Il Festival di Sanremo, come un’onda perfetta, ha messo allo scoperto ciò che era già evidente: la comicità italiana soffre di una grave mancanza di contenuti. Il Corriere.it ha dedicato alla débâcle una compilation dal titolo “il peggio della comicità sanremese” (vedi qui). La categoria cabarettista forse non ha mai goduto di così scarso prestigio: gente che fa battute scontate, ricicla barzellette e ripete luoghi comuni. Questo è il messaggio che sta passando.
Il più colpito dalla “Epic Fail” sanremese, paradossalmente, è stato proprio uno dei comici più popolari del momento, Angelo Pintus, reduce dal successo di Pintus @ Forum (leggi qui recensione). Potrebbe essere solo un passo falso in una marcia comunque trionfale. Eppure ciò che è stato contestato a Pintus, veniva anticipato proprio qui su Ananas Blog, dove, pur elogiandone la performance, si faceva notare che: “Gli spunti narrativi sono tutti da “cabaret basico” tipo: gli italiani che parlano male l’inglese, la mamma che mena, i mondiali di calcio, le feste in cui scatta il lento, eccetera. Non solo, lo spunto porta sempre a imitazioni, caratterizzazioni, voci e tutto, poi, muore lì.” E poi: “Insomma, Pintus è un ottimo comunicatore, ha un pubblico vastissimo, volendo in futuro potrebbe raccontare qualcosa di più “denso” di più profondo, magari affrontare anche argomenti di maggiore impatto sociale.” Continua a leggere