Satira sul web: liberi battutisti o servi della gleba?

3 Gen
battutisti satirici trasportano il moderatore del sito per cui scrivono

battutisti satirici trasportano il moderatore del sito per cui scrivono

“E’ sempre preferibile restare due minuti al sole che un anno sotto la pioggia” (da: l’Adorabile Giulia di Gilbert Sauvajon).

Ananas Blog dedicherà una serie di articoli di approfondimento sul tema della satira sul web, soprattutto su quelle realtà (Spinoza è stato il capostipite) che producono “in serie” battute sull’attualità, spesso mobilitando una notevole numero di aspiranti battutisti (e anche una squadra di grafici, visto che molte battute sono delle caption, cioè delle scritte su un’immagine grafica).

Già ma la satira sul web che cos’è? Un’isola felice oppure un luogo in cui si consumano guerre, vendette, tradimenti? Una repubblica di “uguali” o un regno in cui pochi “signorotti” (ostili tra loro) traggono potere dalla fatica di tutti? Un posto in cui l’ingegno altrui è rispettato oppure in cui la “creatività” non esiste poiché “tanto copiano tutti”? E’ il motore di un rinascimento culturale oppure un fattore di appiattimento e di banalità conformista?

La satira sul web, così intensa e così diffusa, sta producendo i futuri Marcello Marchesi? gli eredi di Flaiano? I nuovi Amurri e Verde? Oppure sta mettendo alla luce una generazione di battutari compulsivi che devono scrivere battute su tutto ciò che succede, forzando, tirando la battuta per i capelli, elaborando talvolta robe che sembrano la fotocopia di cose già scritte da altri?

La battuta è una ciliegina da mettere su una torta già buona di suo oppure è una cascata di ciliegie da gettare a pioggia su tutte le pietanze in modo che ogni cosa sappia di ciliegia?

Non è facile rispondere, ma una cosa è certa: se qualcuno vi dice “Siamo un gruppo di amici che si diverte a scrivere battute, senza altre pretese” quel qualcuno vi sta mentendo.

AMBIGUITA’ – Il metodo Spinoza*, duplicato anche da altri (e non inventato da Spinoza) è ambiguo: il selezionatore di battute scrive anche battute. Di solito il buttafuori non va in pista a ballare, così come l’allenatore non scende in campo durante la partita, così come i giudici di X-Factor non partecipano alla gara canora. Tutto ciò è destinato a produrre contraddizioni insanabili. E’ ovvio: il buttafuori selezionerebbe solo quelle donne che gliela danno, una volta che lui si trasforma in cliente.

* nei commenti c’è un interessante intervento di Stefano Andreoli, Amministratore di Spinoza, in cui fornisce la sua versione delle questioni sollevate nel post.

Il metodo non è dissimile dall’operazione “Anche le formiche…” condotta da Gino & Michele (e Matteo Molinari) in cui, assieme a battute di Woody Allen e Groucho Marx e altri geni, figuravano quelle di Gino e Michele. Poi l’operazione fu aperta a chiunque voleva inviare i propri elaborati. Quando Bebo Storti, nella fallimentare trasmissione Scatafascio (su Italia 1, scritta anche da Gino & Michele), disse una battuta di Woody Allen presa da “Le Formiche”, si capì che le contraddizioni erano già esplose.

Il metodo non è dissimile, anche, da quello che ha portato allo sfacelo creativo la comicità italiana: autori – selezionatori + grande produzione di gag, sketch, battute da parte di più gente possibile (per Zelig, Colorado, Made in Sud. Solo che lì girano più soldi).

COS’E’ UN PLAGIO? – la battuta scritta da un altro può essere copiata pari pari (ma succede raramente), se ne può “assorbire e fare proprio” il meccanismo oppure l’idea di base. Chiunque legga molte battute di altri può “assimilare” tantissimi “spunti” (consciamente o inconsciamente) che, con piccole variazioni, aggiustamenti, possono diventare “battute inedite”. È un plagio anche questo? La cosa è rimasta indefinita, ma DI SICURO è discutibile. Il satirismo compulsivo, poi, fa sì che molti battutizzino tutto ciò che succede, finendo per scrivere quasi le stesse cose.

un'intera collezione di gioielli è utilissima

un’intera collezione di gioielli è utilissima

IL PARADOSSO DEL DISEGNATORE DI GIOELLI – Un disegnatore di gioielli possiede una grande quantità di gioielli disegnati da altri. Alla collezione se ne aggiungono di nuovi ogni giorno. I gioielli sono lì, ben visibili. Egli, nel momento in cui inizierà a disegnare, difficilmente riuscirà a “scordarsi” di tutto e a creare qualcosa di originale. Anzi, gli sarà impossibile. Soprattutto: i committenti lo chiameranno non per il suo talento, ma perché possiede una collezione vastissima da cui si può prendere ispirazione all’infinito. Per uno strano “transfert” la collezione viene “identificata” col suo proprietario.

Sostituiamo “Gioielli” con “Battute”; “Collezione” con “Sito di satira”; “Committenti di gioielli” con “Ingaggi televisivi” (se arrivano, ma sono rari) “libri” “agende” “collaborazioni varie” e il gioco è fatto, adesso le cose sono più chiare.

