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Sanremo: un festival (quasi) senza comici

10 Feb

il Teatro Ariston (immagine di pubblico dominio)

Si è appena conclusa la 70° edizione del Festival di San Remo, condotta da Amadeus e caratterizzata da un successo incredibile a livello di ascolti, di diffusione social e, perché no, anche di conflitti (vedi Fiorello/Tiziano Ferro. Morgan/Bugo etc.)

Allo stesso tempo, questa edizione si è caratterizzata per la totale mancanza di guest comiche. Forse perché ogni spazio è stato cannibalizzato da uno show man completo come Fiorello, forse perché questo tipo di ospitate risultano ormai datate oppure fuori luogo.

Eppure sembra ieri che il comico, spesso in forma di monologo, costituiva uno degli eventi del festival, in grado di fare rumore generando anche polemiche furiose. Continua a leggere

e poi un giorno scopri Arianna Porcelli Safonov

18 Ott

Arianna Porcelli Safonov (da Bari Today)

In ritardo (come succede spesso in tempi distratti) capita di scoprire Arianna Porcelli Safonov e che la scoperta sia positiva. Arianna è scrittrice comica umoristica e performer. Esordisce nella scrittura umoristica grazie al blog Madamepipì, dalla cui esperienza nascono i pezzi per piccoli show live e per le convention aziendali. I gradini successivi sono il teatro comico, la conduzione, gli spettacoli live, i libri  (vedi biografia su FB).

Arianna Porcelli Safonov prende di mira le piccole storture del quotidiano, gli obblighi di comportamento, quelle “piaghe” che forse non sono gravi, ma che forse lo sono davvero. Lo stile è in opposizione al cattivo gusto, anche quello comico imperante e… bando alle ciance, evitiamo lo “spiegone” e postiamo un video tratto dal suo canale Youtube (qui se la prende con la mania dei “coach”): 

Quello che colpisce favorevolmente è la qualità dei testi, i tempi comici (mai sopra le righe) e l’intenso lavoro di scrittura ad ampio spettro (blog, video, live, libri) che nasce quindi da un discorso coerente a da un’esigenza artistica. Altro spiegone? No, video (questa volta live, con un cavallo di battaglia “Ti lascio Bio”): 

Pippone finale? No, piuttosto un invito: tra blog, canale Youtube, spettacoli live, libri, Arianna Porcelli Safonov è tutta da scoprire e, sicuramente ne varrà la pena. 

Ananas Blog 

Parliamo di Gio Pizzi in quanto youtuber e non solo

29 Apr

Giò Pizzi (da Cercatori di Atlantide, link all’immagine)

Andiamo con ordine. Gio Pizzi (Giovanni Pizzigoni) si presenta così: “Mi occupo di doppiaggio, vlog, attualità, cinema e satira!” ed è noto soprattutto per il canale Youtube (vedi qui il canale) GioPizzi – attualità e cultura pop, che conta più di 228.000 iscritti. E’ attivo anche su Facebook, Twitter, Instagram e su altri luoghi dai nomi morbosamente anglosassoni: Twitch, Patreon, Spreaker (vedi qui) ma questo importa poco, ciò che importa è lo stile che rappresenta (salvo smentite) una novità in campo satirico.

Gio Pizzi ricorda un po’ un Saverio Raimondo più giovane e più peloso, meno propenso alla battuta e più all’approfondimento. Di solito la satira comica si appoggia su un evento, un titolo di giornale, un fatto che viene riassunto in poche parole, poiché la necessità è quella di arrivare alla battuta. Ciò porta alla semplificazione, all’imprecisione ed è a rischio di uso dei luoghi comuni. Gio Pizzi lavora molto sulla documentazione (questa è la novità) quindi riesce nel compito arduo di informare facendo intrattenimento. Ovviamente le battute e le gag sono più dilatate. Un esempio notevole è il video sull’Alt-Right (una roba brutta che tutti noi dovremmo conoscere):

Probabilmente il video successivo è più facile come paragone con la comicità italiana, visto che parla del famigerato Congresso delle Famiglie di Verona, derivato da una ideologia che è stata presa spesso di mira dalla satira. Anche qui c’è l’aspetto informativo che viene prima di tutto:

Insomma, la sensazione è quella di aver imparato qualcosa e di essersi divertiti, rivolti però alla direzione corretta, quella della realtà, con la possibilità, la voglia di andare a leggersi qualcosa di più sul tema. Forse si potrebbe prendere a esempio il lavoro di Giò Pizzi, magari scrivendo cose un po’ più documentate, prima di arrivare alla battuta e alla conseguente risata (che devono esserci comunque).

