A volte giungono delle buone notizie che evitano tensioni quasi insopportabili. La storia è semplice ed è stata raccontata nel post “La morte a Colorado?”: durante i provini di Colorado presso la Salumeria della Musica a Milano, Gianluca Impastato ha provato il personaggio della Morte, senza sapere che lo stesso è un cavallo di battaglia di Enrico Zambianchi, cosa conosciuta da molti addetti ai lavori e da una community comunque nutrita di fan.
Il tema era impostato più su una questione di “correttezza” e di “fair play” tra colleghi, piuttosto che sul “copiare”. Portare in televisione la morte (al di là delle corrispondenze o meno) significava infatti “bruciare” l’ottimo lavoro fatto da Zambianchi, “marchiarlo” come quello che fa gli sketch di Colorado. Avrebbe anche costituito un ennesimo episodio di piccola prepotenza televisiva come ce ne sono stati tanti in un ambiente che, invece, ha la disperata necessità di rinnovarsi e di guardare oltre.
La buona notizia è che Gianluca Impastato, in accordo col gruppo autorale, ha deciso di accantonare il personaggio della morte. Molto bene, questo è un motivo in più per guardare alla prossima edizione di Colorado con maggiore serenità e distacco. Onore agli autori ma, soprattutto, massimo onore a Gianluca Impastato, che si è rivelato persona corretta e uomo che conosce il fair play tra colleghi.
Se introducessimo, spontaneamente, il concetto di correttezza, ci sarebbe più comunicazione, si allenterebbero molte tensioni che esistono nell’ambiente comico, soprattutto quelle legate al tema delle “copie” reali o presunte che, di solito, è anche il più devastante, quello che produce più rancore.
Ananas Blog (Long May You Run)