Per un meccanismo bizzarro, il disegnatore tende ad avere sempre più disegnatori e gioielli sotto di lui, come se quello fosse il fine ultimo: il NUMERO.

CROZZA COPIA?

Bella domanda. Maurizio Crozza fu al centro di furiose accuse di plagio per aver “preso” da Twitter 3 battute sulla nevicata a Roma, dette nel monologo a Ballarò il 7 febbraio 2012. Crozza si difese e fu difeso dicendo che le battute erano del tipo cui chiunque ci sarebbe potuto arrivare (e può essere). La storia è riportata qui su Wikipedia nella sezione “Controversie”, ma Wikipedia ignora clamorosamente un caso più scottante che fu evidenziato proprio da Ananas Blog.

Mesi prima, durante una puntata di Italialand, su La7, nella parodia di Linea di Confine “Kazzenger” Crozza disse 2 battute uguali a quelle dette da Cristian Calabrese a Central Station in una parodia (la storia è raccontata in questo post) praticamente uguale a quella di Crozza, solo che Calabrese l’aveva portata in tv prima (scarsa originalità fatta notare anche dal critico tv Aldo Grasso). L’incidente sembra che costò l’epurazione di Carlo Turati dal gruppo autorale di Crozza (nb: un testimone dei fatti sostiene che fu Turati a decidere di andarsene). Voci di corridoio (quindi è un’ipotesi, non un fatto certo NDR) dicono che fu sostituito da Serena Ghandi (nick di un autore). Pare che Turati, forse per distrazione, avesse spedito le stesse battute a due comici diversi. Che tempi! Per un “errore sulle battute” si perdeva il posto nel progetto comico di maggior successo in Italia (quello di Crozza).

A sandwich tra questi due episodi ce ne fu un altro, davvero scottante, che è rimasto quasi sconosciuto. Vale la pena raccontarlo, poiché è attinente a tutte le contraddizioni di cui parleremo in questa inchiesta. Ne è il paradigma perfetto. Fu raccontato sul blog Kra*Satira che è gestito da un autore di Spinoza poi confluito in Umore Maligno, collettivo nato da una sorta di scissione da Spinoza (leggi l’articolo). NB: attualmente Kra non fa più parte di UM.

L’incidente è riferito alla puntata di Ballarò del 13 dicembre 2011, in cui Crozza commentò la proposta di Bossi di creare una “Moneta Padana”. Citiamo testualmente ciò che riportò Kra*Satira:

“Meno facile però giustificare Crozza in questo caso che, definirei, la pistola fumante.

Allora, una settimana Bossi sparò una puttanata delle sue: “La Padania avrà la sua moneta”.

Tal LVIX, sul forum di Spinoza, scrisse questa frase:

Io vivo nel covo leghista e posso darvi alcune anticipazioni certe:

L’Umberta è l’unità di misura e al cambio vale 5 euro.

per fare un’Umberta ci vogliono 10 Trota

Un Trota vale 10 Maroni

I millesimi di Umberta sono i Borghezi. Ma non se ne trovano più in circolazione da tempo.

Aug

Crozza, il martedì seguente disse, testualmente:

Bossi ha detto anche che la Padania si farà la sua moneta. E’ una nuova moneta: si chiamerà il Verdone Padano.

Un Bossi vale 10 Maroni;

Un Maroni vale 10 Trota;

Un Trota vale 10 neuroni se li trovi.”

Tutto molto chiaro. Sembrerebbe il tipico caso di battuta “letta”, “trasformata” (ma in cui sopravvivono ancora pezzi dell’originale) cui è stata cambiata la “chiusa”. Al 98% “non ci sono cazzi”, resta un residuo 2% o giù di lì, di possibilità di “coincidenza”. Qui di sotto il video della puntata di Ballarò dal minuto 7’19”, messa come battutone finale con risata + applauso.

Interessantissima la “tempistica”. La battuta “simile” era stata postata su Spinoza il 12 dicembre 2011 alle ore 21.29 (dato visibile sul forum di Spinoza, ma per accedervi bisogna essere iscritti), cioè 24 ore prima. Comunque qui sotto lo stamp:

la battuta postata da LVIX su Spinoza il 12.12.2011

la battuta postata da LVIX su Spinoza il 12.12.2011

LVIX è un’autrice satirica artefice di un altro collettivo: Labbufala, recentemente ha vinto il Macchianera Award Festival 2013, nella categoria “Cattivo più temibile”. Ai tempi del “fattaccio scriveva per Spinoza e riportò l’accusa di plagio sul forum di Spinoza. In seguito è stata bannata fino al 2014.

