chi toglierà per primo il piede dall’acceleratore?

20 Dic

Una premessa: Ananas Blog non durerà in eterno e non durerà neanche troppo. Ogni cosa dovrebbe chiudersi prima di diventare la parodia di se stessa. Spesso capita di ripetere qui le solite cose o di osservare da qui le solite cose: è un segnale, sono le “prime rughe”, i primi “capelli bianchi” le prime “incrinature nello specchio”. Cinque anni (Ananas Blog è aperto da 3 anni e mezzo) o poco più sarebbero già un tempo lunghissimo. Poi bisogna “reinventarsi” oppure passare ad altro.  

C’è un autobus che procede verso una strada sempre più dissestata. Si aprono buche enormi e la situazione peggiora. I conducenti che si alternano alla guida, invece di frenare un po’, di tentare magari un’inversione, tengono il piede premuto sull’acceleratore. Il pullman sbanda, sobbalza e il viaggio è sempre più disagiato. Non si sa quale sia la meta. Il pullman sembrerebbe indistruttibile ma quasi nessuno, là dentro, voleva fare quel tipo di viaggio. Qualcuno si chiede: chi toglierà per primo il piede dall’acceleratore?

Forse Bisio doveva smettere qualche anno fa, prima di diventare (anche lui) la macchietta di se stesso. Persino nella prima puntata di Zelig Uno ha fatto capire cosa ci aspetterà in futuro: demasiado corazon, leccate di guancia, abbiamo limonato in camerino, occhioni sgranati, accenni di tango, battute offensive, sforzi di far rendere 100  comici che valgono 50 (davanti a sempre meno telespettatori).

Colorado è andata nel panico dopo gli scarsi riscontri auditel delle puntate d’esordio. La risposta è stata una intensificazione, una gragnuola delle solite gag ripetute allo stremo, magari alternate come se fossero, a ogni ritorno, delle novità. Forse la gente non si rende conto neanche che Pucci ha parlato della discoteca per l’ennesima volta, così come Dario Cassini ha ripreso ancora il concetto “quando paghi tu la donna mangia molto” e che Pintus ripete lo stesso sketch senza neanche fare sforzi di mascherarlo.

Fa quasi tenerezza vedere Gigi e Ross invitare il pubblico a mandare e-mail affinché Made in Sud non si interrompa. Veramente ci sarebbe un bisogno disperato di almeno un anno di pausa, ma può essere che anche un’interruzione di pochi mesi generi il panico, l’ansia del futuro, il “down” che prende quando le telecamere si spengono. Perché nessuno vuole togliere il piede dall’acceleratore.

La sfida tra Colorado e Made in Sud è uno di quegli esempi in cui la concorrenza fa peggiorare il prodotto. Made in Sud “costretta” a sforare mezzanotte per rosicchiare mezzo punto di share; Colorado che, come risposta, arriva a chiudere a mezzanotte e mezzo. Così risultano due scalettoni interminabili, sfiancanti. Made in Sud è così cristallizzata che le puntate in diretta sono uguali al millimetro a quelle registrate. Stesse gag, stessi ingressi, stessa postura nel dire battute che hanno variazioni minime, ma che arrivano sempre “nello stesso punto”.

Parlando con qualche comico alla vigilia di Zelig Uno, si sono riscontrate le solite dinamiche: “Non so ancora niente”, “Forse faccio qualche puntata”, “Dovevo fare Metropolis, ma aspetto che mi chiami Zelig”, “Sono nella prima puntata, ma non nella seconda, poi non si sa”. Ancora questi giochi? C’è gente che li porta avanti (o li subisce) da più di 10 anni. Da una parte adesso ci sono adulti che hanno passato i 50 e i 60 anni; dall’altra gente che sta andando oltre i 40 e i 50. Sono giochi che hanno fatto il loro tempo, rendono patetico chi vi partecipa.

