pensioni Lavoratori dello Spettacolo e che abbiano almeno 30 contributi giornalieri per tutto il 2019.

Questo restringe il numero degli aventi diritto e inserisce un criterio burocratico per certi versi inesplicabile. E’ un po’ la maledizione di certe categorie (vedi i comici) di cui il legislatore ignora le esigenze, forse ne ignora l’esistenza stessa. 

Detto ciò si può provare a fare domanda nelle altre categorie previste dal bonus: “Professionisti con Partita Iva e lavoratori in rapporto di collaborazione coordinata continuativa” oppure “Lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali”

Tenendo presente che il Governo a breve varerà altre misure di sostegno al reddito.

Perché la situazione è drammatica

Ananas Blog

Ananas Blog incappa nel diritto d’autore…

5 Feb

Immagine ottenuta dal sito https://pixabay.com/it/ libera per usi commerciali, attribuzione non richiesta

ANTEFATTO: Capita una mattina di trovarsi via mail una richiesta di risarcimento di 800 euro per violazione di copyright. Il fatto è relativo a una foto a bassa definizione e di piccole dimensioni, inserita in un articolo del febbraio 2011, raffigurante la Basilica di Sant’Antonio a Padova.

La foto originale e ad alta definizione è di proprietà di un’agenzia specializzata ed il danno era stato calcolato “in re ipsa” (leggi qui) che si potrebbe tradurre in “a prescindere”: cioè che la violazione costituisca essa stessa un danno (moltiplicato per il numero degli anni). Per fortuna o purtroppo il principio del in re ipsa sul diritto d’autore è stato confermato da recenti sentenze della cassazione.

Data la totale buonafede, il nessun lucro da parte del blog, l’intenzione di evitare costose contese legali, limando e trattando, ci si è accordati per 400 euro con una rateizzazione diluita nel tempo. Cifra che considero eccessiva, come eccessiva è stata l’intera vicenda, ma che è frutto comunque di una leggerezza da parte mia, che però può essere di spunto o riflessione per tutto l’ambiente:

Insomma, prestiamo la massima attenzione quando usiamo qualche contenuto che potrebbe essere di proprietà altrui. In questo ambiente siamo tutti creatori di contenuti quindi consapevoli dell’importanza del tema. Tenendo presente che le leggi cambiano e dobbiamo stare sempre sul pezzo…

UNA PICCOLA RICHIESTA

Detto ciò, chiederò ai lettori del blog se se la sentono di contribuire al pagamento della cifra, tenendo conto che: non si tratta di una “chiamata alle armi”, neppure di un’emergenza economica. I suddetti 400 euro verranno pagati (con dolore) ma senza problemi di scadenza. Però…

LA MOTIVAZIONE 

Se in questi 10 anni di Ananas Blog avete goduto di un servizio di informazione gratuito, libero e indipendente unico nel suo genere…

Se avete consultato pagine e pagine che sono state parte di quel milione e 632.000 visite totali…

Se avete a disposizione una “libreria online” composta da più di 15.000 articoli…

Se vi siete incazzati perché non eravate d’accordo o avete gioito perché avete trovato una conferma ai vostri punti di vista e alle vostre speranze…

Se amate il brivido e, assieme al Blog, avete avuto il piacere sottile di viverlo in questi anni agitati…

Beh, allora è arrivato il momento di dare un piccolo contributo che sarà apprezzato e glorificato… 

Sarà sufficiente usare il pulsante per le donazioni in alto a destra,

oppure ricaricare una Postepay di cui fornisco qui gli estremi:

4023 6009 2319 1128  (allego anche il Codice Fiscale che a volte il tabaccaio lo chiede: GVLRRT63D18D704C)  

Non esagerate, mettiamo una base minima di 5 euro. Vi voglio bene

Anabas blog donazione diritto d'autore

Immagine ottenuta dal sito https://pixabay.com/it/ libera per usi commerciali, attribuzione non richiesta

Roberto Gavelli Amministratore di Ananas Blog

Cosa ci fa qua tutta questa gente?

19 Apr

Folla festante di visitatori di Ananas Blog capitati lì senza un motivo apparente

Cosa ci fanno 320 persone in una domenica di inizio aprile? Semplicemente generano 530 visualizzazioni sulle pagine di Ananas, blog che oramai viene aggiornato col contagocce e che ha già detto più o meno tutto ciò che voleva dire. Mentre il mondo che aveva iniziato a descrivere è ormai storia passata.

