La sindrome della boiata pazzesca
Zelig festeggerà questa sera l’attesissima puntata numero 100, tra rientri di vecchie glorie e annunciati baci lesbo. Intanto i capoccioni sono impegnati in un intenso tour mediatico per rinfrescare un’immagine che negli ultimi tempi si è un po’ appannata. Non solo il clamoroso j’accuse di Vanessa Incontrada sull’ambiente maschile e maschilista, ma anche la stampa (con qualche anno di ritardo) si sta accorgendo che c’è qualcosa che non va, che il format è bollito, ripetitivo e che fa poco ridere.
Così Gino & Michele sono andati nella tana del mediasettismo (Verissimo) a vendere il solito “fumo” (oh come siamo simpatici, oh come siamo bonari) scivolando però su cose agghiaccianti (tipo la telecamera puntata sul figlio per studiarne le reazioni). Allo stesso modo, è stata rilasciata una mega intervista a TeleSette, rivista specializzata del settore, assieme al direttore artistico Giancarlo Bozzo.
Se ci fate caso, per le interviste in video Bozzo viene chiuso a chiave nel suo ufficio di viale Monza 140, forse perché ha l’aria triste, trasandata ed è poco comunicativo (tutto è marketing). Nelle interviste su carta ogni tanto viene coinvolto. L’esistenza di Carlo Turati, invece, viene del tutto ignorata, come si fa coi parenti di cui ci si vergogna.
L’intervista su TeleSette risulta un piccolo capolavoro di umorismo involontario, se chi la legge conosce la verità su come funzioni davvero la macchina comica zelighiana. Insomma, le belle frasi dette per catturare la simpatia dei profani, assumono all’occhio esperto lo status di “boiata pazzesca”. Ora ne commentiamo qualcuna:
A Giancarlo Bozzo viene chiesto: “Che cosa fa Continua a leggere