Un ultimo video suggerito, con un meccanismo più easy: Pizzi che legge i commenti offensivi…

Ananas Blog 

Il ritorno di Daniele Luttazzi in TV?

4 Gen

Daniele Luttazzi (da: biografie online)

Notizia davvero clamorosa con cui si è aperto il 2019, vale a dire il possibile ritorno di Daniele Luttazzi in TV, precisamente su Rai 2. La cosa è stata resa pubblica dalla conferenza stampa (vedi qui) del neo direttore Carlo Freccero (sotto la cui precedente direzione lavorò anche l’amministratore di questo blog, nel lontano anno 2.000). 

“Ci siamo incontrati, c’è in vista un progetto per l’autunno. La satira libera è un’altra caratteristica del servizio pubblico ed è finita l’epoca di Berlusconi e di Renzi.”

Chi segue questo blog sa bene quanto sia stato auspicato il rientro di Daniele Luttazzi sui palcoscenici che gli competono. Per tre semplici motivi: 1) le censure appartengono, come detto da Freccero, a un’epoca che ormai non esiste più. 2) I presunti casi di plagio, al di là di come la si pensi, non costituiscono un motivo di emarginazione o di ostracismo. 3) Daniele Luttazzi può piacere o meno, ma è innegabile che sia una spanna sopra quasi tutti.   

Facciamo un breve riassunto: già nel gennaio 2013 pubblicavamo il post Daniele Luttazzi assolto da ogni accusa di plagio, in cui si elencavano una serie notevole di “ruberie” avvenute nel mondo della comicità senza che nessuno battesse ciglio (Visto e considerato che: nel mondo della comicità il concetto di plagio e di copia è sostanzialmente nullo, frutto questo di una legislazione assente e di una consuetudine inveterata…). Ergo, Luttazzi meritava l’assoluzione piena a prescindere da colpe presunte o reali.

Nel marzo del 2015 veniva pubblicato il post Svelato il complotto ai danni di Daniele Luttazzi, che partiva dal fatto che Luttazzi fosse indagato per frode fiscale (poi assolto). Da lì si prendeva spunto per evidenziare una “congiura del silenzio” facile da spiegare: il nostro eroe stava bene lì dove stava. “Dove Luttazzi? Cosa sta facendo? Non sarebbe il caso tornasse in scena? Se fai queste domande a qualche collega o presunto tale, l’impressione è che tutto si risolva con “un’alzata di spalle”, anzi c’è quasi come un muro di gomma. E’ brutto dirlo, ma Daniele Luttazzi fa comodo lì dov’è. Un concorrente in meno.”

Insomma, l’accusa di frode fiscale era un ulteriore motivo per sancirne l’indegnità, mentre magari il sentimento dell’ambiente (che è sempre molto competitivo) era quello del “ma sì, un rivale di meno”.  

Il 22 aprile 2016 usciva il post: Urge il ritorno immediato di Daniele Luttazzi!!! Scritto in seguito a un clamoroso caso di plagio passato in tv in prima serata (pari, pari da George Carlin e Sergio Viglianese) senza che ci fosse alcuna conseguenza, anzi, con la promozione in finale dell’autore dello scippo. Era un ulteriore prova della non colpevolezza di Luttazzi.

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Saverio Raimondo rischia coi Razzi?

21 Giu

Saverio Raimondo a CNN (da Rolling Stone)

La notizia di partenza è che Saverio Raimondo (reduce dalla quarta stagione di Comedy Central News) affiancherà l’ex Senatore Antonio Razzi in una striscia satirica quotidiana, a partire da lunedì 25 giugno alle 20.20, sul canale 9 del digitale terrestre. Titolo: Razzi Vostri. E qui scatta un primo segnale d’allarme dato che un titolo così non sarebbe venuto in mente neanche a un Pingitore assuefatto a Youporn.

Detto ciò si tratta di un’operazione che può dare visibilità, ma che presenta dei rischi notevoli (non per Razzi, ma per Saverio Raimondo) addirittura dei trappoloni. Proprio per aiutare Saverio a uscirne come meglio si può, proviamo a tracciare una mappa delle trappole nascoste  nell’operazione “Razzi Vostri”.

In primo luogo c’è il rischio di essere cannibalizzato da un personaggio sopra le righe e dalle derive appositamente trash. Antonio Razzi è già stato preso di mira ampiamente da Maurizio Crozza che ne ha sottolineato l’ignoranza, le sgrammaticature, la furbizia. La trasmissione radiofonica La Zanzara (su Radio 24) ha fatto il resto sfruttandone tutte le doti di simpatico cazzaro, ex sciupafemmine e simpatizzante della Corea del Nord. Non c’è più nulla da dire se non replicare all’infinito cose già dette da altri. Gli appigli sono pochissimi.