Eppure il blog continua a macinare visite giorno dopo giorno. A volte sulle 200, a volte sulle 300, a volte sulle 400 e oltre. Non cifre esorbitanti, ma significative tenendo anche conto del fatto che i temi trattati sono molto da addetti ai lavori.

Cosa spinge un tot di gente nel blog una domenica d’Aprile?

Intanto siamo arrivati a 1.512 articoli (una vera biblioteca online) e a 1.462.906 visite. Insomma Ananas Blog continua a stare sul pezzo, anche se fa di tutto per non esserlo. E’ attuale pur essendo obsoleto. Svolge il suo servizio a tempo pieno pur passando la maggior parte del tempo in relax.

Proprio nella giornata di oggi (come in tutte le altre giornate) stupisce la varietà di articoli visitati. C’è per esempio il cast di Zelig 2011; l’imperdibile recensione di Gianfranco Marziano; il ricordo dell’indimenticato Simone Tuttobene; l’omaggio alla grande Giovanna Marchini; Giorgio Montanini su GQ; insomma totale varietà di temi e avanti e indietro nel tempo.

Ananas Blog continua a sedurre, col fascino dei playboy leggermente annoiati e un po’ avanti con gli anni 😉 

Ananas Blog

2018: la comicità entra nell’Anno del Gatto?

19 Feb

The Year of the Cat di Al Stewart

The Year of the Cat di Al Stewart

La comicità italiana col 2018 potrebbe entrare nell’Anno del Gatto, non è però un segno dell’astrologia cinese, piuttosto stiamo parlando di uno dei più grandi successi di Al Stewart (The Year of the Cat, appunto). La canzone racconta la seguente storia (qui la traduzione su M & B Music): in un paese un po’ indietro nel tempo, in un clima da vacanza estiva, il protagonista incontra una donna affascinante che racconta semplicemente di arrivare dall’Anno del Gatto (She’ll just tell you that she came, In the year of the cat).

Non è tempo per le domande. L’uomo si lascia affascinare, senza chiedere troppo. Passa il tempo, passa l’estate e i turisti tornano a casa. Lui rimane nella bolla temporale costituita dall’Anno del Gatto.  Fino a quando potrà durare? Il richiamo alle scelte e ai cambiamenti futuri batte in sottofondo come un tamburo nella notte (But the drum-beat strains of the night remain. In the rhythm of the new-born day). Andarsene sarà inevitabile, ma per il momento va bene così.

Che cos’è per noi l’Anno del Gatto? E’ come un periodo di tregua tra il passato in cui il cabaret era sostanzialmente sotto padrone e la creatività era controllata dall’alto in modo capillare e un futuro incerto di cui si ignorano i contorni. La donna affascinante e un po’ misteriosa invece quale sarebbe? La risposta è facile: i progetti indipendenti, quindi le opportunità creative nate dal basso.

Uno dei vantaggi della crisi è la noia e la quasi indifferenza con cui si affrontano certe situazioni verso le quali (un tempo) tremavamo di trepidazione perché potevano darci la grande occasione. Adesso di fronte a certe persone le guardiamo con l’occhio un po’ annoiato, così come ci guardavano loro ai tempi in cui erano padroni assoluti delle nostre carriere. Risultato: energie mentali e creative più libere.

Allo stesso modo anche le idee sono più libere. Abbiamo passato degli anni davvero oscuri in cui appena un’idea si formava nella nostra mente, moriva nello stesso istante. Veniva auto censurata perché non serializzabile, non commercializzabile. Se si potesse quantificare forse scopriremmo che ai tempi le energie creative erano imbrigliate al 90% adesso lo sono in maniera molto minore: forse un 20%, forse un 30% massimo.

Un altro vantaggio in questo strano Anno del Gatto è che siamo rimasti indietro. “Solo chi rimane indietro ha grandi margini di recupero” direbbe il saggio. Ci sono praterie da percorrere lì davanti in cui si può sgroppare allegramente in tutte le direzioni. Mentre cercavamo un futile tormentone il mondo andava avanti, si innovava, sperimentava nuove forme di linguaggio. Il divario adesso è enorme però se ne sta lì in attesa di essere colmato.

