
si fa sul serio, adesso canto…
Prendiamo una giovane cantante diventata famosa su Youtube per le sue canzoni irriverenti. “Chissà quali cose fresche e originali le faranno fare in futuro!” potrebbe dire qualcuno, invece no. E’ il caso triste di Diana Del Bufalo, artista in scuderia con la dinamica Newco Management di Francesco Facchinetti (assieme ad artisti tipo Frank Matano, Selvaggia Lucarelli, eccetera), approdata alla conduzione di Colorado al fianco di Paolo Ruffini.
Diana è finita in un meccanismo in cui a capo ci sono alcuni 70enni (e 60enni) col fiuto per gli affari e dove le idee vengono concepite da: a) maschi avanti con gli anni, b) residuati anni ’80, c) ex velleitari rassegnati alla qualità bassa, d) un contesto comico dominato dai luoghi comuni. In un ambiente così non c’è scampo. Diana è imprigionata in un ruolo che è l’emblema di come un gruppo di maschi maschilisti bolliti veda una donna sul palco. Osserviamo quali sono i fondamenti:
Dissociata – Diana è trattata da dissociata (come lo sono tutte le donne, nell’ottica del mondo comico reazionario) parla “a cazzo”, perde il filo, non riesce a concludere un periodo. Spesso la “dissociazione” è l’attacco stesso della gag e sai che arriverà qualcuno a sfruculiarla. Al contrario, il maschio conduttore o cabarettista ha presenza di spirito, consequenzialità nei discorsi, comprensione della situazione. E’ lì per cazziarla, tutto è costruito per mostrare quanto LUI sia “giusto”, come LUI sia quello che non sbaglia mai una “chiusa”. Continua a leggere