Inoltre nessun attore sogna di duettare con Razzi. 

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Le battute non hanno diritto di controreplica

26 Mar

Fiumi di repliche alle battute scritte

Uno degli aspetti più bizzarri di chi scrive battute online è il prendersi un po’ troppo sul serio.  La satira su web, forse, ci ha fatto credere di essere un po’ tutti dei piccoli Woody Allen dal genio riconosciuto a livello mondiale. Invece, sulle battute, dovrebbero esistere solo due fattori:

  1. La battuta.
  2. La reazione del pubblico (di apprezzamento o di rifiuto).

A traino della reazione del pubblico può esserci qualche improvvisazione, ma questo riguarda gli spettacoli live e fa parte del bagaglio tecnico di un comico. Laddove la battuta è scritta, c’è qualcuno che l’ha scritta e c’è qualcuno che la legge. La megalomania dei battutisti satirici porta a rifiutare le reazioni dei lettori. Porta a replicare alle loro reazioni (cosa insopportabile davvero). Facciamo alcuni esempi:

Qualcuno si è offeso

Il battutista online scrive post su post per sputtanare coloro che si sono offesi leggendo le loro battute. Così li fa passare per ipocriti e bigotti e stupidi… Amico mio: se qualcuno si è offeso è perché tu hai scritto delle cose che risultano offensive per il suo l’universo di valori. Se ha frainteso è perché ciò che hai scritto gli è risultato incomprensibile, non si è piegato in due dal ridere ed era nel suo pieno diritto.

Qualcuno replica

Il battutista online si indigna se qualcuno replica alle sue battute, soprattutto se riguardano temi scottanti come la politica. Se per esempio la battuta riguarda i 5 Stelle o il PD, scandalosamente qualcuno dei 5 Stelle o del PD si risente e si dà da fare per sfanculare l’autore… Amico mio, se scrivi battute che sono degli editoriali in miniatura, aspettati pure che qualcuno “apra il dibattito”.

Trollare 

Battute provocatorie possono generare una risposta forte (per esempio se si fanno su chi è appena morto)… Amico mio, premesso che non sei un genio della provocazione e neanche del black humor, altrimenti a quest’ora saresti a Hollywood o a sceneggiare per Netflix, la tua provocazione che cos’era se non una trollata? Le risposte che ricevi sono risposte a una trollata. Semplice no?

Non fa ridere

Di fronte a questa semplice reazione, ci si inchina, la si prende in saccoccia e la si porta a casa. E’ un verdetto che va rispettato… Amico mio, non fare come certi comici scadenti che di fronte a una serata andata male se la prendono col pubblico.

Appurato che esistono solo due fattori (la battuta e la reazione alla battuta), appurato che di Woody Allen non ce ne sono, qualsiasi reazione a una reazione del lettore è fuori luogo. Figuriamoci poi quelli che fanno lo screenshot per sputtanare l’utente insoddisfatto, quelli che lo bannano, quelli che cercano di dimostrare quanto idioti siano gli altri paragonati al loro indiscutibile genio.

Non siete Woody Allen, questo si è capito. 

Ananas Blog

RealBook la sitcom sull’invasività dei social network

1 Mar
Real Book su Rai 1 all'interno di: Top, tutto quanto fa tendenza

Real Book su Rai 1 all’interno di: Top, tutto quanto fa tendenza… e se ci chiedessero l’amicizia per strada?

Stefano Disegni, reduce dal successo di Cavalli di Battaglia su Rai 1 con Gigi Proietti, di cui ha curato assieme a Stefano Sarcinelli la parte autorale (e visto il 20 febbraio al convegno Anart su satira, televisione, censura e new media) è riuscito a realizzare una striscia video su Rai 1, dal titolo RealBook. RealBook va in onda per 10 puntate ogni sabato all’interno del magazine Top, tutto quanto fa tendenza. (guarda qui, su Rai Play la prima puntata dal minuto 27′ 40 “).

L’ora è tarda, ma l’idea è ottima e parte dal seguente presupposto: “come sarebbe la nostra vita se interagissimo come facciamo sui social media?”. Insomma cosa succederebbe se, invece che sui pc, tablet e smartphone, tutto si svolgesse nella vita reale, con le richieste di amicizia che avvengono fermando la gente per strada, i mi piace e i gruppi che si formano appena uno pronuncia un nome o fa un’affermazione. Ecco, forse sarebbe comunque invasivo, anzi così raccontata mostra come siamo invasi dai social network.