Magari arriveranno delle sorprese, chissà che non si torni a ridere spiazzati e in modo non prevedibile. Poi succederà qualcosa, nasceranno degli algoritmi cui dovremo sottostare e tornerà tutto commerciale, grigio e stereotipato, ma con più soldi di adesso.

Per il momento restiamo nell’Anno del Gatto, talvolta affascinati da qualcosa che somiglia a un acquerello nella pioggia (She comes out of the sun in a silk dress running. Like a watercolor in the rain).

Ananas Blog

il caso di Marco Della Noce

19 Ott

Marco Della Noce

Marco Della Noce – Oriano Ferrari (immagine da Forlì24ore.it)

E’ recentissima la notizia delle disavventure occorse a Marco Della Noce, il popolare Oriano Ferrari di Zelig. In un’intervista rilasciata a Il Giorno (leggi qui) Marco ha rivelato di essere stato rovinato da una causa di separazione, con il pignoramento della partita IVA per pagare gli alimenti alla ex moglie e il conseguente collasso lavorativo. Attualmente ha subito lo sfratto dalla sua casa di Lissone e dorme in macchina.

Il collega Leonardo Manera ha prontamente riportato la notizia sulla sua pagina Facebook (vedi qui). Si sono moltiplicati i commenti, talvolta contro l’avidità delle donne nella cause di separazione a danno dei padri separati. Però molto forte è il filone propositivo degli addetti ai lavori che auspicano, propongono di fare qualcosa in aiuto. E’ probabile che nelle prossime ore e giorni ci sarà un fiorire di iniziative delle quali anche questo blog, nel suo piccolo darà notizia. Marco Della Noce va aiutato e questo darebbe prova che quella del cabaret è una community solidale a tutti gli effetti.

La tentazione: è certo che molti penseranno: “Marco Della Noce ha fatto il botto negli anni d’oro di Zelig, se non si è saputo gestire sono affari suoi”. Ciò è sbagliato anche perché dei retroscena della storia sappiamo poco e da quel poco non siamo in grado di giudicare. Sembrerebbe ricalcare (più in piccolo) lo stesso atteggiamento che ha colpito Asia Argento nella sua denuncia delle molestie subite dal produttore Harvey Weinstein (cosa si lamenta? se l’è andata a cercare). Continua a leggere

Daniele Luttazzi assolto per la seconda volta!

16 Ott

Daniele Luttazzi Ansa

Daniele Luttazzi (link all’immagine RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA)

Come da tradizione, fa più  rumore un “avviso di garanzia” mentre un’assoluzione passa quasi sempre sotto silenzio. Anche perché di solito avviene con anni di ritardo. Così si è parlato pochissimo dell’assoluzione di Daniele Luttazzi dall’accusa di evasione fiscale. (Riportata il 10 ottobre dall’ANSA, leggi articolo completo):  

“(ANSA) – ROMA, 10 OTT – Daniele Luttazzi è stato assolto con formula piena, “perché il fatto non sussiste”, dall’accusa di aver evaso il fisco. Lo annunciano all’Ansa i legali dell’attore satirico, Andrea Parlatore e Federico Calzolai, precisando che il giudice del Tribunale di Civitavecchia, Francesco Filocamo “ha ordinato l’immediata restituzione a Luttazzi delle somme che giacevano sul suo conto corrente, di cui non poteva più disporre”. Luttazzi era stato accusato dalla Guardia di Finanza di aver evaso il fisco per un importo di circa 140.000,00 euro.”

In precedenza Luttazzi era stato assolto da ogni accusa di plagio (leggi qui articolo) secondo il parere autorevole di Ananas Blog. Il principio di civiltà creativa su cui si basava l’assoluzione era che: la copia e il plagio (o anche la ripetizione degli stessi modelli) si sono così istituzionalizzati nella comicità che tutto è diventato uguale a cose già fatte. Inoltre il diritto d’autore è stato praticamente calpestato e reso nullo. L’opinione di Ananas Blog è autorevolissima perché:

  1. E’ l’unico luogo in cui si sia trattato il tabù dei plagi.
  2. Ha raccolto un’ampia casistica a riguardo.

Detto ciò, anche alla luce di questa assoluzione, la necessità di un ritorno in grande stile di Daniele Luttazzi (in tournee teatrale, in tv) si fa sempre più stringente (come sottolineato ancora una volta da questo blog). Certo c’è sempre il rischio di essere sottoposti a una cosiddetta “shitstorm” cioè una valanga d’insulti attraverso i social network, però anche la presunta accusa di evasione fiscale fece parte della shitstorm e adesso non c’è più.