La sanzione si trova sempre sul forum di Spinoza, nella sezione “L’allegra gogna spinoziana” con la seguente motivazione: “Sanzione esemplare comminata per protratta condotta ingiuriosa, insulti gratuiti ad altri utenti e mille e mille altri motivi.”, qui sotto lo stamp:

LVIX bannata da Spinoza

LVIX bannata da Spinoza

(Sarebbe curioso sapere come si decide se un insulto sia gratuito o meno e anche sapere quali sarebbero i mille e mille altri motivi NDR)

Stefano – Stark è Stefano Andreoli (vedi Wikipedia) artefice di Spinoza, ai tempi autore di Crozza assieme a Serena Ghandi (il periodo dovrebbe coincidere). Crozza era vicino alla “collezione di gioielli”. Qualcuno ha notato che “sfilava” con un “diadema” non dissimile da quello “disegnato” da un altro il giorno prima. Da questi fatti, com’è logico pensare, possono nascere mille illazioni, vere o presunte e c’è un motivo fondante per cui un “complottista” potrebbe fare delle illazioni.

Perché l’intera storia (e in generale il modus operandi della satira sul web e questo vale per QUASI TUTTI) è piena di ambiguità, a meno che non si conosca bene il paradosso del disegnatore di gioielli illustrato all’inizio di questo post. Allora, conoscendolo, tutto diventa chiaro.

Così quello di Crozza è solo un esempio tra i tanti. Come faceva notare sempre Kra: “Mi chiedo solo perché – e questa piccola nota polemica lasciatemela libera – quando fu Barbareschi a plagiare 3 battute da Spinoza.it ne venne fuori un caso nazionale (con tanto di giornali che se ne occuparono) e ora che a plagiare è Crozza succede una cosa diversa.” Sono illazioni che, forse, non nascerebbero se il mondo della “battuta online” applicasse una base di maggiore trasparenza.

Perché quello di Crozza è solo un esempio…

E la satira web, pur essendo in espansione, ha già attivato quei meccanismi che la condurranno a un prevedibile declino. Allo stesso modo, pochi anni fa era facile pronosticare la decadenza (adesso senza speranze di riscatto) della comicità italiana, provocata da: espansione abnorme del numero di comici e autori; produzione in eccesso e in fotocopia di gag e battute; moltiplicazione ossessiva del lavoro gratuito a danno di quello pagato. Succederà anche qui la stessa cosa (se non è già successa).

Ma il meccanismo, poi, è più “antico”, lo abbiamo vissuto in tutte le “catene di Sant’Antonio” e in tutti i “Marketing a piramide”, in tutti i “Spedisci i tuoi video che noi faremo il film”, in tutti i casting online, nei “provini con liberatoria” in tutto ciò che è basato sul “mandate, mandate, che ci pensiamo noi”, in quello che in fondo è uno dei nostri prodotti più caratteristici: la simpatica paraculaggine italica.

Quindi benvenuti nel mondo della satira web, cari innocenti aspiranti battutisti, vi condurremo per mano in questa terra per voi sconosciuta…

(vai alla seconda parte)

Roberto Gavelli, Amministratore di Ananas Blog

41 Risposte to “Satira sul web: liberi battutisti o servi della gleba?”

  1. A gennaio 6, 2014 a 10:02 am #

    Nostra Signora La BATTUTA.
    Come se si riducesse solo tutto a quello.

    PS: Crozza chi, quello che a SanRemo non ha saputo zittire uno del pubblico con nessuna battuta?

    (un altro del mestiere)

    • ananasblog gennaio 6, 2014 a 11:33 am #

      non spariamo a zero su Crozza: a Sanremo non ha fatto in tempo a riunire il gruppo autorale che, sicuramente, gli avrebbe scritto una battuta inedita e bellissima con cui rispondere al pubblico e poi lui l’avrebbe detta benissimo 😉

  2. poindexter gennaio 5, 2014 a 11:17 am #

    le miserie del vostro piccolo, povero mondo fan venir voglia di rifugiarsi in quello più grande e povero che dovreste sferzare e smitizzare.

    • LVIX gennaio 6, 2014 a 1:22 am #

      E’ arrivato Capuccetto Rosso! Che fai da queste parti bella bambina? Passavi di qui per sbaglio? Che denti grandi che hanno? Che occhi grandi che hanno? Scappa piccola, prima che sia troppo tardi e ti venga voglia di dire un’altra cazzata.

  3. Uno del mestiere gennaio 4, 2014 a 7:14 PM #

    Riguardo la questione Crozza/Calabrese, forse il caso di plagio più eclatante avvenuto negli ultimi anni, devo dire una cosa, visto che leggo ancora una volta che il buon Turati disse di aver spedito erroneamente un file di Calabrese a Crozza. Io sono del mestiere e conosco bene Calabrese e Turati, e la vicenda l’ho seguita da vicino e vi garantisco che il Turati non ha ma lavorato con Calabrese non ha mai scritto una virgola per lui, quindi come poteva avere dei file dello stesso, anche perché in quel periodo Calabrese non era nel Cast di Zelig Off, capisco se ad inviare il tutto fosse stato un autore di Central Station, visto che in quel periodo il Calabrese stava facendo la seconda edizione di Central per l’appunto. Signori, siamo difronte ad un furto, non prendiamoci per il culo, diamo il giusto nome alle azioni che vengono perpetrate ai danni dei comici, Calabrese da signore non ha mai voluto dare il colpo di grazia al Turati, anche se molti colleghi autori di Zelig lo spinsero a farlo, ma ormai Turati era, forse, sputtanato per sempre. Ancora oggi il Turati è così riconoscente al Calabrese che se lo potesse eliminare lo farebbe volentieri, d’altronde vedersi davanti quello al quale hai rubato la macchina, non deve essere piacevole, ti fa ricordare e lo ricorda a tutti, il fattaccio in questione, povero Turati che condanna, l’unica soluzione è remare contro Calabrese ovvio nella speranza che si tolga dalle palle, ma conoscendolo, ha la pelle dura! Perché lo scrivo, perché mi piace Calabrese e mi sta sulle palle il comportamento di Turati o Tuladri! Il Karma non è una cazzata!