I crediti sono estrapolati dalla pagina Facebook dello stesso Disegni:

“Grazie, molte grazie a Carlo Qualchecosa De Ruggieri, Lillo, Stefano Sarcinelli, Carmen Giardina, Fabio Morici, Claudio Castrogiovanni, Antonella Aiesi, David Moscato, Marco Spagnoli, Angelo Mellone, Ludovico Di Martino e tutta la squadra, Lorenzo Disegni, bello de papa’, Margareth Bacher, Stefano Blues Bar e tutti quelli che eroicamente hanno fatto l’impresa, compreso Vicidomini Nicola che me lo sono ricordato adesso.”

 Ananas Blog

Il convegno Anart su satira, televisione e new media

21 Feb
Sergio Staino e Diego Cugia

Sergio Staino e Diego Cugia (da Radio Radicale, link al video)

Lunedì 20 febbraio a Roma si è tenuto un importante convegno su satira, censura, televisione e new media, organizzato dall’Anart (Associazione Nazionale Autori Radiotelevisivi e Teatrali) e dalla Siae. Qui il video completo su Radio Radicale. Il tema è scottante e di massima attualità dato che gli spazi televisivi di libertà e satira si sono quasi ridotti a zero. Difficile fare una sintesi di ciò che è stato detto, facciamo un breve elenco dei partecipanti (molti dei quali non hanno bisogno di presentazioni):

Linda Brunetta, Valentina Amurri, Bruno Voglino, Filippo Giardina e Saverio Raimondo, Luca Martera, il professore Edoardo Novelli, Sergio Staino, Diego Cugia, Carlo Freccero (via Skype), Andrea Blarzino (autore), Alessandro Grieco (direttore Comedy Central), Mario Maffucci, David Riondino, Mario Natangelo (fumettista de Il Fatto Quotidiano), Carlo Amatetti, Sabina Guzzanti,  Matteo Andreone, Stefano Sarcinelli, Stefano Disegni, Ivo Mej, Elisabetta Ramat (CGIL), Raffaella Celentano (presidente DOR), Stefano Balassone, Davide Riondino.  

due partecipanti presi a caso tra la folla...

due partecipanti presi a caso tra la folla…

L’amministratore di questo blog era iscritto a parlare nel panel sul web, cui hanno partecipato gli autori de Il Lercio, Edoardo Ferrario (web serie cult Esami) e Federico Palmaroli (le più belle frasi di Osho), l’intervento integrale è qui dal minuto 2.48.00. Visto che tratta temi particolarmente cari al blog ne faccio un riassunto:

la censura nell’ambiente cabarettistico televisivo è arrivato tramite un passaggio epocale: l’approdo al varietà di prima serata, con 40, 50, 60 comici affastellati uno sull’altro, spersonalizzati e sostituibili. La censura avviene attraverso un metodo empatico e non autoritario: “Bello, mi piace, ma non andrà mai in televisione”, così i comici e gli autori si trovavano d’accordo sul fatto che esistesse una “televisività”. Da ciò fu facile far piovere dall’alto una lista di argomenti sgraditi (sesso, politica, religione, problemi sociali eccetera) per il semplice fatto che fossero non televisivi. Si è puntato sui luoghi comuni su cui il pubblico fosse d’accordo (le donne rompono i coglioni, a Milano vanno tutti di fretta, etc.) Il luogo comune è superficiale e impedisce di vedere la realtà in chiave satirica. Si è instaurata una dittatura del luogo comune su vasta scala. Quando la televisività è andata a pieno regime, il pubblico ha iniziato a scappare. Però la trappola continua ancora (citazione di autori che combattono da dentro per inserire degli elementi di qualità, come Sarcinelli e Mariconda). La stand up comedy è stata sdoganata da persone che non avevano nulla da perdere e contro il dogma del “non andrà mai in televisione”, è stata necessaria una certa aggressività verbale, cioè sparare a zero su tutti i pilastri del mainstream, cosa che forse è inevitabile. In conclusione un omaggio a chi fa teatro in modo coraggioso e “off” citando gli esempi di Antonio Rezza e Nicola Vicidomini.

