Diaspora: dispersione di un popolo che lascia la terra avita migrando in varie direzioni (da: lo Zingarelli Minore).
La notizia che Federico Basso sarà tra gli autori di Colorado ha un valore simbolico molto forte. Comico e autore dalla scrittura molto originale era un po’ il fiore all’occhiello del vivaio di viale Monza 140, uno di quelli che facevano la differenza tra il cabaret un po’ fine a se stesso e la qualità. La sua produzione è sfociata anche nel progetto Boiler con Davide Paniate e Gianni Cinelli (interpreti tra l’altro delle interviste a Zelig). Insomma, quella attorno a Federico Basso era una piccola isola creativa continuatrice del glorioso filone surreale milanese.
Dalle parti di viale Monza non c’è, per il momento, nessun progetto televisivo. Nonostante l’impegno in prima linea dei leader che passano 16 ore al giorno sul territorio a tentare di chiudere contratti e sponsorizzazioni e a elaborare format (vedi qui). L’ex impero non è in grado di distribuire stipendi e cachet, quindi è logico che la gente se ne vada. Però che se ne vada una delle “bandiere” fa specie, come scritto sopra è il paradigma di un declino lento e inevitabile. Basso andrà in una trasmissione in cui l’asticella è notevolmente più bassa rispetto a Zelig, in cui il talento autorale è una favola in cui non crede nessuno.
Però Federico Basso, mentre assiste ai provini per Colorado, continua a condurre il laboratorio artistico dove si fanno i provini per Zelig. Un po’ di sana incongruenza tipicamente zelighiana non guasta mai 😉
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