    • ananasblog gennaio 4, 2014 a 7:34 PM #

      Commento molto ai “limiti”. Abbiamo le prove del furto? Le intenzioni omicide altrui poi lasciamole all’anima altrui (appunto) a meno che non siano state rese esplicite, in tal caso sono un reato. E poi: Maurizio Crozza, simpaticissimo braccino corto ligure, manda un congruo assegno a Calabrese come “royalty” per aver creato per primo un format comico sul cui schema tu hai poi monetizzato alla grande (legittimamente, non hai rubato nulla, ma hai bruciato il pezzo a chi aveva avuto l’idea originale e Aldo Grasso ti aveva già avvertito della cosa, ma sei andato avanti a lungo). Belìn Crozza, distendi quel braccino rattrappito. Fai un bel gesto che farà “giurisprudenza” e che ti proietterà nell’empireo dei grandi. L’A
      PS tu scrivi “Calabrese da signore non ha mai voluto dare il colpo di grazia al Turati, anche se molti colleghi autori di Zelig lo spinsero a farlo” ma siamo sicuri? Ai tempi belli in cui frequentavo Zelig, quanti autori facevano a gara a stare sotto l’ombra di Turati? Il trenino dei “miracolati da Turati” consta di parecchi vagoni…

    • tuladri :) gennaio 4, 2014 a 9:11 PM #

      e va be’, si poteva non tirare in ballo la vicenda in questione? scherzi?!?, siamo qui apposta. Purtroppo, il Tuladri non ha mai sostenuto la versione che tu, uno che sa le cose dall’interno, e l’amministratore di questo blog gli attribuite. Qui e altrove ha dato la sua spiegazione che è un po’ diversa. La vuoi? Cerca qui e sul blog di Aldo Grasso. Imbarazzo? Certo, e perchè non dovrebbe averne avuto. Allora fu molto e chiese scusa a Calabrese e anche a Crozza che si trovò in mezzo per colpa non sua. Lo fece pubblicamente, visto che era giusto così. Vendetta? E perchè mai?, era in torto: di cosa doveva vendicarsi? Poi, uno che la sa lunga come uno del mestiere, sa tutto: da chi ha spinto Calabrese a dare il colpo di grazia al Tuladri, alle convizioni di Calabrese in materia e tutto il resto. Detto sinceramente, ancora oggi al Tuladri dispiace per l’accaduto, ci ha smenato lui e nessun altro. D’altra parte, come amava dire uno degli autori dei Fichi d’India “Un fagiolo quando muore lo seppelliscono in una tombola”. O forse lo diceva il karma del Tuladri, chi lo sa.

      • ananasblog gennaio 4, 2014 a 9:18 PM #

        >e l’amministratore di questo blog gli attribuite

        Guarda che non attribuisco nulla. Ho riportato sia l’opinione di chi racconta che Turati fu epurato che quella che se ne andò via da Crozza di sua sponte (da parte di persona informata che mi ha pregato di restare defilata). Turati scrisse qui che aveva mandato per errore le stesse battute a due comici diversi. Per inciso è capitato anche a me una volta, anche se questo non dimostra nulla se non che può succedere. Turati ci ha smenato? Anche Calabrese (ma da grande signore non si è lamentato). L’A

        • tuladri :) gennaio 4, 2014 a 9:31 PM #

          no, al Tuladri non risulta quella versione, mi dispiace. Puoi rileggerla, è sul tuo stesso blog. Tuladri rinunciò all’ingaggio di quella puntata, perchè aveva violato il contratto che aveva firmato e quando si ripartì era ovvio che non era il caso di richiamarlo. Pensa un po’ te, mondo pieno di persone informate. Per curiosità, Calabrese cosa ci ha smenato, a seguito di quelle due battute perse? O stiamo parlando di Kazzenger? Perchè se stiamo parlando di Kazzenger, corre voce -ma persona ben informata lo sa di sicuro- che solo una persona sollevò la questione in quella redazione e venne cagata di pezza (lo so da persona informata che mi ha pregato di restare defilata). Poi, su cosa successe veramente in termini di lamenti, comunicati, spifferi e pettegolezzi, persino ricatti, meglio soprassedere.

          • tuladri :) gennaio 4, 2014 a 9:37 PM #

            ps però, dopo aver detto tutto questo, il topic di questo thread forse era la satira sul web, non Tuladri e i suoi furti di bestiame…

  4. Stefano Andreoli gennaio 4, 2014 a 2:48 PM #

    Da gestore di Spinoza più volte chiamato in causa, mi sento in dovere di stendere qualche riga su alcun dei punti presi in esame.

