Nel post Le liberatorie: una “truffa” basata sull’autocertificazione? Abbiamo iniziato a sottolineare gli “errori” della liberatoria (quella relativa alla Siae) che i comici devono firmare per salire sul palco di un laboratorio Zelig (anche se poi in alcuni lab, non si sa perché, non si firma nulla).
Qui riportiamo un passaggio (è così proverbiale, che quasi tutti nell’ambiente lo conoscono bene) della liberatoria Siae:

IN UN LABORATORIO ZELIG, AFFERMARE CHE IL REPERTORIO SIA FRUTTO DELL’IMPROVVISAZIONE DEL COMICO È UN’AFFERMAZIONE QUASI AI LIMITI DELLA FANTASCIENZA.
IMPROVVISARE: “Tenere un discorso, comporre versi o musica per immediata ispirazione, senza preparazione” (dal dizionario Zingarelli). IMPROVVISAZIONE TEATRALE: “… è una forma di teatro dove gli attori non seguono un copione definito, ma inventano il testo lì per lì improvvisando.” (Da Wikipedia)
Ci sono tantissimi argomenti per dimostrare come anche questa parte della liberatoria sia fallace. Elenchiamoli:
1) Negli Zelig Lab i pezzi vengono elaborati in precedenza. Non a caso, l’autore spesso ne riceve preventivamente il testo via mail.
2) Lo spettacolo (di fronte a un pubblico pagante) è sottoposto a una scaletta molto rigida sia nella sequenza che nel minutaggio.
3) la scaletta viene elaborata durante le prove al pomeriggio. Le prove stabiliscono esattamente il modo in cui si svolgerà lo spettacolo (per i profani: basta andare nel luogo di uno Zelig Lab al pomeriggio e si vedranno gli autori e i comici provare pezzi ed elaborare la scaletta).
4) Da sempre, negli Zelig Lab, l’improvvisazione è TASSATIVAMENTE vietata (salvo rare eccezioni, che però vengono emarginate perché ritenute non televisive).
5) I laboratori promuovono solo ciò che è potenzialmente televisivo (quindi precostituito, elaborato con cura attraverso prove su prove, scritto e riscritto in precedenza).
6) Chiunque sfori i tempi della scaletta perché improvvisa viene subito redarguito, rischia di essere emarginato, acquista fama di essere poco affidabile (come sanno bene gli addetti ai lavori e come si può spiegare facilmente ai profani, indicando esempi e circostanze).
7) la definizione stessa di laboratorio data da Bananas (vedi link) parla di comicità scritta e poi provata (che è l’esatto opposto di improvvisazione):
“Il Laboratorio Zelig è un’officina, una palestra dove aspiranti comici testano sketch inediti davanti a un pubblico vero. Uno spazio di studio e sperimentazione di nuove forme di comicità, scritta e agita…”
Leggendo tutto, non vi è alcun accenno all’improvvisazione.
8 ) Nei laboratori Zelig qualsiasi interazione col pubblico è “vietata”. Gli autori la reprimono all’istante. Eppure è proprio l’interazione col pubblico la principale, se non l’unica fonte di improvvisazione cabarettistica (alcuni bravi mestieranti reggono interi spettacoli su questa tecnica).
9) il repertorio, così come strutturato nei laboratori Zelig, finisce nel laboratorio di Zelig Off, poi a Zelig Off, poi in prima serata. La pratica dei laboratori si basa su una ripetizione maniacale che è agli antipodi rispetto all’improvvisazione.
10) Nei laboratori molto spesso i comici esibiscono il loro repertorio, soprattutto per “tenere su la serata” e quindi divertire e/o attrarre il pubblico pagante.
11) esistono laboratori indipendenti (come si può notare su facebook) che dichiarano apertamente di essere luoghi in cui si provano pezzi da portare poi ai lab e ai provini di Zelig e di Colorado.
12) una delle cose più gravi (se non la più grave) che si possa dire di un comico “caduto in disgrazia” è il fatto che lui abbia commesso l’errore di sforare rispetto al rigido copione previsto, sottolineando che chi fa così si “brucia” nei confronti di Zelig.
I motivi sono più che sufficienti. Non ci sono scappatoie: siamo di fronte a una dichiarazione totalmente incongruente con la realtà, il cui effetto è di defraudarvi della vostra creatività, di usurfruire di una grande quantità di lavoro gratuito, evitando di pagare ciò che la legge pretende sia pagato.
Roberto Gavelli, Amministratore di Ananas Blog (è un lavoro pulito, ma qualcuno lo deve)
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Tag:Ananas Blog, Enpals, Evasione contributiva, Evasione fiscale, Falsa dichiarazione, Improvvisazione, Laboratori Zelig, Lavoro gratuito, Liberatorie, Siae