Aspettiamo con fiducia…

Ananas Blog

Lo stato delle cose, le pause (e la stand up)

21 Mag

Ananas Blog è in una situazione di stand by (o di quasi vacanza) molto semplice da spiegare: il mondo che esisteva alla sua nascita (nel lontano 2010) non esiste più. Il fatto più eclatante è stato la fine di Zelig per come l’avevamo conosciuta: una macchina macina soldi, visibilità, dedizione e soggezione indotta nei più deboli. Cattiveria umana gratuita, eccetera, eccetera. Ananas era un’assonanza con Bananas, l’agenzia zelighiana. La fine di Zelig ha provocato relax da post combattimento. Una sensazione né bella, né brutta, su qualcosa che già si sapeva fosse inevitabile. A rimorchio si sta verificando lo spegnimento (graduale) di tutto l’indotto legato ai cosiddetti scalettoni comici di prima serata.

Allora che fare? Di cosa scrivere tenendo presente che qui siamo nell’area no profit quindi non ti pagato per farlo? Si potrebbero rinfocolare o riattizzare vecchie polemiche, attaccare e/o randellare realtà che sono già state randellate a sufficienza e che sono in crisi irreversibile per i fatti loro (Eccezionale Veramente è stato una pessima idea? Già detto e ridetto…). Oppure rispondere a tono a certi commenti per innescare qualche discussione su cose che sono già state dette. Non è il caso. La cosa migliore è prendersi un periodo di studio/lavoro e diradare i concetti da qui e per tutti i mesi caldi.

Però qualcosa da dire c’è, anche per rispondere ad alcuni commenti ricevuti di recente sul blog. I commenti sollevano la seguente criticità: “Perché non racconti del declino della stand up comedy in Italia, dopo averla tanto esaltata?”

Proviamo a rispondere: in primo luogo il fenomeno stand up, così definito, è ancora molto giovane. Stiamo parlando di tre anni appena. Zelig locale, per esempio, nasce in maggio del 1986, Giancarlo Bozzo, barista in preda all’amore per l’arte senza averla, cerca di farlo fallire accumulando debiti, ma arrivano gli affaristi… (sto divagando). L’approdo in tv è del 1996 su Italia 1 per il decennale del locale.  Ma lo zelighismo vero e proprio esplode nel 2003 con il Circus. Da lì devono passare almeno un 9 anni per  i primi segni del tracollo, con la seconda conduzione Bisio/Cortellesi. Continua a leggere

La finale di Italia’s Got Talent a sorpresa…

30 Apr

Una delle regole per mantenere un umore sereno è quella di non guardare mai i Talent che, in individui dal carattere anche appena empatico, possono indurre una certa tristezza. Però magari vai a guardarti i risultati della finale di Italia’s Got Talent. In questo caso per vedere come se la fosse cavata Cristiana Maffucci, che aveva portato con grande successo un monologo sull’amare se stessi (vedi qui) il cui video aveva fatto un autentico boom di visualizzazioni. La Maffucci in finale però non c’era, misteri dei talent.

Però, e qui c’è la sorpresa, al primo posto si è classificato un gruppo comico, i Trejolie (qui il pezzo della finale) e al secondo un monologhista napoletano: Francesco Arienzo (qui durante le selezioni). Che sembrano aver rotto le due regole consolidate: 1) Ai talent partecipano anche i comici, ma vincono sempre i circensi. 2) Ai talent partecipano anche dei comici già passati in tv che i giurati e la produzione fingono di vedere per la prima volta.

Allo stesso modo, chiunque abbia mosso qualche passo su di un palco, è stato inglobato, fagocitato, cooptato, ha sulla faccia le impronte digitali di Zelig, Colorado, Made in Sud, laboratori connessi e trasmissioni limitrofe (quindi spesso portati ai talent dalle top agenzie). In questo caso è successo il contrario: i Trejolie e Francesco Arienzo sembrano dei debuttanti veri. Questo è positivo ed è un risultato onesto rispetto a quella che dovrebbe essere la “scoperta di talenti”. Chiedendo in giro agli addetti ai lavori se li conoscessero, sono cascati tutti dalle nuvole.