    1- “Metodo Spinoza”: da quando le battute ricevute da Spinoza hanno superato un certo volume, ho ridotto al minimo i miei contributi personali. La selezione è fatta secondo criteri qualitativi (soggettivi, certo) ma non ci sono mai state preferenze o favoritismi tra utenti, tantomeno il sottoscritto. Ed è anche e soprattutto questo rigore nella selezione a tenere unita la community.

    2- Il paradosso del disegnatore di gioielli mi pare poco calzante. Certo, è impossibile “dimenticarsi” di Woody Allen, Kraus, Lec, Bill Hicks e via dicendo, una volta che li si è letti o ascoltati. E allora? Secondo il tuo ragionamento l’unico autore comico “puro” sarebbe quello che non ha letto niente, che non ha un bagaglio di conoscenze pregresse in tema? Certamente no. Siamo tutti figli di quel che abbiamo letto, visto, studiato e assimilato, per fortuna.

    3- Quando cominciai a collaborare con Crozza, proprio perché appartenente a Spinoza, mi fu chiesto – primo fra tutti, da Crozza stesso – di tenere altissima la soglia di attenzione su possibili analogie su quanto si trovasse in rete, proprio per evitare il ripetersi di episodi spiacevoli. Da parte mia, ovviamente, c’era tutto l’interesse affinché ciò avvenisse: perché rischiare di giocarsi una collaborazione importante per una battuta, peraltro tutt’altro che memorabile?

    4- Quella che tu definisci “pistola fumante” io lo definisco pura coincidenza. Se cominci a lavorare su una battuta da associare al concetto di “moneta padana” non è difficile arrivare a pensare a Trota/Maroni – che a quei tempi erano personaggi di primissimo piano, chiamarli in causa era quasi un automatismo – come entità monetarie, e via dicendo. Resta il fatto che la mia collaborazione (e quella di Alessandro-Serena Gandhi) si limitava al programma Italialand e non a Ballarò, e quindi non avemmo alcun ruolo nella stesura di quella copertina.

    5- Collegare l’episodio di LVIX al suo ban, avvenuto quasi DUE ANNI dopo, è del tutto pretestuoso. LVIX è stata bannata, su decisione pressoché unanime dei 40 membri dello staff, perché continuava a insultare gratuitamente altri utenti (come si decide se un insulto sia gratuito? È semplice, stronzo) e pur ripetutamente richiamata si è dimostrata del tutto incurante delle regole più elementari di convivenza all’interno di una community. Ti servono gli altri mille motivi? Prova a litigarci poi mi dirai.

    6- L’episodio del 2012, con la presunta copiatura di battute sulla nevicata, fu una montatura talmente grossa (alimentata ad arte) da obbligarmi a scrivere un post che pubblicai su Facebook, nel quale misi in chiaro alcune cose relative al lavoro di autore (e nella fattispecie autore di Maurizio Crozza), cose che mi aspetto tu conosca già molto bene. Puoi leggerlo qua:
    https://www.facebook.com/notes/stefano-andreoli/una-cosa-su-maurizio-crozza/360799310611073

    7- Il cosiddetto “caso Barbareschi” è affare del tutto diverso. Esso riguardava non una, ma quattro battute in sequenza, su argomenti diversi, copiate TESTUALMENTE da un post di Spinoza appena pubblicato, senza il minimo tentativo di dissimularne la provenienza. A distanza di anni, penso si trattasse di un’operazione deliberata, messa in piedi per creare un po’ di clamore intorno al programma.

    8- Ieri ho postato, sul mio Twitter e il mio profilo Facebook, una battuta riguardante l’analogia tra Schumacher e la Rai (compleanno trascorso in coma). Dopo pochi minuti, in altra forma, la stessa idea è apparsa su Prugna; dopo un po’, in forma ancora diversa, è stata pubblicata su Kotiomkin. Dovrei dedurre che c’è stata copiatura? Tutt’altro. Semplicemente, tre menti sono arrivate indipendentemente a concepire la stessa idea. In tempi come quelli correnti, in cui una moltitudine di persone “lavora” sulle notizie per tirarne fuori battute, è eventualità frequente e probabilissima. Prima di parlare di plagio occorrerebbe astrarsi da antipatie o preconcetti, e chiedersi se è veramente impossibile che la stessa idea possa essere venuta a più persone.

    9- Ogni giorno, sulle varie pagine satiriche che affollano la rete, vedo pubblicare battute che ricalcano meccanismi che Spinoza ha già sfruttato anni prima, e mai e poi mai ho denunciato un plagio. Eppure, data qualsiasi pagina satirica in stile one-liner, sono ragionevolmente sicuro di poter riscontrare, nella maggior parte dei casi, uguaglianze o forti analogie con materiale già pubblicato in precedenza da Spinoza. Questo significa automaticamente che questi battutisti copiano? No, semplicemente che certe chiavi comiche possono ricorrere. E che, quando si grida “Al plagio!”, molto spesso si tratta di paranoia.