Sembra che ogni format live che preveda la presenza di molti comici (laboratorio o concorso) non possa fare a meno di una falsa (o parzialmente falsa) dichiarazione Siae ed Enpals. Questo è valido partendo dal top e giù fino all’ultimo degli organizzatori. Si dichiarerebbe il falso per trarne qualche vantaggio tipo, per esempio, frodando il fisco. Ma che senso ha la dichiarazione farlocca quando la spesa rimane la stessa (come nel caso del modello 211 Siae) e chi firma non ne ricava alcun vantaggio? Anche questi sono giochetti superati, che riducono tutti alla stregua di piccoli tristissimi maneggioni.

L’ansia di proseguire senza fermarsi mai è come un tam tam: Zelig Off si mangia Buona la Prima e diventa una prima serata. Allo stesso modo Colorado si era “mangiato” la trasmissione a sketch Sputnik. Zelig richiamerà in servizio Claudio Bisio per ripetere la comicità di sempre, anzi, sembra che la messa in onda verrà anticipata a settembre. Intanto si preparano altre puntate di Colorado, da fare in batteria.

Il sistema produttivo potrebbe essere inesaurbile. Quelli al top producono pezzi tv ossessivamente, per paura di scendere in graduatoria, di subire l’umiliazione del salto di una puntata; quelli del cast fisso producono pezzi tv ossessivamente per rimanere nel cast fisso; quelli che farebbero 5 o 6 puntate producono in modo ansiogeno per non essere retrocessi a 2 puntate; quelli che fanno 2 puntate fanno la stessa cosa per essere promossi a 5 o 6. Così su tutta la linea, fino ad arrivare a quelli che sono fuori dal giro e producono sketch a manetta nella speranza di avere una possibilità.

E se fosse proprio Zelig ad alzare per primo il piede dalla tavoletta? Se la cosa partisse da Gino e Michele, cioè dagli inventori dell’attuale sistema, avrebbe un senso compiuto. Forse sono proprio loro i candidati ideali a compiere questa azione meritoria. Purtroppo nell’ultimo periodo, quello che avrebbe dovuto essere di pausa, hanno continuato (o sono stati costretti) ad accelerare.

I danni prodotti dall’attuale sistema, forse, sarebbero passati inosservati se non fosse successo l’incidente della nascita di Ananas Blog. Ananas ha avuto un impatto fortissimo sull’ambiente, ha spezzato la narrazione che raccontava “Va tutto bene, oh quanto ci divertiamo, oh quanto siamo fighi e virtuosi”. Già, ma Ananas Blog non andrà avanti in eterno. Smetterà prima di diventare ripetitiva e patetica. Il ditino puntato va bene per un po’, poi subentra l’indolenzimento o l’artrite.

C’è un autobus che procede verso una strada sempre più dissestata. Si aprono buche enormi e la situazione peggiora… Qualcuno si chiede: chi toglierà per primo il piede dall’acceleratore?

Ananas Blog

4 Risposte to “chi toglierà per primo il piede dall’acceleratore?”

  1. IR dicembre 23, 2013 a 4:30 PM #

    in borsa quando si arriva al parco buoi, i pezzi grossi cominciano ad assumere posizioni short, al ribasso, stessa cosa nella comicità. Ci sono tutti ma proprio tutti. Se giocassimo al rialzo, basterebbe un Walter Chiari a spazzarli tutti, ma costa molto di più di tutta la manovalanza messa in piedi. Vince il meno illuso. E in questo ambiente si contano sulle dita di una mano i vincitori. E scusate se non completo il sillogismo. Buon Natale

Trackbacks/Pingbacks

  1. sì, ma “Beppe Tosco che dice?” | - aprile 22, 2014

    […] Chi toglierà per primo il piede dall’acceleratore? […]

  2. a volte converrebbe una pausa Crozza Littizzetto Gialappas | - febbraio 23, 2014

    […] Ecco tre esempi in cui un periodo di pausa o anche di rinnovamento farebbe bene a tutti, ai comici famosi, al pubblico, alla tv. Questo mentre la nuova ondata di puntate di Colorado e Made in Sud rischia di saldare per sempre il binomio cabaret/noia. Speriamo che qualcuno dica stop alla clonazione continua di se stesso, come dice un noto post di Ananas Blog: chi toglierà per primo il piede dall’acceleratore? […]

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