Il post sulla questione Gigi Rock – EMO – Mancio & Stigma (leggi l’articolo) ha raggiunto la quota considerevole di 725 visite.
La storia è semplice: puoi fare un personaggio sul palco Zelig di viale Monza per due anni, poi vieni scavalcato da chi ha preso spunto dalla stessa tendenza giovanile.
Nessuno, tra gli autori che sapevano dice niente, interviene, si mette in mezzo, chiede scusa. La consegna è quella del silenzio. Nessuno si fa vivo per dire anche solo che gli dispiace. In quell’ambiente le persone devono subire e basta.
È successo tra Gigi Rock e i Mancio & Stigma, che fanno parte del cast Zelig 2011 coi personaggi degli EMO. I Mancio & Stigma non hanno fatto nulla di illegale, per carità, però “bagnano” il loro ingresso a Zelig con un episodio non bello e poco onorevole.
Adesso hanno accettato il principio che non ci sono garanzie e si candidano a essere scaricati appena non serviranno più (l’effetto limone spremuto di cui ha parlato Pino Campagna).
Curiosamente anche I Boiler al centro del caso Matteo Marini (leggi post), altra storia poco onorevole, hanno subito uno strano contrappasso. Il loro pezzo è stato devastato.
Mentre nei laboratori e a Zelig Off, uno dei tre stava sul palco e fungeva da intervistato alle domande degli altri due, adesso sono Claudio Bisio e Paola Cortellesi al centro della scena.
Di solito si fa così quando un pezzo è considerato debole, com’è successo a Simone Barbato (leggi post), praticamente sotto la tutela di Claudio Bisio.
Ma che si sia trattato di un intervento a gamba tesa sul pezzo è chiaro. Curioso il percorso della battuta che suona più o meno così (ricostruita a memoria): “Vorrei salutare la qui presente Daniela, la donna che mi ha dato 10 anni di felicità, poi saluto mia moglie che oggi è a pilates”.
È stata detta dal solo Paniate a Central Station, poi transitata nel pezzo de I Boiler e poi… è stata detta da Claudio Bisio.
Insomma, per accedere alla felicità c’è sempre un prezzo da pagare. Ma per essere esclusi si fa presto… e sarà gratis
La Redazione di Ananas Blog (è un lavoro pulito, ma qualcuno lo deve fare)