    10- Parlare di “sfruttamento” del lavoro altrui su Spinoza mi pare quantomeno azzardato. Ogni libro di Spinoza contiene circa 2.500 battute, e gli autori di ciascuna di esse (che restano proprietari delle battute, s’intende: non ho mai chiesto esclusive di alcun tipo) sono stati contattati personalmente e privatamente per autorizzarne la pubblicazione. Per non parlare delle astronomiche percentuali (circa l’8% del prezzo di copertina) spettanti a Spinoza sulla vendita dei libri. Se dovessimo suddividere gli introiti di un libro tra le centinaia di contributori che hanno avuto una battuta pubblicata, dovremmo erogare una moltitudine di bonifici da 2-3 euro, con tanto di ritenute fiscali a norma di legge. Comodo, no? Qualsiasi tentativo di applicare un modello commerciale a una community di tale vastità sarebbe fallimentare, e introdurrebbe logiche che in breve tempo porterebbero al collasso la community stessa (già ci vogliono giorni a decidere se pubblicare una battuta o un’altra, figurarsi se questo avesse risvolti economici sugli autori). Per questo Spinoza viene gestito a titolo di hobby, per puro divertimento e gratificazione personale. Gli introiti sono poco più che simbolici, e non ripagano certo il lavoro fatto dallo staff per gestire al meglio sito e forum. E a noi, anche se ti può sembrare strano, sta bene così. Se secondo te esiste un modello di business, sostenibile ed eticamente corretto, applicabile a una community con circa 20mila collaboratori riconosciuti, sarò lieto di ascoltarti e di applicarlo a Spinoza.

    ciao,
    Stefano Andreoli

    • ananasblog gennaio 4, 2014 a 3:36 PM #

      Stefano ciao e grazie per l’intervento.
      Forse le varie questioni (molto vaste) si potrebbero condensare in un solo problema: sta succedendo quello che è già successo nella comicità, vale a dire ripetizione ossessiva e in eccesso degli stessi “5 o 6 schemi”, crollo della qualità, dilettantismo diffuso, quasi scomparsa del professionismo a danno di aree sterminate di dilettantismo, mancanza di un progetto artistico che non sia lo sketch comico (o la battuta) e basta. Uno dice: non è che deve tornare sulla Terra Walter Chiari, ma fatemi almeno vedere una comicità dignitosa. Perché devo tollerare l’esistenza di Zelig Uno e della Canalis che cerca di far ridere?
      Allo stesso modo si può dire: okay le battute le sappiamo, bravi, ottimo antipasto, ma cosa viene dopo? I grandi battutisti potrebbero collaborare con sceneggiatori, registi, attori, impresari, creativi (per esempio) per approdare a qualcosa di più interessante oppure dopo la battuta c’è solo la battuta? Possiamo leggere della tragedia di Schumacher senza temere che arriveranno le faceziesu “Barrichello che è arrivato dopo” o sul “pit stop sbagliato”, sapendo già cosa verrà postato a raffica?
      Ah saperlo!
      L’A

      • mapensate gennaio 4, 2014 a 5:17 PM #

        ma la parte più significativa, come sempre, è uscire dal seminato (“Perché devo tollerare l’esistenza di Zelig Uno e della Canalis che cerca di far ridere?”) e non rispondere alle osservazioni che sono state fatte: hai un modello? Proponilo. Non ce l’hai? Astieniti dal dire che sai come si fa. Gestisci un collettivo? Una trasmissione televisiva? Una pensione? Dicci tu, che ti proponi come salvatore della patria, che soluzioni esistono. Se no, con tutte le buone idee che sicuramente avrai, metti in piedi qualcosa di meglio e più democratico e più valido e più artisticamente sostenibile.

        • ananasblog gennaio 4, 2014 a 6:44 PM #

          scusa, ma ho contattato il M5 di Roma e non sei te, come ti reperisco? L’A

          PS calma, aspettiamo che vengano pubblicati tutti i post dell’inchiesta.

    • LVIX gennaio 4, 2014 a 8:53 PM #

      Stark ha scritto:

      “Collegare l’episodio di LVIX al suo ban, avvenuto quasi DUE ANNI dopo, è del tutto pretestuoso.”
      (Vero, concordo. O comunque non è dimostrabile)

      “LVIX è stata bannata, su decisione pressoché unanime dei 40 membri dello staff,”
      (Se non erano proprio 40 erano almeno 8 che soffrivano di disturbo pentapolare della personalità)

      “perché continuava a insultare gratuitamente altri utenti (come si decide se un insulto sia gratuito? È semplice, stronzo)”
      (Se è gratuito o meno lo si può dimostrare, avendone voglia.Ma non certamente qui e soprattutto non ne ho voglia)

      “e pur ripetutamente richiamata si è dimostrata del tutto incurante delle regole più elementari di convivenza all’interno di una community.”
      (è che ho problemi di memoria)

      “Ti servono gli altri mille motivi? Prova a litigarci poi mi dirai.”
      (Adesso li sa anche lui)

      *Inoltre ricordo a tutti che detesto in particolar modo i vedovi che sono le mie vittime preferite (come ha segnalato uno). Sono una persona orribile, inutile discutere di questo, QUI.