I Trejolie (qui su FB) spaziano dalle canzoni, alle poesie, al ballo, al visual. C’è da dire che fisicamente sono molto carini, tecnicamente preparatissimi ed eclettici. Ci sono (forse) un po’ troppi richiami a cose già viste: gli Oblivion, i Gemelli Ruggeri, i bignami di Andrea Di Marco, le storie zippate di Maurizio Lastrico, insomma devono trovare ancora un loro stile. Francesco Arienzo (qui su FB) appartiene a quella tradizione napoletana timido stralunata che ha visto in Troisi l’artista più importante. Sembra avere un suo stile efficace.

E queste erano le sorprese (non banali) della finale di Italia’s Got Talent, forse anche un segnale dei tempi (comici) che stanno cambiando.

Ananas Blog

Una settimana di contro informazione…

9 Feb

Concetti binari in libertà (dal sito di immagini gratuite: https://pixabay.com/)

Concetti in libertà (dal sito di immagini gratuite: https://pixabay.com/)

Sto preparando una settimana di contro informazione comica, in quanto amministratore di questo sito. Ricordiamo che 7 anni fa aprii Ananas Blog prevedendo (primo tra tutti) la crisi irreversibile del sistema cabarettistico televisivo, disastro che si è puntualmente avverato (è solo andata peggio del previsto, ma le visioni del futuro sono sempre un po’ imprecise). Che si fa in questi casi, si invita tutti a sucarlo? Banale. Pensiamo al domani.

In questa veste, lunedì 13 febbraio terrò una lectio magistralis presso l’Accademia del Comico, di Milano agli allievi del master di cabaret. Di cose da dire ce ne saranno e il punto di vista del sottoscritto, su cui si può essere d’accordo o meno, dovrebbe far parte del background di chi si affacci al mondo della comicità, dato che in questi 7 anni è stato approfondito ogni aspetto del percorso formativo italiano che, a volte, va verso il professionismo, altre verso il più bieco sfruttamento (la linea è sottilissima,  può determinare il salvarsi o meno).

La locandina di Paranoie Comiche al Douze di Roma

La locandina di Paranoie Comiche al Douze di Roma

Venerdì 17 febbraio sarò a Roma al Teatro Douze di Roma con Paranoie Comiche (qui l’evento) lo spettacolo che, sotto forma di monologo al femminile, racconta le vicissitudine tragicomiche, a volte fantozziane, di ciò che è successo agli aspiranti comici televisivi negli ultimi 15 anni, compresa la necessità assurda di vestirsi da pupazzoni. L’interprete è Stefania Carcupino, la regia di Davide Colavini. Teatro Douze, via del cipresso 12, Roma, per info e prenotazioni 3298994730. Paranoie Comiche può raggiungere poche persone, ma se ne sottolinea l’imperdibilità.

Per chiudere la settimana, lunedì 20 febbraio sarò sempre a Roma al convegno organizzato dall’Anart (Associazione Nazionale Autori Radiotelevisivi e Teatrali) dal titolo Satira “Televisione e New Media” (Autori, attori, stand up comedian, docenti, editori, direttori di emittenti, si confronteranno su un genere popolare e decisamente “d’autore”, che fa emergere le contraddizioni della società. Un approfondimento sui temi della libertà d’espressione e della tutela del diritto d’autore, per comprendere le motivazioni che hanno dirottato il pubblico giovanile verso i new media e per esplorare soluzioni per lo sviluppo di nuovi contenuti per un nuovo pubblico).

Il convegno è organizzato dal presidente Anart Linda Brunetta, si terrà al Maxxi di Roma e vede protagonisti anche diversi pezzi da 90: Carlo Freccero, Diego Cugia, David Riondino, Angelo Guglielmi, Sergio Staino, la Gialappa’s, Saverio Raimondo e tanti altri. Io teoricamente sono iscritto a parlare per un 10 minuti e se succederà mi soffermerò sugli aspetti più inediti della censura cabarettistica televisiva e sul concetto devastante di “Questo non andrà mai in televisione”. Tanto per non rimuovere il passato…

prossima uscita

Roberto Gavelli – Ananas Blog

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