Ananas Blog

La prima serata Rai da Sbandati ad Ah Ah Car

22 Nov
Filippo Giardina a Sbandati in prima serata

Filippo Giardina a Sbandati in prima serata

Ieri sera c’è stata la puntata di esordio di Sbandati promosso in prima serata (15 minuti a partire dalle 21.05), dove rimarrà per 15 giorni, fermo restando l’appuntamento del martedì in seconda serata.  Sbandati interessa al blog per la presenza del comedian Filippo Giardina fondatore di Satiriasi e anche di Velia Lalli (sempre proveniente da Satiriasi), nonché per gli ex Made in Sud Gigi e Ross alla conduzione. Con Giorgio Montanini (Nemo) sono tre i comedian provenienti da quel gruppo che se ne stanno in prima serata. Eppure, meno di tre anni fa, un autore di Colorado mi sentenziò “La stand up comedy non andrà MAI in tv, in Italia (con mano sulla spalla e tono paterno di chi ha capito tutto e spiega a chi non ha capito niente).

Sbandati può non piacere, può essere considerata troppo “pop” per un duro e puro come Filippo Giardina. Però indubbiamente è una seconda serata di Rai 2 che, finalmente, funziona e ha un buon ritmo, dopo le prestazioni deludenti dei vari Sorci Verdi e Razzi Laser eccetera.

lo zimbello e i conduttori che si fingono schifati

lo zimbello e i conduttori che si fingono schifati

Ieri sera su Rai 4, ore 20.30 è andata anche in onda la prima puntata di Ah Ah Car, trasmissione comica girata in macchina e condotta da Sergio Friscia e Barty Colucci (da RDS). Ah Ah Car (richiamo a Bla Bla Car) è il primo dei quattro format che hanno come capoprogetto Paolo Mariconda e che dovrebbero contribuire a rinnovare Rai 4 e a orientarla di più verso i giovani. Il secondo sarà Challenge 4 (di cui abbiamo parlato qui). Che dire… Sembrerebbe una corrida comica con una forte presenza di “freak” o “Zimbelli” che vengono dileggiati dai conduttori (tipo una signora anziana che poi viene abbandonata su una panchina) e l’inserto di qualcuno magari un po’ più bravo. Da segnalare Matteo Colucci che ha già partecipato a Eccezionale Veramente con un pezzo di Carlin – Viglianese.

Sembrerebbe appunto una Corrida o meglio una C. Orrida (dove il C puntato sta per Comicità e Orrida è l’aggettivo). Sembrerebbe qualcosa che induce negli animi più sensibili a una malinconia senza fine. Sembrerebbe qualcosa che c’entra poco col giovanilismo, piuttosto già datata, che sarebbe stata forse un’innovazione su Happy Channel nei primi anni 2000. Sembrerebbe… poi magari non sarà così. Diventeremo tutti zimbelli per un minuto? Ah, saperlo…

PS: aggiornamento: “Ah Ah Car ha ottenuto 88.000 spettatori con lo 0.3%” “Sbandati segna 889.000 spettatori con il 3.12%.” (fonte Davide Maggio).

Ananas Blog.

17 novembre 2016: Colorado versus Giorgio Montanini

18 Nov

colorado-17

La puntata di Colorado del 17.11.2016 ha fatto 1.243.000 spettatori, share 4,53% nella parte Colorando e 1.549.000 spettatori, 7,26% di share nel programma (facendo la media verrebbe fuori un 5,8%). Curiosamente la puntata è andata in sovrapposizione con un monologo satirico di Giorgio Montanini, all’interno di Nemo, in prima serata su Rai 2 (spostato al giovedì e in risalita di ascolti). Su Tv Blog il live completo. Oppure su Marida Caterini. Vediamo cosa è successo: Max Pieriboni, il wrestler Black Pittbull ha l’onore di aprire. Guest Elena Morali. Paolo Franceschini con la chitarrina e i calembour demenziali. Ria Antoniou in versione abitino nero, Claudia Lauretta imita Sgarbi. Sigla. Max Cavallari designer milanese (quelli che vanno al mare si chiamano bagnanti, quelli che vanno in piscina si chiamano piscianti). Hermes e Titina, poi Gianluca Impastato con la saga del Grande Fratello Vip.

Pino e gli Anticorpi Marina Militare (combatte sui dragamine? Dragon Ball). Lupetto Esploratore Perfetto con Scintilla, con guest Luca e Paolo. Cristina D’Avena: Kiss di Prince mixata con Memole. I Panpers fanno un po’ di sociologia. I Pantellas. Nando Timoteo con le news e Lauretta imita Trump che ha la voce di Renato Pozzetto (con alle spalle Ria Antoniou). Scintilla ed Elena Morali. I The Jackal in video con la via del Kinder Bueno.   Continua a leggere

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