      LVIX

  5. adriana gennaio 4, 2014 a 12:35 PM #

    potrei sapere chi firma questo lunghissimo articolo?

    • ananasblog gennaio 4, 2014 a 1:25 PM #

      Roberto Gavelli, scusa, di solito firmo sempre gli articoli più scottanti (tipo se si parla di evasione Enpals o altra roba “pesa”) qui mi ero scordato, grazie per averlo fatto notare. L’A

  6. Kra gennaio 4, 2014 a 12:22 PM #

    Solo una precisazione di infimo conto. Io non faccio più parte di Umore Maligno, di cui sono stato il fondatore, da diverso tempo. Ora faccio le cose da solo (oddio, non tutte le cose, solo riguardo la satira).
    Kra

  7. mapensate gennaio 3, 2014 a 12:56 PM #

    E allora lascia stare, visto che soldi non ce ne sono, divertiti altrimenti.

    ps i nomi che ti ho fatto? Sono i tuoi onestissimi protegè, immuni da ogni critica. Goditi loro che immagino non usino te come autore 🙂

    • ananasblog gennaio 3, 2014 a 1:03 PM #

      i miei protetti farebbero la fame, non ho talento commerciale, per fortuna Mangini lavora molto di suo 😉

      • mapensate gennaio 3, 2014 a 1:10 PM #

        “commerciale” è probabilmente di troppo, per il resto la frase andava bene

        • ananasblog gennaio 3, 2014 a 1:15 PM #

          intanto ho appena preso il Premio Aretè, beccati questo! L’A

          • mapensate gennaio 3, 2014 a 1:20 PM #

            sto morendo di invidia

            • ananasblog gennaio 3, 2014 a 1:24 PM #

              Una domanda (poi chiudiamo perché sennò intasiamo di commenti): quello che hai scritto qua erano tue considerazioni definitive o costituivano solo una Bozza? L’A

              • mapensate gennaio 3, 2014 a 2:03 PM #

                Ti urta che si intasi di commenti o semplicemente a domande precise (tipo cos’è un plagio? cos’è la libera ispirazione? cosa ti fa pensare di essere un insider dove non hai mai messo piede? mai fatto un po’ di autocritica? ci regali un po’ del tuo innato senso dell’umorismo? hai mai vinto il premio aretè?) non ti fa piacere rispondere? Per il resto, sono mie considerazioni definitive e no, non sono nè una Bozza nè una Gavelli.

                • ananasblog gennaio 3, 2014 a 4:49 PM #

                  Possiamo andare avanti all’infinito anche se diventa stucchevole.
                  http://www.comieco.org/comunicazione/campagne-locali/news/una-nuova-opportunita-ha-ottenuto-il-premio-arete-alla-comunicazione-responsabile-per-la-categoria-comunicazione-dimpresa.aspx
                  Una Nuova Opportunità, spettacolo scritto da Roberto Gavelli e Davide Colavini e prodotto e distribuito da Comieco (Una nuova opportunità”, lo spettacolo teatrale che Comieco porta nelle scuole superiori italiane per parlare ai ragazzi di raccolta differenziata e riciclo, ha ottenuto il Premio Aretè alla Comunicazione Responsabile per la categoria “Comunicazione d’Impresa”. Ha inoltre ottenuto il premio speciale della giuria per l’unanimità delle opinioni espresse dai giurati sul progetto stesso.)
                  Poi per il resto me devi pagà (come fa qualche comico). L’A

                  • mapensate gennaio 3, 2014 a 5:54 PM #

                    Brutta abitudine far finta di non capire.

                    • ananasblog gennaio 3, 2014 a 7:15 PM #

                      Perché non fai coming out (o come diavolo si dice) e dici chi sei? Così evito di dialogare con un “mapensate” che sembra una crasi tra Malpensa e Linate? Do ut des fratello. L’A

                    • mapensate gennaio 3, 2014 a 10:58 PM #

                      Massimo Cinque, 00100 Roma. Serve anche il numero di telefono? Do ut des

                    • ananasblog gennaio 3, 2014 a 11:14 PM #

                      Sei amico di Covatta e di Scimemi? Non posso litigare con te, cazzo! 😉

                    • mapensate gennaio 4, 2014 a 12:26 am #

                      ribadisco, brutta abitudine far finta di non capire

  8. mapensate gennaio 3, 2014 a 11:46 am #

    Vuoi sapere cos’è un insulto gratuito? non è complicato: supponi che tuo moglie sia morta e che qualcuno ti scriva sulla pagina facebook che sei un vedovo inutile. Lo considereresti un insulto gratuito o vuoi approfondire? Vuoi sapere cos’è un plagio? Citi sempre gli stessi casi, dimenticando -che so- che il 100% dei clown fa le stesse gag e il 101% dei maghi fa lo stesso. Vuoi sapere cos’è la libera ispirazione? Prendi un monologo da stand-up su facebook e la vita reale, analizzalo alla luce di qualcuno dei 100 comici da HBO visibili anche in Italia e te ne fai una vaga idea. Vuoi sapere perchè Stark scrive anche battute oltre a sceglierle? Perchè scrivere battute è divertente e liberatorio. Vuoi sapere perchè le mette sulla pagina di Spinoza? Perchè così chi lavora con Spinoza, sa che non si fanno favoritismi. Vuoi sapere perchè non ti stimo? Perchè parli solo per sentito dire.

