In due video postati su Facebook, si può evincere a cosa servano i tormentoni, soprattutto a entrare nella testa dei bambini o dei giovani in senso lato. (guarda il primo video); (guarda il secondo video), tutti e due caricati sulla fan page di Fatima Trotta.
Nel primo una bambina ripete il tormentone di Mariano Bruno “a cett, cett, a cett, cett”; nel secondo un bambino un po’ più grandicello, ripete i tormentoni di un altro comico di Made in Sud, Gino Fastidio (utto bbene? sta bbene… tastierino robbotronico). In sottofondo l’adulto che suggerisce le battute al pargolo.
E’ un bene? E’ un male? Nessuno dei due. Ogni generazione ha avuto i suoi tormentoni. Chi ha una 50ina d’anni ricorderà “e tutt’dntratt il coro” oppure “la carta d’indirindà”, eccetera. Comunque a questo servono i tormentoni. L’unica differenza è che ai tempi, la tv cercava anche di “acculturarci”, di darci anche delle badilate di senso civico. Per esempio un capolavoro come “Storie della Camorra” sceneggiato Rai del 1978:
Ananas Blog (l’unico servizio pubblico cabarettistico)
e quindi?
quindi dal 9 ricomincia Made in Sud (a cett cett)
Ancora? Ma è necessaria come trasmissione? o.O