X Love rimandata (il difficile rapporto tra monologo e tv)

La prevista puntata di  questa sera di X Love, il format di Italia 1 che mischia monologhi in stile Stand Up Comedian e servizi stile Le Iene è stata rimandata. Le residue due puntate (ne erano previste tre) andranno in onda al mercoledì, finita la stagione de Le Iene: il 30 maggio e il 7 giugno. I motivi restano sconosciuti. La prima puntata, comunque aveva avuto un riscontro di pubblico non esaltante (leggi qui).

Al posto di X Love ci sarà il film Lo Spaccacuori con Ben Stiller e qui evitiamo la facile battuta: meglio uno spacca cuori di una trasmissione che spacca i maroni. Parliamo piuttosto di cose serie. X Love è comunque un esperimento interessante anche se sembra confermare il rapporto difficile tra monologo e tv generalista (e tv in senso lato). La difficoltà aveva raggiunto il culmine con #Aggratis! su Rai 2 partita come trasmissione stand up e poi diventata un varietà comico.

Un complottista potrebbe pensare che alcune vecchie volpi televisive come Davide Parenti (artefice de Le Iene e anche di X Love) o Gregorio Paolini (Ciro il figlio di Target ma anche #Aggratis!) ripetano all’infinito ciò che gli ha dato successo, che in fondo abbiano lavorato per far floppare l’esperimento e poi dire: lo vedete, IL MONOLOGO IN TV NON FUNZIONA! Torniamo al format tradizionale.

Complottismo a parte, il rapporto tra stand up comedian è tv è ancora da sbloccare.

Ananas Blog

lo stato delle cose…

Qual è lo stato delle cose? Tutto cambia o tutto rimane uguale? Renzi un anno e pochi mesi fa perdeva rovinosamente le primarie, adesso ce lo ritroviamo Presidente del Consiglio. Invece cosa succede qua, nel nostro mondo? Per esempio che si stia organizzando il:

PRIMO INCONTRO TRA LE PICCOLE REALTA’ ARTISTICHE E LA SIAE – Giovedì  20 marzo 2014 alle ore 15,00 presso SPAZIO BRESSO CULTURA – Piazzetta di Via Cavour – Bresso (MI) il dottor Milzi Gennaro direttore regionale SIAE Lombardia si incontrerà coi piccoli autori, artisti, organizzatori, proprietari di locali, pro loco e tutte quelle realtà che vogliono sviluppare spettacoli  per studiare insieme metodi e strategie per sboccare questo drammatico momento economico, morale, artistico e culturale.

Questa è un’iniziativa che viene portata avanti dal grande Eugenio Chiocchi e da altri, in cui si espongono per la prima volta pubblicamente i concetti di “crisi dello spettacolo dal vivo” e di “misure per contrastarla”;  in cui si cerca l’interazione con un ente spesso percepito come ostile e distante (la Siae).

In attesa che l’iniziativa venga organizzata nei dettagli, Ananas Blog, nella figura del suo amministratore, sarà presente con alcune proposte concrete e fattibili che in queste settimane verranno messe a punto nei dettagli. L’obiettivo è di favorire la rinascita della comicità live.

Le Iene e gli effetti della “svolta cabarettistica”

Enrico Brignano

Ieri sera è andata in onda la prima puntata della nuova edizione de Le Iene, con l’inedita conduzione di Luca Argentero ed Enrico Brignano al posto di Luca e Paolo (è rimasta Ilary Blasi). Risultato: un buon 3.310.000 telespettatori e un 14,73% di share.

La nuova coppia ha suscitato diverse perplessità (leggi articolo critico su TvBlog) soprattutto sul versante Brignano, considerato fuori luogo in questo tipo di trasmissione (Luca Argentero starebbe lì per contrasto: un bello e attore di cinema accanto a uno simpatico che fa ridere).

 

In realtà tutto ciò è in linea con le intenzioni degli autori (la scelta del bravo comico romano non è casuale). Infatti si è voluta tentare una svolta più cabarettistica, più comica e bonaria, scegliendo un monologhista che ha i tempi dilatati, che deve “carburare” prima di arrivare alla battuta, al contrario dello stile tagliente e incisivo, immediato, cattivo di Luca e Paolo.

 

Da qui anche la scelta di riservare un’ampio spazio a Enrico Brignano per un monologo che è sembrato troppo lungo, ma che comunque è stato messo lì allo scopo: dare una patina più cabarettistica a Le Iene.

 

Ananas Blog (è un lavoro pulito, ma qualcuno lo deve fare)

 

UN CASO DIFFICILE: FEDERICO BASSO

Di Redazione

Federico Basso

VEDENDO FEDERICO BASSO IN TV, quando conduce Zelig Off, oppure quando fa i suoi monologhi a Zelig, si prova sempre un certo imbarazzo. È un ragazzo dai molti talenti, un battutista prolifico e originale, che però soffre di un grave problema: la paura del palco, impaccio che emerge in ogni sua esibizione.

 RADIO CABARET (ciò che dicono i comici tra i denti) ripete le stesse cose: molti si chiedono perché ci sia lui al posto loro che sono più bravi, hanno più esperienza, fanno più ridere, saprebbero condurre meglio, eccetera. Radio Cabaret aggiunge che quelli di Zelig non capiscono niente, che Basso è un raccomandato e così via.

NON E’ POI tanto vero, soprattutto perché si tratta di scelte artistiche da parte di chi, negli ultimi anni, è passato da un successo all’altro.

 CIÒ CHE È DISCUTIBILE, invece, sono i danni che si fanno allo stesso Federico Basso lanciandolo nell’arena delle star televisive, quando ha ancora dei limiti molto forti che, se non risolti, lo porteranno a soffrire terribilmente e che, quando non sarà più sotto l’ombrello protettivo di Zelig, lo affonderanno del tutto.

 PER ESEMPIO C’È un abisso tra un Giuseppe Giacobazzi, cresciuto a suon di migliaia di serate (nei pub, nei locali, nelle sagre, nei teatri) davanti a un pubblico vero, e un Federico Basso che il