    • ananasblog gennaio 3, 2014 a 12:02 PM #

      Ciao, quello che citi è in effetti un brutto insulto.
      Ananas Blog si occupa da tempo del tema dei plagi, puoi approfondire nella sezione “Comici che copiano (plagi o presunti tali)”.
      Sulla figura selezionatore – autore il blog ha preso una posizione chiara (pesantemente critica) fin dall’inizio, molto prima che iniziasse a mettere l’occhio sulla satira web. Questo punto di vista era già attivo e si scontrava a volte in modo aspro con l’establishment comico (Zelig, Colorado, eccetera) quando manco sapevo chi fosse Stark (pur avendolo qui a pochi chilometri).
      Poi è legittimo non essere d’accordo. L’A

      • mapensate gennaio 3, 2014 a 12:23 PM #

        No, questo blog si occupa di plagi solo quando molto mirati: citami un solo caso in cui è stato analizzata una gag di clownerìe o un monologo di -cito a caso- Carletto Bianchessi o del gruppo di Satirisasi. Parli di gente che non conosci, accusandola a spanne. Citi una certa LVIX senza sapere chi è e cosa fa, non conosci i meccanismi di cui parli, le persone di cui parli, le dinamiche di cui parli. Questa è una citazione del tuo blog:

        “Alcuni mesi fa (dicembre gennaio 2013) avevo lanciato l’idea di creare uno Spinoza Professionale (leggi qui l’articolo) vale a dire un collettivo di satira in cui gli autori restassero proprietari delle loro battute e che godessero di qualsiasi eventuale ”monetizzazione”. Questo serviva ad andare verso una maggiore professionalità ed evitare quel fenomeni di “sfruttamento” in cui un gran numero di utenti invia battute a fondo perduto, mentre un numero ristretto di “selezionatori” gode della cosa ed, eventualmente, monetizza (questo succede al famoso Spinoza.it da tre anni a questa parte miglior blog italiano).

        Passano appena alcuni mesi (cioè 4) e viene creato Kotiomkin (vedi pagina Facebook), un collettivo di satira, tra l’altro promosso anche da persone che conoscevano bene la proposta di Ananas Blog, tanto che qualcuno di loro mi ha contattato senza nascondere un certo imbarazzo (dicendomi: “mi hanno chiesto di scrivere battute per Kotiomkin, sai…” “Fai pure, tranquillo”). Ai vertici di Kotiomkin autori Zelig, realtà specializzata nell’usare spesso gli sforzi creativi esterni “a fondo perduto” (vedi laboratori, infatti è ben rappresentata la solita “compagnia di giro” degli Zelig Lab).”

        Questo è il tuo modo di guardare il mondo. In un mondo in cui esistono mille pagine di comicità e di satira, sei libero di creare la tua in cui gli autori rimangono proprietari delle loro battute. Però, se lo scrivi, devi essere anche propositivo: spiega a tutti come faresti, i meccanismi, le regole, i principi di redistribuzione. Tutto. Agire è più complicato che criticare. Se no, si chiama invidia.

        • ananasblog gennaio 3, 2014 a 12:31 PM #

          Okay, hai ragione, ci vogliono le proposte, nel corso dell’inchiesta verranno fuori (oltre alla critica senza sconti dell’ambiente). E forse le proposte non ti piaceranno (uh uh uh ). L’A

          • mapensate gennaio 3, 2014 a 12:36 PM #

            Aspetto notizie di Mangini, Bianchessi, Satiriasi. Ma suppongo che loro non copino. Facciamo una piccola scommessa? Perchè per ogni critica che formuli, non metti una tua battuta originale per il piacere dei lettori?

            • ananasblog gennaio 3, 2014 a 12:52 PM #

              Deduco che hai delle prove oppure consideri che Mangini, Satiriasi, Bianchessi copino (altrimenti non faresti questa piccola provocazione). Io non ne so nulla. Esponiti tu e avrai tutto lo spazio che vuoi. Se Bianchessi copia, allora liberi tutti?
              Deduco che se mi citi Bianchessi (e anche Mangini) o Satiriasi fai parte più del “mondo cabarettistico” che di quello “autori web” anche se scrivi per i collettivi di battute web (ovviamente) e ci sei abbastanza dentro.
              Per mettere battute mie devo essere pagato, altrimenti crollerebbe tutta l’architettura della polemica sul lavoro gratuito. Che credibilità avrei? Uno che si scaglia contro i cibi grassi e poi mangia del cotechino pubblicamente? Uno che esalta il salutismo e poi si fuma due pacchetti di sigarette al giorno? Prima parliamo di soldi poi dopo si discute del resto. L’A

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